Critica Sociale - XXXIII - n. 1 - 1-15 gennaio 1923
Ol!tM'.ICA 'SOGIA:LE "' .l1. legittima erede (coroe dice il Kautsky), dell'Interna– zionale tondata da ·Carlo Marx. Contro cotesta nuova organizzazione - nata dal , Congresso dell'Aja - gli assalti della :cosidetta ·111 ·Internazionale saranno certamente anche più aspri e astiosi· di quelli che essa ha fin qui mossi contro . Amster:d!Ufi, Vienna -ii Londra. Ma gli sforzi dell'In- , ternaz1onale di Mosca a· -n4lla apPtoderanno ,dopo il falli(l'lento --clarnornso che nella etessa Russia han- • no sUbìto le previsioni catastrofico-rivoluzionarie.' Il . proletariaito europeo ha ormai. la ferma 'intenzione di seguir~ ùn metodo di· azio_ne fattiva per disperde– re le nubi mina.cciose che s'innalzano da Oriente ·e . da Occidente, I per\ iniziare la ~ricostruzione econo– mica dell'Europa (del ·cv.i' rit~rdo rnhte di essere ia vittima .più• dolorante) e per giungere alla veia ·pa– ce. Auguriamoci che l'arme che esso si è forgiata sia adeguata a raggiunger.e tutto lo scop,o; essa è, co– munque; la soia _che possa efficacemente contrasta– re il passo' alla· politica. delh violenza armafa e al– l'azione della diplomazia tradizionale, che in quattro lunghi anni non ha saputo trarci fuori dalla ca.o-' tica e .tol'mentosa situazione. in ,çut, cl dipi:i,tPanJ.o. . · : -Non•,,c'è.. che· mettersi, .c0me- si può, al lavoro; è augurar-e - a Capodanno gli auguri ..sono per,nes– si! ·- che i fa,ti ci sieno propizi. E. M. , LA.COOPERAZIONE .nel periododi-guerrae del ~o-po-guerr-a ·,Questo arUcol•o 11µviiatoci dall '.a:mfoo qorni esa- . mina un aspetto prevalentemente t.ecni00 della ooo,pérazion:e, ~he ha però l!Il ri{les~io'politico– importantissimo:. giacch-~ 1e· Cooperative che navigano in ac.que difficili' non soltainto ·c-J::ie- . dono sa:cri.flci art· s:ooi; -oome egli dice ·nella fine d~ll'adicolo, ma sollecitan0, 'l. rne,zzo di uomi– ni politici, ,.Iìl!ti di vario geniere, .èompI'ometten-· · do la libertà d'azione politica di cot!Mltiinterme– diari. . E non .sono. soltanto .Je pi'ccàle Coope~ ,. . rativ.e,nè I-e sole Conper.ative di umsumo a cui vanno riv-olti alcuni dei rilhwi e dei oonsl1gLi esposti nèJll'u1tima pa'Fte dell'ottimo artioolo dell'amico Gorn,i. LA CRITICA .SoCIALE.. Là cooperazi-one, stretta d~la necessità di difendere comrumatori e lavoratori contro le oon&eguenze di ~triv · ordinarie condizion,f -sul mer-0ato1dei g,eperi dt consumo é sul-mercato d el 1aV()l!'O nel ( Periodo,d-iguerra e in quello dell'.immediato ·diopo-guer.ra , si moltiplicò r.apidam~te e i in molti luog hi aruche si improvvi sò, come de!J resto , .j.JJ ,.,\JU~i H/li ~igq.i ,a;yveq,n,e~i .t,amfl ,i.lj- d)fltyiee di, tan-te Jmp re~e.,,.Ji: ques!',o· J1n,.. suo t'.[.tolo. ci: 1. on ore. ~a •il fatto -!l,ivèDJto causa cl.i debo~za in ooguifo, quando le còndi– z-ioni del mercato risultarono mutaté .. La debolez21a'dei ·nuovi ·organi oorti tr.a i11919 '('l il 1921 forni materia- agli · attacchi .cld ,avve.rsaTi palesf, dietto i quali stanno, spe– ', culatori a.ntqh-e-in questo, tutti i ceti ilntermedia:ri che dallo, svi1uwa òe1]a cooper.azi.one ebbera danni e· che ., .da um, ulteri ore sv iluppo temono danni anche maggiori. Obbiettivi, an.cl) .e dov,e l'obbi-ettivit~ non sembra che rechi imme diato giov:amento alLe n,o,stre tesi, noi' dob– biamo ammettere clle in questi ultimi ..anni la coopera– ··zio1n.e do<vette adattarsi a transttorie specialissime con– . diz:i~Ibi:di me11cati; che., ,cessate quelle condizioni, molte delle nostre Cooperativ'e hanno esaµrita la· furuz.ione per la qua•Defuro,no, ,er-e,a,te; che, di fronte. a éondizioni nuo– ve, e sse, come avvefl!'l)ee avviene per molte imprese pri- va.te , si troivano davam,ti al IlO\Il' fa.cile, Ìna non aggira- bile d ilemma: tra,sforTDarsi o chiuèiere. ·· Pero.flè st dlffu.sero le Cooperative df consum.o Vediamo iltllt!lllllto:. quello ,che ,avfenne cjella coopera- , ~OM di corummo. , . • Nel periodo di ,guél;Ta e nei M!)!)O,guer-ra, la crescente _ so~aza (lei principali generi di consumo- imi- oon.fronto · · · · ino 'f?ia:nco della •somma dei bj.so ,gni deti consumatori, creava fra la domanda .e l'o fferta d i quei generi un rrupporto trop– po sf,avor,evòie ai •consumatori: la domanda era e di– ven.t!),vasen::t(Pr-e più insi,steinte; La offerta, per co~seguen- . za, era --fa.tta oon .cresce,nti insopportabili èSigenze di p;r-ezzi.La ,comoda fUosofla d€1gli ecomomisti, che atten– d.ono tn questi casi l'equilibrio dalla tidU1Ziorn.e della do– manda. per cess,aita:· ,con,v.enienza di acquisto da parte, di un'ala dei consqma:toil'i,'a,p.pare qui una mam,itestazione di .cinismo più che di scienza: si tra.ttava di generi di consumo che oocupano il iprimo posto n,ella scala dBi bi.sogni (pij,rue,past!?, came,. latticini, verdure,, bevande, v,e.stiti, ecc.) r) La domanda non ,poteva essere J"ldotta fino al limite necessario per -raggiungere l'equilibrio con l'offerta:' e.ra anche questio.n,e di ordi!ne pubblico. Da ciò· tr aevano favorevo le occasiome di proif\fto-,fino· all'abus,o,, i oommercià.ri.ti , diventati monopolisti, lib&i da o,gtni .g raivame d~i' ,, r ischio», da p,oi che bastava ç:òmprar-e, a qualunque prezzo, p-e,ressere si.curi· (\i' ven– (lere ad UilJ prezzo più ,efievato,lar,gamente rimuneraitivo. . Il fatto d-ella sproporzione fra .Jla d.ornanda e l'offerta elimi.nava la· ll1!ecessitàdi con.tend,ersi Ia .clientela e di farsi con,oorreniza, dàto che fcominercia,nti arri vino (òo– mé credono, cer-ti. econo-mi-st_i ,trop~o, chiusi nei lo.ro- gà– J>jne,tti) a, to,J;ID'( diJpt~\I, frarfli 10,fil che ridqcano • i pre ui e i loro guadagni a vantaggio déi• consumatori. Peg– gi o: la, sp,r o,po,r,::i01J1Je era JtaJe .che sul Illilrcato pote,vano pJ ·eseniar.si commercianti.sempre nuovi: g,ente tanto· più a. v:ida quan to meno -Stabile era la lol!'o po:sizione;,medio– crità e .nulllità solitoogni aspetto, che rovinavano·tu me-r– eato coL proposito di farsi rrupidamente una fOJ'tuna. Il consumatore. era la. vittima -designata di questo stato · di cooe: · C'erano - è ve,ro - i calrrnierÌ, imposti dallo Stato e dai Comuni. Ma chi .sa ,che cos'era in, q~gli an,ni il mer– ,cato, n,o,n foss'altro per aver dovuto- recarsi « a far la spr,sa.», .sa come si _farunoe che .cosa valgono i calmieri. .Il . calmier-e -staibilisce uru' prezzo, imposto •spesso dai com'mercianti; ma no,n.ipuò regolare-l'offerta d.elùa mer– ée. La qua.ile, se .no,n,corwiene la vendita -(e il limite cl i çonvenienz;a lo -stabiliJSce;_ con diséutibile discrezione·, il co,r:rumeirciante)si ritira, ~i- imbosca, ool .risuttaito che il · rapporto fra l_adom.anda. e l'offerta divi:eine ancora più -sfavorev,ole a1 co·risumatore. ConclÌlsion.e: il commer– ciante si va.Ile òella sua condizione di mo·nopolio per far saruzionare 111elle cifre de1 callllliere i .prezÌi: che me– glio a lui con,vengooo. E poi •si.fa alleato della sua più rieca cliellltela aUa quale_d~ la m erce o1tre ogni limiie di quantità ..e di qualità fissato dai reg-Olamenti..., pur– chè _ il favore sia adeguatamente compens_ato ,l ul,te.r iore aumento di prezzi e ulteriore. diminuztone' di mer.ci di– SPOII}ibtli,a dian.no -dei più· P'Overi corusumator i, i qu ali n0111posson o mante m,ere segrete intese_ co1 bottegaio. La -OOJliS0gUenza era facFe <).acayare: i lavoratori, i poveri, consumatori; dovevano studiare, i mezzi per di– fendersi .contro la ,spietata ingordigia dei commercianti . I mezzi so·no noti: agirtaziont i,ruprimp !uogo per otte– nere, •COl!l .l'aumento dei sa:larii e de gli st ipendii, La maggio_r somlma di danaro i:teoossaria p.er far fronte all'lj;umento nel c0S1todella· vita.' Tale p ro.ced i,rqento da– va risuJltati transitorii, poichè, ri-siedendo il male fon- , 'èl~m~nt~llnente· nel.Mascarsi,'t'lll 1 d~i, generi di consumo, lo · aumento dei sàlarii .procurava, 'come Emetto'immediato uri aumento nella d-oma.nda di meroi e, per conse·– guenza, un più deciso, aucmeinto di prezzi. Anzi: i prezzi sali vana in proporzioni, maggiori dei ,salari i e deg1i sti- _ pendii. Cosi il bottegaio, stando- tram,quillo nella sua boÌtitega e_diceindo magari « ohibò", -era quello• (l'unico) che ,traeva p,rofltto dalle continue agitazioni di operai e di. impiegati per migl_iorar,e. re lo•ro condiziO!llt Si arrivò - per esa,spèrazion.e - aLla trovata baJorda e rovimoSfLdel luglio 1919, quando la massa dei consu-. ma.tor.i scese, nelle piaz_ze a imporre spropositate· ridu– zi-oni di prezzi, e a sciupaJ·e 11Ila enorme quantità di prodo1,ti·, creando, a suo ,danno le condizioni per una pill: •ro-vi.n.osar{presa nella ascesa dei prezzi. Scatti i quali stamno a dimostrare che, !Purtroppo, la massa n'On ,(*) E' poi da aggiungere, contro la facile filosofia di certi eco– nomisti, ohe l'altezza dei prezzi non scoraggiava tutti _i consu– ma.tori, ma sol6 alcuni; e poichè i primi avevano la possibi– Jità · di assorbire pressoohè tutta· la quantità disponibile di ,meroi, così gli altri dovevano subire la, -legge del meroato e òorrer rischio di rO<Jtarprivi di cèrti generi di prima. necessità. · (Nota. della Critica)
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