Critica Sociale - XXXII - n. 22 - 16-30 novembre 1922

• 34S CRlTlUA soctALE \ MUSSOLINI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno e 'ad interim degli affari ei;teri. Liberarne lo Stato! 'fURATL Liberarne lo Stato è demolire lo Stato. Estrarre, lo dicono persino i cavadenti, non· è gua- rire, è distl'Uggere. . . E sat"à anche un disastroso affare finan?.iario. E l'era dei carro~z~ni che si rinnovella. Perchè, se dovessimo credere con voi che veramente, organicamente, lo Stato ò incapace di ùn'azione economica in confronto degli industriali, dovremmo d~durne che, anche nella cessione, nello negoziazione, la speculazione vincerà, e terrà la polpa per sè e lascerà gli ossi per lo Stato; o, se pren– derà gli ossi, esigu-à tali garanzie e tali sovvenzioni, che non sarà per lo Stato se non una partita di giro! MUSSOLINI, p1·esidente del Consiglio dei mini.çfri, ministro dell'interno e ad interii:n degli affari esteri. Abbiamo già abolito le sovvenzioni ! 'fURATI. E il danno non sarà soltanto del ,perso– nale - operaio ò burocratico -, che avrete abbandonato nelle mani dei baroni dell'industria, ma sarà di tutt'a la nazione, che avretll consegnata alle Società 'anonime e alle Banche,· che già formano, e più formeranno, uno Stato nello Stato e contro lo Stato, e saranno i veri padroni· di noi tutti. A buon conto, per le ferrovie, deficitarie di un mi– liardo, li avete sentiti gli indµstriali a Congresso; cosl come sono, non sono 'gonzi e non se le pigliano . . E voi, ce ne avverte la Stefa1ii, vi siete inchinati. Non se le pigliano se pri1:11anon le a,bb)at·e rimesse in efficienza, se insomma non siano ridiventate attive. Lo stesso per le concessioni delle linee marittime: quelle buone si, quelle altre, le politiche, le assolutamente necessarie, le tenga ·pure lo Stato ! Lo stesso dicasi per la cessione dei telefoni, dei quali i più sicuramente redditizi malgrado il pessimo servizio, e cito ad esempio Milano, dovrebbero compensare il deficit delle reti che saranno, per un certo tempo, m~no redditizie o pasaiv~, per. l'unificazione della cività del Paese. E a. ciò, eviden– te::nente, non'·può provvedere che l'unità dello Stato. Spropriando lo Stato di questi servizii di infinita portata economica e civile, voi spropriate la Nazione -!ella sua ci viltà. ' • Si, deplorevoli erano ·questi esercizi, ma dovevate risana.rii. Dovevate, perchè potevate. Che ragione c'è, mi fate la grazia di spiegarmi, perchè una Società privata sia meno dilapidatrice e meno inetta di quello cbe debba essere lo Stato? Ma queste sono idee del buon tempo antico, quando la grande Azienda non era nata, · quando Adamo Smith poteva predicare l'individualismu econo– mico, perchè non aveva sotto gli occhi che l.e piccole a– :tiende, nelle quali infatti il famoso oeil du mai ti-e era una garanzia_ di sollecitudine e di diligenza. Ma, che differenza c'è oggi fra il grande trust, fra la grossa Società anonima, e l'azienda· municipale o di Stato,' salvo questa: che la prima serve gli azionisti, la seco,nda serve il Paese; ·che gli az-ionisti procacciano per sè, e,nelle aziende pubbliche l'azionista è tutta la città, è tutta la nazione? Ma voi_ siete ... • nazionali •... Quanto alle prevalenti capacità dei privati specula– tori, interrogate i risultati ra,ccolti dalla vostra Commis– sione di inchiest"a sulla guerra, che vi dirà come la più parte di costoro, tosto cessato ì'allegro parassitismo al– l'ubere mammella governativa, preci'pitò verso la banca– rotta; -interrogate quella Commissione di inchiesta sulla guerra, che voi - e· il fatto è di una importanza formi– dabilmente sintomatica - vi affrettate a sopprimere, complice Sat,uno Carnazza suo Presidente, accusandola di p.ortare il discredito sulle"industrie (ossia sugli indu- BibliotecaGino Bianco striali), tacciandola di disfattismo economico, ecc., sop– pressione che non so quante centinai~ di _milioni ricu– perabili costerà all'erario, e che, ad ogni. modo, uon è altro che una abdicazione versoi vostri protettori :i;rotetti ... MUSSOLINI, presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'intenw e ad interim degli àffari esteri. No, continua. TURATI. Contina, ma·deve finire a termine fisso, fra breve. MUSSOLINI, presidente del Consiglio· 'dei ministi-i, minisfro dell'inte1·no e ad interim degli affari este1·i. Certamente. 'Non poteva durare un 'secolo, e vedremo allora che cosa c'è sotto. TURATI. Non vedr11t 1 e nulla se ·la-sopprimete. Non si vedrà nulla .poiohè imponete, po1J.rcause, sotto pena di carcere, il segreto assoluto ai suoi membri. Ma do– vrebbe venire ben altro davanti a quella Commi~sione di inchiesta ... MOSSOLlNI, p1·esidente del Consiglio dei ministri, ministro dell'interno e ad i"nterim degli affari esterì. Verrà; verrà. · TORATI. ... e il fatto che la stroncate è la espres– .sione evidente di quel do· ut des, di quel • niente per niente •i che non si applica sçl'tanto ai rapporti interna– zi,mali, onorevole Mussolini; e che si maschera cinica– mente col pretesto della ricostruzione dell'industria, _os:5ia dei falliti bilanci degli industriali, che è assolutamente necessaria, come, i::iterrompeD'domi, diceva l'ono~evole Tofani. .. MUSSOLINI, presidente.del Consiglio dei ministri, ministi-o dell'interno e ad interim degli affari esteri. Anche al proletariato è necessaria. Carlo Marx... (Inter1·m:io·n.i del deputato Turati). Se facciamo i:lel sindacalismo noi!· Se ci rimproverate i nostri metodi sindacalisti I Biso– gnerà decidersi. A ritroso della civiltà. Un dilemma Inesorabile. - I pieni' ~oterl. ' ) . . TURATL Affermo che cotesto sindacalismo padro• -nale - sindacalismo alla rovescia - che tutti questi vostri propositi, molti dei -'quali avete già cominciato ad attuare in quella proluvie di dècreti-legge, dei cui .elenchi, mentr~ il Parlamento è aperto, ci .inondate p,er d-ileggio, va1tno diametralmente a ritro&o di tutto ciè{_-che è eco• nomia e civiltà. moderna; la q~ale ha p~r carat'teristica di esigere un s,empre maggior controllode)la massa utente dei consumatori, attraverso la legislazione e lo Statq, sull'a'zione necessariamente egoistica, antinazionale, an'... tisociale del capitalismo; il che- risponde non solo alle· ' ' . esigenze della ci viltà, ma allo stesso ~nteresse beninteso del sano industrialismo e capitalismo moderno. Voi credete di rarcogliere più presto i frutti, e ab– battete l'albero. Il capitalismo non può vivere ormai" senza una transazione progressiva. Se voi uccideti., Ra• thenau per il trionfo di Stinnes, questa n,òn è -rivolu– zione, ma involuzione; f!DChea danno, se riusciste a com• prendermi, della borghesia, che non è, intendetemi bene, la plutocrazia, due ceti essenzialmente diversi e spj!sso antagonistici; a danno sopratutto di quelle classi int&• medie, che costituiscono il tessuto connettivo della so– cietà., ch«i il socialismo i.taliano ebbe il torto di troppo trascurare, e che forse perciò oggi in parte si volgono a voi, speranzose di qualche vaga novità, e domani, non ne Jubitate, vi si ribe.\leranno. Perciò, mentre voi coloritb il 'vostro programma I . . economico fondamen_t.almente reazionario, voi vi c1·eate la· vostra riiierva demagogica, il servizio .logistico dei · vostri Sindacati nazionali operai,• che ·dovrebbero disci• •

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