Critica Sociale - XXXII - n. 21 - 1-15 novembre 1922

'J 326 OB.1'CIOA_ ~OCljlLE . concentrazioni furono infatti scritte ripetùte circo– lari...che ricordavano esattamente le gride spagnuole: . I randelli e le armi fasciste fecero il loro la– voro. Le denuncie' furono tarcje e scarse. A chi toccava? Lo scaric~be,rile classico, tipico d_e~I! ?!– gani mal funzionanti d uno Stato debole, s11111z10. I medici_- i primi a cùi i colpiti ricorrevano - giu– dicarono quasi invariabilmente le ferite prodotte dai fascisti con molto 1 ottimismo: guaribili in 10 giorni s. c. Il " s_alvo cdmplicazioni ,, salvava la loro coscienza scientifico-morale. · · Se il brigadiere _dei catabi_nie1j_ · o l'Ufficio ·di questura non preveniva, non s1 muoveva, non de– nunciava, perchè proprio il 'medico condotto (pre– scindendo dalle inclinazioni 1 di questo ceto di pro– fessionisti verso il Fascismo) ·/ioveva assumersi con referti severr responsabilità· ed odiosità pericolose? Perchè, se la Pubb_lica Sicurezza taceva e il me– dico chiudeva gli occhi, il Gitldice doveva pren– dersi delle iniziative? Perchè, se il Magistrato non dava corso pronto e rigproso alle denuncie, il po– vero poliziotlò doveva pigliarsi delle scese di capo? Perch~,, se l'Ufficio inquirente non aveva raccolte con diligenza e con zelo le prove della colpevo– lezza, doveva il giitrato (pr~scipdendo dalle sue quasi costante simpatie di classe. e di parte verso il Fascismo) procurarsi eventuali 1joiecondannando, anche. se la presunzione era grave e la sua co– scienza gli su5geriva il verdetto 'positivo? Perchè egli, libero. cittadino, doveva c6rr'ere i rischi del coraggio civile, mentre i funzionàH, che sono sti– pendiélti anche per aver cofagg'io, non agivano? Perchè, a lor volta, questi funzio'tiari_periferici;pa- . gati male e esposti a éifretto èontatto ·del pericolo da parte del nuovo- Stato che si .andava formando, doveva-no esser rigidi applicatori' della legge fino ali' eroismo e al martirio, quando gli alti capi. dello Stato legale, che si andava disfaeendo,.11011 davano . alcun vivo esempio di quella' fermezza che - in proporzione degn stipendi :. d.oveva essere in .loro almeno tre ò quattro volte più, vigile e vigorosa? · Non parliamo della stampà. Anche quella 110.11 propriamente favorevole al Fascismo s'era adattata a trattarlo, nella cronaca; con u'na benevola indul.– genza piena di... rispetto, contribuendo così a for– margli intorno quell'atmosfera"di acqlliescenza o di approvazione, ché valeva a procaeciargli i conse·nsi di tanta gente la quale deduceva' cht: iL Fascismo avesse ragione, dal fatto che quasi nèssuno gli dava torto. · . La coscienza, pur se rozza ed informe, del volgo anche più sfornito di virtù civiche,· non è mai tanto bassa, dà seguire solo chi ha la forza. . Essa ha bisogno di credere,. per seguirlo, _cheegli abbia anche Qn tanto di ragione, M_a,priva dt>J .di– scernimento sufficiente ·ce anche degli elementi di fatto) per formarsi il giudizio, desume che quègli sia nel buon •diritto; perchè nessuno gli · si _pone . contro. Così la forza del forte che ha saputo "do– minare,, l'ambiente, ·cresce in modo é\Utomatico, come- la riéchezza del ricco·. * * * ,. Quando il fenomeno assunse una ·certa propor– zione e manifestò il proposito di invadere quel Mezzogiorno che costituì sempre la maggioranza più fedele dei vari Governi, lo Stato cominciò a pensare se non fosse il· caso di re_agire ; ma· _era tardi. La sorte dell' on. Factà, messo da Gtolitti, con quella cinica crudeltà che costui usa verso i suoi amici, a· portar 1e èonseguenze della politica da lui, Giolitti, praticata .nei · primi tempi, mi è sempre apparsa singolarmente- disgraziata ed· in– giusta. Se .egli, per - elem_enti particolari del suo temperamento _e della· sua figura, fu l'uomo più ·s_iblioteca Gino Bianco . idoneo a.d allietare d( comicità la 'tragiça crisi dello Stato costituzionale, nulla mi s"embrò più iniquo che quel pretendere da lui ia energia, che non s'era volufo o potuto usare qu.ando il fenomeno era infi– nitamente meno grave. Egli era stato chiamato al letto del malato' quando i rimedi erano vani,· e - ct>n la solita. vieta sofistica ironia che imputa agli illustri medici convocati a consulto la morte del- l'infermo - gli si fa colpa del decesso. · Non sono neppur due mesi che i tipici .casi di Massa e di Civitavecchia (concentrazione fascista per liberare gli_arrestati, òccupqziQne di una ciftà ribelle) parvero dar lo spunto. al Governo per ini– ziare. la " maniera 'forte,, e imporre il basta. -Spe– cialmente il· Ministro Taddei si disse che volesse sperimentare l'uso. della fermezza, e si parJò allora effettivamente. del richiamo di. due cl_assi, opportu– namente scelte e inquadrate perchè _offrissero.quella_ sicurezza che gli -organi armati. dello Stato non davano a su{ficenza. . Ma chi poteva seriamente credgre o pretendere che il Governo, al pt1nto in cui erano le cose, vo– lesse affrontare con le armi· il Fascismo, e pren– dersj la responsabilità di un grosso guaio, dell'urto che sarebbe apparso la vera guerra civile· per la vistosità drammatica del fatto (poichè l'altra "guerra civile,, spicciola, che durava da due anni, 110n:era .c_onsiderata che una seriè di incidenti); e tutt.ociò · per jmpedire semplicemente che Civttavecchia fosse " occupat_a,, come ormai erario .state co.nquistate tante e tante città e borgat~ d'Italia, e che a Massa si togliesser<;> dal• carcere otto imputati ·di più o di meno? . · . Si disse·: ·era l' occasi.o·ne pe( cominci}ùe a re– staurar la legge per tntti, e anche per· saggiare la vera consistenza combattiva dell'esercito fascista ..· Quanto al saggiare, quali .ché fossero stati .i risul– tati, diremo così, tecn~ci, un eccidio fascista su vasta scala avrebbe rialzato le azioni del Fascismo presso molta gente sentimentale, che magari -Be deplorava certi eccessi, ma che era sempre pronta a non dimenticare - quando li vedesse percossi . ~ che, in fin dei· conti, quei giovani '' si muovevano per salvare l'Italia ,,. E quanto aJ restaurare la auto– rità dello Stato, anche quest'operazione di restauro, come tutte le_ consimili, non· si comincia quando l'edificio casca da tutte le parti; e non si poteva . correr l'alea di una grossa, partita assuinend"Osi, per un èsito malcerto, responsabilità gravissime : quelle re_sponsabilità, mo~ali·più ancora che politi- · che, che un uomo o un ente ·"-responsabile,, sente, e che un movif\l'entogi:ovinee "irresponsabile,, r\on sente. Q~esta fu una delle çondizioni di superiorità del Fascismo, c.h'esso seppe usare con abile aus dacia, prima contro noi, ·poi contro lo Stato. Quan– do, nel primo :periodo, piccore squadre violente -invad@vanol'e aule dei Consigli comunali, .mi,paç– ciando di tramutar la seduta in un eçcidio,. esse , calcolavano anche sul sen·so ,cjvico -e Qmano degli ,Amministratori, che préferivano lasciar. paralizzare la -vita del Comune, piuttost9 che assumersi il ri- 'morso di ·una ~trage per -il puntiglio di tener un'a– dunanza. Av.ran·fatto male o bene questi Ammini-. stratori, ma il sentimento che li animava non era ·ignobile e non ·ayeva nulla a· che fare. _con la per- sonale viltà eh.e poi- gli avversari schern~vano. . . Oltre la forza materiale propria, _oltre la· forza attiva e passiva dello. Stato complke e connfvente, .i•( f:ascismo potè contare anche su questa sua par- · 'ttcolare fqrza, di. organjsmo chè lottava in. condi– zioni favorevoli, perché era il giovine sp_regiudicato e che non .ha nulla da gerd·ere, ·che si batte ·con l'uom.o maturo ~ pieno di respon,sabiiità. . Così fu con nòi, cosi fu, più tarai; con lo Stato; ,q~and? questo parve- d·eciso a resistere, ma e•sitò- d111anzJ al •timore dell'urto cruent@ che,. anche se·

RkJQdWJsaXNoZXIy