Critica Sociale - XXXII - n. 18 - 16-30 settembre 1922
I 282 o.RlTlGASOCIALE chiude il cuore, maledicendolo. Il dolore è amore; dun– qu? è redenzione. mente unitario - e coinvolge in ogni s1,ta azione tutta la -propria. dignità, che dall'epoca del • co[)tratto-socia• le. è irrimediabilmente pubblica. La professione p"olitica, SA m11i, giova a. ·collocarlo in una posizione ùi ,magiiore evidenza; a dare,· cioè, un·a. più diffusa. pll.bblicità ~d Il bucato dev'essAre fatto senza riserve e senza ogni suà azione. debolezze. · Ora non v' ha dubbio che talune concezioni politiche Io non so che cosa accadrà al prossimq Congresso - esigendo ass'lli poca virtµ pub-blièa - possano indi1l- di Roma, nè mi diletto di profezi!l, tanto •pit ~uan~o · gere alla moralità ·privata dei militi. Dio<;>· delle co,noe– possono essere - come questa volta_ - pie_ne· d~ itma· zioni egoistièhe in ,g:éne1•e.Ma il socialismo è l'aritie~ rezza. Ma qui n'on tanto si tratta ù1 peccati dell una O goisrp:o per definizione: è la conciliazione del mio e del dell'altra frazione, d'errori dell'una o dell'altra te nd enza, tuo in tutte le sfere della vita. E ogni socialista - i– quanto di peccati e d'errori comuni, peroh~ fat_almente dealmente - riassume in se stesso tutta l'umanità. i~pliciti, forse, alla crisi di qualunque p~rt1to ~ 1 '.:1ass~.. Rgli deve pertanto assumere ±'imperativo mornle di Ora noi dobbiamo innanv.i tutto confessarci di avere Kant; • opera unicamente secondo qnella. m~ssii:ua per pet· troppo tempo sacrificato la qualità alla qit~ntità. Da la quale tu puoi nello stesso tempo volere cl:i'essa di- questo primo peccato quanto male a ·,tutto 1 1 no st ro venga legge universale•. ' · , movimento! , . ,. Quando a.vremQ compiuta la revisione di quest'ulti'mo. Il mito delle cifre noi l'abbiamo' scontato con li\ periodo del so_~ia.lismo, apparirà chiaro comii uno dei dura. realtà di mille rinunzie. · precipui inoti,vi d~lla crisi ,recente fosae n11ll'agn9sticimo Ripenso con amarezza alle ultime elezioni am~ini: etico delle iJlites socialiste. strative e all'illusione di potenza suscitata in tutti nm E' .vero che !!elevazione, ecooomica sùsciterà. nelle dalla conquista di oltre duemila Comuni. In reaJtà noi rdasse 1 ona più iute.usa. sensibilità morale, minori è m13no avevamo conquistitto ben pocn cosa,' se con tutti quei vero che gli assertori di questa ve,rità d9vrebbero viv!)re socialisti così poco s9cialismo ei.t.rava. nei Municipi., già nello stato di grazia d~ q:uella, mora,lità, non fo1:1s'al- E che ne entrasse poco lo prova - nou.foss'altro - .tro ci.i.e per dimostrarne la conveu·i!lm;a e la. pof&ia. 1~ troppo fa.e.ile condiscendenza ad uscire di così gran J; 'rofessa.re socialismo - p. 1_1.- Il vivere o~iqso o numero di amministratori. ·. ' in lauta pr<;>digalità sp·erpèrandc un~· ùcc4ezza che è di L'amore· del quieto vivere aveva ben, todto fatto tut-ti,. mentre c'è, attorno; tanta miseria, l!lOll è contrad– dimenticare -a molti la prop1'ia. coerenza politica. i l'inet:_ ,dizione ehe si potrebbe perdonare. E non tanto _per _la titudine di troppi colmò la 'misura dell'insuccesso. Oggi, influenza -~be sul totale potrebbe avere la rinuncia. d'un in fondo, da molti Municipì i fas,1isti_non espellono che _s,ingolo patrimonio, ma piuttosto per quel senso di soli- dei funzionarì ; il socialismo ne era già uscito da un darietà -: per. quella capacità \:li soffrire e di godere in•. pezzo, o non vi era mai. entrato. E la cosa e piena d'i• sieme :..._senza di che la realizzazione esteriore del socia- ronia. ·lismo alimenta in sè il tarlo dellr. propria rovina. Da codesta esperienza, rinealzata: da molte altre che_ E' consolinte dunque ed esempl;re ,che, i ricchi sono troppo evidenti, per meritare un'ulteriore illustra- vengano al socialismo, ma da essi si può an~be giungere, ziòne, si leva u~ monito ch.'è dovere, di buoni socialisti in- determinati casi, a Fichieaere, a coNferma d'idoneità• , ascoltare: - s.'impone· la 1·estauraeione dei valori tecnici. f;pirituale, l:a·rinunzia ai ben.i, o p~r lo. meno all'Ù~· di Ricordarsene i,er le prossime elezioni :amministrative; ,qu.esti beni. , ' . , pe1· quelle pnlitiche, e ,pe~ l'ele.zione quotidif\o'a alle ca-: Non esaltiamo noi (orse .quei nostri compagni che riche - le più umili e le più alte -: del partito. muoiono· poveri, per quanto a.Vt'0b~ero 1>ot-ut~•t'1t<iil~ente Gli amministratori devono essere capaci di atB.mini- a.nicchire'? E ,1i ·esaltiamo per la vite'. pu-ra ohe hanno strare; i deputa.ti devono rappresentare non soltanto un, vissu,ta., per l'i,ncom-parabile eredità dell':~sempioAbe h'au~o numero più o meno grande di elettori, ma sovra tutto lasciato, per il suggello morale che 'hanno a.ppc,_st;o alla. un quo11iente di idee 'c'hiare e di '~sperimentata compe'. loro professione aooia.lieta. ' · . · ten·za. Queeto idea.le naturalmente vuole eesel'e ir~a.dia,to Vediamo di liberarci noi - poichè ·Dio non ce ne -su tutte te manifestazioni de'lla. viba, eosì -\)ri,vata -0ome libera. - di tutti i chiacchieroni e- di certe figure - ·_pabblice., dei m,ilita.nti. V,10l0 esser~ l!,llzi_ il '..dietint'i110 ' ahim.il l'ironia! - rappresentative. E imparia'mo 6.nal. ,ca,ratteristico de'l<lanostra. mili'l')ilt~ La -quale llà'll mb-a. mente ad essere esigenti e ·spi!ltati con i nostri capi, già a· rendere gli uomini ricchi o p®.enti, m"a. buon~ per- da.i quali ~ lecito pretendere -;- -in ienere - meuo ser- cihè siam-0'felici. . . moni e più fatti. · : · • · nÌuesto ·e u'on a%r,o, è i1 ~et1..Bom.m·a-le à !'s,oci&lism-0! ' "(. I • ' I Ma i valori tec-nici sorio una me:ta sol,tan);o del· pa- E,allora s'assuma 111, n,ostm 'fraz1i011e·di ,cémcent1:111- trimonio compromesso: l'altra· me.t:\ ,è riserv'ata 'ai va- -zion:e, che cl!lstod4s.ee_[e più-belle t1:a,!i.izi:òni. ,eh, pµi a~-· ·zori mo1·ali. ere memorie del sociali-smo italÙW:lo,,l'.òl!.ei-e .e d'onor..e f Ora. io ho l'impressione che neppure i migliori di. ul!l apostolato morale c)i.e ridoni.a&·n-ostr-a milizia ,t~tt~ noi si rendano un conto esatto dell'importa.nza di ,code- la. sua poesia.. . · ,i sto fattore. Forse per l'abitudine -- non lodevole ....:.di In un'epoca in. cui i cristiani uffic~Jl.H a.pologi:u:llolld tnansigere troppo con s.e stessi. la piccola proprietà. è assai bello e deco.roso, per ,.DOi,e. La politica e la mora.le - s'inse.gna t11oppo spesso retici, riconsarr.a.re i -valori eter)li d,e,l cristupesimo. - sono due cose distinte e indipendenti. L'una concerne E v~rrei ch.é an tale a 1 p0dtola1to s-tig:iQ'jl!,a_se . .in J)Al'ti- l'uomo :pubblico; l'altr.a l'uomo privato. · cola~. ~odo l'orgoglio dei gillYiMIÌ, C'h'io r..a.pPJ?4!1illlDW an Ma a. codesti!. dis.tinzione arbitmria. e sofistica ri- seno .al Comitatp ~zionale della, a-azione. sporule spieta,t_amente la. sana sensibilità del popolo, . Bi!sogna. 138 solnt;amente x:estann-are lJl nos~a ii1:1b,iità. quando, im.par.ando le priva.te prQdezze di qualc)le ~ocia.- . -.attna:ve.r.s@coàe~ba intr.a,neigenza .. lista non oscuro, insinua con melanconica d(siUusione: iUn buop l)uca,to:, ecc@ la, ,eosa. ·più i1',18e.8BB/IJ'IU1,.!, . che son fatti lo stesso! -(gli .utJmini' p;obitic.i;. · ' ,Cer,to J'uomo è q,uello ,che è - .essere .co1;1bituziona.l- AN110Nro ·GnlllPFJ, BibliotecaGinp Bianco
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