Critica Sociale - XXXII - n. 16 - 16-31 agosto 1922

. ' ' ,Cld1'IOA' sodiAtt, ' ' 'tu_m assurdo negare l'azione di queste "Tehdite· sui ca:mbL Il nesso fra bilancia e cambi ne risulta inne– gabile, anche se indiretto e anche se di ·carattere ec– cezionale. L'~sperienza dolorosa di questi ultimi anni · con– forta la teoria. Scelgo. un e:ieÌnpio fra t;mti; il· più vicino a· noi. L'Istituto Nazionale dei Cambi,, istituito in Italia nel 1918, accentrava nelle· sue mani la ,divisa e ne forniva a coloro che giustificavano le impo1:tazioni. Ma al rifiuto dell'Istituto di fornire divise, gli rmportatori reagiva;10 spendendo carta italiana all'estero:· sicchè. l'opera dell'Istituto si. rive_lò non soJo- inutile, ma, forse, addi.rittura· nociva: Allora il Gov;E}rnoitaliano, ' come racconta· con la consueta. lucidità il · Loria, ri-. · corse ad un rqetodo più decisivo ed 'ottenne che i' · suoi .alleati acquistassero per suo conto la carta. mo'. neta e. la divisa italiàna copiosamen,te offerta sui mer-· cati sti;anieri. E il disaggio, infatti, si attenuò. Ora è evidente- che, senza la necessità . <:li·paga--. menti,· creata dalle• importazioni, il fenonie1Ìo non si (·sarebbe affatto verificato, nè lo Stato italiano avrebbe · avuto bisogno di'r,icorrere agli_espedien~i eh~ ho .ricordati. '; Altro esempìo: è noto che i debiti per le rip~r:a- zioni hannò, in, tempi ancora recenti, costretto la Germania alla vendita _all'estero di enormi stoks di carta moneta; ed è ugualmente noto quale enorme -esa– sperazione dell'aggio .-e.dei cambi ne sia derivata .. A chi p·otrebbe venire in mente di ·negaT~ che 1~ riparazioni, e quindi lo .sbilanèio dei paga[!)enti, siano· state la causa precipua- del crollo' della m<0neta gèr- · -manica? · · E il nesso, ·clie ·è i'ntimo e profondo, .si estende a tutti i fenomeni econo_mici e ·Ji avvince fra· loro, sì da rend~re spess~ estremaa1e~1te arquo sceverare quale di essi sia. il priits. e quale il pòsterius. Sopra tutto · nel ,campo della patologia economica, t?i può quasi diré che non,esistano dLlesÒli fatti del ti1tto'distinti :"siamo, per· così dire, di fronte a un vasto sistema di Vatii comunicant_i, per C!li ·le oscillazioni, anche capillip;i' ,del liquido nell'uno· si riflettono in tutti gli altri, · ,Durante la guerra il blocco .ridusfìe a quantità– minime le importazioni degli Imperi centrali: iÌ_ che, tuttavia, non valse ad infre11are la .discesa del marco. La Germania, la.cui circol_azione da 3. 726 1 2 milioni. di, marchi (31 luglio 1914) sali a 36.753,8 milionì (3)- di. cembre 1918), fu, allora, come dice il Loria, il teatro dei più segùalati trionfi della teoria quantitativa. , , Negli altri Stat{ bellige~anti, invece, 'le _enormi importazioni ·rese neçessarie dalla guerra fecero sì'che !o sbilancio commerciale, secondo' fattore di disaggig, · açquistasse un'importanza p~r· lo .meno eguale-a: quella d~l fattòr'e quantitativo. Gli Stati dell'Intesa 'si• dife– sero nei modi _più diversi: la Francia, esportando or~ e titoli esteri, di cui aveva ingenti riserve;. l'Italia c:me 11iè ,visto, prima con l'Istituto dei éambi e poi rfcomprando carta-moneta e divise. ,' • _ La .tenibile esperien,ia dell'eco_noinia bellica, aduo- que, non. ha fatto che confermare le conclusioni délla ieoria. L'elemento quantitativo e la bilancia.eaonc,mica hanno gareggiato in efficacia. A~tifici dialett.ici s~fi– smi ecoriorni_ci, falsi~ pudori sciovinistici (1~ no~ vàÌ– gono ad attenuare l'evidenza di queste verità. (1) In Germania , .duràn te la guerra., fnrono · enunc.iR.te Je ·Più !tran~ tflorie per apiega.re l'aggio senza rioonosrere che vi fostse 1nfla.z1one. , ,Bi. bliote.ca Gi no Bianco * *"I<, S"e le controversif;) circa le ca·use dell'aggio e dei cambi oon·sono quetate, quellè circa i rimedi_so1?,0iµ pieno fervore: In SO!jtanza le varie dottrine• è le diverse· opinio:n,i si sÒno a1idate p'6larizza11do v·erso due punti ·di vista 11ettamente autitetici: secondo l'uno occorrerebbe' in– trodurre u-nà nuova parità aùrea, ricono;,cendo defini– tivamente_ il' fatto c~mpi~to del deprezzameutq _della. moneta e . attribuend.ol~ ·il nuovo valore che, v'erosimjl- · 'mente, _essa potriì conservare; secondo l'altro. punto• di vista occo1-reTe_bbe, invece, promuovere una graduale rivalutazione della monet:j., sì. da restituirle a paco a_ poco il suo val.onf prebellico.: ·n pri]Jlo metodo mira ad otténere una stabilizzazione dei cambi,; if secondo alla restau1,aiione o . _rivalutazione della m'.oneta de-" , prezzata. Anche I' inflazione ha 'avuto i ·suoi partigiani. Quando più' fieramente.imper·versava la crisi, pai;ve a qu,~lcuno che l'inflazione, con. il' cresce_nd'o . d1 }?rezzi che fatalmente genera, potesse porgere ristoro· ad 1in-· dustrie ,p_ericolanti od infonder nuovo fiotto di sangue nelle vene anemiche del comtnercio infernazionale ..-Ma una esperi1rnza ben. rude hà. fatto rapidamente giusti~ia di simili follìe.. Lo spet.taco;lo d_eipaesi.i~ .piena_ro.vina economica e finanziaria ha risvegliato, nègl'i- · altri gli elementari istinti del,la corn1ervazione. ' , , La' Uermania, o pe~ fàr beneficiare le sue indu- · strie• d'i effimeri vantaggi, o per ragioni politiche, o per proeurarsi a qualunqua costo l'oro di cui aveva bisogn~ per le scadenze dei• debiti per riparazioni, ha 'praticato largamente la·. politica dell'inflazione, come già si $ detto. Oggi essa sconta amaramenbe quèstà '< , . follia, e forse in un avvenire prossim_o l'espiazione sarà ancora più ama·ra. Vero_ è çbe, ,assai probibil; mente, 'J.a G.ermania è stata ferreamerìte c9stretta a , incammini,\rs·i per una via così perigliosa da una pace·. che di pace non -ha, cl;Le il -nome. ' I Comunque gli ,effetti -ne sono stati 'tren;i.endi: il marco,'. oggi, n9n ha •eh\) 1/130 .. circa 'del · 11uo va- 1òre rtominale, ·e i-1 pubbli_èo, temendo ttlteriorl crolli, scambia in fretta _iparchi contro mer(!i: si .rip,ete, ,cioè, quel 'c~ratteristico fénÒineÌi'o phe fu chiam.à'.to « la fuga davanti al m~roo ·» e di .cJi s( ebbe ·inizio_ appena au– mentài:ono le ei;nissioni·, nei. primi tempi della guerra, ·q uandq i capitalisti tedeschi compra vano materie prime in 4"merica pur sapendo di non, poterle ,importare,. ma solo per disfarni di, una moneta di cui prevedevano il. deprezzamento. , · , · ,- · , . ' In Russia ed in__ Austria -si può-.dire çrmai c~e la m~neta le,gal_estia per distruggere se stessa :· il snò , valore è tanto svi.lito che non. compensa, _o quanto prima• non compenser_à· più, le spese di fabbrièazipne. In-'Russia, già qualche mese fa, ocoorrevano fino a d1te m'i·lio_ni_ e trecen-tomiÌà- ~ubli carta per'· co·mprare la quantità di prodotti che priIIJa della guerra si ot• teneva per Ùù rublo ~ro. . · Tutt'avia un. lì~fo argome~to"' degli . i°ntlazionis~i merifa la più attènta considexazione. Non è, forse p,:e·• foribìle l'emissione 'di nuova carta inconvertibile anzi- cbè di buoni fruttiferi?' . - . I ' · In Francia i òuon,i della difesa nazionale sorpas– sano i 65 miliardi -e sono di' fatto impiegati• d~f, pub-, blicio COIIJ.e uno strumento di a.cambio ; in Italia il~~– bito ftut.tuant'e già sorpassa' l'enorme cifra d( 27 mi, · liardi ed 'aumenta· à1 mes~ in me'se. . . Gir St~ti ·del, S:ud durante lai guerr~ cli ·seces-sione e le prime colonie inilesi ~bbero tipi arialoglii ,di mo:

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