Critica Sociale - XXXII - n. 16 - 16-31 agosto 1922

252 CRITICASOCIALI~ \ I veva avere· ben' tr,che conseguenze e che si era reso necessario dopo :I' mcidente dell1ambascia~ore Lonis. · Questi non era ormai più adatto a fare da trnmite fedele fra Parigi e Pie-,.rugrado nella preparazione. dei piani· di azione già studiati dal Governo francese, e d'altra parte, per 1l·mome1;1to,_ s1 era do_vu.to ·la~_c1a1:lo al suo post.o. Si rendeva quindi necessario un p1u diretto scambio di idee, e perciò Poiucaré intraprese il suo viaggio in Russia, con lo- scopo di ,esaminare il prò: ble1ha militare. La Rusaia aveva in precedenza .spo• stato il suo centro di mobilitazione in Polonia. Con· se,,.uentflmente ,la Germania aveva rafforzato le sue li- 11e~dell'Est e dell'O\·e;;t di un corpo d'armata ciascun~. 1 Perciò, dopo aver firmata la convenzione m,valè, si dovevano studiare i programmi degli armamenti da farsi,. i qùali import,avano anche nuove spese per la Russia: uno degli scopi d'el viaggio era quindi anche qnello di studiare' il concorso •finanziario. che doveva dai:e la Francia. · · 'Inoltre i;i doveva concertare il programma dell'a– zione balcanica e tutte ·le 'possibilità., ·ch·e _da essa sa,.. rebbero ·aeri vate, compresa 'laguena e 'il modo di s9ste- ner:la. · · ' ·•· 'rutti _questi problemi ven_nel'ostudiati. e risolti a Pietrogrado,· in mezzo alle iilevital:ùli riviste miMari, e inoltre' fn fatto nn' accordo in virtù del ·quale la Russia si obbligava a non trattare ·con la Gei·ma:nia alcuna questione di ordine europ~o senza 11ver prima trattato od essersi messa d'accordo con la Francia. ·E in quest' ultimo pqrito special men te vedi amo spuntare lo zampino di Poincaré .._Egli :si mostrava 'p1'onto a seguire la Russia' nella sua. politica balcanica, ma nutriv,a sempre qualche pi:eoccupaz_ione sul fatto '· che ;li\ ):l.u:isia c,•rc.asse·di accordarsi con la Germania sul pi::oblema balcanico stesso, magari a spese del!' Au– stria, e ciò ·non voleva perchè-egli era d'accordo con · la sua alleata, finchè. questa fosse .stata·, anche contro la Germania. In ogni modo_quel viaggio ·fu una preparazione alla guerra, e le .accoglienze entusiastiche fatte a Poin– caré dimostiano la fiducia riposta· in lui' dal Goverrio russo·. . , . , •.Qopo ·quel 'viaggiò i pericoli di guerra andarono aumentando, e lo notava•Jaurés, (di cui; il Gouttenoire riporta niolti brani), che 'con grande chiaroveggenza vedeva il b:.ratro a cui ·si anàava incontro. Egli dice– va:· « ecco, i principali giornali russi pMlanp, a.pp> ena partito P oincaré , non solo dell'apertura: degl' i Strett i, · ma di un àlt.ro compenso, ... .,; · · • 1 Ouerr.a balcanica, 0 • .Infatti" dopo ·quel viaggio gli avvenimenti' precipi– tavano più di quello che Poincaré e il Governo :russo avessero prElveduto. -Secondo le loro intenzioni,- J'a crisi doveva scoppìare più ,tardi,' perchè solo nel 1916 sa– rebbero stati completati i preparativi e l'armamento dell'esercito russo. Infatti per il prestito alla Bulgaria, di importanza g1'.andissima per i -preparativi militari di quest'ultima e di cui si era trattato fin dalla p!"imavera non si er~ ancora fat~o nullaidi_co_ncreto. (Livr!! noi;·, pag.,325). . Ma. gh. avv_enune?t.1_ pres~ro una pie~a. imprevi•st~.-– Il v1agg10d-1~orncaré m Russ1a_aveva attirato 1 sospet~i della Germa~na e del!' Austria, che riàturalmen"te pen, sar?no eh~ s1_tram_asse_ qualche cosa di grave. Per pre– vemre qumd1 ogm azione degli Stati balcanici Berch– told, M!,nis~rò ,degli Esteri 'aus~riaco:_ propoti~ la rius mone d1 una · (fo?ferenza delle maggiori Potenze per d1~cutere _dell~.s1tuazione· (pag. 312). L'idea n,m di– SJ?l~cque !Il Francia, che anzi pensò di prèndere l' i-· mz1aftva (p~g. 313). . . , M~. ciò prod~1sse_ un. fermento vi vissimo negli Sta"ti balca0101; 1 qual~,. ~emendo_cbe le loro speranze andas– s~ro_del.u~e .~e s~ rmmva la Conferenza, disprezzarono ogm cons1gho d1 ptudenza:,. e si mostrarono decisi ad Biblioteca 'Gino Bia·nco agire. Quando ·lo si seppe a Pa-rigi, Poincaré n~ .fu::in– qu1eto · e 11r·~onsukò' con l~wultiky, e àmbedue ,il. l 2 settembre esamiuarono la situazione. Pomcarè temeva che, in ca·so d' io,tervento della Serb'ià, l'Austria attaos casse Belgrado; < ciò, ben inteso, non sarebbe indiffe– rente· per la Russia e portere.bbe verosimilmtmte alla guerra' gonerale » (pag. 3:d4); Ju ogqi rnodo.,la vittr,ria della Turcpià sulla "Bulgar111o l'attacco della Serbia da parte dell'Austria possono obbligare la Rus-aia a intervenire' contro la Turchia e l'Austria. 'In tal caso,· riferisce Iswolsky, «conforme· alle dfohi1vazioni che. noi abbiamo ric.evute dal Governo francese.,. l'appog– gio diplomatico più sincero e. più energico ci è assi– curato da parte della- F.rancia. Ma_in questa fase .degli avvenimenti il Governò della .Repubblicfl. non potreblte ricevere dal Parlamento o dall'opinione pnbbli'ca le sanzioni necessarie per ,1ualsiasi mi"sura militare. M-a se il conflitto ~on. l',Au~tria dete1·mina.Ùe un inte1:,. · ve'!'-to(Ù-mato cpn l1t _Germania, il Gove1·no fran.çef,e • 1·iconosce -in precedenza che sarebbe il cas·us foede- . ris e·_noìi. _esiterebbe un momento. ad çtd~mp{-e1·e çii. sicoi impeqni verso la R_u.s,~ia, .. ;o in u11.sim-ile,caso, il Parlamento· è' l' opinio·ne pubblica approverebbéro intit;rameute la decisione del Governo di µ,cc orda I e. alla Rùssia ~n appoggio' annato » {1). .. , Ma n_onbasta_: egli arrivò perfino ad. assicdrare che negli ambienti militari « le personalità• inform~te e responsabili consideravano con molto ot.timis)Ilo le probabilità di su.ccesso ·della Russia e qella Fran.cia ne~ ·caso di una conflagrazione generale». E. un ele– mento 'di qllesto ottimismo era l'immobilità. dell'Itl!,lfa, legata tanto dalla guerra 'in Africa quanto dai suoi accordi speciali con la Frane~ (pag. 325). Che cosa si voleva di più? Era lo- stesso che d:ir.e: Fat.e pu·re I : Tuttavia Poincare 1 d'1J,cc0rdo.col Gov_ern.o russo, propose un pa&so collettivo di tutte le Potenze presso ·gli Stati balcaniçi, perchè si' cooservassero pacifici, as– :ii-curaudo che la 'l'urchia 'sarebbe- stata invitata a con-• cedere delle rHorme (pag. 327 e segir.) Il Governo russo p_erò ne avea già abbastanza, àveva 1 1 9:ssiçmraz(oped1ill1J. Francia, e .a;ve'va la·speranza. :nella probabilità di suc– cesso, quindi pot,eva dare: l'avanti m>J.rschl agli St!diÌ balcanici, cna il 9 ottobre, i.nfatti, comincia vano la gaerra. , , Da e.ssa ormai· era da àspettarsi il co~fl_itto gene– rale,' quel co~flitto che tanto Poi11car~. quanto il 'Go– verno russo _avevapo p!"eveduto e per, -evitare il quale,. non avevanp. speso che solo parole. Era posta 7;.come 'dice Iswolsky -, '«la.lotta 'degli Slavi, non.s~laménte. contro. l'Islamismo, ma anche contro il Germa!'Jisi:no. fo questo caso è_du_bbia 18,. fede ,ch_esi potrebbe-aveve in eventµa]j palliativi, e bisogncrerbe,pi:eparar~i .a mia grande guen'a_ef,•/·opeau-ene1·ale e decisiva» (pag .. 333) . Ecco, finalmente, giunto il gio,rno tal)to sosp~rato ! Eppure in quei momenti angosciosi, in -éui di mo– mento in nìome.nto si poteva attender~ la nqtizja ,fatale, 1 f ci fìu chi diede-prorn ai moderazion.e e di sangue.fred– do, e fu ·proprio l'Austria, il cui. ambasci_atore il 3 _ots t~bre ,rinnovava· lJ,, Sazon9ff 1e. assicurazioni già date in precedenza ··che l' /\usti:ia non desiderava, ingrii,ndimenti territoriali; e 'che ·non .avrebbe ·fat.to opposi'zione ,ad ingrandimenti- teri::itpriali .del la B ulgari a é della Serqia, purchè non le fosse troncata la v.ia• di Salonicco (pag. 3'31). In q.ueste condizfoqi ohi ; inv ece non sen~i il· proprio dovere d1 concon.-ere a·ll''opera.generale di modei'.a~idne,• e pronunciò parole nhe_potevano suonar~ sfida, fu pFo– prio Poincaré, in un, discorso tenuto a ~.antes il 27 o~tob,re. « Per conse.rvarcela (~a paçe) -::-eglj dice'va -– bisogna che v~i conservjate ,t\1tta: la pazienza, tutta l'e • . (I)' Appena ye~ne pubblìoato 9-uesto tel~gramma di Iawohky, ro1ucaré ement,1 ripetuta.mente dt aver •mC\1- dato l'aeeioura,:ione 1n parola. Ho già dato un es.èmpio sul valore. delle sue ·allletititè , n_on ea~~bbe il 'baso. d,i ineiet~re oltre. Ma; ih que11t~ oc.eaéioo~ •!)"'• na l?ta confntato 1n preoedenr,a la sua smentita.J;nfa,tt,i )n un dtsoorso tenuto pubblioamente a -Nanteo n•IPottobte del 1912 ri~ cor~ava e gh 1nt~reeei vitJlli russi che noi siamo c.hiama.t.i a di~an.. dera con tutte ie' nostre _forze, !.n nome dell'onore e dell'.'integrità. d~l n_ ostro _pae_•••:.Sapp1amo,g1a éhe cpsa fossero ~gli interessi v1ta.ll russi•. . ~ .. ' ' . , .

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