Critica Sociale - XXXII - n. 14 - 16-31 luglio 1922
222 CRITICA SOOÌALE zione passe~gera con altre classi. D'a_lt:a parte, il proletariato si trova in assoluta opposlZlone all'or– dinamento sociale, e quindi allo Stato, Repugna quindi ·alla sua natura abbandonare il suo atteggia– mento di opposizione, quando non sia per la imme– diata vittoria sul capitalismo. Ma non tutto ciò che è psìcologicamente spie– gabile è razionale e conveniente. Dobbiamo ispirare le nostr'e azioni non soltanto al nostro istinto, ben anche alla nostra conoscenza. ·I fattori psicologicj spiegano perchè gli avversari della polìtica di coa– lizione trovino più facilmente il consenso del pro– letariato che non i faÙtori di essa. Essi spiegano . perchè l'idea della politica di coalizione si imponè così lentamente. Non possono però, impedire che avvenga ciò che è necessario, magari più tardi e con minor energia di ·quello· che sarebbe desidera– bile. Uidea- della politica di coalizione acquisterà terreno, dato lo stato attuale dei paesi capitalistici, malgrado ogni resistenza, ·e dominerà sempre più la politica prolt;taria, non quale sostitutivo ·della rivoluzione proletaria, come fu magnificata da 1)10lti, ma come inizio e preparazione di questa, del do– minio 'cioè del ·proletariato· per mezzo •di un Go– verno puramente socialista, sost~nuto da u11a mag- gioranza proletaria. · · Nel suo famoso ·articolo sulla critica del pro– gramma del partito socialista, Marx scrivev_a: • Fra la società capitalista é quella comunista sta il periodo della trasformazione rivoluzionaria dell'una nel– l'altra. Ad esse cor·,isponde anche un periodo di transi– zione politica, durante il qu,.Je lo Stato potrà soltanto essere costituito dalla dittatura rivoluzionaria .del pro• letnriato. • , ~ In base alle esperienze degli ultimi anni possia- , mo modificare· queste parole nel modo seguente: • Fra il periodo dello Stato a regime schiettamente borghese e quello a regime schiettamente proletario c'è un periodo dur11-nte cui· si compie la trasformazlone del• l'un regiijle nell'altro. Ad esso corrisponae anche un periodo di tran8iziòn.e politica, il cui GovE!rnÒ sarà di regola costituito da: un Governo di coalizione,• . E questo varrà per tutti i casi in cui la con– quista del potere politico da parte del proletariato avviene sulla via ·della democrazia, una via che appare normale dopo il crollo delle grandi monar– chie militari. Chi oggi respinge la politica di coa– lizione in linea di principio non ha il senso ·dei' tempo in cui vive, ed è quindi incapace· di far fronte agli impegni dell'ora. CARLO KAUTSK'(. -Poincaré _ha voluto laguerra?( 1 ) E' uscita, pochi mesi addietro, la .traduzione it.a-' liana di un libro dell'ex-tenente e mutilato di guerra F. Gouttenoire de Toury (2), in cui vien considerata· la responsabilità di Poincare nella preparazioµe \iella grande guerra europea. · · Chiunque voglia conoscere la storia dei fatti che ci portarono alla guerra, non deve limitarsi all'esame . {1) Su questo argomento si è svolto, co m~ è n oto, un recente dibattitQ alla. Ca.mera fra.nceoe. Il trionfo de" reto.to da.Ila ma.i,gio– ra.nza soiovi1.1.ist&al Poincaré non un è verdetto che la tJtoria posa& aocet~e e registr~~- La, questi?ne att ende p ii1 che mai un·giudizio spass1onf\to dall'op1n1one pubblio:? 1 la qua.le va. illuminata. con la. conosoe~~a. ~i tutt_i i. da_ti cbe è_ )?Ossibile raccogliere. Pero10 siamo het1. d1 pubblicare qnest'artioolo del nostro col .. laboratore. . (Nota della CRt'rlCA). ' . (il, F. G~utt~no_lre de Toury, Poincaré ha 'fOlJ<tola guerra, con pre!a.z1one d1 Henn Bar busse; Roma, Ca.sa Ed1tr1ce Internazionale. ·BibliotecaGinq Bianco degli avvenimepti che precedono immediatamente lo scoppio del conflitto: altrimenti sarà. impossibile com.– prendere come mai lo sco:ppio improvviso deHa ·guerra sia stàtu accolto, come un avvenimento abteso da· tanto tempo, sì dai Tedeschi che dai Francesi e Russi, e l'entusiasmo generale si manifestasse con le grida una• .nimi di nach Paris. o à Be1·Un, emesse dai soldati che si avviavano al campo di battaglia .. La spiegazione corrente che siano st.ati solo i Te– deschi a volere e provocare la guerra è, una spiega– zione troppo semplicistica di, un avvenimento così grave e così terribile: perciò dobbia;mo ricercarne le cause in tutta la serie dei fatti politici, diplomatici e colonia.li, a partire, presso a poco, dal principio di questò secolo. Solo così noi potremo fare realmente la storia delle o– rigini della guerra, storia di cui già possiamo intrav– vedere le ·linee generali, ma che rima1!e ancora da completare con l''esame preciso e documentato dei sin– goli avvenimenti. A tale scopo mirano alcune pubbl~– cazioni recenti: una di queste è appunto il libro del Gouttenoire. ' · Il punto che l'autore si. propone di esaminare, sulla base di quanto scrissero i giornali del tempo· e ' dei documenti diplomatici pubblicati durante la guerra e dopo,·ÈIse " Poinca_re, durante gli anni· 1912-13-14, è, stato l'uomo della politica del conte Iswol~ky, amba- . sciatore di Russia a Pa1,igi, contro la ,politica di G~òrge Louis, àmbasciatore di Francia a Pietrobu1,go » .. · Ma, ristretto in questo modo il campo d,i ri_cerca, il' libro riesce meno efficace di ~u~llo eh~ ci' si aspet• t'erebbe e in ogiii modo gli atti e la poiitica di Poin– ca-ré non possono essere valutati e pol;!tinella loro vera 'luce senza collegarli agli altri avvenimenti internazio– nali. Il che tenterò di fare io, servendomi tanto della narrazione del Gouttenoire, e dei· documenti çhe essa riporta, ,quanto anche di altri documenti, e special– _mepte di quelli ultimamente apparsi in .Fi·ancia· in Un lim·e nofr, ché riporta la corrispondenza delPam• basciatorè russo a Parigi, Iswolsky (1). Agadir. Il 14 gennaio 1912 si for~av~ 'in Francia,il Mi• nistero Poincare. Per comprel).derS: bel).e.questo fatto e qnelli _successivi occorre l'iCordare sommariamente i fatti che si col'le;;ano 'alla cosi detta crisi di Agadir e alle conseguenti trattative frànco-tedesclte per il Ma• ròcco. L'invio di una nave tedesca da guerra ad Aga– dir, avven!lto alla fine del giugno 1911, venn'e éonsi– derato dai Francesi come una sfida di guerra. In: realtà, . se la formp. .era indubbiamente bru·sca e teatra1E1',in– tento della Ge,rinania E>J'a · solo quello di richiamare la attenzione della Francia sull'accordo franco-tedesco del 1909, nel quale alla Germania era as!'licurato il condo– minio économi-cosul Marocco. La Francia, mentre aveva praticamente esclusa la Germania da tale co'ndominio 1 aveva po) intrap_resa, nell'aprile 1911, una spedizione militare su Fez, che iuevitabilm~nte.avrebp~, pprtat9 __ al• l'assoggettamento politico del Mi'-focco. Il gesto di ·Agadir, insomma, no·n I era,, da parte della G,ermania, una provocazione, ma un invito a-discutere. e a ponce, dere dei compensi in cambiò della libertà q.'aziç11ieche • la· Germania avrebbe concessa alla Fraòcia. E che così foss~ dovette riconoscere anche Delcassé, allora Mini- stro della ,Marina. . Tuttavia in alcuni ambienti politici si accusò la Germania di volere imporre la propria :volo:atà con la minaccia• di una guerr11-,e si' <::onsigl'iòla resi·stenza. Il Governo di'Oaillaux prese in esame, anche queet'ul- . . ' .(1) Un livre noir, Diplomati• d'a11ant guerra d'après lu doc""l•1•t1 des Archiwes rnsses (Novembre 191 0 • Juillet 19a) raocolti da Re-né Marchand. Librairie du 'Dra. va.il, Pa.~is, 192!. E' compa.roo finora. Il primo volume, obe contiene tre rapporti di Neklendoft e ]& oorri.– S'POndenza. di Iowoloky degli a.nni 1911 ;e 19.l!. .E' un lit>ro intèrei- - ~antjaeimo per le vioellde_i~terna.1.~on!"li di quegli an'lli, obe, oj d:i• · mostra. quanta reoponsab~luà a.ùb1a. a.nche l'Intesa nello scppp10 del conditto europeo. Peroiò ~• ~enta gjà, oome ha ta.tto il OO!l'rtere del!a Sei·ll qe) 19 gjug~o, dl sminuirne l'importa.n~A.. · · .,I
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