Critica Sociale - XXXII - n. 14 - 16-31 luglio 1922
_CRIT~ CASQCU.LE , criteri moderni, teud~nti piuttosto a prevenire ia iìstretnn · _rt1eroreca dati i• q'uali pro/a~o che le Cooperative" A- 111iseriaèlie a reprimerla quand'essa ha già fattd del gricole - magari sacrific'ando la possibilità !ii un largo pov'ero un rifi~to deila società. , · utile netto • ,hanno dato Il)aggi0re oceilpazione unitaria; Le Opere Pie, in qùeste condizioni, sono portate , 1ai )avoratori e hann-o.aumentato . la produzione lor.da a trari·e il maggior possibite ·beneficio im:meliato dai , dei loro terreni, Sono: dati ohe yengono dalle province loro beni· anche se a questo straordinario beneficio do· dove la Cooperazione agrieo'la. si. è ,affermata da anni: vrà fatal~ente corrispondere poi uu danno nel valore il Ravennate, il :Bolognese, il Reggiano, il Parmense, del patrimonio. ·Vivere alla g,i,o(n: ita, ecco la.situazione il Milanese ecc. · • . . , in cui si -trovano'•le Opere Pie.', E quin.di naturale cbi:i, ·Preferire 'le, Cooperativé àgli ,impr,epditori privati, nei princi"pì affermati dalle. Cooperative Agricole (di. nella assegnàzione delle terre è dunque, per le Opere ·ritto di preferenza nell'assunzione dei terreni ; tratta. Pie, ·un associare· allo·_spiritJodi beneficenza uno spirito tiva privata) esse vedano un ostacolo a}conseguimento di pr~vide11za. . di quello straordinario 'beneficio immedjato di cui in. E quello, del resto, che. vuole - nella sua storia ~ dubbiameo:te esse hanno bisogno. Gli uomini poli~ici e'nel suo ,spirito.· la legge. La r~lazione\pa'riame,ntà.r~ - nostri avversari traggono. profitto da questo stato ' di ·.che p.ecede la legge sulle Opere. Pie; reèa 'non ",dùbbie cose per buttare sulle Cooperati ve. Agricole la' èolpa di affermazioni i~ questo senso. La legge, ·quàle •·fu: ·ap- ,, t.utta la crisi ::!elle Opere. Pie, inscenando campagne provata dalla Camera, riconosceva che.sco_podelle istii– coril:ro il ·11ostro.movimento, in cu-i la difesa· dei beni tuzi'oni pubbliche di béneficeµza era anche quello (art ... dei poveri non è 0he un comodo pretesto. . , 1 1 comma c) di prevedere i bisogni"deU,è cla.~sipovè1·e· ' N o·i dobbiamo ora fare astrazi1:medallo stll,todi.-m'Ìsi con. l' aiuta -1!e · ia fondazione e Z' inéfemento di istituti iu cui si dibattono le Opere Pie, p'er esaminare in sè dt 1·ispa1· m.io, ,.di previdenza, ài cooperazione e di e per sè i. principi sostenuti dalle Co9peratjve Agri- c1:edit_o. Il Senato cassò 'questa affermazione della Ca– cole. Abbiamo fiducia di dimostrare che _quei principi mera. Il peréhè lo capisce· chiunque sa ·qual~è la· na– hanno una base .logica e sana; che non rappresentano tura e l'ufficio di quel cousesso·. M:a, esso ebb(;l il ·pu– _esigenz~ di para~siti, èome vogliono" far cred_sre.gl.iav- dore. di na?condere il suo ·pensiero·.in ossequiò al' detto versari, o di categorie che tendono ad essere privHe- ,che la ip0crisia è pure, un o~ag~io reso ·,alla virtù:. giate, come ha mostrato di credere anche qualche so.- disse che, 'poiohè un comma ~recedente (b) dell'artd cialista capitato per disgra.zia nell'aTI1ministrazione· di ,afferm~va 'esse're ~ne delle istituziiz"!'i :d,i ben~fic~nza Opere Pie. i"IJ miglio1·àment0 1 mo1·,aleed ecònomicd deUeclassi 1 po- · 1 Il diritto di p_recedènza delle Cooperative Agricole · nella assunzione dei terreni appartenenti ali~ Opere Pie In mezzo a. tanto infmiare di !l.CCUB~,. o'~cor:vé dQ: manda.re se,· in base a principi g_enerali e. secondo lo spirito della. stessa· legge sulle Opere Pie e dei pro:v– vedimenti che seguirono quella legge, si r.iconosce che la beneficenza debba avere due forii:Ìe di· attività: •ve.-· nire in soccorso dei poveri malati (' indigenti, aj11tadi . a prevenire, -per quanto è possibilii, le cause delll!-•mi– seria. Se uno pensa. di no, nc;rnr.esta ché essergh lar– ghi del più generòso compatimento: Ltempi, per for– tuna, hanno. sorpassato- la· me·ntalità di .certe-mummie, ·le quali non conçepiscono la beneficenza se. non come· peri_odica.elar.gizione del tozzb. di pane o ·della mone– ~ina. Ma se si pen_sa di. s_ì; bisogna riconoscere alle Cooperative dì lavoratori della. terra il diritto di [una precedenza nel! >'assunzione dei terreni appartenenti alle Opere Pie, Le Cooperative ·agricole· sono, fra l'altro', souole dove la classe lavoratrice si addestra nella con– duzione (l amministrazione delle imprese, prepar.andosi alla eliminazionè. degli intermediari speculatori, i guaii tr:ov;a•J:)O •la_loro ragion d'-esse11enella scarsa maturità eco·nomica,· tecnica e arnministrativ:à della classe lavo-· ratrice ad assumere direttamente <funzioni di prodÙ– zioni e di scambio. ~sse, specialmente là dove è pos– sibile adottare la conduzionè unita delle aziende agrarie e dove quindi sòno possibili i turni, costjtuiscono in mez:i.on?tevole per ridurre la disoccupazione e la mi-. seria. E appunto perchè hanno bisogno di trovar la– vor9 ai propri soci disoccupati, essi si dimostrano enti capaci di. migliorare_ lo stato dei te1,reni assunti; al– largando · in confronto delle aziende condotte da pri- · vati, · il limitè dei--.Javori che si rendono eseguibili e fa~e~do ~tare entro quel limite lavori di niiglio~amento che 11 privato, trattenuto dalla legge del tornaconto in– dividuale, è indotto invece a trascurare. I f atti ven-. gono ogni giorno a confermare queste nostre affar.ma- · . zioni,: «_La.Cooperazione Italiana» ·in ogni suo nu-. BibliotecaGiho Bìahco ve1·e, tutta q,uella ',bella· roba ·che fu cassata pòteva eii- 0sere-c'ompre,s·ain queste parolè. .. · · . : La' relazìone parljl,mentare "j:>rènde··garbatamente 'in par,ola il Senato con questa dichiarazione;. • P1·endia-" mo. nota deiza dichiaraziori·e che il oontenuto ·del'eom– ma CJ si dét>eàvere per· incluso 'nella definizione, ·o desorizione· 'che dir si 'voglia, delle ·istitiiztoni puboli- . ohe di beneficenza. Soltanto si- permette di donìahdare: -the « se il. conce'tto del·-comma e) è buono. e deve a– vérsi per,.incluso,,1 ..13ssun-.mall c,i sarebbe ad esp'Fi– ·11ne1:lo. Il -contenuto d13l· comma c) e-ra un altri pen– siero civile. che non può oggi andar· disgiunto dal çoncetto della çarità pubblica.. Ooncep~re la benefi– cenza come aUéatr,r, q,lla prev_idenza s1mi11;e·•e in tutte le !!Ue maiiifestazioni ,; · antivenfre, perr quanto, sia poss{bile; la- miseria; ricercare che là benefi(jirhzanon f intenda soltanto come· destinata 'tl. ve§tire gli i"gnudi e a .sfamare chi,' ha fame, m{\ anche, e p1,ima _di tutto, desti'lj,ata· ,a redimeire, .'.educare, valta· i'fllsor,nma a ,porre le -classi' in ,grado ·di p1·,ovvedere a ,sè' da s.e .. ~tesse, 'è, q senso nost1•0, còncetto· non indegno di e.n- · -tnwe i1i una defonizione, , -IDaggiunge a•ncoi;a·che · a torto si 'V.ogli6n 1 0 1 ·Ya'i! comprendère ·nel camma, precedente citafo · i con cetti ' . esp,rèssi nel commà c), perchè « il cqmma a) e b) h( 1.nn• à pdncipal1'1'/,entepe1· oggetto ·i poveri come _i'flldi'fjidùi:., il c_omma c), che•non,pada· di ,soccorso ed assistenza ai -poveri, ma di aiuto: a certe 'istituzioni che,h'anriCI~ in ,t-qJtoo in-·patte pe1· fine.. dli prevenire i ,biso/pni/ delle classi ,p'overe, mira non agl{ individui ma all,e classi». ' '. -Noi non proseguiremo qui (per carità !).,nell'esame di que)la ~plendida relazrone parlamentare e della leige che_ne deriva.., per dimostrare che. i pr,inèip1, più; so,, pra esposti _vi .sono ,riaffLrmati e diffusi,in ogni pu'ntè. '. Solo ci preme ricordare che, mentre il Senato non volle app)Jéabiie \\Ile istituzioni pubbliche di beneficenza Ja, 1'ç,rma contenuta' neirart. - 4 della legge H lugHo '188~ 1, N. 6216 («possono stipularsi a tmttativà privatq, cqn– tmtti per appalto d.i lq,vor0 con assocù;ir/loni Ooope• .. ' I 'l < t
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