Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922
' 204 . onttìéA s00.(Atf - dannosa, giacchè scompiglierebbe la produzione e avrebbe come sola conseguenza di lasciare di colpo '.'senza lavoro e senza pane una parte dell'a classe operaia (i lavoratori delle industrie di lusso), senza che il loro trapasso ad altri rami della pro– duzione possa esser compiuto subito ,,. E' perciò più conveniente compiere anche l'azione giuridica della socializzazione solo gradatamente, e solo a mano a mano che può anche essere eseguito il processo economico della social,izzazione; non già, dunque, con una repentina rcttura col passato, ma con un sistematico mutamef\tOdello ·stato attuale: quindi non con i metodi della dittatura,· ma con quelli della democrazia. Ecco che il Bauer .ci ha. condotti quasi inavvertitamente alla sua conclusione, inconfutabile: poichè la rivoluzione socialista consta di ·due fasi, l'atto giuridico della confisca della proprietà e il processo. economico della socializza– zione della produzione; poichè quest'ultimo, che è l'essenziale, per la sua complessità non può essere C?ff1piutoche. gradatamente, in un lungo periodo dt tempo ; po1chè, dunque, sarebbe non s.olo inutile ma dannoso che l'atto giuridico fosse decretato in una sola volta, quando il processo di socializza– zione d·ovrà essere necessariamente lento e conti-, nuato; è intuitivo che la democrazia., e non la dit– tatura, deve essere la forma del dominio proletario : la ~ittatu~a e i! te'rrore si comprendono soltanto. quando s1 vogha attuare di colpo l'espropriazione 'e la confisca; ma se questo processo deve avve– nire lentamente, gradatamente, mediante urla tra– sf?rmazione metodica ·dell'ordinamento giuridico esistente, esso non si può evidentemente imporre con la dittatu'ra, nia solo elaborare con la demo– crazia. 11 Bauei' chiaramente dimostra come la demo– cr_a~ia, 'che è stata sino ad oggi strumento del do– m11110 della classe borghese, possa e debba diven– tare domani la forma ·del. governo proletario: 1 ' fa' democrnz_ia non è c~e. uno stampo; che questo stampo sia col~ato ~1 c~)lltenuto capitalistico, tu– rale,_o proletar10; ciò. dipende· dai fattori.che de– term111ano la poten•za sociale delle variè classi .' _ La politica della classe lavoratrice deve esse;e in~irizzata ·perciò acl aumentare sempre 'più la pro– pria potenza sociale. Dei mezzi della dittatura essa dovrà vaiersi sòltanto per difendere .la " democral':ia proletarià ,, ,?alla c.ontrnrivoluzionedella borghesìa, o q~an~? lo sv.~luppo della ·lotta fra le classi obbhght 11proletariato ad ·una transitoria dittatura in _una f~se in cui ancora non, possa dominare coi mezzi della de_mocrazia ,,, quando cioè la dit– tatura del proletar.1atosia "·l'unico mezzo per evi– tare la brutale dittatura controrivoluzionaria della borghesia,,. Ma i~ tal caso la dittatura proletaria deve essere. C?nstderata .semplicemente come un mezzo trans1tor10 per " r1solvere ·un conflitto nel quale la democrazia corra rischio di naufragare non già come la intendono i comunisti cioè co~'~ "_lo strumento _politico per il superame~to · dell'or– d111amento soc1aJe·capitalistico,,, che debba dur.ar.e - col!le· affe~,m_ano. le "tesi,, dell'Internazionale comumsta -;---. fmchè lo Stato muoia e, con esso anche ,leclas~1,,. ~ Il grande compito di rivoluzionar~ tut.ta I org_a111zzaz1one_. ~conomica dello Stato, che è 1I c ~mp1to,del ,soctahsmo, non potrà essere as– solt? nei ,nost~i paesi da una breve dittatura' qui la dittatura puo S?l_tanto~ssicurare e rafforza~e il t~rreno sul_quale 11compito· economico 'del socia-· h~mo potra essere assolto solo con decine di anni d1 lavoro democratico Ii B~u~r termina irsuo iib'ro. co; Ùn in~o a qu~I S?ct_ah~!11° .che non ~ nè .socialismo di Stato, nè .soc,ah_smo~1_burocrati, nè socialismo di ditta– tor1; ma !1 soc1a_hsmo ,genuino della classe· operaia che marcia ~osctente vers0 !a _propria redenzione, Bibliotec~ Gi'no Bianco ~ socialismo democrt1tico "'la cui radice sia il desi– derio di libertà dell'individuo, la• cui sorgente sia l'attività spontanea deJla massa, il cui scopo sia il self-governmen! di tutte le attività di lavoro"" ,:,·•• I Noi non s~premmo raccomandare' abbastanza ai l~ttori detta " Critica,, e ai compaghi fotti la lettura' d1 questo aureo opuscolo di Otto Baner. li riassu– merl_o- come noi modestamente abbiamo tentato ~i fare - non. è compito ,agevole, :pérchè questo hbro è esso stesso una sinteJi lllcidissima delle più dib~ttut~ .que?ti?n! che interessano - ·oggi più che mai '- 1 soc1ahst!' qel mondo intiero. · ' Nel contrasto delle p')Jerniche, nel disorienta– n:iento e nellc:1~fid.ucia che pervadono il proleta– riato deluso· e percosso, il Bauer' contribuisce effi– cacemente ad il1L1111inare, con ·J'antorifù del suo no-· me e del suo valore, i pr.i1icipifondamentali che .. debbon9 informare l'azione dei lavoratori nella loro lott_acontro. il capitalismo. Egli si serve della rìvo– lu~10ne r~ssa come qi pietra di_paragone per me– gho saggiate e documentare i fondamenti del suo pensiero .sociali'!;ta,-utilizzando a tal fine la sua profondissima cui.tura nwrxista, e insieme la diretta con<;>sc~nz~el!e 7 ose ru~se,~acquistata c01i lunghi ' ~1es1d1 png1on(a m ~ussia. con questo suo' ultimo hbro, ti Bauer mterv1ene nuovamente ed autorevol- · mente ad indicare quale vja la classe lavoratrice ~ debba seguire per "la realiztazione del 'Sociali~ smo" (!): _la \'.ia maestra, Cile si tiene eguai'rnente lo~t.~na dat due eccessi - opposti, eppure· tanto ~f!mt ! ~ del possibilismo corporativista, del Socia– hsmo d1 Stato, burocratico ed accentratore come dal comunismo dispotico, che ali' autocrovern'odella ~lass_e la_vora~rice so_stituiscela dit!iitÙfa di un par– !tto, ti dtspo!tsmo dt alcuni ideologi del movimento proletàd0. . 'Noi siamo .Jietis ~imi.di . çon~tatare ancora Lina • v~lta co~~ q~es.ta_v rnsta p recisamente quella· che· gh . uom1111m1.ghor~del nostro partito non hanno . . ma, pes~at? d1 additar~ al l?ro\etariato, ariche quan– do 11 ~1ss1pare certe 1llus10111 e certe frenesie co-. sta.va l'1mpopol_arità,, il dileggio, l'isolamento; e .il. comba ttere .a viso aperto certi entusiasmi fallaci 7erte "vie nuove,, c'he avrebbero d@vut-0 condnrF~ ' 11. pi:o,Ietariatodi galoppo al paradi so comun h,ta, s1gmfl.cavaaf!rontare scomuniche· ed amarez.ze. Ma I~ lezione :cte1fatti (ahim~ ti:oppo du ra!), e ,I'es pe- . r~en~a russa J:iannoormai distrutte le ultime illu– ~10m, ·e C?nferisc9no .oggi, a· q1,1esta conceiione· · democratica,, .del socialtsmo, che Otto Bauer ·esp~)ll~,qu-asi ·l'autorità indiscL1ssa dell'ortodossia·· soc1ahsta. : , • Il merito di questo pregevolissimo scritto è app.unto quest? : _di· essere, di fronte alle dçviazioni • e. alle aberi:a~t?lll d_eldopogu~ri:a, ,la riabilitazione. .piena e def!mhva dt quel. soctahsmo marxista che ti ~auer. chiama " de~ocra~ia. sociale .,, e éhe per 1101 altro non è che 11 Socwilsmo senza aggettivi e.... senza adulterazioni. ' RoBEr:-rci ViRA'r'l'T. ;. (1) E' .q11es_to l'argomeuto di un precedente opuscolo del Bauer G''"• pu~bhoato ~ puntate •11lla •Critica,, sin dal novembre 1919 sotto 1 titolo. ~1 e- La via al Socialismo•. ' · · Nel n~m!,'lropassato ùn'omissio~e di p;role:•ha ·toito a un passo del discorso Treves il suo ·signilicato. A .paf 185, col. 2,,linee 3~7, là dove è detto: «La « 8anta Sede fece ìntendere ai Russi c-heessa· sul terzo « punto del memo1·and-uin, .la proprietà ecclcsi:i.stica < non avi;:ebbe insistito, per far ·capire ·al la ]'ranci'ol. ~ « al Bel~10 che ~e~teva la q11estiò:1tedella ,pr~prictà.,, dovev~ rnvece d1rs1 « per fa~ capire alla Frai?cia e al « Belgio ·C~e mette~a -.la questfone àella paçe al dd– « _sopra della questione della prc.prietà ». .I 'l
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