Critica Sociale - XXXII - n. 12 - 16-30 giugno 1922

' 184 CRt'ilìCA SOCI.A.tilt stiche imperialil'ltiche dell'Occidente, l' delle i11tituzioni comunistiche soviettiste dell'Oriente? Qnesto problema non è messo dalla volontà; è im P"sto dalla legge dei fatti. Tra le, istituzioni imperia• listiche e le i~tituzioni comunistiche, l'antagonismo concettualP è immanente. Ceci tuera cel11 . .. !\fa ~t"ricamente, ecco quello Òl,e noi possiamo ,stabilire:' l'Occidente, ossia l'Intesa, ha fatto tutto quello che le era pos,iibile per abbattere le ,istituzioni soviett.istiche e comunistiche della Russia: ha sollevato lo spavento ed il corruccio del mondo in• t.ero cont.ro ,di esse, ha sobillato· l'insurrèzione della Polonia, ha armali i generali di ventura, ha sancito il boicottaggio, il cordone sanitario, -la fame e l_'ostra cismo. Con quale risultato? Nessuno. L'~ntei'la non è riu· scita a debellare la Russia; ed ecco il perchè, onore. vole Sohanzer, delle vostre parole, molto savie, di ieri! DalPaltra µarte anche l'Oriente, che potè pensare di portare in Europa, al modo ?ella rivoluzione francese, le proprie istituz_ioni con la spada alla mano, sollevand~ ii;uerra e rivoluzione,. per imporre cosi il comunismo all:Occidente, sotto le mura di Varsavia dovette con venire che quel sogno non era realizzabile ai 'tempi , nostri.; e non era rP.alizzabile per un· fatto d'ordine'' a~solutamente obiettivo· e tecnico, e cioè che, in un tempo in cni la guerra è essenzialmente guerr.a di po– sizione, il cozzo 110ndecide mai della guerra, ma solo li) squilibrio 'delle - sussistenze, solo la 'fame decide della guena. Allora, poichè nè gli uni av)lvano scbi>1cciato gli altri, nè gli altri gli uni, poichè « vivere bjsogna », poichè l'Europa non può fare a meno della Russia, e la Russia non può fare a menQ dell'Europa, ecco bal– zare ln. necessità. storica del comprome;=isoper la coe– sistenza.,,in :Europa di du~ tipi di civiltà economica! C'è un ricorso storico assai a1la mano, che illumina, quello cho ·era la grande missione della Conferenza di_ .Gen~vn. Genov\l- avrebbe dovuto esser~, qopo la con– flagrnzione geuerale; e dopo,la guerra fra Oriente ed Oc<.:ideute,quello che è st.ato il Trattato di Westfalia dopo la guerra dei 'l'reuta anni. Che ~osa free il Trat– tato di Westfalia? Lo dirò con poche parole non mie, ma di uno scrittor:e ultramontano, il quàle mi serve di controllo– per il ~iC\ spirito, forse troppo desideroso di conclu-. sioni. E il visconte De Bonald, <l.icui oizgi rinverdisce la famn col rin veri:lire della reazione spirituale gene• rale. Il De Bonald diceva cbe il Trattai.o di Wes1.falia ha consacrnto il dogw:i, ateo dE>llasovranità politica e religiosa dell-'uomo, principio di tutte le rivoluzioni 1 germe di tutti. i mnli che affliggono ,la società, 0 in quanto che, allòra, i ca.pi · delle nazioni riconobbero l'esistenza pubblica e sÒciale del].a democrazia polit.ica, nella in,lipendenza, ,;illuso1'ia »; diceva, della Svizzera e delle Provincie Unite, e quella della democrazia re– ligiosa nello stabilimento pubblico della religipne ri– for~ata e del corpo evangelico (!loi diremmo della: lega dei 'principi protestanti), legalizzando così in Europa usurpazÌoni di poi.ere religioso e pnlitico. · Il parallelo è ·chiarol A Westfalia, ·dopo trenta anni di guerra,' le potenze monarchiche e cattoliche ricono!lcevano le potenze repul:iblirane e le protestanti, l.igalizzando le usurpazioni del potere politico e reli– gioso. llla a. Genova, dopo tanta at.roce vicenda di caHi, non si riuscì dalle potenze borg~esi. capitalistiche a riconoscere le soviettistiche e le comunistiche, legaliz- 11andole fatali, le irretrattabil~ usurpazioni. della: Ri"– v.oluzioue ! (Approvazi01ii). BibliotecaGino Bianco Nè è a dire che gli elementi e le ragion~ dell'!lc– cordo mane.assero, La Rnssia andò verso il compro– messo di Genova col cuore fide11tee aperto!·In fondo, per essa, non si trattava che del c,orolla;rio interna-• •zionale dell 1 C\pera profonda di revisionismo che il Le– nin aveva compiuto nel 'comunismo: oggi qualificato « di guerra», con il ristabilimento, ·prima, del ca:J)it,a- . lismo di Stato, e poi, ulteriormente, della stessa pro– prietà individuale; revisionismo che deve necessai'iH– rnente, Ji.nitJo'il p~riodo caotico della guerra e della ri– yoluzione, rist.abilire, poicbè je faiii storiche non si -saltano a piè pari, il ·ponte npcessario, la fase storica mediana_ del trapas!,o evolutivo delle istituzioni indivi– qualistiche verso le istituzioni veramente comunistiche. _ Inoltre, la Russia versa in condizioni eco·nomiche Rpaventevoli, ha un enorme bisogno di capitali; di ca– pitali non solo, ma di tecnica e di mano d'opera eu– ropea. Ha bisogno sopratutto, ormai, di riconoscimento e di pace. Ecco perchè essa andav::_ francamente al compromesHo. Anche gli Italia,ni e gli Inglesi vi anda,'ano con la stessa convinzione, se anche dettata da altre neces– sità.· Io ho sempre pensato che Lloyd, George fin da Cànne's, fosse d'accordo con Mosca, per indire la Con– ferenza della pacificazione. L'Europa ha bisogno della Russia, di, questn enorme serbatoio di materie prime latenti, di questo enorme serbatoio di uomini oonsn– matol'i, che versano nell'abisso del bisogno. l;'erchè "ia stessa Germania ridiventi buona cliente dell'lughilterra, bisogna si rifaccia con.la Russia, ope– rando in un'azione profonda. di collaborazione. Ino1t.re la pace dell'Inghilterra con la Turchia - sono cose che furòno dette e ridette, per cui le accenno senza alcuna illustrazione - la pace inglese con la Tur– chia è legata ,alla pace inglese con la RassiR. Llnyd George si potè illuder-e per qualche tempo· che l'al– lel(nza tnrcfl-bolscevica fosse una nube che potesse dare un' temporalE>, ma che non avesse ·una reale con– si-stenza: si persuase del contrario,· ql}ando vide· la spinta in avanti di tutte le genti ·dell'Islam; compl'ese che la pace in Oriente è legata alla pace con la Russio; e intese a riconciliarsi con la Russia.... · L'aborto' di un gran~e sogno._. Eppure la conciliazione o abortì o, quanto. menQ, fu riman:!atA ali' Aja. Perchè? Perchè \a Conferenza, sotto· !''influenza francllse, non seppe offrire altro al bisogno ·cocente della Russia, che quel magro consorzio internazionale, .e in cambio di· quel magro con~orzio pretese da, parte della Russia il riconoscimento dei debiti del Governo czar(st.a e la restituzione delle proprietà: confìsc~,te dalla ·Rivoluzione. Ora io dico che, se anche la Confer.enza avesse avuto i miliardi d'oro, che domapdavano i-Russ,i,_ da met-tere sul tavolo, non per que_stoavrebbero avuto diritto di chiedere alla Rnssia l'alienazione ,della sua sovranità. Ma senza quei miliardi oro, la pretesa cli far tanta morale, di dare tanti consigli alla Rùssia di– ve.ntava - cerco una parola mite, - una ben strana pre– tesa. Nel nostro paese si dic_e volgarmente: metà con– sigli e metà danaro. A Genova si volle. dare tutto c.onsigli e niente danaro. . Ed ecco che allora si sono avanzate due teoriche: la teoric11 dei debiti 'russi e la ;teorica della restitu– ziqne ·rl~lle proprietà., sulfe quali bisògna che si sof~ fprmi un mqmento l'attenziope della Camera. · :Prima di tutto l:tisogna .ricordare, perchè è un fa.ttQ storico, innegabile,· .ohe i debiti della Rqssia, an-

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