Critica Sociale - XXXII - n. 12 - 16-30 giugno 1922

(. • i86 ·c~TICAS001.ALÈ un trattato sulla roba del terzo, viene poi· l'ora che bisogna rivolgersi al terzo per.sapere se è-con1-ento·. E"' ora di. finirla, anche con questa politica .di ambi– guità·, di senserie a vuotò,. di mezzi termini· ·vani. C'è anche una democrazia di metodo nella politica estera, secondo la quaÌe, quando si vuo-Ie stabilire un rapporto con un detE\rmìnato potentato, si vada da quiil poten- · tato e non si passi p~r il suo protettore o pei· il suo oppressore, secondo l'ora; çostoro vi faranno semprè pagar caro vacue parole, vacue promesse, che non_ sono che vanterie e millantato credito! Per tutta la· nostra espaQsione in Oi•iente abbiamo bisogno d'una sincera amicizia con la Turchia, e ciò implica la ragione per la quale d9bbiamo ei,sere, in buoni termini con la Russia; ed essere in buoni ter– ;nini con la Turchia, è anche il solo modo di trovare un po' di tranquilli-tà in Libia, per la qnale mi· affi– derei assai di più •a una politica !~aie e conseguente con l'Islam, che non alla sinistra politica dei "rastrel– lamenti », terribile eufemismo di una prqcedura colo– niale gravida di colpi e di rai:,presaglie, che lascia al domani di maturare gli odi di ieri. _ stessa Mesopotamia.- E' vero quesio, il pacinsmo in– glese è un· pacifismo della digestione, ptoforidamenté inter.essato; ma q nesto, egregi signori, è il sigillo della sua sincerità., Verissimo altresì; ohe sarebbe enorme– mente. perfooloso- legarsi indissolubilmente all'Inghiterra per s_ervi1·la·in tutta la· su; parabola -;- ancoraphè io non creda, come pensa il Labriola, che essa sia così 'pro~sima allo sfacelo, al crollo, pef es;ere, come dicev~· .il Lalrriol&., l'lngh.ilterra, dopo_la guerra; l'ultimo Stato· plurin-azionale superstite. ;rn ,verità sarebbe peF noi estreinamente pericoloso s0 ci' inìpegnassiino come ·.devoti vassalli a sostener€\ la caus~ inglese e ~ ~eguirne il ·p.est.ino; tra 1~ diffi-, coltà e i fastidi ·che essa ha nel mondo. , · La. politica frat;tcesè. Noi ci trovère~rno subito in conflitto (basti pell~ sare a!l' Egitto), cou alcuni nostri sentimenti ed inte– r1>ssi evidenti. Ma qual}do ho concesso. tutto qu!ls"to, t'le viene fors~ quello che: il- Federzoni e il LJl,briola hanno ~ttinteso, ed anche esplicitamente propug~ato, che noi ci -dobbiamo legare alla Francia ·c.ontr-o l' In- · La poHtica dei vincitori o 'la P\>'itica dei vinti? - ghilterra in q,uanto la Francia rappresenti, secqndo essi, la vera politica gi vittoria, la po-litica di intràn- La politica inglese. si,genza sui trattati,· -la· politica 'di resistenza al movi-• La politica che noi sosteuiam.o è. stata I dirramata m'linto ,revisionista:' . ' . . come la politica dèi vinti, la pÒliti:ca dellla revisione ·. · , Ebbene, io dico che non è possibile neanche que– dei trattati. Ci si dice: Noi siaino i vinçitori, noi dob-, sto partito. Noi uòn possiamo ,assecon_dare in questo biamo valorizzàre la .vittoria, dobbiamo. seguire la po- modo la '.Francia .. lJi sono troppe competizioni 1 fra noi litica che .tende a dare il massimo ,risalto a tùtto il e la Francia stessa, anche, nel Mediterraneo. Nou fac- contenuto dottrinale della guei:ra .. E'. una tesi, confesso,. ciamo il pi;oce,iso di certi passaggi di armi_,·e di ~rinati che' dal -punt~ ai vista del seutimÉmto mi fa· orrore e_. ' che anche adEJsBo avvengono dalla Tunisia in Libia, pena:; ma mi affretto a lasciare 'da parte il mio s_enti- cofne uei gi-orui non obljat1·, in cui lo ste.sso .1-'omcaré mento per ·giudicarla, dal punto di _vista della fredda . urµiffa\ia l' ltalia a proposito-del Manoub,a e.del Oarthage. nigioµe,. della logica obbiettiva. . · , , Non insisto su· ques-t'e note: dico altra èosa che . Per. stare "con la politica della vittoria e .contro _la mi preme.assai ·di più, 'e che è assai piit nella_ nostva politica del revisi:onislI\o·. bisogna decidersi a scegliere, coscienza e nelle nostrè pveoccupaziom: · , pel fallimen~o della Intes·a e nel suo spezzarsi in tronchi . ·. La .Frn'nda di ogg,i è la Francia del ,blocco-nazio- diversi,· con eh.i'stare! Il fatto elle !'.Intesa è 'sfiancata nale; contro dt es,ia sta formandosi la ]<'rancia del e divisa, è palmare. Potrete deplorarlo, ma dovrete bloeco delle sinistre, una ]f'Fainèiadalla coscienza nuova, ammetterlo. Tra l'Inghilterra' e la Francia 11 dissi.dio che mette il dòlore della guerra a _bàse di tùtte le e- .'è tale che rende utopistica l'idea dì continuare, Ù/.sie~ sperienze e che coincide profond~me~te · con noi; do– me a queste due Potenze, a fare la politica dei trattati, mandandò il riaccòstamento alla Germania, come i so– la politica del nazionaiismo,,di guerra, come· spiegavano qialisti tedéschi in ·quest'Qra, inailgrado ·gli spasimi di gli onor. Labriola e Federzoni'._ Nun è possibjle fare una situazione atroce; haimq il coraggio di d~mandare ·tille politica con l'Inghilterra, perch~_ l'lnghilterra vi il r1avvicina,meu,tò alla ;Francia stess11., 1 c9n1è era u_el' ha rinunziato. So le ragioni per cui, secondo l'on. La-. sogno e nell'idbaÌe di Jaurès; fiùo alla vigili!l della·eou– briola e l'on. Federzoni, l'Inghilterra· vi ha rinunziato fi3:grazi0ne .che ha stracciafo. t4tti i nobili propositi e e si è data seriamente a) revisionismo, al pacifismo, che ha rovinato il •mondo!... . _ . _, ecc. Gli .onorevoli Labriola e. Federzòni hanno fatto ).\fa la Franci; 'di Qggf, la Fra,n~ia 'del b°Iocco na- nna .carica a fondò contro ·JI IngliiÙe,rra che seni.brava ·.zionale non ha che un cauchemar, non ha che l''ìncubo . ìnspjrata dallo spirito della tradizione francese for~a- della Germania e dellé riparazìoni. tasi su Giovanna d'Arco: l'Inghilterra è la nemica,_ · La _Fnrncia vuole, inchiodare l'Europa alla esecu-; , l'Inghilterra oggi è pacifista s9ltanto perchè digerisce. · zio.ne _di un trattato ineseguibile;, al pagamento· di ri- _· Quando nel 1919 Lloyd GeorgA presentava a Cle- .parazioni, che non sono pagabiii; · dimostrazione data· mencea-u il _famoHomemoriale psr la paee democratica, troppe volte pev insisterci .. , • tutto pieno di buoni sentimenti, fu messo immediatà- - L'ultima è quella dei_banchieri adunati ieri. Que- mente a posfo da Clemenceau soltanto col dirgli che stai gente dal pelo sulla c0soienza, che non è, come noi, anche lui facesse· a metà di consigli e di. opere. Ri• agitata da •sentimentalismi, disse alla Qommissione .·mettesse sul tavolo le colonie tedesche èhe la- Gran delle riparazioni, netto: se voi credete che la Germania Brettaguà si ern appropriate, le navi tedesche, la li:. debba pagare il blocco qh_eavete fis1-1afo,delle Fipara– bertà dei mari, e poi si sarebbe discusso' sui buoni sen- zioni, è inutile pensare a soccior~ere con pl-esti-ti la Ger– timenti. Lloyd · George - è verissimo - capì subito ~an!a- Ba, !Jermania nQn ,a_JTiverà a pagare le, ripara•• l'antifona, rinfoderò il suo memoriale pacifista, e lasciò ,zwri1 e quindi- _neppure le nostre anticipaziqni. che il trattato di Versailles andasse come. doveva an- Ma quello. che è ancor più strano è. che la Fr,anciar dare. Nè si può negare che oggi _la poli_tica revisioni- vtrol'e. le riparaziori-i e insieme non le vuole. Le' vuole· sta dell 'Inghiltenà è legata esclusivamente ai suoi do- per· tutte le ragiopi :di bilan"cio, chè illùstrava benis– ,lori in Egitto e. neli' India, e_alle· sue difficoltà nella simo il collega Bevio~e; non le vuole, perchè•preferi~oe, l s·tblioteèaGino Bianco '· ,.

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