Critica Sociale - XXXII - n. 10 - 16-31 maggio 1922
__, I\ I ' • . 152 èR.l:TtCA sòcìAtt ..:_----'------=-----'-------;---- spirito di reazione - che tien viva l'irrequieta cupi: <ligia di giungere alla frontiera del Reno; che strappa alla Germania un suolo fecondato dal suo senno e dal suo lavoro e, 'solo per soddisfare il proprio odio, lo dà, a costo di disperderne la ricchezza, alla Polonia'- è quello che ha impedito l'evoluzion'e graduale e pacifica del pensiero comunista verso i fini e le esigenze pratiche della vita sociale contem– poranea; è quello che imp·ectisce - col fare sornione e ipocrita di Briand e dei radico-socialisti, o con· · lo sfrontato cinismo dei Daudét e dei Poincaré - la riconciliazione dei ·popoli, oppressi dal tristo far– dello degli odì internazionali ; è quello che perse– gue in Europa mal celati disegni di egemonia mili– taresca su tutti gli _altn popoli. E' la Francia, più ancora che l'-Italia, che,- contrariamente alla più e– lementare logica della storia e all'evidente tendenza dell'evoluzione verso l'unità, ha spezzato in minu– scole parti l'fa1ropa centrale; è essa che, q11alun– que sia il colore politico, bianco o rosso, del ~uo Governo, è pronta a ravvivare ogni odio che · sta per spegnersi, a suscitare ogni gelosia trista e meschina, per raggiungere· meglio i suoi intenti di reazione e di predominio. Ques_to spirito del Male, dell'Imbecillità, questo bruto ancestrale che soprav.– vive o risorge, drizzandosi minaccioso contro le aspirazioni più - nobili, bisognit colpirlo a morte, senza remissione. * * * Le concessioni che ad esso si fanno . p·ossono essere quanto si voglia ispirate dal desiderio di e– vitare al mondo una )1Uova esplosione di follia chauviniste e guerraiola e· nuove carneficine; è · vano : ogni concessione è rovinosa e non fa ·che -ritardare lo stabiHrsi di un regime, se non _normq.le - a cui solo il Socialismo può condu_rre ~, almeno sopportabile. ' · Sono le concessioni che tengono in piedi l'ar-, roganza de.i reazionari francesi, la quale, per se . stessa, poggia sul nulla_. Studiate il· bilancio fran– cese, le relazioni finanziarle che. vi si riferiscòno, analizzate le cifre, e vi convjncerete facilmente eh~ la minaccia che la Francia tiene· sospesa sull'Eu– ropa è fondata su una " petizione di principio ,,, su una menzogna. · . In nessun tempo e in nessun paese 2 + 3 banno fatto 9, e nessuno - fuorché gli inquilini di ui1 Ma– nicomio - può pensare che le imposte riscossè in Francia possano, insieme con le somme - quqli che 1 sian? - pagate per riparazioni dalla Germania, pa– reggiare la somma delle spese annuali della Francia e lo spaventevole ammontare degli interes'si dei de- biti fluidi e consolidati. - - . . Quantunque lo sperpero e il raggiro imperànti rendano quasi impossibile di procurarsi dati sin– ceri e sicuri, si può calcolare a 25,miliardi di fran– chi all'anno il deficit del bilancio, che nessuno stre– gone della politica e della finanza può aver forza di colmare. · . Il senatore A. Beranger· ha detto giustamente , nella r.elazione sul bilancio delle Finanze che .I~ situazione finanziaria della' Francia è assolutamen'te tragica. (Tra parentesi: sapete come conclude .il brav'uomo? Incitando il Governo a fàr pagare ad ogni costo la Germania !) • Sì 1 , noj co_rriamo, in Francia, verso una cata– ~trofe· mev1ta~1le ! E se _le forze francesi passassero 11Reno e se 11Proletariato socialista e i Governi di Inghilterra e d'I~alia lasciassero commettere que– sta brutale ~ggres,s10n~, non per questo migliorereb– bero le sorti dell erano francese e sarebbe diffe– rito o attenu~to il suo sfacelo. Orbene, io mi do– mando che risultato possa avere la spedizione mi– litare di uno Stato che ha le casse vùote e non trova da contrarre prestiti nè all'interno nè a_ll'esterol ' . Questa sensazione di dèbacle imminente la pro.vano tutti quelli, anche in Francia, che· hanno ancora un barlume di ragione e di -buona fede. Ma contro costoro c'è tutto l'immenso gregge di idioti, c'è, sopra tutto, la trista masnada _dipo-. liticànti, ansiosi dì tagliarsi - sotto· forma ·di irtden– nHà o di altre simili mangerie - una porzione, quanto, più abbondante sia possibile, da quel che resta an– cora della torta, con ingord-igia tanto maggiore, quanto più sentono vicina la fine della cuccagna. . La classe dirigente {rancese,, a cui i disonesti e sc;uidalosi. sopraprofitti di guerra .hanno finito per togliere ogni residuo· di probità, . ogni onesta ·tra– dizione .di pensiero su quel che deve essere un . profitto còmmercjale normale, - vuol continuare-a. riemRire le sue casse senza sforzo, creando nuove · e ricche sinecure, conservando le grasse preb·ende più inique, pagando regalmente prefetti e ufficiali, sottoprefetti e sottoufficiali, cantonieri e vuotacessi. Per evi-ta,re la spesa di una organizzazio·ne indu- . striale moderna e lo sforzo faticoso di !ungili studi· tecnici prelirriii:iari si continua é:J produrre -a UJil co:– sto elevatissimo, con metodi incredibilmente ,arre– trati, merci che l tecnica tedesca',' giovand.osi di tutti i progressi scientifici, fabbrica cento volte me– glio e più a buon ij1ercato ; e per tener lontano. - per puro piitriottismo,- natutalmente I - questo odioso concorrente che minaccia di togliere il pane al "po~ vero lavorato,re francese,,, si cinge il paese entro . una barriera doganale ·a dirittura insormontabile, le cui conseguenze costituiscono una· vera cal~mità . pubblica·!, · · ' Infìne, quantùn_que la vita intellettual'e sia oggi ridotta in Francia a ben poca cosa e i problemi, anche più facili, non interessino- cne pochissime persone, e la stampa tutta quanta, fatta eccezid'ne dell' Hiimanit~, del journal du Peuple,. di pochissimi altri gjornali, sia presa. fra le strette del pii1 gretto e meschino nazionalismo, - si tengono sistematica– mente lontani, con la menzogna e·la calunnia, dalla · direzione degli affari pubblki (tanto . si fla paura della luce I) tutti gli spiriti chiarov.eggenti che, c.ome Cail~aux, si permettono di avere sul patriottismo una cot1cezione_ diversa dà quella di Fra Diavolo o _di Tristanò .Tagliaborse._, • / . La classe agraria di Francia ,possiede, .in que– sto momento, .in buoni e prestiti di Stato, una som– ma, supergiù, di 60 miliatldi di franchi.. L,a.più parte dei c9ltivatori .mantiene iiqcora in uso gli strumenti agric?li e, tutto. il materiale preb_ellico; mfl.questo ~ ormai lpgorato dall'uso e non s1 può più raccon– ciare: b_isogna ·rinnovarlo. I prezzi aituali sono però troppo alti, sicché ·1•operazione, terribilmente - one- , rosa per tutti, sarà per i più impossibile. Che cosa avverrà nel giorno, n'on lontano, in. cui lo Stato francese_ non potrà più pagare· al piccolo proprie– tario di campagna o _mezzadro o fittavolo i suoi coupons ? Q se, stretto dalle necessità, si deciderà a pagarli mediai;ite nuov,e emissioni di carta moneta che produrranno inevit;\bilmente' ·un enorme rinc;aro: del prezz.o, già troppo_ caro,-del materiare agdcolò? Si potrebbe cortti_nuare quest''esame, prospet~ tando .la condizion~ delle grandi Banche e delle industrie di lusso; Da qualunque parte si consideri - il problema in Francia, si vede, "dietro la facciata ac-cura ta1_11ente_ dipinta per ingannare l'occhio,' una , spec.ie d1 va,sto e profondo fossato in cui vecrà a sprofon darsi e a f,rang~rsi il ,meccanismo economico e finanziario che ci tiene anco,ra · Sll dritti,' - - Ecco la. soli~ità del punt~ ~•appoggiò dell' o– s~acolo reaz_to~ano, contro cu,i s1 fran&e 10 sforzo . , d1 trar fuon I Europa dal p~ntanQ in cui sta PfC spr-0fonda.re . , · . · / BipliotecaGino Bianco
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