Critica Sociale - XXXII - n. 10 - 16-31 maggio 1922

( ~ 108 CRITICA SOCIALE ' t ' anche di quelli. L'ammessa possibilità di altri si– stemi è un puro omaggio ai rnolti tecnici che da ogni parte sono insorti cont~o la pre~esa d~!11ago~ gica che 'la salvezza del latifondo stia · nell 1mme– dia,to ·e forzato suo fraziona1nento. Conclusione . . 'Da quanto abbiamo esposto .deriva chiaramente quello che; secqndo noi, il Gruppo Parlamentare Socialista dovrebbe, in via di massima, chiedere in merito alla questione del latifondo, quando alla Camera verrà in discussione il disegno di legge:. 1 - Lo stralcio di tutti i provvedimenti che non interessano direttamente' il latifondo, con im– pegrio, da parte del Governo, di presentarè pro- . poste tendenti a riordinare sollecitamente tutta la legislazione sulle bonifiche, e di presentare quanto prima un disegno di legge relativo alla occupazione témporanea delle terre, ora regolata dai decreti Visocchi, falcioni, Micheli e Mauri., 2 - L'autonomia dell'Istituto Nazionale per la· Colonizzazione Interna, con le seguenti funzioni: a) procedere alla re'quisizione dei terreni, con norme precise per stabilire l'indennità agli espro– priati, indennità che non deve essere fissata in base ai prezzi correnti (un prelnio agli .espropriati!) e che è preferibile sia paga,ta in quote ann·u~li Pl;!f un pe- riodo non minore di trent'anni; . ' ' b) preparare i piani di bonifica da ese– guire sui latifondi requisiti; -e) assegnare !'_esecuzione , dei lavori. p.ro – gettati preferibilmente a, Cooperative di lavo ratori · - a .mezzo delle: loro federazioni .-, sottQ il con– trollo di personale dell'.Istituto e meèiianfe contratto, che lasci alle Cooperative eseèùtrici dei lavori il rjschio dell'impresa assunta; ' d) cedere l'uso dei terreni requisiti - in corso di bonifica e· a bonifica compiuta, divisi in grandi o in piccole unità colturali secondo che sarà imposto dalle condizioni tecniche economiche so– ciali di ciascuna zona agraria - a Cooperative di lavoratori della terra, à mezzo delle loro Federazioni, con coqtratto di affitto io citi siano stabilite norme . per l'jnèiennità al!'affittuale che avesse appor~ato .miglioramenti• nell'azienda· assunta; , e) ·finanziare l'esecuzione dei lavori• di bo-· nifica e dei lavori di mi_glioramento.. 3 - L'assegnazi0ne all'Istitu,to - perchè adem– pia le funzioni a lui assegnate - di una sòmma supe– riore a quella indicata nel disegno di legge, asso– lutamente insufficiente.' Non· si dovrebberp assegna- re menò di 500 milioni. · , Abbiamo la convinzione· che solo così --'- con la eliminazione dell'imprenditore privato; con la esecuzione dei lavori di bonifica per iniziativa dello Stat?, a mezzo di· un organo in~ipendente,; con·Ja cessione delle terre in' uso a ·Cooperative di lavb– -ratori - si possa avviare il problema del latifond0 verso la sua razionare soluzione. ·Il' Gruppo Parla– mentare Socialista, facendo sua la tesi delle orga– nizzazioni prole_tarie e•. sostenendone· l'attuazione, .farà opera chè giova agli i.nteressi ·generali e, insie– me, agli in_téressi della classe lavoratrice.' Dott. OLINDO. G0RN1, Bibl!otecaGino 81anco IL PENSIERO 'UNIFICATO · A proposito di _una minaccia d''espulaione • ·Nella riunion.e tenuta il 22 aprile a Sampierdarena, la Direzione del Partito, esaminando il caso del compagno Alessandri, • il quale da tempo ostenta'tamente pubblica, con collaborazione fissa su giornali borghesi quale it Piccolo di Trieste e. !_'Epoca di Roma, articoli di critica alla Direzione e ali 'azione politiQa del Partito Socialista, ciò in ispregio ai preyedenti deliberati della. Direzione dallo· stesso Ales~andi:i, per casi analoghi al suo, soste• nuti e proposti, la Direzione, visti i rfrorsi dei compa– _gni di Trieste A di Milano, invita il detto compagno a sospender,i quella sua·attività nociva al Partito e· a.Ha swa disciplina tl delibera già' fin da ora. che egli sia espulso, ove entro un mese non ottemperi rigorosamen- te a questo ~eliberato •. · . ' . Non importa a noi che l'. Aiessandri (qui gladio ferit ...) sia stato in altro tempo sollecitanore, contro altri, di quel capestro che ora si sta riz;:ando per troncare a lui la Pl/-r9la: il problema che lo riguarda va oltre il 'caso suo personale. · . La delibera della Direzione del Partito non è chia1:a, non ostante la contraria 'apparenza. 'Essa vorrbbb,e dnr l'impressione che il 'provvedimento ,contro l'Alessandri sia mosso dal fatto ché egli ha cei-cato di screditare e indebolire, su giornali borghesi, l'azione del· Par,titp, e 119n serilplicemente -dal fatto d_ella. sua collaborazione a quei giornali. E' vero questo? L'attività nociva da cui s'invita l' Alessarn!lri a desistere è quella determinata. forma di collaborazione inspirata a sentiménti non ·benl;l-· voli ver;~ la Direzione del Partito, o è il fatto puro' e sE>mplice li ella c0llaborazione? · , Anche nel priino 'caso il giu'dizio sull deliberato ·della Direzione non si presenterebbe così ov,vlo e sicuro, come fotse a qualc.mno può sembrare. Noi siamo per– fett·a.rnente consapevoli e convinti - si badi be:pe - che l'appartenenza ad un partito inipone rinu11cio, vincoli 1 riguardi, che non si ·trn diritto di rifiutare, di romperé, di trasgredire, ile non ,per una. ragione. di necessit~. Si tratta appunto di vedere se questa ragi 1 one di necessità non l'abbia r.reata la maggiorai;iza. • del partito - e la sua Direzione - per tutti i non - confo'rmisti che pur sent9no di esseM socialisti; che· vogliono lòttare per il socialismo, e credono (come tutti quelli èhe hanno ·una convinzione e una. fedeJ che il metodo da e8si prç,pù– ·gnato e seguìto sia il pi\\ giovevole a far trionfare. il loro ·ideale, e sentono perciò il bisogno, ·il diritto, il do– vere ,di far prC\paga.nda di questo loro metodo. • E noto che _coloro che oggi'compongono la Direzione L~elPa,tito han,n9 fatt.o trionfare, 11-l' .Congresso di Mi– lano, il ridi col~• Ei .assurdo prill'cipio della 1rni:fic_azione ·. del 'pensiero. Alla vigilia del Congresso !H. parte cui noi apparteniamo cercò di allontanare dal Partito· questo periQolo e, quest'o vero abominio. L'erésia è una neces– sità di vita per ·ogni corrente 'di peitsie ro. L-o stesso cattolicesimo - che è oggi assai più u.na realtà clie una,. idea, più una isliituzione. che •una ·d ottrina - trae \lai: ' l'eresia lo sp-rone:e la forzi.i ad adatbare la. sua azione alla.mutevole èsigenza delle conaizioni esteriori, e a non esser quindi ,superata, e· travolta, dall"impeto delle necessità nuove. Tarito più quindi ha bisogno di non com- ' primére, ai la.sciar vivereJiberamente - quasi diremmo: di alimenta1·e --,-· nel propri'o se;no l'er.esia· un Partjto che è àncor così +ontano dall'•essetsi foggiato una· re_altà esteriore di vita, di istituzioni, di ordinamenti, 1 confor– me al proprio' ideale, e che è in ,:erca della via mi'gliore che conducit alla mèta• cui esso ;vuol $iungere. Special– mimte· poi quando le ultime esperi,inze hanno segnato un così clamoroso fal.limento· delle speranze e delle pre-; visioni di quella maggioratl}Za, che oggi vuol far tacer~· ogni esprassione di dissenso: e di dubbio delle· I!linoranze ! ' Se quin•li, per esser stato interdetto ai· non -confor– misti di far sentire fraternamente, ·su~li organi del -Par– tito, la loro voce di critica e tli i:ichiamo. avviene che 'qualcuno di essi esprima il ·suo dis~enso dalle• ·colonne dei giornali borghesi, con parola non più firaterna, ma' jrritata, aggressiva .... tu l'as-v.oulu, Geor,qeDandi11; -e perèh~ l'hai vòluto, non hai diritto <!,i> dolerten!), -, *** •Il vero è p~rò CÌ\e il divìeto va, non contrp il 'tono .: degli_articolt, ma 1ontro il f~tto~stesso 1e11a collabora-. • \

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