Critica Sociale - XXXII - n. 10 - 16-31 maggio 1922
I • . 1'57 tere· tecnico, il Partit@ Poll)o.\a,reoppone il critèrio e :di sfor~i : fr'an'tumar,e il ,tatifondo ·serìza i· preven– che il problema de)la terra 1 è un problema sòciale, ·~ti.vi_ lavori dt. btrnifica; _vu0I·d1re rdrt!'per.e la· neces– pt'ima e più che a·n prn'Menia ·eçonomico, Jrntrimo- sada armonia.degli ..sforzi, mo'Hiplicare .qui'ndr gli niale, ~ecnico: esso· Figuarda anche la personalità sforzi stessi con risùl·tati generalF unit~riamente del lavoi:atòre, la qaale 1'10'h ;può restare sabordinata .. ridotti, con risultati individuali ·che recherebbero al fattore eéonomico rnminérciale, isolata.mente Ò@n- nno scarsissitno compenso per il lavoro compiut2 siderato, e che rispettò aille esigenze teonid1e. oon da ciascÙnò dei lavoratori. Lo stesso Partito I;>òpo- può abdicare- ai propr1 diritti. lare riconosce, nella sua propo~ta di legge,_questa . , . verità, là -dove afferma che 'pei: il latifondo_" oc- La tesi dei nostri ~rga~ismi prolètari. " corre un ente finanzi'ario il quale promuova la ·quo- . · ' ' · tizzazione, pagh'i il prezzo della_ terra al propriétario La--tesi accolta da-i riostri organismi proletad è. espropriato per dare la terra _ stessa ai- contadini diametralmente· opposta, nelle finalità, a quella del ·dopo aver fatto le opere principali, e generali di Partito 'Popolare, se anche tutte· e due concordano sistemazione, di adattamenti, di vùil;,itità,·di.'abita- ne) principio della requisizione. ; z,ioni.,,, Bisogna •ch'iei\J.,ere .-se· il Partito Popolare · ., Non si può trascurare iÌ fatto che il problema • intende d1e siano bre<vi e facili <queste op,ere prin– del latifondo è anzitutto (ii carattere tecnico ed ecci- cipali e genéraii di siste'mazione. Chi le compie? nomic0: gli interessi dei lavoratori della· terra de- . Come. le compie? Relazione- e testo· della prop0sta vol1J) accordarsi con le esigenze tecnièhe ed eco- si occupano di q1:1estoproblema con poehe parol-e t;iomiche dell'agricoltura.' In materia ·di latifondo, -la trof)po generiche, le quali non permettono di farsi sua trasformazione - con la -introduzione di sistemi un'idea chiara del pensiero -in pr.oposito del Partito colturali più produttivi - •impone; come pr~giudPziale, . Popolare .. · • .,_ · ;, _la. es,ecuziont; di lavori· di ,bontfica · complessi,. co- · E ancora: la creazione di ,t;rnté piq:ole pro- stosi, senza sicurezza ,di un compenso con\renient~ prietà iL 'cui· titolare resta ÌÌ1 sostanza fibero di ricavabile in un tempo relativamente breve. Il pri- sistemai-e_ 1a sua terra nel modo che meglio et lui vato Qroprietario non ha nè la 'capacità, nè la con- . garba:, può portare a crisi di cui n.òn, egli solo venienza di compiere tali lavori.· _E ..poi ehè gli in- soffrirebbe le conseguenze. La man·ìa; per es_empio,. h;ressi ci.ella collettività, non' devono soggiacere agli che hanno i piccoli, coltivatori ·oel Lazi@, dè11eJ:>u-: interessi ii4 una .piccola classe di prop>rietart, la glie, della Sicilia, di piantare vHi e alberi fru.ttif.eri, · collettività deve intervenire per' mezzo dello Stato. solo -petèhè il 'mercato attùale è largo per i vini- e Lo Sta'to dève compiere la funzione 'della tra- · per la frutta, dove ci porterà? Se nei prossimi a,nni, sformazione del latifondo, no'n a mezzo dei Mini- . come 'è probabile, si 'ricasche'rà in· una d'i quelle · steri. che si dimostrano inetti a compiere funzioni crisi di, sovraproduzione del vino che hanno fatto· pn;iduttive, ma a mez:zo di un organo apposito (che tant:i :danni. nel 1907 e nel 1908, 'cl1e sarà di questi può essere l' I$Uluto Nazionµle per·· {a . Cbl'onizza- , piccoli •coltivatori? E che s4rà di '.tutta Ja economia• zione Interna; proposto nel disegno di legge che : d·i interé regioni? Noi rr011arriviamo al criterio di sta per essere discusso alla Camera dei Deputati~:(! un· hrtervento _cteno·Stato pe~ dis'Ciplinare 'la scefta che sia autonomo ed_abbia autorità e.mezzi .prn- 1 .delle col'tivazioni nelle singole c;ampagll'e,; ma è porzioriati alla gravità del suo. compito. Tal'e organo 1 certo che; trattandosi di una nuova sistemazione deve provvedere alla requisizione dei latifondi, co- ' d!el latifondo, la Ubertà dei singoli ,v,a necessar,i_a– minciando da qÙelli che meglio 'paiano a,tti, ad es- j mente limitata riell'foteresse della c9llettivi,tà, su sere bonificati; alla esecuzione dei necessari lavo-ri cui riG-ascano lè ·cernseguen:Ze degli err,@ri,di chi di bonifica, da affidarsi preferibilmente •a Coopera- ·cÌ-ede suq diritto fare sulla ima t_err-aquell·o che tive di lavoro, còn contratti 'Che -,ascino a queste I solo il · propr.io _interesse immediato r:li consiglia.' .la loro. parte di rischio; alla concessione in uso_ Il piccolo coltivatore è ·,di solito, anche a suo pam10, tem(:loraneo della terra in corso di_ ·-bonifica e a , il ~iù tenace assertore di qùesto diritto.· · bonifica · compiu'ta,, a. Cooperative Agricofe, còn contratti di affitto chè comprendano 'H diritto al~ l'indennizzo per lè miglioriè introdotte dal coltiva– tore, e con tutte le garanzie n~cessarie perchè l'uso della terra risponda alle esigenze della collettività. , La' cession'e de 1 lla terra sarà fatta mediante suddivisione. del latifondo requisito e bo11-ificatoin picco~e e' in grandi unità colturali, secondo che . sarà voluto dalle condizioni tecnjche, economiche e sociali d,ell'ambiente, giacchè .non si può a priori stabilire - ,per creare artificialmente urta classe di piccoli proprretari - che tutta la terra possa essere ·suddivisa in piccole unità colturali fàmigliar-i. Sa– .rebbe un errore tecnico ed e,c0nomico 'ch·e·, arpli– .cato, diventerebbe in ultimo anche un error.e so– cial,e, in .quanto le leggi ecotJomiche, anzichè' essere dominate dall'azione di ogni singolo .uoiTio, la do– minano e le fanno .'scontare ogni _atto di ribel1iope.' Tanto meno si può parlare della creazione. immediata cli una rete- di piccole unità colturali,' in quanto la ~secuzione, della, màggior parte dei fondamentali lavoti, di bonifica (ea»ali, strade, co– st~ùzioni, ecc ...) ,.richiede ?ra_ndi-unità mi Sltperficie i ,t • I , ' ' , . ' . 1ioteèa Gino Bianco I • • ." ·i. .. Insufficienza del ,progetto. ministeriale. . Fra le due tesi opposte, il dfsegno di legge · ininisteFiale si mostra più viciiao a· qµeH-a del Par~ tito Popola.re, L'on: brago ammette ch'e " ir, <lise-· gno di legge pr@posto dal Governo e· -accettato Nella sua struttu~a dalla Commissione parlamentare di economia nazionale·, è prevalentemente inspirato alla concezione quoiizzaf.ri< ;e. ,, A!ggiunge solo- che non impegna a tafe soluzione ,tutta fa zona del lati- , fondo 'e lascia an2Ji, di p.roposito,, la possibilità di a,Jtri sist,en!.i di gestione e ,df util'izzazione. [n ultima analisi, non resterà in atto àltro che il ~istemà della quotizzazione, p-òichè, se è vero che l'Istituto Naztona,le per la ,Colonizzazi-one In– terna ha, fra -J'altrn, il compito di prrocedere·alle . operazion-i di bonifioamento e di co/iqnizz-aziane nelle forme previste dalla legge proposta, è anche vero che gli scars:i fondi e ,la -mancata autonomia (è il ·Ministro dell'Agricoltura che procede alle re– quis'tzioni) faranno, sì· che l'Istituto si troverà sol– tant«1 di fronte a piani di quotizzazione. E a pochi , / , I
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