Critica Sociale - XXXII - n. 10 - 16-31 maggio 1922
154 CRlTICA SùdtALE si ma11ifestanò con la cri_si··present€! .e coi conseguenti pericoli .per la pace; , 3 - Indurre le diverse nazioni a costituire in esse e fra di esss l'organi~zazione della pi:oduzione eh.e, prov– vedendo_ ai bisogni deÙa popolazione, pennetta lo svì– luppo della loro ricchezza naturale, da ~tilizzare nella loro, misura massima: il che non sarà possibile se tutti i popoli non saranno i11;grado di .impiegare \a loro forza d.i lavoro.· , • Forse si è alquanto abusa.to di frasi e di formule che - ove fossero interpretate alla lebtera _:__ condurrebbero •lontano dal pensiero µrnrxista. La distinzione che si vuol fatta, p. es., fra nazioni ricche e nazioni povere· è p_eri– colosa. :M:arxisticamente parlando non vi sono nazioni ricche ~ nazioni povere, ma soltanto classi-ricche e classi povere. E così pure non vi è, per i socialisti, un•problema .di -riparto delle materie prime, sibbene soltanto un pro– blema di socializzazi'oue del suolo e del s9ttosuolo. Il male della società non dipende tanto dal fatto che le materie prime· si trovino agglomerate in dati punti del -globo piuttosto che in altri, quanto da ciò r.he esse ven. gono accaparrate da privati speculatori elle ne fanno loro pro'. Sono le , Shell Company • che arrivano a met– tere le mani persino sui petroli della Russia - ·iiàzion~ non ricca, evidentemen~e ~ e a farne dei monopoli se a 101'0 conviene, È questa .gara. per il p~ssesso delle fonti della ricchezza che prepara i co;nflitti armati. Il rimedio, • I quindi, non è se non riella so,~ializzazione. Senonchè ·1e deliberazioni vanno intese nello spirito più che nella lette~a. É non vi è dubbio_che il Congresso sindacale hà ·voluto, con la sua deliberazione; condannare i ·monopoH, -invitare i vi9citori a fare più miti condizioni ' ai paesi vinti, perorare la reciproca 'remissione dei de– biti di guerra, indurre, in una parola, gli 'Stati alla ri> conciliaziene ed alla leale cooperazione per la comune salvezza. Se non si può passare imm~diàtamente alla s◊-eializ z~zione internazionale delle ricchezze natu.rali, si do-, vrebbe almeiio P9ter praticare ·la ,politica della J?Orta a' perta in materia di scambi, la quale no~ è· in~ompatj~ile col sistema proprietario, pur essenào la più indicata a favorire la circolazione delle ·materie prime. Ogni.pres– sione, quindi, fatta· i1;1 questo senso non può che tornare benefica. Il disarmo. Però, a differenza dell;i. Conferenza di Genova il. cui campo di discussione è convenzionalmente circoset·itto, il Congresso sindacale ha potuto affrontare in pieno il proble]lla pòlitico t1 militare, dell'Europa. Dov" prendere, i tnezzi per. ricostruire e perchè ricostruire n!lovameute· su terreno minato? Continua a dire la mozione: e La Conferenza, ·operaia esprime la convin~ione una• nime d'elle Organizzaziqni operaie eh~ iLdisarmò costi– tuisca una condizione necessaria al risollevamento eco– nomico dell'Europa. E' doloroso pensare che, dopo la ,crisi così terribile della guerra, e malgrado il di;armo -della Germania, l'effettivo degli eserciti permanenti d( -:Europa si elev.i qggi alla cifra di 4. 700.000 uomini, . mentre prima del conflitto mon~iale ..non erano che· :3.700.000 >, • .... La riorganizzazione economica, è necessario riaffermarlo ancora una volt,à, non potrà compiersi che con la pace e con la scomparsa degli 0 odi persistenti, causa di nuovi conflitti. • , Conseguentemen'te il Congresso doveva avvisare ai: mezzi pratici ver muovere guerra alla gàerra. Il voto. a tale riguardo è esplicito: l ·Biblioteca· Gino .B1ancò • Il yongresso appoggia gli sforzi delle orgaùi1.ia. · zioni professionali internazionali per ìmporre dovunque · il con troll o sulla fabbricazione delle armi ·e del 'materiale d'i gu-erra d'ogni genere, restringendola e riducendola al minimo per i bisogni ci·vili. Conferma le risoluzioni sulla · guerra e il ~il~tarism~ adottate dal Congresso sindacule internazionale straordinario tenutosi 11 .Londra dal 22, al 27 novembre 1920' e dalla Conferepza internazivnale del– l'Ufficio della b'ederazione Hindacale Intei·nazionale e'dei rappresentanti dei Segretar:iatl internazion'ali degli ope• ra_i dei trasporti e dei metallurgic·i, tenuti ad Amste1,d1un _}l 15 e 16 novembre 1921._ • li Congresso dichiara· clie dovere dei, lavoratori. organizzati è .di opporsi a qualsiasi guerra chç minaoci di scoppiare nell'avvenire, con tutti i mezzi che S~l\O· a: disposizione del :triovjmento ·operaio, e:di prevenire l'ef– fettivo scoppio di tali guerre mediante Ja, procla:~azìonè d_ello ~ciopero genernle internazionale. ' · « Il Congresso d-ichi-ara.•che dovere di tutte le Cen– trali si?dacali è quello di condurre con la ~ropaganda orale e scritta lra gli operai d~i rispettivi paesi, una vi– gorosa ed incessante azione. contro il militarismo, al– lenando i lavoratori in questa lotta in guisa eh.e essi siano dispe'lti e preparati a rispondere 'a qualiiasi applll!o · alla solidarietà· Jella classe operaia·~. quando decorra, dar sflgttito all'appello della 'Federazione Sindacale Int!lr– ' naziol}ale con la cessazione immediata del lavoro :i ella eventualità Ji una concreta. minaccia di guerra. • Contro la reazione mondiale. , . Infine il Congresso constata, che gli impegni presi' verso lè classi o'peraie non sono, st11ti mantenuti, che; al contrar.io, le conquistè refl.lizz_ate sono oggi ininncciate dà! ~adronato internazionale, che i Gove'rni si servono oggi di ogni pretesto per tentare di schiacciarE1 l,'orga– nizzazioue proletaria,. 'attacllan~o. /lOPJ;JltU tto la giornata di otto ore, i s~rar·i, la ie.;islazione sociale e le conven- zioni internaziona:li. . ' ' I l' \ , 1 i Per oiò il Congresso protesta e.ontro la rea'zi@ne che si manifesta sotto. la forma. di dittatura, di fascismo, di miHtarismo, 11cc.:( miglioramenti ottenuti _.dai,proletari non debbéno essere consideràti co~e un dono o una ri– compeds11,acco,.rdati dalla b_o:i:ghesiacapitalistica, ma c·ome un diritto· acqujsi~o .per la classe lavoratrice organizzata.· ,Fatto un caloroso appello al proletariato' di: tutti i p\esi 'perchè si stringa più_ che mai fidente ointç,rnci alla bandiera deÙ' organizzazione di ciass'e e'• costituisca il proprio fronte ;,_nico di· battaglia, il Congresso lan~ia la parola d'ordine: I '· • • Difesa della giornata di citto. qre. -D.ifesa dei 'salari, pifesa dei miglioramen~i e delle ,libertà conseguite .• . C1:ediam~ di ppter dire, concludendo, che mentre, fino alla guerra, eravam,o ,rimasti ~Ila• fa~e: pura e semplice d~lla propaganda, ·ora comincià .l'era dell', azione', in– teFnazionale. 'E auguriamo che sia azione feconda, come· promette la chiarezza di pensieri e la seriet/\' di propqsiti di quest{l ··fase iniziale. Ai p1·ossti-:i,tnumeri: , Un t~ffo nella realtà economica, del _prof. Q-en- · na1·0 Mondaini; Guerra e rivoluzione; di Rabano, Mau1·0; L'evoluziQne dei· sindacati in Russi~, di Ales: sandro · Sc_hiavi; Poincaré ha. voluto la guerra·?, del prof. Augusto Torr.e; La teoria· della' relatività 'di ,Eins_tein,, di F.rcinz · Weiss; Oompnismo 'e religione, . deU'avv. Augusto Guerrim·o; e altri articoli.·.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy