Critica Sociale - anno XXXII - n. 6 - 16-31 marzo 1922

94 CRITICA SOCÌALE Il dogmatismo non può essere tollerantP-.' E la· li– be~-tà della' scuoll), }Jert~nto non si difeud~, se. no'n oornbattendo la sua deformazione in istituto di_ parte, ohe snatura la funzione educativa in stq1mento della lotta dei partiti, assoggettandone· quindi le sorti alle vicende delle varie prevalenze di quest.ì. munemente tutte le convinzioni. Perchè in una scuola di parte tutti gli. educatori sar~nno in.tolll'l'anti . a un_ modo 9 in u11a sola _direzion~; io. una scuola libera, aperta a .tutte le correnti, ogni maestro seguirà là sua, e cercherà di trasi:inarvi anche i discepoli; ma questi troveranno pure l\ltre tendenze, sentiranno altre ,voci., :vedranno .presentarsi altre visioni, c~e (sian pure tutte La scuola libera, intransigenti, esclusive, unilaterali) nella loro molte– plicità e diversità correggeranno vicendevolmente il . Qual'è dunque la scuola lib~ra?. Non può essere proprio difetto, e metteranno !'educando nella condi- che la scuola· pubblica. ·Educazione e giL1stizia sono le zione è possibilità di una libera scelta. , funzioni pubbliche per eccellenza, cpe si può· sperare · Ma tutto ciò - evidentem,ente - è possibile sol-. di render superiori - nei limiti del possibile - alle· tanto nella scuola intesi\ com.e fqnzione· pubblica e non partigianerie, cbe sono sempre negazioni ·di libertà, privata. E; per vero. dire, la nostra scuola pubblica_ soltanto per·questa vi:t del riconoscimento della loro avrà~ innegabilmente -molti difetti; ma in generale da · natura di funzione pubblièf\. decenni è aperta abbastanz~ liberamente a tutte le fed.i. Scuola libera è quella, apèrt.a .a tutti; · quell,a che Poi.rei ,citare, oltre le mie<esper•ienz~ p1.>rsonali, molte. al ina·estro domanda onestà e coscienzit nell'adempimento teRt.imonianze: mi lì mito ad indicarne una di maestro qella sna funzione; ma per ciò appunto riccinosce cli militante in un partito, che pure ~htti i governi.hanno doverne rispettare e lasciar libera la coscienz\1-.Libera sempre perseguitato, l'anarchico Luigi Fabbri. Intel- di avere la sua fede o la sua convinziom,; · libera di ligenza e coscienza· elette 1 'da oneràre qualsiasi scuola; seni.ire incertezze e ~risi di orientamento, e di mutarsi ma tale dev'essere chi intende essi-citare- il. magistero e volgersi sinceramente in altra direzione·; libera, ap- de!Ì'edùcaziçme: e allora può esigern che la ~ua liberti, punto pbrchè posr;a essere sinci;ira _l'P. onest.a, convinta non venga menomata .o li_mit.àta in aleun modo, ed efficace, per l'anima che infonde viva 'ed aperta · E se offese e dimi-nuzioni al principio· di lìbertà nell'.opora sua, -e per l'esempio di lealtà e di dirittura• si compiono nella scuola· pubbli'ca, si dia. opera .con. che offre all'imitazione dei dìscèpoli. ogni energia a renderle impossibjli; mà_ non si rinne- S_çnza libertà per gli educatori non c'è libertà riep,-· ghi per questo la scuola pubblica, che è l'unica nella pure per' gli educandi. Giacchè il rispetto della libertà quale le condizioni della libertà si preseritino. Se non altrui può venire soltanto dal sentimento intimo e dalla cha lottare per la libertà della scuola implica averne esigenza di libe;.tà che si riveQdichi per, sè; insoffe. un chiaro concettò, E a questo propoi,;it.o non bisogna rente di ogni limitazione alla mia indipenden/la spiri-· tacere che gli scritti e le polemicl,e e i discorsi tenuti , tua le, (mi si consenta il ricordo cli questa esp'erienza sul!Vargomen.to in giornaJi, riviste e comizi, d_a socia- J intima), io .non ho mai arnlUes!ld nella mia attività di \i 8 t( in questi ultimi tempi, sono documento -; t.olte insegnante, in mate1:ia (la filçisofia) qimnt'àltra mai poche onorevoli eccezioni ~ .cli una sconsolante po- campo di contrai,;ti e fertile. di dogmatismi e intolle- vertà intellettuale e. incomprensione del problema, ranze, di esei·citare alcuna· coercizione o compressione Amp credere,. per C\1,rità,di parte, o_he i miglior.i si sullo ,;pirito _dei ·discepoli. Siano .essi seguaci cl.i indi.-. siano chiusi in ostinato sileniio, lasciando libero _il rizzi affini o, antitetici a ,quello dell'insegnanbe, ho campo ai mep.o consapevoli. seriiwe creduto che _que_stipossa e debba cp.ieder loro La .battaglia - che talun9 ha coml:,att:uta sull' .A– uua cosa sola: la. consapevòJezza clel· proprio orienta-· vantL per, « la sèuola autòuoma o libera» contro la mento, delle premes~e e delle cr nseguenze·; la netta . scuola di Statò, condannata quale cO'liservatrice o. de· coscienza, insomma, è, quindi, la piepa resporrsabiiità formatrice di cervello,· in nome di ceri.i. atti d'esalta-. mentale del propi;io pensiero. · ·zione partigiana (in libri di testo, negli entu;;ia~mi . . Il principio_ di libertà questo appunto esige: l'e- per la -Libia, e simili), ìa cni_ respo_nsabililà. •piPlJa e· dncazione alla responsabilità, né! pènsiero non meno diretta è degli insegnaµtì - è mauifestàzione· .di dog- che nell'azioHo. llfa questa edncazio1Je, dal suo ca11to, matismo e di inoonsa•pevolezza. · esige il rispetto ali 'indipendenza ed all'autonomia. Dogmatismo ·into\lerante, perchè. cela il: pe11sie1:o Ecco perchè solo i~ libertà nella ·i,cuola può con- che in ,uua scuola autò11oma no:;tni si potrebbe- 15ar~n, sc~nire quell'alto fine peùagogico che og1ìi società at- tir~i contro I~ possibilità che',i maestri esprimessero e teude. dall'opera educativa: ,la formazione di coscie11ze gli altuini udissero voci discoi·danti dalla nostra fede, .si-ricere e diritte, onéste e piene ÒP\ sentiment,o di re- E' la mentalità settaria, che dettava in altri momenti sponsàbilità,. perchè consapevoli della fluto11ornia dell1:i' certe pr.etese di sezioni_ del Sindacai.o magistrale, che proprie determinazioni. Il .ch'e esige quanto, da Russeau io qui ho combat.tuto altra volta. come degenei-azioni in poi, la pedagogia richiede: che il fanc,iullo ·non ,sia · de1lo spirito socialista. · · . , considerato una pasta 'dalla quale triirre le pagnott_e Ma è anche cecità imprevide.nte·; perchè 11011 in- nello stampo che piaccia. all'educatore, •non uno stru- tende che i convincinienti sinceri e saldi, che impe- mento da· piegare ai fin.i e agli usi che si proponga chi_ discono alle 'coscienze di lasciar~i trasportare come le ne prende il -dominio; ma una personalità libera in for- foglie dai° vento che tira, si formàno e si mantengono ' mazione, che è un fi;ie in sè (Selbst~weclé, secondo là solo, in piena libertà: on~e; chi· ~bbia_ fede nella supe- eHpressione kantiana), e come __ tale va trattato e rispettato, riorità i11trinseca ·delle proprie idee, deve voler la, <:Jertam'ente non tutti gli educatori sentono questa scuola aperta alla ·libertà, .e non dominata da un in– profonda e delicatissima esigenza, La maggior parte d.irizzo cfi-parte. Vogliamo conquistare spiriti consa·– di essi, forse. (come, fuori della scuola, la maggior p~rte pev.oli, non imprimere il marchio su menti ancora· degli uomini), intende la libertà come il diritto proprio. , igfi:i,rè, e incapaci tanto di resistenza, quanto di libera · dì far ciò che si crede H meglio, e di impedire agli_ adesione, perchè ne restino segnate per la vita: dalla nitri di far diversamente. Mà appunto per ciò la scuola· nostra, non dalla foro volontà. E avremo dicritto di libera .è il s_olocorrettivo praticamente possibile, ·alla combattere il dogmatis11,10 .altrui, soltanto, se lo cou- tendenl!.a diffusa all'intollerauza, che _accompagna co: d'anniamò e -reprimiamo anzi· tutto in ~.oi· stessi. BibtiotecaG'no Bianco.·

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