Critica Sociale - anno XXXII - n. 6 - 16-31 marzo 1922

"ffida alle sue forze, è :1 uauf rngo pru,lcsl iHato, 'd1e i:;i s11iarriri1 nell'iuune1rnili1 dell'Oceauc, o 11011 rius,:irà a salvare se stesso dallo sfascia111wto iuevitaLile della fragile navicella cui lia voluto affidarsi nel periglioso viaggio, illuso di poter toccare la m.;t.,t inaceessibile. Ed allora, nell'impotenza irrimediabile, cui_ per se stessa è condannata, non resta alla eoscienza. altra vii\ di sai vezza, che affidarsi a chi posaa e sappia essei:e mediatoro tra la limitiw.ione umana e l'inlinit:\ divina: a chi abbia il còmpito di riv~lare 111 porola' divina, e. dare con essa agli uomini la 11ol'masicura e intlessi– bile della fede e dell 'a7,ioue. Quèsto mèd\atore è la Chiesa, alla quale quindi ogni coscienza deve abban– donarsi in dedizione completa ; perchè solo essa è de– positaria e cudtode della verità, solo essa è capace (come vicaria di dio in terra) di rivelare all'uomo la norm;t del pensiero e della condotta, che, q uand 'an- ' che non sia compresa (anzi forse tanto più quanto meno sia compresa), dev'essere accettata e seguita. · State content{, umana gente, al qwia. . Ma per la Uhiesa questo compito è una missi1Jne. L'asserito possesso esclusivo della verità assoluta, dalla qnale dipende, la salvezza degli uomini, le fa anche un obbligo, al quale non può. sottrarsi, di impedire· gli smarrimenti e le deviazioni, ohe sai·ebbero la perdi– zione delle coscienze; ed ecco il. dogma,· ecco la per– secuzione delle eresie, ecco l'intolleranza. Intollemnza; che è connaturatà nella concezione stessa c\ella inr:a– pacità deÙe coscienze iu~viduali alla aatonomia, 'alla libera indagine, alla indipendente 'ricerca e scelta della verità; intolleranza, che 11011 può separarsi logicamente dalla convinzione che la Chiesa sia media.trice neces– saria fra l'uomo e dio; intolleranza, che potrà. anche, per ragioni di opportunità,. o di nec~ssità ~torica, _atte– nuarsi e mascherarsi alla visione stessa di coloro che . ne debbono essere strumenti ed esecutori, ma che è destinata a risorgere, inevitabilmente, e ad affermarsi · in tut.ta la pienezza delle sue pretese, non appena fo condizioni adatte si pr11sentino. ' . I ' L'assurdo ·della libera concorrenza fra,dogm,a ed eresia.· Ora.la teoria della libertà delia scuoÌa, qual'è at-· fermata· dal Partito popolare, è la 11egazione del ·prin– cipio di libertà (gloriosa e faticosa conquista dell'età moderna) per questa inevitabile· tendenza impli~ita, e per le forroe esplicite nelle quali dm si viE'nepresenta11clo. La teridenza implicita è intrinseca:nente inelimi– nabile, anche se condannata -- come io credo - a non potersi mai attuare: giacchè io no,i intendo dar corpo a fant.asmi o ingrossare gli spanracchi, per far .tremare le vene e i polsi agli ingenui; nè penso affatto a pre– sentare alle menti di lettori, impressionabili il mìto di . l~n· futuro dominio clericale d,;lla scuola; convinto che, se anche ci fosse chi lo volesse, i tempi non ne con– sentirebbero più neppure il tentativo. Ma è foor cli dubbio che l'apparenza liberale, con cui si vengono·• oggi insinuando le prime. conqtùste popohri nel campo scolasticn, è apparenza ingannevole contraria all'intima Asigenza della loro dotti ina politico-rel igiosn. La do: manda oggi avanzato dal Partito popolare, che lo Stato debba sovveni1ionare a.llu pari tnt.t.e 1e- scuole di bam– bini, purchè rispondano alle norme generali di igiene e di morn!tt:\ - scuola cristiana per la richiesta dei_ genitor-i cristiani, scuola ebraica per le petizioni ·dAi genit,ori ebrei, _scuola.lillero-pAnsatrice pe~ le esigem>ie dei -gen:tori libero-pensatori - è in contrnddizione re– cisa con la loi:o premessa di Jlon poter mettere fra. Je materie opinabili, dalle quali si possa quindi ,prescin- BibliotecaGino Bianco . . clere, l' insognj1u1C•11l.c, religio1:10 e_ l' e:luéazi'ouo ,cii– st.iaua. Era già cadnto nella stessa cou!.rnddizione 11nche I 'on. Ani le, quando diceva di non P vE'r mai chiesto alcun certificato di fede ai. maestri, ma affermava d'al– tra parte che il metodo d_'educazione. cattolica sovrasta cli molto gli .iltri, e ohe anzi la souola cattolica è la sola possibile. . · · Se la e~igenza del riconoscimento delfe scuole oon- · fessionali muov13 dall'asserzione,, ·non soltanto della loro superiorità, ma anche dellll imprescindibilità_ dell'in– Eegnaìnento cattolico per una ve1•a scuola, 0vidente– ine11te non 'può, chi pone simile premessa, ammettere poi alla. pari- il riconoscirr,ent6 e il diritto delle alt.re sèuole, Può bensì coufessare di 'limitarsi, per insn– perabile necessità politica, a-questa più ristretta èlo– mandn, che. pure implica per lui nna gravi~sima ri • nuncia; ma non può .pensare all'ugna] di1·itto del rloama. · e dell'ere'sia, della verità e dell'errore, SA non a p~tto · di rinnegare il dogma in quaQto tale, e la fede 11Alla sua verità .asso! uta. Non _varrebbe neppure la scappatoia cli una·fidncia nella v_ittoria della verità dogmatica sopra I' enorA 'i, t,. traverso alla libera conçorrenza, considerata mezi10 cli dirn,ostt'arne la· superiorità a tutti. La libera conconenza suppone, per i suoi risultati selettivi, la competenza dAI pubblico· giudica·nfo; ma •quan~o •l'incompetenzii d~g,l'i uomini è' presupposto e premessa· all'affermata necefl– sità di• un'antoritl\, mediat.rice e rivelatrice dell11verÌh\, l'assurdo di una c,oncorrenz;\ fra, il dogma e l'eresi~ 1esta in.eliminabile. La libera concorrenza può propu– gnarla l'etesia, che è naturalmente antidogmatica; non il dngma, eh.e·deve essere R&solutn. Ji~ ·si ~itorna quindi all'intrinseca necessità, per il ·Partito Popolare, di- avversa,,e· tutte. le scuole acon– fessionali, tollerandole· solo perchè non può .impedirn(l l'esistenza,. e ncce'ttandon& intanto la diminuzione come un àcco_nto, o tèmpornn~o sostituto, 'della impossibile, soppressiqne: col pruposito per altro di estendere, quanto più le ,icèn'de politiçhe e.°l'au?'lento della: propria po– tenza con~entano, il dominio del.la scuola cat.tolica, nPlla ·quale soltanto l'impf'ro ·della. Cl\ies~ e la s~a fonzione possono esplicar.si, assumendo il maestro e gli -scolari insieme a strumenti dell'esecuz(one della missione ;ma· propria .. La scuola di parte. I Ed ecco, col riconoscimento giuridico d'una scuola. che sia e si dichiari strumento d'un programmR di parte, il pericolo, forse più grave fra tùtti, d°idefor- . mazione ·dèlla scuohl. Lo Stato, che riconosoà alht pari con le pubbliche le scuole pri-,ate di un partito, popo– lare o· massonico, 1·eligioso o. ateo, nazionalista o anar- · chico, ·socialista o fascista che sia,, ~1inuega · anclH\' in questo campo il proprio contentito ·etico, la propria tuuzi0ne .e ragion d'essere, e -tutto il• procèssq storico di .formazione, che ha portato dal dominio medieva,lA delle fazioi1i in contesa verso la creazione moderna cli · un ente giurinico, che dev'Pssere superiore alle parti in lotita e ga, apzia di libertà per tutti. . , Il procesRo di dissolvimento e di ab<Ùcazione dello Stato alle razioni, cui assistiamo oggi col dçlore e con l'impazienza ricostruttiva di chi •vede minacciata la · conquista più alta., nel campo polit.ico,..che l'anteguerra stava faticosa!Ilent.e svolgendo e perfezionRndo (I tutela di -tutte le libertà e di tutti i diritti, delle minoranze - noR meno che delle maggio,ranze - ·questo processo di disgrE\gazione ~fa per invadere anche il ter1:eno della f •

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