Critica Sociale - anno XXXII - n. 5 - 1-15 marzo 1922

I URI'I'ICA, SùClALE ,.. Hl. -~ --~-~---r-------·----'--:--c-,----~------e---·.,_. ____ ..,~ ~~---'-'-'---- _gheria si 'er,a a~sict{rata la p·arte del. leone nel slave,,·tedesl.\he che si erauu stabitite ecf avevano commercio ~aìcanico, e.. solo negli ultimi·· anui prosperato. a 1'r~este ·per que1;;to traffico fra l' Eu– prima della guerra aveva dovuto lasciare un·po' r0va Centrale. ed il Levante, vi rimangono au– di posto· alla_ (fermania, a,11' Inghìlterra e_d,iu pro- cora ·in gran parte, come vi rimangono coh tutta porzioni assai più ·modeste, all'Italia. la loro. oganizzazione le grandi sooietà di navi- A guerra finita il nostro Pc1ese,non solo si gazione e di _spedizioni, specia\izzate 'riei com- è trovato completamente liberato dal più temi- . marcio orientale. · l;iile· dei c<mcorrenti ;,. ma con l'annessioue di ,.· U11.ttività che· qu.este imprese ave;ano i~di– ·Trieste, ·con l'organizzazione delle sue case di r:zza_tç,finora verso ,l'Austria_ e· la Germania, ess_e cummerciù, di trasporti e di spedizioni, ha po· possono ora iudirizzarla verso la Lombardia, i.I tuto ·pi:esentarsi sul mercato balcanico come l'e- Piemonte- e la Toscana, con vantaggiò Sflnsi– redè vero e proprio dell'Austria-Ungheria. . bilissimo di quegli industriali, pri'vi per lo più _ Purt:i:oppo l:3-·-successione I).On si è. potuta di una conoscenza diretta de1'mercato balcanico, far valere per tutti i prodotti ·che l'industria ,e con vantaggio anche più sensibile per la città, austriaca forniva abitualmente, a quei Paesi. La, ohe vi troverà un c·ompenso alle· sue perdite ben nostr:a industri a metallurgica e meccanica pro- maggiore' di quell() eh' essa possa· aver ritratto duce a costi tanto alti; ch'ossa ha· dovuto cedere finora ·dalle · centinaia di milioni• inutilmente subito alla concorrenza degli Inglesi, dei :F'ran· ; profusi dal , Governo per mantener~ in vita i cesi, degli Americani, ed ora, as~ai più, dei 1 1 e- · suoi_· ca?•tieri od altre attività ·puram'ente pa- deschi e dei Ceco-Slovacchi,· In compenso! la rass1tane.- , nostra industria tessile, ~d in p~rticolare l'indu:- ,_ :La conse.rva~ione 'delle posizioni·· acquisìte stria coton'ierà, si trovava nelle condizioni più in questi tre anni nei Paesi balcànici noil è èerto fa:vbrevoli per approfittare della s·ucce-llsione eh~ co_sì facile come ·la loro' prima· 19onquista ..•La le si apriva. · · Ceco' Slovacòhia, riorganizzate· le pro.prie indu- . ~a crisi di sovrapprciduzione, ch,'essa aveva , strie, si aftaccia già. da' qualche ·mese su' quei · so:ffert7o fra il 1908 ed il 1913, l'a ".!3Vaspinta ~areati, come ·un concorrente temibilissimo per fin d'allora ad intensificare l'esportazione, desti- 1 nostri esportatori; é ad essa comincia ·ad ag– nando- ad essa_ ùn terzo circa d'ella produzione_, giungersi; seboene·in.forma meE.o minaeciosa, la_ N eglì anni · cli guerra essa, aveva potuto far German'ia. Per fortuna la. concor.renza di questi fronte agli enormi bisogni dell'esercito e segui, due Paesi, decisiva et!. inv·incibile per quanto tare tuttavia a'd esportaFe il 28 circa. per cento riguarda i prodotti. ,dell'industria metallurgica, dei filati e tessuti prodotti. A guerra finita, so- meccanica e chimica, è aS-$ai meno pericolosa .s_pese quasi totalmente le forniture mi~itari, le per -1~ nostre industd_e. tessili, le quali potran.no restava ·l'alternativa tra la forzata . riduzione rt>sistère vittoriosamente, purchè il nostro Pae_se dei fus·i e' dei telai in attività, ed una fortissima intensi.fichi 1~ importazioni dei prodotti balca·nici, intensificazione delle·esportazioni, resapiùdiffi- purchè·il no§tro capitale s'interes,si un •pò' più, - cile dal fatto '~he ·negli anni ,di. guerra alcuni attiva:mènt_e alle imprese di traspnrti e di Banca fra i nostr_i migliori clienti d'oltre 'Qceano si élegli Stati più poveri, aiutandoli r:ella; lor'0 · ri– erano trasformati Ìn produtt'ori, di tess~ti. , organizzazione ·~conomica, e pjirchè, sopr,atutto,. In questo momento la. successione dell'Au- la Cons\1lta non ·dist_i,uggasist~mati'came'nte, cml stria; e l'apertura dei 1me;:cati balcanici _permisero la sua .az'iono palese' od occulta, tutti i ·vantaggi alla nostra industria, non solo di riparare. alle che i nostri industriali e commercianti ii"ono perdite, ma di port~re l'ésportazione ad 'un li- riuiciti ad ottenere. vello non mai ·raggiunto finora, cioè al 46 per cento. della produzione nel 1919~20, ed al 43 per Commercio e politica. cento nel 1920 21., · • Il mantenimento· delle· conquiste fatte e la In te~i generale non si può certo àssegnare sempre . maggiore e spansione riel mercato balca' alla, pbhtica un'influenza decisiva nel determina– nicd · rapptesehtil.no :fo · 'tal moà'o' un i,nteresse •re i, rapporti commerciali fra due Stati\ è ta.11to vitale per quella chb è diventata ormai la· prima rrieno ,si può riconòscerle. una tale influenza nei delle nostr~ industrie manifatturiere, ·che impiega· Paesi. balcanici, dove' una gran parte del com– più di duecentomila operai, che - almeno pe..r mercio ·_ -specialmente di filati e tessuti - è j proçlotti' più gross()lani ·- s'è messa ormài in esercitata da minoranze straniere, sopratut,to da condizione di poter rinunciare ad o,gni prote- Ebrei spagnuoli, che, sebbene vi risiedano da zio ne dqganale, ma· che non può prosperare ,se quattro secoli, si sonò s,empre mantenuti estranei nQn si assicnra una la:rga clientela straniera, alle passioni ed alle lotte locali ed han segui- Ma' oltrechè dagli interessi dei cotonieri ed , tato ad usare la lingua del lox:o,Pàese di .origine.· in. gener~. di tutta• l~ nostra indistria t~ssfle, fa. Ma se. è pe rciò possibile ,continùare i commerci conquista del mercato balcanico è richiesta da con molti.di quei Paesi anche in tempo di guerra, ·un interesse più ristretto, mn. forse 'anche più non è men vero·per questo c_he, in tempi di in– alto. Atmeitendo TriestÌ>, l'Italia non solo è· tervenzionismo prevalente e, di risorto mercan– venuta ad assumersi l'impegno morale· di .impe tilismo, quando lo Stato può disporre dell'arma ·dire la rovina d,i-quell'emporio, che d-oveva prin- · dei da:zi di:fferenzialì, dei divieti e ·dei permesgi cipalmen~e la sua fortuna ad un hinte1·?and quasi d'e.sportazione· e d'importaz~oI)e, delle agevola– ' totalmente annieùtatq, ma ·deve anche int,endere . ziol;li o· degli ·ostacoli nei ·trasporti ferroviari, il suo interesse· di non lasciarsi cadere di ·mano marittimi e :fluviali, della concessione o del ritìufo un'arma .che l'Austria sl erllt foggiata per la dei passaporti, delle .misure sanitarie etc. etc, · proprin..'espan ione ·!n Oriente: Le.ditt,e· greche,. le correnti commerciali pniscono per subire, in , ' · · · Bi.a.neo l ·\ . \

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