Critica Sociale - anno XXXII - n. 5 - 1-15 marzo 1922

·, . r1tic·a ' . ,. Sociale RIVISTA Q UINDICIN ALB DEL. 'SOCIALISMO ' Nel Regno:, Amw L. 24 - Selilestre L. -12 - All'Estero: Anno It. L. 26,50, - Sèmestre L. 13.25 DIREZJONE: ~llanò - P~rticl Galleria; 23 -' AMMJNIST~AZIONE: Via 01T!enonl, 4 - ,Milano Anno XXXII - N. 5 Numero separato Lire UNA , Il Milano, 1-15 Marzo.1922 ' • J S O 1\.-1 M A Ix I O Politica ed Attualità .. Il Jlini&tero Facta (C1,Auo10 'J'1a:\'1-;s). Ideologie e realtà (01lSE1tVE1<). Fronte 101.ico. internazionale (RAHANo l\'IAuRo). Le 1nocio1ti della Conferenza, di J!lrctncoforte. • , Il di.JJsidio frttnco-i11alese e la Conferenza di Genova (F1~ANZ Wtass). Il m.ercatÒ ~alcan.ico e la 1>oliticit italiana (Prof. G1NO LuzzAT'J'O)_. Letteratura, Filosofia, Fatti sociali. Sogno di pace (No1 e SIGJSMONDo BALDucc1). C'iò che' si stnnipa: La ooilf~rma. del m'arxiemo, di O. E. 1 Longobwr<li (Dobt. SILVIO BAn,no); La teoria della. miseria crescente, di R. .iJlichels (Rorntrno ,VE1tA'I"!'1); Giuseppe M~zzini, di .A. Le·vi (Muc.). ' , • La sol!penlfione,·per oltre una setti;nana, della ene1·gia elettrica, i·endendo impossibile il lavorò delle macchine nella tipog1·afia in' cui si stampa la Critica, ha detei·minato un. i·itardo -maggio1·e dèl solito nell'ulfcita di questo n-ume1·0. . Gli amici lett01·i vogliano tene1:cene sc·usàti. . . . l'I -·mi-nistero Facta. ·La crisi, adunque, partita da Bonorni, ·dopo a– vere a lungo sfarfalleggiato, posandosi sopra i po– chi fiori dei giardini ,artifiziali di Montecitorio, si è, alfine, fermata sopra l'on_esta e tranquilla per– sona dell'on. Facta. Tutti i leàders: Bon·onii, Or– lando, De-Nicola, Giolittì furono vinti dall'outsider. Giolitti gi-uocò la sua 'più brillante partita, dando scacco matto a quelli che .l'avevano dato a lui, ri– fiut_an.dogli_ la c91Iaborazione per, ll'iguardo al veto clericale, ed ali' opposizione· socialista: ·.ma, infine, . egli non vinse che facendo vincere Facta. Molti fu– rono che, non spiegandosi c0me Facta accettasse il benefizio dell'eredità per l'esclusione del suo capo, aspettarono fino all;u!Umo che un giuoco di prestigio riportasse in testa il capitano· inyece del luo,gotenente. Ma il colpo di scena. non venne e il Governo, uscito dallq. Camera che vot0 l'ordine ciel giorno·Celli,. espressione, sia pure un po' deformata, dei " tre punti ,, rivendicati dal gruppo socialista, si appoggia con le ·sue figure scialbe, di ·seconda linea, ·sugli ,stessi settori s1,1 cui si assideva il Mi– nistero Bonomi, salvo che la punta di destra è stata · rafforzata, sostitue,ndosi I' on. Be lotti con gli_ on. Riccio e Di Scalea. E' un ministero di c.oncentra– zione, che lascia fÌ10ri soltanto i, socialisti; perciò si potrebbe anche ritenere che fosse il ministero di· concentrazione anti'soçialjsta, auspicato dalle De- · . ' ib.li' oteca, Gino -Bianco' stre, se la scarsa J')Ugnacità di coteste figure, fon– data sulla loro naturale modestia,- non affidasse i. socialisti che dal Governo direttamente hanno poco da temere, ma anch~ nulla da sperare per la pro– pria salute, minacciata dagli assalti delle bande bianche;· 1a propria sal.ute essi non debbono atten– dere che da se stessi. Non è poco, e ci sarebbe da rallegrarsi se• si reali,;zasse la ·prospettiva ,che il Ministe"ro, con i suoi-organi burocratici e giud_iziari, non· insevirà contro le vitt.ime che si difendono, come . è stato costume fin qui. , ' ._ ·Ecco quello che è risultato dalla crisi jn or. · dine al. punto della rivendicàzione delle· Jibertà per tutti i partiti contro · le violenze reazionarie. Nulfa invece si può dire circa gli altri dQe punti: la difesa economica del proletariato contro la crisi che favorisce l'offensiva padro'nale, e .la-part'ècipa– zi.one alla Conferenza di Genova con spiriti di .so– lidarietà democratica per la ricostruzione· europea– che erano stati agitati dai socialisti. All'ora che sqiviamo, forse il Governo ignora persino l'esi– -stenza delle,aceennate. questioni. Esso è, tipicamente, un Governo· ,di affari, un Governo di ordinaria am– rùinistraziòne, menfoe, noi abbiamo una sifuazione di disastro, sia per la fin.anza sia per la e conomia · nazionale, là quale impeggiora ogni gior.no, e siamo incalzati alla Conferenza. di Genova, dove bisogna p.ure andare con. chiari p.ropositi, se si _ha la·. co– .scienza che· là sj fisseranno i prossimi destini della pace o dell~ guerra. • . , , . ·11 peggio forse è che anc'he il· partito socialista non •ha · nessuna sensazione della ·gravità dei. fati che i11comb0110su di noi, oppure la nasconde a se stesso p'er far tacere Ja voce mordente -che accusa la nostra inazione e la· nostra dappocaggine. C'è un parallelo da fare tra il nullismo del· ministero Faota e i) nullismo del partito socialista in P·arla– mento. La colpa maggiore. non è di quelli che, fissi . nell'unica- tattica ,semplicisticamente intransigente– rivoluzìonaria, non sanno distrarsene per conside– razione di circostanze. La colpa maggiore .è di que– gli altri, i quali non ignqrano che la .tattica è fatta per· il partito e non il p_a_rtitoper' la tattica, ·che, conseguentemente, comprendono la necessità degli accorti _adattariienti alle circostanze, ma per una timidezza fatta di - opportunismo non si de-cidono ad adegu~re i metodi più conciliativi, ;a cui pure ricorrono, in modo -che riescano utili ai bisogni del partito. Dimostrando di concedere alla necessità dei tempi, hanno voluto buttarsi nei meandri della crisi e harìne - assunto di 0 influenzarla verso la formazione di un governo migliore, facendo indicazioni precise e •categoriche ·e ponendo esclusioni altrettanto fiere quanto impotenti; ll}a tutto ciò pretendendo corise-.

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