Critica Sociale - XXXII - n. 4 - 16-28 febbraio 1922

vranit~ tu.ree: ,su Smirne con diritto d~ in_alherarvi là bandiera turca, garanzia in e~sa deL diri·tti n{lzionali di ambe.due gli elementi e4nfoi dell'a popola,zione_ e-libero uso del porto, a c~ndizioni anche di favore per l'Impero ottomann. '1 L'tdf.ittivo passaggio rlella sovranità sul!' Asia turca da Qo3tanti1?opoli ad Angora con;igliava alla stessa e– poca alla Francia ed all'Italia di accordarsi· col Governò .di Angora pe,· quauto riguar,lavale loro zone di.influenza, dac~hè il diritto relativò, _sanci·to nelJ.?accordo tripartito di Sèvre~, era valido solo (c'om'è. nella natura giutidica dell'istituto del111. sfera d'infiuenza)fra i contraentienon già. erga 01hnes, e tau:o meno verso lo Stato sovrano dei territorio in quest'ione, finchè" non 'tosse da questo rico– nosciuto. Di qui g.Ji accordi della Fra11cia e dell;ltalia col Governo di Angora, per ottener da questo ,il ricono– scimento dei _dii;itti di priorità..economica e dei privilegi sulle sfere d'influ-enza rispettivamente Ìoro·_assegnate ·nel– F acc,Jrdo tripartito dell'anno precedente: protoèollofran co– ottoman o di. Londra del 13_marzo 1921 ed accordo italo- :otton:iano. de) m~nistro Sforzà col ministro ·deglì - Esteri kemalista, Bekir Samy bey in pari data, che l'Assemblea - nazionale ottomana di Arrgora non ::volle però sanzionare _e che quindi rimase senza vigore. · Questa vqlta però era la Grecia di ·Costantino,· che non voleva accettare la .progettata re-visione del fu_:atfato di Sèvres, preferendo rimettere alla sorte· delle_ armi la soluzione della questione orientale; nella dolce illusione. - di tatte1:e per proprio conto ·n nemico ereditàrio, anzi– chè per m11.ndato·implicito- dèlle Potenze (come era av– venuto dal convegno di San· Remo in poi•, e di ampliare così a suo favore le ~lausÒle del ·trattato di Sèv.res che la riguardavano. Ma la Buova lotta gre~o-turèa, svoltasi fra 1~ neu– tralità. (~fficialmei; i.te almeno) q.elle_ Potenze' egemoniche dell'Intesa, favorevole in sullll- prime alla Grecia,, non tardava ·a rivo:gersi ·contro di èssa, alimentando così, la fiamma nazionalista ottomana ed auìnen tando il prestigio e l'autorità del Governo di Angora in tutto' l'Oriente·; tanto che la Francia, ad evittire n:;wggiori grattacapi in Cili_cia ed a eonsoÌida~si ne.Jla Siria con minore-dispendio di 'forze militari e finanziarie, pensava bene di venire, per propi;io conto 1 1td un acco1·do genexale col Goyerno kernalista, pel quale fra ·1e altre sgombra:va la Cilicia ed' acconsentiva ad un·a retti-fica della frontiera si.riana (con_– venzione di Ango·ra conc·Iusa da Franklin Bouillon il 20 ottobre 1921 1 • Se prima l'Inghilterra a·veva cercato .li levare la ca– stagna dal fuoco orientale con la-zampa addomesticata JP.lla - ·Greci~,- or~ era. la Frai;icilj. che; sen~a -con_sultare gli 111-. · leati, faceva in sostanzt1. (contro il tamoso patto di Londrà. del 1915 pur s:empre i~ vigorA) una· pa~e separata con la Turchia, a sfregio - nonchè dell'accordo tripartit9 -'– dello stesso trattato di pace di Sèv-res. La convenzione · inve_ro di Angora, redatta con. uno spiri-to di collabo,a– zio_ne, più che di Òstilità franco-turca, con una - finalità di infiuenzà èconomica più che di ulteriore espansion1; politica-territoriàle-,· dava fra l'altro allal'r11.ncia in Siria una frontie'ra meno favorevole di quella contemplata nel trattato di Sèvres. La. politica egoistica delle pc,terize occidentali. Come risulta da tuttodò, dal 1918 nd oggi ogni Po– t11nza.ha. lavorato sempre in Oriente pel proprio torna– eònto particolare: nessuna' ha · mii-11.to, I)OD diciamo nè pretendiamo-ad un interesse superi·ore.di_giustizia.inter- n-azionale e di ,civiltà, ma.' nemmeno ad un bene inteso intèresse gelierale europeo; ciascuna ha collaborato con le àltre qua.udo ciò. le faceva comodo; ha deciso per conto, proprio .quando. eiò più·le giovava; atti;,zando o placando, a seconda dei cas_j, le _i-re·greco.-turche, C0!lle gh egoismi delle nazionàlità conglobate nello stessò Impero ottomano · piil ridotto, us,:ito dal trnttato di Sè~res; donde Ìl gro– viglio crescente della ques'ti-orie oriental'I & là necessità, ricono.sciu'ta. ormai dalle Potenze medesime, di riso! verla una buona, volta sul serio nell'interesse comune . La questioue territoriale orientale è infatti, insieme con la questiçme politica àel ricouoscimeuto 1u1~0 e coJL– quella finlnziaria .delle riparazioni tedesche,. ricolleg,,'ta iu~imamente col problema generale più ampio della ri– c.osLruzione economica dell'Europa; 0 la ·tendenza,. che se1~1brava prevalere a Gannes nel gennaio di qt-Ìest'anno, vemo una soluzione definitiva: della seconda {l dell11 terza que~tioile· (se non interveniva il pronunciamento nazio- . nalista fra~cese cbfil ro.vesciò, il minister-o Briand)·, poteva pres::pporsi avre_bbe iuspirato anche la Conferenza, prece– dentemente progettata, di Londra per Ì'assetto definitivo. - L' avvento.di Poincaré al Governo dell~ Francia ha fatto sostitui.re al-prog~tto di conferenza interalleata un semplice· convegno diplomatico a P_ai;igi dei·•tre ministri dagli Esteri, inglese-francese-italiano; e al tE>lllJ:-O stesso ravvalorava_ ulteriormente _la tende~za ingle_se, già pi·ima delineatasi, verso una politica più fa'vorevole alla Turchia, ispirata natu~almente ~gli rnteressi particolari dell'In– g];tilterra. Corrispon-druno in fa:tti o meno a verità le voci– negl,i ultimi tempi diffuse, circa, un accordo separato an– glo-turco,· certo è che l'lnghiluerra, fallito ormai, col fa!. limento dell'offensiv~. greca in· Asià Minore, il primitive, disegno di farsi dèll11.Grecis. i1i1pinguata e protetta una longa mànus per il predominio indiretto degli Stretti e dell'Anatolia, tende oggi .giorno (come·.risulta in parte - uffi.cialm.en te dal memori_ale di Lloyd Geo'rge ai Governi fra:ncesè.e italiano alla, vigilia-·della Co~ferenza di Cannes, a regplare il probl~ma orientale suHa base' di reciproche· concèssiò1"i anglo-turche (.1nrèntuale abolizione delle c>a– pitolazioni; prestito- inglese· alla 'l'urc_hia contro garan- 7,ie e concessioni economiche; rinuncia· ottomana alla po- - litica àntibritannica di fronte 'ai movilnenti I)azionalisti dell'India e dell'Egitto,_ ed in compenso sgombero cQm•· ·pleto della Grecia dalla 'Tracia e da.ll' Asia Minore, .;.i. st11.bilimento del coufine _tm:coin Europa alla linea E110s-· Midia, o, quanfo meno, a. quella-Rodosto-Midia indicata nel memoriale predetto, regime autopomo per la Grecia orientale; revisione, infine, del!' aécordo. tx:ipartito di Sèvres). Che la soluzione del problema orientale si raggiunga per via di. s_emplici ·accorili diplomatici fr:a la T_ur:chia _e i sfogoli Stati interessati più forti; o che tali accordi ser_vano a dare 111. base della soluzione ·da concr!ltarsi poi formalme'Ìl te nelle_ deliberazroni di una conferenza inter– nazionale: la essen'za delle cose non mu.ta. Razze e - nazionalità nell'lmpèr9 tu.rèo. L'importante per l'Europa, che anela aUa pace an- . che in Oriente, che è convinta oi'11mainon pote_rsi sen_za , di questa-procedere ~ isolutameri.te all'opera improroga– biie di ricostruzione economica, è che il _problèma orien- - tale sià una buona volta risoluto in modo, relativa_me'nte almeno, iluraturo : il che è vano sperare finchè _la sol_u– zione del problema si cerchi soltanto·nell'interesse della Francia o d~ll' Inghilterra, della Greci11 o dell'Italia, dell_a 'l'uTchia stessa magari, au7..ichè nell'interesse· de_llé na– z~onalit,à açitanti la- Turchia da una parte-, della società e~ropee, tuttii. quanta dall'altra_. _ Nella Turchia dell'anteguerra; europea come asiatiC:"-, convivevano più razze di,vers·e di lingu~ e di fede, ne- -, .

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