Critica Sociale - XXXII - n. 3 - 1-15 febbraio 1922

48 URITICA SOCIALE continuità sto"rica e dello sviluppo progressivo, che non . · basta flssumere da Marx e dalla sua 1imwtilzende Praxis, ma bi~ogna provarè valido e r~sistente. Nel fondamento filosofico, che il Tilgh·er dà all'a– zione bolscevica, tntta la nostra concezione della vit11.e della storia, e _non soltanto la: no-tra tattica; è rimessa in discussione; riaffamarlll e difenderla implica dimo– strare: 1. la univers:1.lità della volontà cli potenza come fondamento e forza motrice di ogni civiltà; 2. la co.nse– guente presenza e diffusione del concetto di progresso -- che non è 0fiatto caratteristico ed esclusivo della mo– derna età capitalisticiP -· in altre epoche e culture, cli– m0strabile dove ci soccorrano documenti sufficienti del pensiero fil~~ofico e storico;- 3. la continuità rii sviluppo. 10he ne discende) fra culture ed età che pnr sembrino di; verse, p~t· ii passaggio e la panetrazione delle precedenti nelle sncc:essive. Vasto còmpito, certo; che qui posso appena accen– nare, rise1·bandone ad alt.ra sede l'esecuziònc. Ma 11.i let– tori di q nesta Rivista !Ili"premeva additare alcuni presnp– pos•ti delle nostre concezioni; cbe tuttavia non sono posti1-lati che convenga assumere· con un atto di fede, tria teoremi pienamente suscettibili di una dimostrazione. ' La·disoccupazione in fnghilterra Conclusa alla bell'e meglio la pace coli' Irlanda, il problema iuteruo più urg<rnte per l'Inghilterra rìmaa-e quello del.la disoccupazione. Secondo alcune rece1,ti sta– ti5tiche, il numero· dei disoccùpatt nel Regno Unito su– pera ora i due milioni; e la _situazione non l',ccenna ;;f– fatto a migliora1·e. Che fare di fronte a tanto flagello? Nei giornali e nelle Riviste inglesi ferve una serrata discu_ssiol).e intorno e.I fenomeno, e da più parti. si avvisa ni !lOSHibili ri medì e j>i mezzi di cura. Secondo· la stampa conservatrice,_ la disoccupazione è nn fatto nalul'ale, inerente ai cicli e al i'itmo dell'in– cl,tstria; l'unic0 rime.dio sta quindi nel tempo, nell'at– td3ct, c-,rncedendo tutt'al più un sussi.iio d~ 8tato per il periqdo di bas~a marea. Altri riconnettono il fenò.meuo a tutta la situa.zione europea, ed affermai,o che i mez~.i _,li risanamento si devono ricercare nel disarmo effettivo, ueHa revisione delle clausole-fìnanz'iarie del ·trattatò di Versailles, nello sblocco della· Russia, (grande importa– tl'Ìbe di m•mufatti è di prodotti indnstriali), nella can– cellazione dlli debi~i di guerra, ·nell'uuion<1 di tutti gli Strtti sotto la comune egida della Società, delle Nazioni. Altri 'anoura, pur non negando tutt\t l'utilità. che ,deri– vet,ebbe all'industria dalla pace vera e dall'unioue degli .. St :1.ti •europei, credono che il rimedio rndica.!e debba ri– cercarsi ,nella socializzazione delle incfostrie; E' il.rimedio classico, tradizionale dei socialisti e di molti tradunio– nisti; senonchè, app'are sintomatico che vengA, suggerito - per opera di A. S. Herbert - dalle pagine della. Fortnightly Review, di tendenze tutt'altro che socialiste,. Col sistema ind•.1striale oggi dominante ,- dice lo Herbert - si ha una continua altalena di floridezza e di, depressione eeònomica. Nel periodo di ·floridezza. i capitalisti realizzano enormi profitti; nel periodo di de– pressione e cli ·crisi. molto spesso chiudono i loro stabi– limenti, buttano su) la,;trico la loro manodopera, cosic·chè lu Stato deve erogare forti somme in sussid'i per impe– dire che cotesti operai ~ disoccupati senza loro colpa - muoiano di fame e cadaao comunque nel girone dei po– ve1·i improduttivi. In aHri termini, i signori imprendi– tori e capit11;listi si_ servono degli,operai quando costoro _son? una fon.te dt .lucro e U!io strmnen_to indispen– sa?ile per reahzz.a:e. 1}.profitto; quando, invece, scom- · paiono le probab1hta di lucro privato, essi accollano alla collettività il peso del mantenimento della maestranza. diventata temporaneamente inutilizzabile. Sistema comodo per i capitalisti, ma altrettanto iniquo per gli operai e per la- generalità ·dei cittadini (i sussidi deilo Stato e dei Comuni non sono,. infatti, che i danari di tutti). Come rimediare a .questo stato.di cose? come attuare il principi-> della continuità. di lavoro e di salario? come abolire il :sistema dei sussidì, dannoso per i contribuenti e pernicioso per gli stesqi operai, in quanto favorisce l 'oz!o e ~onduc~ a nn .Ji vello di .vjta sem'pre più basso? Il nmecho - rcspoude lo Herbert - non 1-osi può tro– vare s11lla lir1ea dell'individualismo economico. Soltanto con la graduale_ socializzazione _delle industrie - SJiecial- ·BibliotecaGino Bianco ·" . mente_ di queÌ!e ché producono oggetti di prìma neces– sita - si può sperare di. avviare ad una soluzione soùdi– sfaceute l'assillante problema. Certo, ·lo scrittol'e non si dissimula i pericoli. e le difficoltà pratiche che vanno congiunti alle socializzazioni. industriali lpossibilita ,J.i spèl'peri, eccessivo burocratismo, ecc.); rua, !:3Sam'innti con cura il pi·o e il confra, egli si deciile a favore dellR. soluzi_oue socialistica, agginngen-do i seguenti consigli prudenziali : · · 1) ·nelle 5ocializzazioni bisogna, anzitutto, far largo agli esperii, ai competenti. Q-uardiamoci dall'affidare. in– cal'ichi direttivi a persone c4e possono magari essène fedeli militi dell'·idea socialisla, ma clie non ha11no aJ:cnn contatto con le. reultà economiche e· tecniche; , 2) sacrifichiamo il principio astrat~o dell'egt~aglianza 11.quello dell'effecenza, rimunerando i posti direttivi e di 1IJ.aggiore responsabilità in misura non inferi0•1·e a quella in uso presso le analoghe imprese privute. Solo éosl si acquistano leaders intelligenti, oculati, pronti ad intro– clune nell'mdustrie socializzate tutti i perte_zionamenti tecnici necess11.ri ; 31 tra gli operai e il personale subalterno deve es– sere mantenuta fa più rigorns,t disciplina, indispensabile nll'e:fficenza economica dell'impresa; 41 i metodi di. gestione non devono essere rigidi, ma elastici, adatti all'indole del:le varie indùstrie r~a con– correnza privata deve essere ammessa; ma lo Stato segni il .passo in materia di salarì, pensioni, continuità di occupazione. · In questi ultimi tempi. - èç,nclui!e l'autora - ab– biamo udito levarsi alte strida contro ie statizzazioni e nazion~lizzazioni in genere; ma tali clamori provengono in mAs.,inrn parte dallé class{ ricche e dalla stampa plu– tocratica, formidabilmente organizzata in questo· tun:iul– tuoso dopo-guerra. Tutta questa parte è interessata allo iltatii qiio ed è portata ad esagerare i mali e gli incon– venienti che nella sua, applicazione pratica trova l'idea socializzatrice. Sperperi, abusi, inconvenienti, ci sono - e come! - anche nelle intraprese private, e queste,· pér soprammercato,· lasciano un marg~ne larghissimr, alla disoccupazione, imponendo in. pari tempo allo Stato nno sperpero di centin11.ia di migliaia d.i sterline al gi'01·- 1io. Con queste ingenti som.me, ora irr(lmissibilm_erìte perdute, si potrebbero produrre tessuti, ·calzature, navi mercantili, ecc., di cui il mondo ha 1rna famé lupina .. A payte i danni morali derivanti d-all'ozio forzato ·degli operai, è da• preforirsi per lo Stato ad unit perdita aecca , l,rnssidio) un p,-es1ito in s11lari anticipati per la produ.– zione-di oggetti utili. Non ·è da dimentica1,e, i·n fii;ie, çhe c''è p<He una tecnica socializzat1;ice, che le ·classi lavora– trici andranno-gradualmente apprendenélo 1 mano ma,no eh,~ acqniste1:,mno peso e influenza neUa pubblica cosa. Come è certo che i n;rn,ssimi problemi operai non potranno essere· risolti coi mezzi riv0luzional'i e cogli sGÌOp!Jrige– nerali, è del ·PBJ\'i certo che le clasi;i pluto_cratièhe c9~1dur– ra.noo a·rovina gli. Stati eui-opei, s~ non saranno fron: teggiate e VÌI\te ;su~ terreno della democrazia sociale. e. m. F,a le edizioni della• Ci:Jtica Sociale è nscito·, in opuscolo- di pagine 28, PROF. DAVID LEVI MORENOS Antialrnolismo préti[:.per laviti[oltura ·alimentat e rnntro l'intoni[azione l[ olirn con prefazio11e _é!iFilippo Turati. Prezzo L. .0.75; sconto d'uso ai rivenditori. P;resso R. Bemprirad e Figlio: Firenze, Via del Pro– consolo. 7 ; Milang,"Via Velasca -2. RIGAl\fONTI GIUSEPPE, gerente responsabile. Treviglio 1922 - TIPOGRAFIA SÒCIAIJ:,:.

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