Critica Sociale - XXXII - n. 3 - 1-15 febbraio 1922
46 CRITICA SOCIALE perc<,rso, è la conseguenza della rivelata immaturità e inferiorità del pro_letariato al còmpito, che baldanzo– samente aveva dichiarnto di voler assnmere, sotto l'illusione della crisi _è del mito russo. Il mito riisso aveva diffusa la credenza che la crisi della prvcluzioue rnppres~ntasse ·1a condizione del passaggio dal capitalismo al comunismo. Invece d1e nna crisi_ di crescenza, c:,pace d1 generare una più in– tensa e forte vita org'anica, era in tntto il mondo cri~i cli debolezza e di malat,tia profonda,; era eBauri-mento di un or~anismo che aveva consumate in uno sforzo troppo aspro e in doa tensione troppo prolungata le sue· energie. Mortificazione di vira sottcposta a Ima prova troppo grave, non esuberanza di vita e forza prodÙt.tiva im– pnziente di espandersi in nuove .formo. Ebbene, l'esperienz\'- ru~sa e l'azione presente del Governo dei $ovieti _ci insègnaoo e docnmentano qnale grande err0re sia rac0hius;) in quella teoria (tuttora mantenuta in parte ad uso di esportazione) che gabella una paralisi o disgregazione dell'organismo produttivo per il travaglio del" parto di nur,ve e più alte forme di vità sociale. Mentre quel fatale errore ancora irretisc3 le menti di· taluni semplicisti, e trasse già non pochi g_l'ossolnni consequenziarii alla co11c1L1sione che, dunque, ogni peggioramento delle conclizio11igeuerali della società doveva essere·non solo salutRtÒ con gioia, comé·un passo innanzi compiuto sulla via della liberazione, ma anzi promosso e aggravato per quanto era possibile -U ), invece i comunisti russi, nella d11ra lezione dell'espe– riema\ e nella responsabilità dell'azione, hanno appreso che bisogna ad ogni costo· for risorgere e render fio– renti, fino alla esuberanza, le forz-e produttive. (Continua). Rodolfo Mandolfo. (I) Chi non rioo,·da il tanto peggio tuuto 11ieg/io P e corte s t,olte predloa.zionl di sabotaggio, e carti inaogname-nti: .- lavorn.te poo 01 e qnol pooo fatelo male; perchè si l\eve n.bbn,ttero il oa1,italismo ,? L'iuooecien~n t iog.\i irre snons abili prepn.1· n.va jnvo1·0 .u nu. bulla ero-.. dità matijriale e.mora.le à.lla preooni½zn.ba ri voJn-:i-.i~n,e sooin.le. . I)ALLE RIVISTE Che cos'è il sistema Ter llfeulen,. di cui tanto si pada d0po che fu approvato dalla Conferenza di Brnxelles nAl settembre l::l20, adottato dalla società delle Nazioni nella Conf'erenz_a di Ginov~·a,.raccoma_ndato dal Congresi;o clella Oamera d1 Commercio 111ternaz1onale tenuto a Lon- · dra nell'estate scorso? "E', risponde la Revne polittque et parlamenlaire del lU ,ltce:nbre, t1t11,grande esperi"nza linnnzia.ria tentata clallt, -Società clelle Nazioni ; è un'iniziativa di pbrtatn: mon iiale, iutesa a ri~tabiliro il movimento normaie degli sc,tmb1, agevolando t regolamenti a luuga scadenza me– diante crediti internazionali.· L'organizzazione prevista dal progetto I'er Meulen ha lo ~capo di per.nettere alla nazioni impoverite di 'as– sieurnrsi le r:sorsc nec~ssat·ie al pagamento clelle loro 11n.portazioni e§senziali, e quincli alla rico~trnzione della · lol'O _economia indu3triale e<•comrnerciale. Crediti a lungo termrne, che queste nazioni non potrebbero ottenere nelle loro attuali tristissime condizioni finanziarie ver– rebbaro loro accordati contro prest11zione di unn s~ria e ·reale garanzia. Costituire questa .garanzia è. l'oggetto princ:pale del piano Ter Meulen. . A tal fine, secondo il disegno presentato dall'econo• m;3tii olandese. una Commissione internazionale si for. marà sotto gli au,piei della Società clelle Nazioni com– prendente i banchieri e gli uomini d'affari più 'noti e com~etenti in ogni Paese. A questa Commissione dovran– no nvolgersi i G:)ve1·ni bisognosi d'aiuto dichiarando quali pegni siano io graclo d'offrire per ottenere crediti com°:1erciali a se stessi _eai l_oro pl'ivati cittadini. Questi pegn 1 p~ssouo ~ssere cli vano .genere: dogane, ferrovie, monopoli, foreste, ecc. J<.;samiuata la consiste11za di tali BiblioJecaGino Bianco· garanzie, la Commissione fisserà il valore in oro dei crediti che autorii;za : in rappresentanza. di questi cre– diti i singoli governi potranno emettere delle obbliga– zioni ; al pagamento degli interessi e. all'ammortamento clelle_obbligazioni si provvederà cou gli introiti dell~ at– tività date· in pegno, le quali verranno am1r1inis.trate direttamente dalla Commissione internazionale o, sotto il controllo di questa, µal Governo foteressato. Dopo che gli introiti dei pegni dati, cioè delle do– gane, ferrovie ecc., saranno stati devoluti al • servizio•' _delle obbligazioni emess·e, l'eccedente resterà a disposi- zione del debitore. · L'importatore del Pnese povero da.rà all'esp1>rtl\tore del Pnese ricco, in garanzia d~l pagamento, obbligazioni, clol suo proprio Stato, consegnategli jial suo Gol'erno. Alla scadenza del credito, se l'importatore pagherà il suo debito, potrà ritirare le obbligazioni e restituirle al suo Governo; se non pagherà, l'esportatore potrà ven– dere lo obblig1tzio11i ricevute in garanzia. I n~ommi.: il Governo di uno Stato povoro emette j}uoni del tesoro di foqpe e oon garnnzi@ specialissime, di cui può far uso per proprio couto o prestarli ai suoi nazionali per avallare le operaziòni di credito necessarie a regolare le-·importazioni. Ma come assicurare l'esportatore che, se il suo de– bitore non paga, egli troverì, da vendere le obbligazioni avute in pegno; e che, anche prima della scadenza del suo credito,. egli potrà, se vuole, scc;mtare quelle obbli– gazioni, fa~ne denaro ·per i bisogni del suo commercio? Come •mobilizzare• quelle obbligazioni? Non· c'è che· ùn modo: interessm~ 1_,d_ t-sse·i gra~di __ mercati del CUJ?Ì• -tale: cosa che nou riuscirà certo diffic1lA, se la Commis– sione internazionale vaglierà con sincerità il valor.e delle' garenzie annesse ai titoli, P.er studiare appunto i particolari del progetto, e afh-ettarne qu~nto è po,sibile la realizzazione, la Società dell"e Nazioni nominò un comitato organizzatore dei quale fa pa1:te l'autore del pi,rno. Questo comitato affidò i la– vori d'organizzazione ad un grande banchiere inglese, sir Drummond Fraser, il quale da allora si è datu com– pletamente alla propaganda or ale e scritta, in Europa e in America,. a fnvore di questo progetto.di ricostrn:i;ione mondiale. . I particolari èlel progetto furono esposti. !).i Governi delle rovinate nttzioni medio-europee, trovando i1 mag– giore c onsenso. L'Austria si jiichiarò disposta a dar~ in peg.qo il pii, redditi.zio dei suoi monopolì, quello ~el ta– bac co, il reddito delle dogane e delle fo~este 'demaniali, e r,erfino a consentiro un'ipoteca su tutti i beni dello Stato, se le potenze •vittoriose» rinunziano all'ipoteca che su quei beni conferisce loro il trattato di San Ger– mano. Serie proposte prese;1tnrono la Polonia, la Lettoni.a, la Czecoslovacchia. · Come buoni progressi verso l'npplii:azione del p·ano Ter M-eulljn si possono considerare la piena approvazione concessagli dalla Conferenza del cotone svoltasi a .Man– ~hester in lnglio, che significa l'approV'azione da parte non solo dell/1- grande industria coto11iera, ma an– che delle maggiori Banclie inglesi che ]a fìna,nziauo ; il caloroso consen,o accordato dal Congresso dell" Camera di Commercio intérnazionale che ha fatto suo quel pinno· e infine, e sopratutto, l'entusiasmo con cui lo accolse ~ lo raccomandò l'AssociM<ione dei banchieri 'americani, eh~ tenne le sue adunanze a Los Angeles nell'ottohro nltuno scorso. In seguito a questa raccomandazione si ma:nifest_arono pie~amente fa:'orevoli al _progetto i da.pi de-I Governo amer1c11,oo: Hard mg, Hoover, Edge, ecc., i quali lo definirono come • il più pratico e realizzabile che sia sta,to finora immaginato •. , Nòn bisogna dimenticare, conclude la Rivista da cui ?ompendiamo, ghe fu nn regime di questa genere che rn passato permise alla Turchia e all'Egitto di sollevarsi da si_~u~zioni ~nanz\arie che parevano_ disp_erate; e che i Paesi dtssestat1 dell "Europa centrale non dispongono' di ness un altro mezzo per ls loro salvezza. Si consideri an– r.he· che il piano Ter Meulen crea fra un gran numero di Stati nna solidarietà economica estremamente giove– vol~ alla causa della _pace mondiale. Gli esperti 'in ma– t~ria s?no._ per u_n caso non frequente, concordi nel giu– dicare 11 piano rispondente all'alto scopo che si propone:_ !!Oltanto un imperdonabile -spirito di inerzia e di iJfdif– ferenza di' fronte alla rovina di tanta· parte dell'Europa putrebbbe oramai ostacolarne la rapida esecuzione. · ANG]l:Lo TREVU:S,
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