Critica Sociale - XXXII - n. 2 - 16-31 gennaio 1922
.. 23. r· • j tq convocato quello della, Cirenaica, ma non ancora - Tra i' grandi problemi' a cui il partito socialista deve rivolgere lo sguardo, se non ·vuoi rimanere e~ernamente assente dalla vita del Paese, mon primo eerto in ordine 1 di importanza, ma namméno ultìmo' _è quello delle _·co– lonie,. per le, quali decine di migliaia di, .v)te sono state sacrificate e migliaia di milioni sono stati spesi dàll'l– talia in quarant'anni. Sono due .milioni e- più di chilo– metri quadrati di territorio (sia pure in piccola part·e va– lòrizzal~ile) con quasi due milioni iii' abitinti, che costi~. tuiscono oggi lti colonie ìtali:rne:' an_che questo· diinos'tra èhe il problema ha un 'importanza uon t1'ascurabile nelìa dopo 81' mesi dalla promulgazione del ·cosidette statuto tripdino - quello dè!la Tripol,itania (Ù- ; • la politiéq, · infinA e perfino, del divide et' impera (c,api contro c~pi, 1 • tribu contro tribù, Berberi contro Arabi); culminante 'vita ~olitica ed economica della n11czione. . · Delle variA questioni poi,_ çnde il problema co_lonia\e . si intesse, quella libica, rives·te nel momento attl)ale u~a- J speciale ìmportal}za. Ìl problem 1 a somalo e, _in ·grado mi- . nore, quello eritre'O si riducono precipuamente ad un I prol,l_ema di valorizzazione economica di quei due terric I torl; il proqlema libico è invece, pi_ù ancora r.he . un pro- I blema economico, un problema e3S(lnziii,lmente pol.itico, • dalla cu'i felice soluzione soltanto può ripetersi_ ogni_ i: I nizio • di valorizzar.ione del Paese, a beneficio sia•degli a- 1 . bitanti, indigéni o europei, sia délla meti,opoli.- Da oltre un ,decennio, prima ancora rhe la P!',Ce dì ' Losanna giìela riconoscesse giuridicamente, 'l'Italia ha procla11:ato la sua sovranità sulla Libia; ma a tutt'oggi, · come è noto, ben poca parte della, Cirenaica, e molto meno ancora della Tripolitania è sottoposta alla_ sovra: : nità effettiva dell'Italia: la costa ed una parte dell'alii– piano_in Cirenaica, ,qualche centro urbano·e qualche oasi'. della regione costi,-,ra nella Tripolita:nia. 'Nè la cosa·pre-· ·senterebbe un grav~ danno, se questo. fosse il' risultato - sia pure"'poct) lusinghiero • d'una data politica seguita deliheratamente fi{10 dal principio, la politica cioè del– l'océupazione effettiva dei CP-otri costieri e della graduale penetrazione normahp.ente paci4~a dell/interno attrav~~so a rapporti economici e politici sempre più !ltretui colle popolazioni e ad uwcontrollo sempre più effettivo delle· v-ie ,ài comi'.micazione e dei centri carovànieri_ strategi~,i ·del Paese: quella politiça· libica la quale, cald_eggiata da pochi \accusati per~iò, comé _al sol-iter, di teorici se erano degli ,studiosi, di utopisti o di_idealisti solitari se erano dei parlamentari) al 'principio dell'-impresa libica, è 'oggi (troppo tardi ~ramai per poterla adottare' pressochè ge– ·nerahflente ricon·osciuta come la, migliore che si sa ..e\,be p~tu to allora -segui re. Il peggio invece si è che la nostra. situazt<>I)e libic:a attuale è il risultato di una politica, anzi di una se1·ie di politiche, spesso fra· lqro contr,addittorie, · ciascuna delle. quali (oltre alle spese ed agli wltri sacrifici volta a volta ,costat~ al. Pa'ese > ha. \asciata ;ne11 'anima delle po-. polazioni libiche, come n,ell'assel l0 Jella regione, la sua Rpeoifica eredità di inconvenienti. Si son tentate it\ varii tempi: la politica della co1'iq1ii1tta pma e semplice, cioè dell'occupazione militare .'immediata -dell'interno còme' ·delle· coste :politica che in Cirenaica ci tenne in 'uno stato conti11up 1 di guerra sulla ste:;sa zona costiera. sino al.-1917; iu 'fripolitania ci por,ò, è véro, fra i'! 1911 ed il 1914, dalla ·costa al remoto Fezzan, regione estrem_a. dell~ .colon:~, ma per risospingerci poi, nel ,1916, alla costa, sotto Ì'incalzar delle ribellioni indigene guidate •~ai Turco-Tedesch ') ; - la pÒ6itica detta ufficialmente_ · del– l'rts.90ciazione, ma in effetti dell'as $oggettamen.to ed ae;: ceQtramento più completo, nonost~nt.e una lustra d~ col-. laborazione e consultazione indigena (01·dinamenti Berto– lini-1918- rimasti, per gran parte deÌla T,ib,ia, sul'!;, carta,_: in seguito al ripiègamento predetto dall'.interno alla cqsta); - la politica d'un rel,ativo decentramento e d'una -molta formale eà ancor più limifota autonomia 1statnti– libici del L919), culminante nei Parlamenti libici? di cui ibHetecà Gino 'É3 ianccrr. ,sdtto il,gove;rno Mercatelli e intesa a riguadagnare.l'in– terno all'influenza italia:t;1a,-senza bisogno di una rioc– cupazione militare. Questa successione d_i politiclie di'– v,rvse e contraddittorie non solo ·ha cancellato, spécie .ne!Ìe ptlpolùiiooi dell'interno, c;i passeggero domini'o, •Ìo stesso re-,·,frenziale timore della Potenza dominante, m·a ha anch,. ·contribuito ad.alienare gli animi degli indi-' geni, suscita-t:o nèmici nu'òvi accanto agli antichi, creato~ ·u~ 'atmosfera. di sfiducia 1,pr\òristica-verso il coloniz~atore :. cosi è stata preclusa od.ostacolàta la via; nonchè.all'opera· economica e civilizzatrice della coloniz.zaz1o_ne, alla stessa creazione di stabi"li rapporti pohtici fra m~tr~poli e col~nia. · Occorre perciò risolvere anzitutto, nei riguardi della Libia, ù problema politico che é pregiudiziale .ad· ogni -altro. ·ciò richiede l'intere~se ·anzitutto dell'Italia, che non ha. denaro ed iinergi~ ai sprecare solo ·per montar la ·guardia della costa all'interno della Libia che per essa \non, magari, per gli altri)_ è politicamente ed econoµii– cam~nte impenetrabile, mentre. avrebbe tanto bisogn◊ - nella crisi in ispecie imperante·- di nuovi ç,ampi di espan– sione del lavoro nazionaÌe: l'o richiede l'iuteresse ànch!J deìle· poEo1a_zioni indigene;. le quali; mentre san:io troppo bene- che u~a ipotetica_ fine della dominaziqne italiana .'rion· segnerebbe pH esse che l'inizio immediato d'una nuova dominazione europea, agognano ad un assetto'po- ·J.itico càe metta finp. una buona volta allo stato di guerra, cha dischiuda loro pacificam'ent~ tutte Ja vie .dell'interno come de1la- costa, che faccia rifiorire traffici, permetta la progress•iva valoriz ~azio.ne (dove è. possibile). del suolo sotto la .guida_ e coll'aiùbo degli Italiani, •tecnicamente-ed - economicamente certo_ aS!:lll,ipiì1- pro'grèditi di loro, e segni. l'inizio d'una· vita nuova, invano finora ad .e,sse promessa. • , ·ci,dali le JlÒssibili soluzioni? E' rnna fatica la ricerca di .esse, ·se il colonizzatere italiano \popolo e Governo_l continua ad astrarre d~ quelJ.o che era la Libia prima de!Pannessione italiana. A differeu,i;a d_1,ll'Eritrea e, pit'i anco'rit, della Soma- lia italiana, dove al inomento d~Ua no·stril. occupazion,e mancava- uno Stato organizzato ed ·esistevano solo popo- ... !azioni nella massima .parte ·di-civiltà inferiore e con unà costituzione socia.le ed economica·a base ancora esclusi– vatnente gentilizia, la Libia_ er~ abitata- da popolazioni in h'nona parte di antica per qnanto ar1·etrata civiltà, e faceva parte integrante d'un vastoimp,ero storico, il turco, con parità di d-iritti e di do;ve~i con tutte li' altre gen.ti asiatiche ed europee di detto .Impero, à.i' cui Parlamento 'mandava i suoi _deputati; unita alle altre regioni, ed alle · altre razze di esso Impero da quel comune denominatore politico-religio~o isl'amic0, che teneva vec~ della nazio– nalità e poteya quindi - almeno ·nella coscienza popo- •lar,e, - velare il ca_ràtter_e straniero della do,ni,nazioue· ot~omana. Per di più la conquista italiana della Libia fu compiuta non tanto contro_ la Turohia, quanto contro le popolazioni 'libiche, che difese,o esse stesse il loro territorio, sia pure inquadrate. da E)lementi turchi ed, aiutate più tardi ~ella riscossa da Potenze belligeraBti nemiche dell'Italia .. Non si tratta perciò d'.una.colonia pas- (1) Mentre e, rregginmo 1~ bo :1.ze di questo !rticoJo, leggia.fllo nei "iorn.n,li la noti1dA. d'un nuov o or dioamP.nto amministrativo e d:unl:'nuovo siAtema. elettora.;e, f:lmi\nati in' Tri'politR.nia <lai nno,o govei:natpre conte Volpi. • I
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