Critica Sociale - XXXII - n. 2 - 16-31 gennaio 1922

• 28 l)ltt'f:10A soulAtE ----~~------~-------~----------------r-;-'-"-$--~--~~----- ma effettiva. « Noi adottammo dopo :I febbrnio 1921 (scrive Lenin !lell'articolù del 7 novembre),' iu luogo del precedente metodo rivol'uzionario, che signiiìcò una negazione completa di tutto ciò che era _vecchio e do– veva essere sostituito da. forme nuove, ~ dei .modi di procedere molto diversi e · riformisti. Oggi non vo– gliamo distruggere le vecchi•e basi economiche e sociali del commercio, delta piccola economia, della piccola in– dustria, nia vogtiamo anzi attiva,re il ctmimercio e l'h,rl'ustria ».' Parla, sì, di limiti-~ di régolamentazione di 8tato - e sfugge alla domanda dei menscevichi, .se il ricono– sciuto fallimento dell'azione rivoluzionaria e il passag– gio· alla a:liione riformista non provino che bisognava cominciare e proced'ere con Je riforme e non con la. rivo.luzione (l) - ; ma la realtà e la vita, piì1 potènti delle sue parole, pongono nuove condizioni ed impon– gono nuovi problemi, con una forza èui lo Stato dei Sovieti soggiace, qul/-ndo 11ur ab):Jia la pretesa di do- minarla. · · VIII. •Le nuove cond-iziori,i del profetar.fato e l,a -sua sc.i,ssiene in gruppi concor-renti. Nuove condi'zioni per· il proletariato, nuovi pro- biElmiper, il Governo. : . 1 Per il proletariato .lavoratore già da tempo Leni'n aveva rinuociat,o'all'a teoria del ,mo Stato e rivolnzione, di un livellamento dei còmpensi, introducendo quel sist.e– ma dei pr~mi di ptodutt.ivita, che il Bianchi ha spie– gato nel IX cap. clèl!a sua Russiçi, sindacale. :O prin– cipio, oggi proclamàto, che bisogna « basarsi sull'aiiito dell'interesse· ·persol)ale », era dunque già da tempo sentito e seguito nell'azione economica del- Go-ve:rno dei Sovieti. Ma in Òttobre la Cooterenza panra:ssa piir, la ta'rilfa dei ·salari prenae;va decisioni ·assai "più rlt~i– cali: 1) ·con la cl-assificazione tlei salari in tre cate– gorie, nbH!vormet)te distanzi·~te fra di loro, essend0 le r~sp_ettive retribuzioni sta·bilite nel rapportò di uno tsalario .pa:ri al necessa:rio . al mantenimento di mia famigliil. di tre ·persone) pe-r gli operai non quaHlicati, di tre per i ,qualificati e ili cinque per il personale ammin,istra-ti,vo; 2) con -la sostituzione, a-1 sistema dri premi, del sistema della partecipazione di operai ed impiegati agli utHi dell'-a-zrenàa. Con ·che, meliltre si aggrava fa clisug1:1a'gfiar1za_'dePle tre oategori!e, òhe vengo-no a dividersi l'una dall'altra come tre cefil o classi diàtint.e, si i11t.roduce d'altr-a parte il ·princi'pio della concorrenza ind'ustriale e com– me-rci~le anche fra i gruppi proletari apparbenent.i allEI · diversé a2iende,-cointeressati o·gmt'JloaHa maggi'Dr·som– ·ma ài u-ti'}i da parte_ de1'l'azie11dapwpria, e, quindi, ' assumeuti, in luogo della netta figura di salariati e delJa coscienza _di classe, u'Ila figura e coscienza mista di elementi prolE1tari e capita'lrstìci, fra ì quali l'egoismo e l'interes~e particolare, stimolati dalla co'interesseòza, tenderanno a far pl'eval'ere i' secondi sopra i primi. Il che_si coHega anche al probtema,· che si affac– cia, del-le lotte sihcfacali e degli sciòperi .. « I-n. corre– lazione aflo svil11ppo del capitalis.mo privato (riferiva l'Avanti del 23 otto-'bre·daHa Rosta), è sòtten.tr~ ta pra una situazione, nella qua-le àivengono possibili degli (1) it rRogionamento dei menseeviohi, dice Lenin, c0 sofisma. Il ,perioolo m.agiiore per n:n rivoluzionario ooasis,te neU'esagera .. zione d&L rivolu5'lionR.riamo, ... nel perd ere la o apaoitè.digiudioa re e . comprendere in quali oircoeta.nze, in qua.li moment;i e in qua.le campo d'azione è ne~essa.riq usare i metodì rivoloziona.ri , i n q_ua ,. Ji... i metodi riformisti>. La. questione è eh: Jsa, non riso lta.. Lenin non trova la. vera giustìfì.oa.zione storica della sua. azione, di rove– scia.mento p,rima. e di rioostr~zione oggi del oa.pitaliemo, perohè non si ad·atta a ririonosoere •oh'e'fu solt.anto stroment_o della rivo– luzione ag'rat'ia e della vera inst&.ura.1.ione di una sooitstà borghese, e non vuol dfstacon.rsi ancora da.Imito della rivoluzione t:.omunieta. • BiblioteçaGino Bianco. . . ... sciopep lii azirnde private. Il 'l'rttd, organo della' Lé– gà sindacale pan russa, seri ve in proposito: gli scioperi nelle aziende private saranno inevita.bil i»:, Quindi, continuava il giornale ru;:;so, e dichiarava ai' primi di 'novembre anche il segretnrio del Consiglio sindàcale panrusso alla stampa, sorge il còmpito dei sindacati, di tutela 'degli operai nelle ·imprese private. Ma già il Tritd stesso, rilevando che il massimo 'interesse della Russia sta nell'au-mento della prbdn– ·zione,. os~ervava:: « Ne potrebbe conseguire che i si~1- dacat.i, ·nel! 'interesse degli operai .st.essi, avrebbero il dovere di impedire scioperi- nelle industrie private ». Vero è che, riflettendo come, nelle im.prese private, a;umenterà lo sfruttamento degli operai, e d'altro canto ~arà inevitabile l'aumento dell'esercito !lei disoccupati, il giornale conclude,va àlla necessità di un fondo di resistenza presso i sindacàti; ma ess.o non teneva conto deHa disgregazionè, da cui ogni coesione e solidarietà sindacale può essere, minacciata e frantumata, per l'in– troduzione della cointeressenza delle singole maestranze agli Ùtili delle singole nien'de·. Mezzo di aumentare la produzione, senza dubbio; ma, applicando il nuo,o mottb di Lenin: « l·'interesRe personale auqienta la produzione; e noi dpbbinmo, so. pra tutto,. aumenthre la produzione' ad ogni costo», q·iesto mezzo di inten.sificaz·oue produttiva rischia d'al– ti a parte di atomizzare e dissolvere ln 'irntngonismi particolaristici di maestranze ogni solidarietà e co– sciei,za di classe. Quando, ,in Italia, i capit~listi pro– po.3ero, in lnogo del chiesto controllo sulle indust-rie, la partecipazione delle maestranze agli ùtili rlelle azie!l– de, le.organizzazioni' sindacali intuirono subito il pe– ric6to e respinsero la proposta di quel sistema, che la Conferenza, panrussa invece ha introdotto nella Russia_ dei _-Sovieti. E tanto più il provvedimento appnre oggP-tto in·-· t_eressante di rilievo imrrÌe4iat.o e di osservazione nelle_ conseguenze. e negli svihippi futuri, in quanto, come ci avvertr, Kamenefl• nella già citata recente relazio_nl'l, '« anche fra gli operai .. , noi ci troviamo nella corrente piccolo borghese». La rivalutazione della moneta,. di cui p\.rlo più oltre, ha avuto un effetto immediato sul-, l'atteggiamento dei contadini e degli operai. « I. c~ri– tadini (dice Kamenefl) 1ion accettano pi-ù yol0nti~ri coine prima manifatture in .cambio dei lòro pr/,d0tti, ma vogliono denaro. Anche fra gli operai si va ma-ni,, festando sempre ·più l'aspirazione a ricevere un ,salario ernttamente -fissato. Noi ci ·troviamo ne.Jla corrente pic- colo-borghese ». . ' . Il demone del danaro prende intiero il suo pbs– •se!<so:lo spirito che in tutti' si diffonde è quello che costituisce l'ati;nosfera e il lievito della concorrenza e · dell'accn-mulazione capitalistica. Di frontÈ\ a questa e- vidente condizione Kamenefl, portavoce del partito co– munista, ha una sola: riflessio'ne: questo serve alla ri; costruzìone·dell'economia. « Abbiamo imparato ad es– sere buoni combattenti; dobbiamo anche impar11,re ad essere buoni economisti»:· Ed. ecco la preoccupazione nuova, che vieI)e a dou.inarEI ed i1iformare· qggi tut:a l'azione del Governo -dei Sovieti: IX. I nuovi probl,emi del Governo: la rivalutazione della moneta. Giacchè, accanto alle nuove condizioni del prole, 'tariato e ai sueii nuòvi atteggiamenti, si presentano nuovi problemi per il Governo. Kame~~ff stesso inie ·ziava·la sua relazione rilevando.la necessità ,d'i pas– sare al sistema moneta1'i/J,:· «.In quest'_ultimo tElmJ?? è

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