Critica Sociale - XXXI - n. 20 - 16-31 ottobre 1921

/ SiO òtiìTÌCA SòCIA.Lti: il cielo· in testimoni-o, che mai non avrebbero offeso la libertà del pensiero; che il socialismo, come idea, era altame11te rispet,tabi le; che la legge non• colpirebb~ se non gli atti de·i facinorosi veri e _pròpri.., e gli anziani ricordano quello che p0.i è avvenuto! · . Per quest'opera - come quei ministri ,·domandano i pieni poteri. Li domandano dunque, non tanto contro di noi, quanto contro voi tutti, contro il Partito so– cia.lista italiano! Perchè infatti è più facil.e ottenere da un Congresso una sentenza generica, che non l'appli– cazione della sent.tmza in concreto. I giudici, che con– dannaho a morte; se non avessero un can:etice da in, caricare dell'esecnzione, sentirebbero tremarsi la mano. Ora io dico dogmtl,ticàmente - perchè la dimostra– zione fn data - che qnesta preparazione della scissione · futura, e, più che, scissione, sbrioiolam~nto del Partito e del proletariato italiano,, è oggi veramente un delitto di ·1eso proleta1iato e di )~sa rivolqzione, ed è la sop-, pressione - a cui si vuol trascinare il. Partito - la sop– pressione, a tempo indetermi!iato~ di tutto il movimento di difesà, di organizzazione, di conquista operaia: del risultato di quarant'anni di lavoro, di sforzi e di sof– ferenze 'proletarie, che si co.ns11gna alla borghesia pitt rea1.iònaria col pi·etesto di non voler collaborare con essa! La sola mozione u n"itar·ia. Pensie'ro ed azione, Compagni; fra le varie mozioni presenta~e, non ,ce· n e che una vemmmite, profopdamente; conseguente– mente uni.~aria: la nos~ra; che ?roclam:::..l'unità intan– gibile ne}la libertà del pensiero. Lo è più. (già ne dil;lsi il perchè) di quella centri_sta-; di quel]~ « s~issionista R perta » non occorre parlare.. · La mozione « scissi,;misfa larvata» - larvata, perchè · 1-titti la respingereste,· mal,g·rado i man<iati imperativi, . se. yi 'apparisse nùda e sincera - suppone cli poter agire · come spauraachio e come inti~idazione, indaeencloci' a ·transigere, ad impicciolirci, a tacere; insomma a ril).n<"garci e a mentire. Non sospettano i proponenti chP. I.a nQst11afrazione - espressione del nostro pensiero, della' nostra vita, del nostro ono,re, della nostra fedeltà al prolèra-l'iato - non· t~adirà nè ,i,i lascierà d{lcimare. Nelle Rostre ·se,:Jute di ±razione, in-riessuo altrodiseor~o ho sentito vibra,1:e all'unisono l'anhn!t di tutt-i, quanto in quelli che prnclamavano « uno per tutti,- tutti per uno!» Non vi sarà dunque u·na piccola scissione, una sci-ssione -i,nsoJ·di~a; levatevela dal capo, se.avete questa .idea. (Applausi della Concentrazione). Ed è questo anche il tuo motto, ,compagno Sei;rat.i, quando chiudi il tuo articolo, nell'ultimo fascicolo della Rivista « Oo- 1nun·ismo~, -affermando, di fronte ai comunisti russi:· chitettava.no i cosidetti: « procesi;i di tendenza P. M11, q uelle tiraµnidi crollaro)to nell'abominazioI)e pelle genti. Dove incomincia il Ja.tto ·e duv'e'fiuisce il pensiero? <?è tutta u_na letteralura giuridica che insegna questo, che coincide col)a stessa civiltà, e q~•ì c'è fra nç>iEnrico Ferri, che potrebbe dirvene qualche cosa, Ma, poichè non siamo e non vogliamo essere professori, basti ùn · esempio. Domani è jnde~ta una gra11de loti a,, potJia~o, elettorale, su un dato programma, con una data tat.t1ca, deliberata dal Partito.; è uno di noi va in piazza, neì. Comizi, e predica 1:edsamente cont.1io(;J_uel programma,. .contro qul'lla t.attica, per farli fa] lire; ecco che il p~n– siero è di v&nt.ato atto. 'Ma, finchè si tratta di prepa– rare la piattafonna, di disc,utere la tattica, di orga– nizza-re il lavor•l futuro, il pensiero, è"pensiero e vi è assoluta necessità che esso sia libero-. Fuori di qui, il .partito è mortn, ,e nasce la setta;. la ·setta è il partito ,che si 'avvia rapidame,11-te al cimitero. (Approvazioni). L'unità raggiu•nta' nel fatto. Congresso social i sta o Congresso comunista? Che r~ nosfira moziuµe sia essenzialmellte unitaria e l'altra sia sci!:1,sionista, non occorre insistervi. Lo dimostra pram1:naticamente il fatto che gli altri si ri– servano di escludere noi, è noi non ab-biamo mai pen– sat,o ad· escludere gri alt.fi. Perchè p'er noi ,l'unità è 0ggi - d,ièo- oggi - u n :f atto pienamente raggiuntq, negato soltanto per opportunismo insincero; e le diver– •genze, 0he sopravviv9110, Pono di.ve_rgenze nec.essario di valutazione, oggetto di dis]1ml'a, a;nch'essa neoessar,ia ( bene(ka; ,nòn ,si 0 p1 1 estano a diventare ·p,renesto nè 4i scom1rniche nè, ,peggio ancora, d,i. ostracismi, E parlo di oggi·, perchè, altra era, q uailcb.e anno fa, la nostra cqndizion\) reciproca. A noi• toccò la ven– tura di vedere prima qualche cosa, che altri hanl!lo vista un pqco in- ritardo. Il r,iost.i-o torto, 9ome di Cassandra, fn di aver· avuto ragip·ne. Le nostre ptevis,ioni si av– verar-on o. La· tesse1 1 a, che eustodiamo nel portafogl•i, contien~ molti piccol,i cadaveri. Il ,sogno messianico del 19Hl è interamente sfumato: vinhrnza, intPansi– génza assoluta, ,rivoluzi'oue e dittatura si;iv-iettista a breve scàdenza: qu?nt1e cos.e-non avete. in rea,Jtà abban– l\lonato, che Ot tenta.te timida·mente dii rism1cit~re per . « Vogliamo essei·e pari f1·a i pa1·i, non istrumenti della polit,ica d,i nes8uno; a meno che, di que,ita pò1it,ica.,· senr,a diplomazia segreta, ci si dimostrin•o le ragioni e I gli intenti». . Vogliamo essere pari tra i pari, anche nòi italiani di fronte ai socialisti d'Italia, e' noi, potete dirci: ,«do- ' v~te ~vere il nostro 'pensi.ero e la n.ostra ,testa, se EO , qpportunità di Congresso! ;E noi vi lodiamQ di averle abbandonate, ripudiando la--sci,0roa vau-ità, di una coe– reuza' formale, a cu i ripugnava la ·lealtà, -ricorìosciuto l'errore. il'.l'Ia. q ues.to me3:·ito voi )lol,et,e·follemente can-, 1 cellare, ma.-nte:nendovi nelle for1ne, ,nei ~·i,ti del passato, _ -che stanno a simulare una: religionè morta. ·ne( cm.eri. La sbornia del dopoguerra· è_svap·orata,. non t_antp per: opera nostra qulmto per le ·g0ccie· di ammoniaca, ebe i fatti, la lezi,one àelle c0se, vi v-elll'nero·_ via via pro- pinando. - . , I Ah!, sì, compagno Serra-ti,: io stesso aveyo detto i,n altri. _tempi che, qua'.ndo jn un pa,rtito vi sono due anime che collabora11e non possono,' che·contrastano in ,modo. pe1·manente, e l'una paralizza l'altra , e la di:– _scussioue esaspera scambio cl i con'v.:i, n-ce.re, a llora i p;u< v1 cacceremo» .(Applliusi). • · · Dunque, diritto comune di cittadinanza nel Par– tito per tutti colero che' ammetto~o .le' basi fondamen– tali del socialismo: abolizione della privata proprietà c?m~ :fine,_lotta ~i clas~~ come metodo. Ma libertà piena eh d1scuss1one sui -modi come meglio esplicare cotesta Jot.ta çli clas~e, ferm? l'_ol:!bligodella di.scip-lina, al mo- 'I mento dato, nelle az1om vere e proprie, legittimameJJte I deliberate ed in atto. , - · . · I titi sono due erl, è inutile ed è f.'o1le impuntarsi a_ t~– •manere uniti. Era quP.sto il caso fra noi e i c0munist.i, divisi da un dissénso fondame,nt,alè incon~iliabile. l\!fa a Livorno il dissenso fn risolto. Livorno :6.n;lmente' ci ha separati., Ci ha separat,i per davveTo? '. Su ciò è ragione di du,bitare, ed è qui la radice dell'.equivoco che_ qoinina questo Congi:-esso. Nel qu~ole, vedenilo certe m-ises en_ scène, apprendendo che ·si vi~tò di p~rlare al so.cialista Bracke, amico e, 'Ln ql!lalche moclo. onntinua,tore di.Jau11ès ... · • • • ~ERRAT! .. - Br:acke non fo mai fra i segua9 ·di. Ma, si è detto, e lo ha detto ,Baratnno; la distin- I z!one fra _pens_iero e az1o~e _non si _pu_ò pi~ iare. Jl pen: s1ern e g1a azione o ·comtDciamento <11• azione. Quando il pensièro _è parlato, quando non rimane c'ompresso dentro _il cranio, o tutt'al .più sussurra,to nel segreto del ~alamo o del--confessionale, non si distingue dall'azione. Fu ben questo l'argomento di tutte le tirannicli le ,più odiose e le più esecrate: le quali, appu·nto, ·ar- J.au- res.. . •· · . , . · . TU.R~'1'( _-·Collaborava con lui ne.Jla_'R-umamité; ,P, cpmunque., s1 coqtese per.sino la paroltt a Federico Adler, men,tre .ogEi -giorno saltava fuori .come da ima ·'·baite à inirprise, a .imparfirei ·1a lezfoti.dina ·s@ofalista,· BibliotecaGino Bi.ance

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