Critica Sociale - anno XXXI - n.19 - 1-15 ottobre 1921
.Un uomo, poderoso per la concretezza delle sue vi– sio11i è µer le sue potenti dòti d'organizzatore, vide e insegnò - e tutti: Jiel Partito, ne furono co_ni/inti cow \ ,l'una ve1·it~ elel.™lntare -· ghe il SociaJismo· era, insie- , me, e l'organizzezione sindacale, e i-1~ircolo di studi so– ciali, e la Cooperativa, e il Teatro, ·e l'attività e la ma– nifestazione politita. E· che non era nessuna di queste co~e sì11gola1:mente, ma. era tutte ·insieme, e t~tte allo -stesso modo; onde bisognava distribuire gli sforzi co– muui armonicamerite fra tn-tte - ogni funziòne agli uo– mini meglio,~tti a compieda ! ·_ e ad ognuna accordare tutto il proprio interessamento, e:a nessuna conced_ere la prevalen.za . ., Que~to .paci-fìco svolgersi_ paràllelo di attiv-i-tà molte– plici e iÌ1dirizzate tutte ad un fine, dava al-socialismo giuliano cert'a-pparenza assestata - ·di· marca socialde– mocratica austriacn, ,direbbe, pensand'o d'offenderlo a• morte, un•·• vero• socialista d'oggi - che solo i grossi cicloni politici (1902, 1907) sconvolgevano profondamente di tanto in tanto; ·e dava ai 1 socialisti il sicuro senso della conquista e della costruzione definì tiva, _del ,già . fatto ché non sarà mai più. da rifare:. ·della solidità, in- · somma,- dell'edificio soc:ialista costruito mattone su mat– torni' - ma pe1' l'eternità - entro Ìa società• borghese. Frutto iflirabile d'un lento lavorio •·riformist~co •, che insieme cre11-vale cose e segnava q •solco non delebile nelle coscienze. Nonostante -·- anzi: proprio per que;;ta maturata co-_, scienza del suo valò~e, il Partito era pronto a, scattare se politicamente menomat'o, rigid.o nelle sue afférmazioni, rettilineo uegli atteggiamenti sino ad errare 'ne)le sin– .gole contingenze per ~cc~sso di conseguenza,·, alieno da comp1:011:essi e da, collaborazioni. Ammirabile, insomma, di coerenza. ~ d'unitit 1 spirituale dei suoi. uomini:" tutti .. Anche se eccezioni ci furono e tentativi Idi defletterlo dalla, via sPgnata -'- ,il più grave, l'insurrezione nàzio– nali~ta del Pagnini e dei suoi -- la regola rimane quella .. della coerenza e dell'un,tà: per tutti; 1,-o scompiglio prodotto dalla guerra.' · La guerra ~compaginò c1uesta· magniiì.ca organizza– zione; scaraventò gli uomin_i al fronte, ne sbattè alt1;i -nei campi di concentramento, altri co:;trinse, nella lun– ga ansia di sottrarsi '!Oll;_ l'astuzia e con la frode al_ser– vizio mili.tare, a forme di vita demoralizzanti, irtumane; lasciò le donne e i pochi rimasti a casa di fronte a.ll' al– ternat. va inesorabile -- _per'p.rocurarsi i viveri,· sempre piil séarsi -- di strozzare o d'essere strozzati: scelsero molti, tropp.i, la prima via I Isolata -la <Jittà da ogni parte, con di.fficoltà spe_sso insuperabili per uscirn~ e, più, per tornarci, spenta ogni forma di vita economica, che non fosse lo· strbzzinaggio sui géneri di primissima necessità, s.pe' \.1taogni vita intellettuale per l'impossibilità dei contafti con l'Italia e la difficoltà di quelli cnl re– troterqt (ridotto anch'esgo, del _resto, ben presto in coµ– dizioni quasi S!)ltanto veg9tative), le org~nizzazioni sin– dac!!,li e cultu_ral_i p:vecipitarono 1• Vivevano splenèlidamente .il • La'(oratore • e Ie • Cooperative operaie•: ma queste,· preoccujate delle immense difficoltà d!lll'approv,vigiona– mento, non potevano far ser..tire quel benefico influssò mora!(} che avevanCY'esercitato pr·in;;a e che hanno ripre– so imm~diatament!) dopo; e il giornale, unico soffio d'a– r~a pii\, libera in quell.'ambiente soffocante, doveva proce– dere con tal( cautele per non-, perdere an'che il poco di libertà ch>J gli era concesso, che gli mancavano affatto la possibi'lità ~ il modo ili soll!vare gli spiriti delle masse ' 1 per via diretta e con una precisa 'opera di • i,es,istenza •. I Spenti, cosi, per l'impossibilità di trarne qualsiasi I. pratica conseguenza·, tutti gli alt,,i i•nteressi, rimase u– nico, e giémteggiò,' l'interesse politico; nutrito di false noti:i:ie e di ragionamenti sbagliati; dacchè Triest.e aveva quasi perduto ogni'coutatto coi fatti o, almeno, con le più vaste correnti d'informazione. PolitiQa, condotta dai giova11i e dai giovanissimi, ai quali -la guerra aveva pi-e'. ttato. - da noi còme altrove, del resto - un senno e una pratica della vita improvvisati, e, pArciò, arroganti e pres\mtu~si. Qi;;esta Jio'ventù, nata alla .vita del par– tito nel momento della più profond~ decadenza morale dr esso, q-uando gli uomini migliori, i vècchi compagi:;i, eFano àsseoti o s'erano appartati, stai1chi dell'accusa d' • in,terventismo • con cui erano st~ti colpiti fino. dal– l'anno della neutralità italiana, quando la mano ferrea di · Valentino Pittoni, occupata a reggere interessi d'ordine più vasto A superiore, non poteva intervenire, com~ nel passato; a mett.ere· regola e senno dov'erano il disorien– tamento e la· cattiveria stolta; questn gioventù che; p_ur, viv~ndo di quei _m(}zz-inon sempre limpidi concessi al– lora dn:-lladifficolti{ _della guerra, pre"tendeva di far la morale in Sezione, questi. ragazzi, forse non per· cnlpa loro, amorali piµ -che ·immorali, s'impadronirono della poli~ica del P,artit9. E '. . , .' · ' li rigidismo internazionalista e gli atteggÌame'Ati di Puecher e di Pittoni. La linea di condotta era, 9 econclo E!Ssi,cl'àna sempli– cità estrema: inti'ansigentemente internazionalista, co(Ue qui co(lte. Costava, in. fondo, in quel momento di nazio– nalismi aus'triaci esasperati, non.più che il completo di– si11teressamento da ·tutto ciò eh 'era tutela della mino– ranza italiana (n At~stria: p'iccolo· sac~ificio per ,chi ha _sempre amato l'Italia come il fu-mo negli occhi; da ciò, comunqqe, lottà col pittonismo, colpevole della più co- raggiosa difesa degli Italiani-profughi internati che al– cuno abbia osato durante la guerra,· lotta col .• pueche-· rismo .; i_nterventista, socia! patriòttico ecc. ecc. In un secondo tempo questo rigidissimo internazioualistno si– g-nificò /opposizione alla politica delltl nazioni oppresse, .che culminò pel Congresso di Praga, op~ra di <iemocra– zia massonica, ma d'importslnza definitiva per la sorte· dell'Austria; ancora, significò .adesione a~ èoncetto -·ori- .ginariamente nato· da sole preocc!lpaii,rni d'~ndole eco- nomica per l'avvenire della città, - della repubblichetta t1:iestina, per i rigidissimi diventata immediatamente espressione di vòloutà antiannessionistica; infine, servì ad 'organizzare le· non -sempre latenti antipatie popolari" con– tro il nuovo regime. instauratosi nella Venezia Giulia: classico_ il fatto che' i rigidissimi - ~rmati ancora dei fn– cili della « guardia ros~a; degli _incru~nti giorni cli tran– sizione,· 28 ottobre·- ·3 novembre - sbarrarono l'acceaso al giori{al~ a col{;ii che il giorno innanzi aveva salutato con entusiatmo· soverchio - an~i ... sociidista ! - i soldati ita– liani ch'en,travano in città!, S'aggiungano 'un « infortunio sul lavoro• toccato al Puecher durant.e la guerra; e, po,:hi mesi dopo l'nrmi-'. stizio, un.a specie di tentato ~uiciclio ,politico di_Pitt.oni. Pùecher che, in un primiss\mo tempo della rivoluzione bolscevi9a:, s'era associato a chi cl1iedeva l'intervento « democratico • in Russia: erroraccio, chP scende diritto diritto da una mentalita massonica:: errore lealissima, mente riconosciuto, a ragion. veduta, dal Puecher ~te~so: r ma immaginate quale arma esso fornì ai suoi avversari ,entro i1 Partito! Sospettato, bistrattato, inquisito, con st1llo stomaco non so quanti precisi capi d'accusa for– mulati da quel poliziotto nato dell'ex-conÌpagno·Tunfa;., il Pueclìer fu_ messo completamente_ fuori di c6mbatti– tnen to. Quanto a Ptttoni, egli osò·stampare sul •Lavo- • I I \ . , ., '-
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