Critica Sociale - anno XXXI - n.19 - 1-15 ottobre 1921
Questa • potenza· ,occulta• getta p9i il suo peso-sulla azione del Governo, interviene- nei trattati comm~rciali, influisce sul sistema tributàric é doganale, si sostìtµisce qualche volta àl Governo... · · · I st1bi int;eressi possono coincidere cpn quel1.i _della nazione, ma assai volte posson·o essere cvntrari. Ricor• di~rno il pericolo dovuto all'iùfl.uenza)legli azionist_i stra• nier; nel p~riodo prebellico. Per evitare questi perjcol_i, la, funzione di questa Alt~ Banca che si trasformà in Alta lndustfia può essere compiuta - 'ripeto - dal(' Azienda puhblica· dello Stato. Liberismo puro e funzioni statali. In·. que3ta coildizione di fatto riten~.o alrneno ingenuo p11.1·laredi c liuerismo economie~~. Ma _è anchtl ,inutile il sostenere che e lo Stato n~n deve intervenire•· nell'attività agricola, commerciale e industriale della nazione. , . 303 negoziante che si ,ivale dellè perdite o su altri generi o in momento più propiz.ioJ. · Diversamente lo Stato, o fa1•eb):>e_ opera di calmiere a rovesci~ o· dovrebbe dicbia'· rare fallimento. · ' Questa possibiHtà di i;iva~sa. sui contribuent_i mette le Aziende Pubbliche in una posizione privilegi11-ta cli ·:fronte alle i+ltré azien'de. Ecco percbè ie Aziende Pubbli• chè, pii1 delle Coop,~tative, possono compiere funzioni 'sociali con \ma c~rta· lat,itudine'.- Etl ecco anche che - data la preoccupazione- politica che le Aziende I'ubblicllè non devono mai dimenti'care -'– la loro azione non pub essere giudicata coi criteri pura• mente comme1•ciali dell'utile e della perdita. O, meglio, le espressioni 1ttile e perdita per le_,Aziende 0 Pubbliche assu111ono valori più elernti; e vengono considerate, ·nel bilancio, com·e ·attività, le .ricchezze future, i migliora– meuti della specie, la gat~nzia dei· prodotti, J-a salute: pubblic3:. Quando lo Stato interviene nella vita economica non Lo Stato, in genera)e, non è piu quel.lo poliziesco d·eI 1700-1800. Si è profondamente modificato per le nuove compie 'una • ful)-zione puramente economica o' commer• funzioni assunte.- Ora è. inutile sostenere dottrin&.lmente ciale•, cioè• non agisce con gli intenti del commerciante• il liberismo puro, quando tutti i tratta,ti commercja]i tipo•, ma agisce con intendiment~ ,• sòcia_li •· La diffe. tutta la politica dbganale, tutto, il sistema tdbutai·i~ renza moralo 1 fra !'.:azione_delle aziende private e quella '· son" basati ·sul'-concetto i• nazìoba:le-• ili favorire le in•, . delle aziende pubblichenelcampodell'approvvigi6_na1;nento dustrie, i commérçi e le produzioni nostre. ·.;·è, per es.; ,qt1esta: che le une •e le altre ·costituiscono Esse non possonÒ p'iù -, per ]a complessità delll!' scorte nei propri n1ag~zin!, ma con intenti çliametral• civiltà odierna - vivere di 'vita proµria e fìdaÌ>si delle merite opposti: le private,- co,1 il M~fessato (o -non co1.1• sole forse inh·insecbe. Se così fosse centinaia di indu- fessatol desiderio ,dì speculare sul rialzo; le pu.bbliche; ·st~ie e mo]ti_ssimi c6mmerd e _vari~ produ~ioni ~gral'ie Holo c_on.lo scopo 'lii• ~S/'Ìcu·rare l' approvvigfona1ilento non sai:ebber,o nate in Jt!i:lia. de_lla popotaz~one. Da °ci.òquesta conseguenza: che le Quando invece si richiedono • protezii:>ni. (e molté aziende priv,ate resistoHo, alla ridu<trone dei prezzi sino sono doverose) (ll ·non si ba più il diritto di parlare di li-. alla violenza; le pubbliche al contrario (quando la teli• berismo puro. Lo _StatQ interviene nella vjta sociale a denza al riba.sso è accertata ed è basata su nuovi coeffì• regolare, a proteggere,, a gestire le 11.ltività eco~omiche. canti di costo) facil_itano l' •aggiornamento·, dei prezzi ... Il commen:iante, guida~o dall11-sua inflessibile logica i-ndividnal:ist-ica, non lavora·, se non guaçlagna. Lascl~to. al nuovo e.osto., , Cosi è ingiusto, (se pur r-bmodo) ·giudicare l'opern, ·degli o'rganismi pubblici dal punto_ di vista commercia[., e conp.ànnarli per le perdité ingeriti sopportate i.n questo periodo lVedt Azienda dei· Consumi di Milano, e Euli A,utonomi di Consurr,io in geuerf¼le). . Le perdite di qnesti I.13tituti per svalutazioui souo ·· dovute : · ·· o a o a ribassi generali d) prezzo c)le colpisconç, ·tutti (pri• vati e Comuni), e di questo no!1 possono.essere incol• pati gli. Amministrato'i·i; . a questa a'.stratta norma, il commercio d'., cert~ generi uecessari pub' anche esiere .abbandonato (se non riesce a dare ~argine· suffiéen'te - ma anche qui la ·sufjìcienza è dovuta a un criterio subbiettivo) o può sfruttare la ra– refazione del mercato aumentanqo i ma~gini a danno della collettività. Gli assestamenti di cui parlanu le teo.• tiche ~conomiche sono lenti e non si hanno mai. - L'aè• sestamento è come la be'llazzza: •è la meta npn ragg,iunta mai a' causa dei dffetti immancabili . .Ma se per certi ge• ribassi decisi dagli amministratori 'per rleterminare, nella·zona. ù'infiuelJ'za dell' Azienja, la di.minuzione dei predzi già avve11uta ne,l mercato d'·origine·.e a cui non si vogliono adatt'are gli altri commercianti. In questo .caso l' Ente può perdere 100000 lire sul pro: prio ~toclc, ma fa risparmiare un milione a tutta la ci-ttadinanza, avelldo obbligato gli altri nego~i a.ven• çlere· al prezzo a~tuariato. Il danno è •così supernto dal bene·fì.cio, sécon'do un criterio • sociale •-·E le centomila lire di perdita possono essere «gi~sta,mente• so'pportate dalle classi contribuenti. · _ n·eri questo arbitriO.Pl,1-Ò non ess~re socialO::ente periéo-' !oso, per gli approvvigionamenti può l!,rrecare dabni e dissesti gravi. Del problema· degli approvvigionamenti !o Stato non p.,uò più disinteressarsi (oltrl3 che per ii legame' 1 - con 'gli a,ltri fenomeni di politica finanziroria e interna• zionale) anche pe~ ragioni di pol-itica interna - e vi sono cons.iderazioni supe; io.ri che u•p.oStato' d11ve fare e che un privato p,uò' a,l!che ignorare; per le qua.li, fra un danno immediato (con lontano beneficio) e il di,sinteres8amento, lo Stato può preferire il danno: Danno che andra ripar• tito più equamente ccin la rivalsa trib11taria, ~otto forma di ta«sazione indii:etta. - Metodo perieolosissimo questo - ché arriva al • prezzo poli_tìco .' -,. ma che è, a volte, C:Hi av:versari sostengono che l?ili·enti pubblici· hanno dato prove• non buone•. Sarebbe facile controbàt~ere e di– ·mostrare èhe anche in dustriò.li e commercianti banno dato necessario. , Inoltre, ·sovente la oscillazione dei prezzi apporta sva•, l11tazroni notevoli -ç,be'l'Azienda Pubblica può sopportare solo ,rivalendosi- sui contribuenti id~l,.restò, come fa il ~ {I) ·Non tulpptamo· qud.le significa,to ed,~etenai'one il nc.,stro egre– gio oollH.l::Jorabore <iq..i!e11dtt dare a. quèeta. suA. ~ffermaiioue in pa.renr t..ai,i, Per ogni buon èohto, faooiamo le nostre riserve. · .Nota detta, Ox1'l'10A S.001Atm. ' . prove e pessime•. Ma gli esempi degli avversari non sono probatori:, arpzitutto perchè il giu'dizio è dato c·on,criteri ·commercial1, che non valgono per le azi_ende pubbliche, e poi perchè ai dieci esell'.,l.pi cattivi ~i possono oontrapporre altri di'eci esempi ottimi. In ogni modo la società si· per- , feziona anch.e fa qùest6·. E se errori vi sono '·stati ld'o,r– ' ganizzazione. e di' amministrazioh~l, le Amministrazioni , pubbliche stanno' imparando.· Conìe le, gra~di imp1;ese. ·pr~vate guidate- da poche persone lo11tane -;-. si val-
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