Critica Sociale - anno XXXI - n.19 - 1-15 ottobre 1921
ulHTICASOCIALE tempo dopo la sua formulazione/ Chi legge la raccolta dt cui stiamo parlando, trova che la, cont(1111;ità e l',unità Jei Jiscol'si in essa couteunti, e degli scntt1 che v1son.o riferiti ad integl'azione e commento dei discorsi, sta, af punto, nella continua aderenza, del pen~'.ero alla, re!!:lta, nell'esattezza di visione con cut questa e percepita e as: sunta come ::iorma all'azione cÌel Pal'tito. E' questa pre- 1 cisione e profondità di intuito che dà v~lor~ di ammo~ nimeoto e di guida a parole dette o scntte 111 momenti storici sorpassati e- permetle di trarne orientamento e luce anche pel' la visione e la valutazione del momento attuale. Egli è che - come scrive assai bene il Mondolfo nella sua introduzione su citata - • nel perpetuo mutare , ùelle contingenze, nel continuo var1al'e delle o_ccasioni1 « nell'incessante sopraggiungere di nuove e 1 sper1enze, :s.1 , presentfl sempre ad ognuno, _ed all'u?mo pol1t:co_ prn • che ad ogni altro, l'esigenza della vita ,e del! a,zwn,e, • che non permettono di irrigidirsi o di c1 1 1st_alb7,z~rs1 _1~ • formule e schemi fissi ed 4nmobili; ma chi si rnsp1n • ad un'idea profondame11te meditata, e a4 una fede in- • te11samente sentita e vissuta, trova nella serietà e ccn- • sapevolezza del suo orientamento spil'ituale l'unità e , continuità della propria az~one •. · Di questà raccolta che dovrebbe, alla. ,V:igilia ,del Congresso, esser letta e meditata da tutti i socJahs~1 1ta: liani ed esser come il viatico ché li accompagni e h ;uiJi nel dibattito che sta per ·avere, fra pochi giorni, b . . . la s1:laprovvisoria conclusione, 1101~on, posstamo, e non vogliamo dire· - perchè sal'emmo sospetti - tutto 11 bene che "pensiamo. , , Lasciamo la parola 1tdun critico spassion<\to, riferendo ·1e pal'ole ~he egli scrisse, quando la raccolta fu pubblì- cata, in .un quotidiano. · I Nel secondo volume della sua « Biblioteca di studi sociali » e sotto il ti t.olo : Le vie madtre del socia– lismo, il ~professor Rodolfo Mondolio, raccoglie,, con ricchezr,a di'riferinìenti e di commenti, storici e pol.i– tici, i discor;ii pronunciati dà Filippo Turati nei .pe- 1 . riodici congressi del Partitp socialista, -da qm,llo ·di Imola nel 1902 àl recentissimo di J,ivorno. Se, a que– sta raccolta ~i aggiunge l'antologià, sagacemente ac– cnrata dal prof. Alessandro Levi, di pagine turatiane estratte dalla Orit'ica Sociale - , e; per l~ parte bio– ,gratica, il volume di Gerolamo ·Lazzeri ·- ci appare in ,piena luce la p~rsonalità di colui che è g;uasi una– nimemente riconosciuto come , il capo, del- socialismo italiano, 1 L'unanimità. diventa poi assoluta, quando si defi– nisce Turati come il capo d,el riform{smo. Ma su que– sta parola son~. facili gli equi voci.' Se riformismo :-ii• gnifica antiviolentismo, senza dubbio Turati è schietto riformista in quanto il suo pensiero e I~ sua azione– rapprese~tano la più solida e conseguente negazione. di tutto ciò che tende alla solti'zione violenta dei pro– blemi posti dal· socialis~o. Ma se Turati non è per la rivoluzione d'emblee, nel suo rifo1:mismo·la vivoluzione è tutta via « immanente ». Questo appellativo serve beue · pèr sint~tizl\are il ~uo pensiero, come~ si può, testl\.almen te desumerlo dalle sue più . meditate mani– festazio.ni oratorie. , ' · Negli ar-1bienti primitivi una certa pr0paganda semplicista, mistica, a base.di apologhi-e di immagini della ·societ.à futura, è indispensabile per destare le menti addormentate. Ma questo metodo è 'peric,oloso, . giacchè ie menti primitive connettono facilmente il fu. turo radioso col misE1ropresente, non vedono le di:ffi- . ' ' BibliotecaGino Bianco 1 colta e la lunghezza della via chE'Isepara dalla. meta, e credono di poter arrivii.rvi con - trn salto. in realtà la cosidetta • coscienza socialista» non s'i1:i,provv.isa. • Anzi essa è ·un ccmcetto_.meta:fisico, derivato da}l'j]lu. sione id~alista del libero arbitrio, per il quale si crede che' la volontà. muova i) mondo. ·JI n;iarxislho .sostiene invece che le condizioni ru.aterial4 delfa vita, i rapporti sociidi, l'atmosfera degli' interessi d'ogni giorno mo- dellano la psiche umana. · Con ci@ è segnato il terren,o -~ il metodo per la p,reparazione all'avvento 'àel socialismo. ,Questo, a dif: ferenza delle rivoluzioni purameute p·oht1ch~, non st prepara nè si, attua per improvvi~i moti di vi~l~n~.a popolare, ma essenzialmente per conqms,te grnduaf1, lD ragione .dell'evoluzione obbiettiv~ del s1~te1~a ec~uo 0 mico i11dustriale.l e delle crescenti_ capacita 1,ntellett1v~, politiche, tec11ic1e e morali della classe· mteressata. Il solo vero e invincibile socialismo tesse la sua tel~ ogni giorno, crea coscienze,. Sindacati, Cooperative,_ co1iquis,ta leggi sociaJi; sviluppa la cultu_ra popola1:e, si impossessa· dei C'omuni e del Parlamento, e lenta– mente, ma sicuramen~e, crea la. maturità della cl~sse, la maturità degli animi e delle cose, prepara Jo Stato di domani. Nulla· tanfo allontana· da questo program– ma. massimo - lo Stato socialista _..:....quanto 'l'illu– sione, di poterlo attnare, all'inh10r/ del pro~ramma minimo, pres0inde 1 ndo cioè dai graduali trapassi.- Fra ·i due falsi soei.alismi: il catastrofico, che vuole il fine s 0 enz~ i mezzi, e il possibiljsta, che, elevàndo' i mezzi a fine, diment.i'ca il fine; quest'ultimo t.radiBCe ,assai meno dell'altro, in quanto i benenc,,i conquistati, anche i piil tenui, snscitano il bisogno di altre suc?essive conquiste,, e au m()ntano -per sempre l 1 e forze d.el pro– letàriato nel.la sua lotta. Ma lotta non vuol dire violenza. Organicamente la vio'Ie11zanon può essére 1 pro:pria del so·cìalismo. Es~a'– è propl'ia -delle minoranze che i,ntendono di s?hiacciare. le maggioranze, ·non già delle 'maggioranze che vogliono e posaono ,imporsi per ,legittimo diritto. La 'violenza è il preciso é~ntrapposto ·della forzr; ,•Manifestazione di violenza è anche la dittatura del l)'i·oletaria~o, se è dit- . tatura di minoranza., perchè allora. equiv:i.le li,l d'espo– tismo; ment1•e,. se è 'dittatura d,i maggiornnza:, è upa contraddizione in termini, perchè la maggioranza è per sè stessa sovra,rlità legittima, n~n può_esser~ dittatur'.1-, . Ma_il più comprensivo aspetto dell'illusione della vio: lenza si rivela nel concepire lari voluzione sociale come il fatto volontario' di un· giorno o di un- me:;e, come l'improvviso calare idi uno scenario o l'alzarsi 'di .un sipario; mèntre essa è il fatto d1 oggi, di ieri, e di ·domani, il fatto di -sempre, che esce dalle s~esse vi– scere della società capitalistica, del ,quale,il socialismo cr~a soltanto la consapevolezza·e così'agevola l'avvento.: La rivc,luzione matura nel .tempo, e trionfèrà tanto più presto, quanto meno- la vioJenza,, provocando es_peri– menti prematuri e suscitando reazio_ni, trionfatrici, , ne, devierà e indugierà il camminn. L'.ev9luzione si con– fonde colla rivoluzione, -è la l'i voluzione stessa,: senza sierperi di forze, senza delusioni e senza ritorni. Ma ·questa evoluzione va guidata e favorita dall'azione sò• cialista. P-iit non ·vale la primitiva ipotesi marx~sta di una rivoluzione ineluttabile al I di sopra, degli sforzi e degli errori degli uomini, di una rivoluzione della quale :-- - . ' . ..
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