Critica Sociale - anno XXXI - n.19 - 1-15 ottobre 1921
298 . t !l'estate ciel 19t9 un at·ticolo yernmen,te la;ì. I simalismo sist!'matic:mente confuse con 1~ poliLiche: pro- ta ore •1 ne , ' ·1· · · d :- t· d ·cont·•·o J',,desione del 'Partito socialista l cedimento nuovo nPgli a,m.ali del socia 1s1110 ti-1est1110 e mio, s upen o, , , " , . . . . . . . . . ·t 1·· ella ne'-ulosa imperscrutabile e indefinibile' dovuto all'intrusione di.masse ignare affatto d_tsocialtsmo , a ,ano a qu . u . . . , . . . . ch'ent ancora Ja 'l'erza Interna~ionale ! , ' ' e -preg11e so)o di spi1·ito di rivolta·-,. que~tt_ Slavi vanta- Capite Ja gazzarra dei giovani! P.necher ,rer l'inter- vari.o _un rigi~o iuternaziona1i~,mo ... g~Jos1ss1mo delle pi·e– v,mto! dell'Intesa in Russia! Pittoni contro la 3• Inter- .r~gattve nazionali slave; un inter11a.z1onal,~mo che i • so: na 7 ._ionale !· Le corna dP.] socialpatriota e.quelle del social~ cialpatrioti • se·ntirono subito d'assai dubbia le_ga,_ o d1 d t . eh ,.·,spuntavano e come bucavano - nel assolutamente iHdnbb\a, e vi s'òpposero; mentre .il mas- emocra tea e • - . . . , . . . . loro atteggiamento anticomunist_a ! I due' , J;radim_enti,, simalismo ,estre~o v1 aden se~,za te~tr1z1om, e se non st · agitati dinanzi agli occhi delle mas~e,· diedero ai più" pl1Ò dire, propno, che appoggio, bò1sogna assoluta_mer1te scalmanati successi e .fiducia; a noi, non indifferenti convenire che lasciò fare. E toller - ~sso: .. purissimo• - t . d I· . · · che gli ultra acct•.si massimalisti, e poi comunisti, ~lavi, ga te a ,pe are. . . ·. . . . , . • • · · l · Anche, perchè Je particolari )·agioni di malcontento collaborasse'.o m _,st.1t.~z1on1 cultu'.·11_l'i tese1~1p10: 11 LJuds ''. politico ed economico del nostro proletariato, innestan- Oder, d~ve 1 soc'.ahst1 -era~o !ddmttu~·a_1~ mmora_m:a èj1. dosi sulla genérale psicosi di -guerra, creavano un terreno fro.n~~ a1 11011) e,_in e~onom'.che (esempio. 11 con_sorn10 ~– mirabilmente fecondo per una cu!tnra intensiva del furor . grario sloveno, il cu1.pres1dente ern lln non soc1al,1sta, il massimalista.. vicepresidente nientemeno che il, capo del pip. puro co- La conquista ·ital i~na e ·1e ·tendenze antistatali del P. S.; gli Slavi. , Ho ~ià accennato, ed è,, del resto, cos~ vecchia, c~e il proletariato triestino, senz'essere precisamente austna– caute, non ha mai avtito - non parlo delle eccezioni, si capisce - soverchia simpatia pe_rl'italianità; là guerra, ,con le sue dure necessità, non er.a certo_ fatta per insuf- 1 fiargliela; le inenarrabili stoltezze( comme;,se - forse con la più candida buon·a fede - dall'autorità militare• dopo 0 • Ja • redenzione·, e le molte cattiveri~ lasciate 'fare ai volontari adriatici insedia~isi negli l}ffici del Governo,, servirono ottimamente a fare il resto'. Giudicando grosso modo e con· generosa applicazione· del semtire comodo c'est l-a, faiite à Voltafre, il prole~ariato_ triestino si assi-' milò rapidainente l'italianissimo criterio del «piove: go– verno ladro ! •• leggermente· r'itoccato in un: 1 • piove: ac– cidenti all'Italia! •. Dello stato d'animo nell'Istria, e nel Frfhli' partic;larmente, n~n occorre parlare; il pas– sato e il pre~ente delle regi!)ni diconq abbast~nza. Aécusare il massimalismo d'avere nutrito queste t,en– denze ~ntistatali del proletariato giuliano, in quanto lo Stato •er~ !'-Italia, è fargli' una facile accusa, facilmentè 'confutabile, e confutatà sen\.pre con precision~ di prove: tanto che di Aessun particolare atteggiamento·cr'itico de– gli organi rappresentativi del massimalismo fu mai po– tuto dimostrare· esso· fosse ·deliberatamei)tle antistatale 1lerchè antitaliano'; al contrario, risultarono spesso anti– taliani solo ·perchè programmaticamente anti~tatali. . ':l\ta dire che cl.a, queste _tendenze sfavorevoli all'Italia, per le mille grandi e -piccole ragioni per 1..ui la popola– zioue d'un paese conquistato è cont~aria al dominatore, chiunque e di qualunque natura esso sia, il massimalismo non sia'. :;tato nutrito e rafforzato, sat•èbbe -smentire l'e– videnza. Era fatale che tutti i malcontenti,-di tutti 'i ca– libri e di ~utte le 01~lgini, affluissero al partitò ~be ha, in certo inodo, organizzato l'espressione, del C:isagio: so– ciale, e che i,li questo partito aderissero àll'ala estrema,! Così, dogli Slavi. Vissuti, nel regime cessato, pon le lor'o organizzazio11i .politiche ed economiche ùistin~e dalle. italiane, accanto al proletariapo italiano in pacifica con– vivenza, essi chiesero ed .ottennero, poi, qualche cosa di, più. Chiesero che n.on solo nei sindacati -. dov',ira natu- .rale che avvenisse - ma nelle più delicate organizzazioni _cultu 1 aÙ., vera anticame~·a del Partit~, fossero ammèssi in bl'occo quei nuovissimi consenzie'uti i 'quali, stati fino al giorno innanzi convinti ed espliciti nazionalisti, cer- . cavano ora·, sotto l'egida' del Partito sociali~ta, quella li– bertà di riuni,one e di protesta che il governo militare~ gl'inizi del governo civile avevano. loro negato. Accesis-, .simi tra gli accesi nelle contese economicl:fo - che il mas- , · BibliotecaGino Bianco I • munismo el(tVOgiÙli.an,o !), mentre ,staffilavano s<inzà pietà– quei socialdemocratici' italiani che accettavano, non dico di collaborare, ma di studiare insieme con la borghesia a:lcuni dei .più gravi problemi della regione. La nuova fi'sonomia del R S. giuliano. . \ Anche i « puri • triestini, quand'erano anco•.a sol.tanto can<).idati alla porità, pa.~sarono, quanto a rapportt con glf « opportunis,ti •, pe1' le due fasi éhe cavatterizzano }a'. loro' lotta cuntro il partitç, nel rei:,to d'Italia: prima, vol– lero che restassero, pér m.ettere la loro ve,:chia esperien-. za a profitto della nuova direttiva ultrarivoluzionaria; poi, ingolqsiti delle cariche, li vollero fuoti. E noi, in un 'primo tqmpo, restammo: unico, tutto d'un' •pezzo, Pittoni si _rifiutò a qu'alungue .transazione, a qualsiasi . conta~to; e liquidò la sua posizione politica in un anno·'' g 1 rave d'amarezze. Noi la liquidammo .. in.due. Questio-· ne di tempo e... di ·i;,tomaco·. E di dignità. Perchb, se in fondo alla resisten-za di_ciascuno di noi ·:labbo am– mettere, per la. dignità umana, che ci fosse il desiderio e la ooscienza· di poter' 15iovare. al :partito, :non _è mep v'ero, pur troppo, che' tutte le resistenze non fo~ono al– trett,m'to rettilinee e .coscienti del perdiè di èerti trac– c;heggiamenti e patéèggiA.menti: sicchè, ee tu~ti avessimo imitato il vero superiore rigidismo pittoniano o'tutti, restando, avessimo detto: ; con v.oi, ma, senza' un. pa&so a sinistra!,, 'io ~ono convinto ~he la rovina delle istitu– _z'ioni socialist'e·triestine sar~bbe !Tle~o gra11de· eh~ .oggi ' non sia; e, sopra tu~to, che sarebbe più faci~mente ripa, rabi,le, ·perch'è la lott.a asperri..ma che ,,are,bbe' di'rampata tra essi e noi, ,iopo Bologna anzichè dopo Livorno, avrebbe ringagliardito ,le fedi e chiarito· i prjncipi, impedendo si arrivasse, dal nullismo degli estvemisti fatto.d'imbecillità teo1'izzata, al più doloroso nullismo dei « socialdemocra– tici», fatto di delusione, d'impotenza, di sfiducia negli uomini e nelle idee. li massimalismo, diee,vo, pi;estò Ja vecchia espeden-, • I , I)• za del socialismo alla giovane forma-del n'eocomunismo. Noi costruimmo per e~sì; demmo l'ossaLur·o. ·dolle .nostre ' I • . classiche costruzioni di classe; mà' -lo ·spirito,' ù'o, non : p.otev~mo darglielo noi, cui già nQll si .credeva pi,Ìl. Npi organizzammo· la Camera del lavoro,' noi le grandi: Co'o– 'perative di consnmo e µi produzio.ne, noi le istituzioni cli cultura; e tutte rapidissi'inamente. crebbero, gonfiate dalle onda'te -rivoluzionarie del ,Lopoguerra. Ma chi faceva « l'educ·a~ione socialista,, delle masse di nti~ava a'cc~ssiene, s~ ·ogni altra specie di µio~iinento doveva esjlere subor-' di~ata, secondo la, troppo comoda ·teoria- bolscevica, al movimento politico, e il movim&nto politico e,·a gui_da-· to da uomini la,_cui totale ignoranza cli socialismo· - a parte il' Tnntar, che sa, e bens, il fatto suo - 1;ra u– guagliata ~alo _dal1a totale mancanza di sprup0Ìi?
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