Critica Sociale - XXXI - n. 18 - 16-30 settembre 1921

più rapido e -pii'l' ~ompleto con~egu_imentò ·ael p1:,1prio destino•. 'Pertanto ·essa. rleve tener;conto dell'atfaal[ robu– stezza de]Ì'o1·ganismo 1 dei m~zzi di cui attn-almènte di– spone, tielle re_sisteuze che la refe.ltà 9ppone e-delle OC· rn~ioni cbe- offre. · 1.'Ùtti codesti coefficienti sòoo- molto relativi .e mn– tnol [; biiiogoa, volta a volta, ponderarli ~ combinarli <!on n1·dimento e _co11 prudenza, con accorgimento e co11 ulto sens,> d, responsabilità. C'è qualcuno, cos\ fortunata o co~ì sapje'nte,,,·.he posHiedn l'infallibiliti\ di giudizio e– il dono profetico? Se non cìè, l'opinione di ciascu_no b~ un tan·to di verità· e un tanto di ei:rore, e soltanto una sere'ila e s~ vera disèm,sioÌie, corro barata di logica e µ' esperienza, pòtrà dare il' m~ssimo di verità possibile·. I secessionisti,-invece, che- non ammettono valuta– zione contraria alla loro, o si éredono infallioili o rifiu– tano ~ a priori• 1-a·condizione delle re:visio_ni e delle ret– ti~,:he l?rovvidenziali e re1entriçi. / 279_ Sia, clu:nqt1e H' partito, il" riostw partito, una libera a~socia.zione di buoni compagni, che nc,n soltanto h;rnno fede 1 ma anche hann.o il coraggio dì,critlcare la l-0ro fede e sanno aver feò.e·nella loro critica. · - Su dogmi p ossono àssiders,i _le aristocrazie per oppri·– mere e sfrutta.re; il bene .di tutti non può fiorire che clal contrib nto i_dea le di cinMano. Antonio· Greppi. Contro il cambio alto ~ _la disoccupazion prestiti all'-Estero La situazione economica attuale. .I- cambì, già altissimi, sono risaliti, dopo breve periodo d·i ribasso. / Cause interne e internazionali hanno cbncorso a Si dice: - va bene, ma cosi non si procede, p.erchè t · · D I · J d I ques o nuovo rnaspqmentq. e na zo go ono g i in- l'azione esige la massi-ma concGrdia. · •. dustriali e i commercianti,. che hanno pieni i m~gaz- Certo! anche noi, per primi, propugnamo,_ accanto · · · · d z1m ;_s1 preoccnpano, ·1 co11s11ma.tori,· i isoe;cupati, tutti alla libertà di pens~ero, l'unità più rigorosa nell'azione. quanti attendono cbe la crisi eco11on;tica, appena, - si ..._ · E inf~tti pern~è-~i te~g~no _i-~o~gre_!!si? . -~ - . · può dire, ù1corriinciata, non abbia a complicarsi e a Per d1s~uteTe_ i d1vers1_~u~t1 d1 vista; anzi, pernas- ,I ostacolare gli sforzi che si fanno per supe"rai:e lo squi– sumere le rlrscuss1ùn1. quot1Jiane e per raqcogliere una librio attuale, per agevolare il passaggio dall'econo- m~ggioninza intor·no a questo o a quel-· punto di vista · mia di guerra a queJ-la di pace. · · -"éhe sarà, fino al so.ccessivo Cong1·esso, il metodQ con.corde Intant_o la disocynpazione aum·enta. I salari i ri-bas- del p:1rtito/ . sano. La F. I. O. T., dopo avere riaffermato i1 princi- ' Di fr.01\te a que~ta_ maggioranza, la minornnza ha piò cbe il salario dovrebbe esse1·e sPmpre proporzio- due vie apeì·te: separarsi O ubbidire. Se si separa, corre · nato al costo dell:i. vLta, per clii le r-iduzioni sa\ariali il rischio di i_solarsi_non soltanto· dal partito, ma .dalla do~rebbero, come ~i è verificato ,per ·gli aumenti, se-· massa del _proletariato·ehe,- per ragioni pratiche di mag- guiri; e non preredere il mutato costo della vita stessa, gioranza e ·p01· µn certo tradizionalismo sentimentale, e aver pure constatato « che in quesli giorni, per ra- nuo si scosta dal vecchio ceppo. Se ubbidi~ce, rende ioveçe · · d :poni iverse, _tale costo riprende a salire>, anzicbè un g--gnalato servigi<, al partito, il quale avrà in sè un proclamare lo sciopero_, come· av~va deliberato; il 6 vigile ed insospettabile controllo, una critica im"Ìpailente ag_osto, di fronte !fila resistenza industriale,. ha, giudi-. e p·rovvidenziale, Ma se il' metòdo della maggioranza fat-· I ziosaménte de ,resto, accettato_ it 10 agosto una dimi-· lisce, è colpa d,lla maggiora 11 z 11 ohe coma:ida O della mi- unzione di paga del 20°/ 0 . Do.po i cotonieri, ·sarà la 11 orauza che µbbidisce? · ' '· vdlt_a· dei lanieri, dei metallurgici, come prima dei cò- E se la maggioranza dovesse riconoscere che la mi- tonieri .si è avuto' uua riduzione di salarì ·per ,alfre ca- noranza le ha impedito ad es. ·1a rivoluzione, ciò 'Vor- t.egorie _di" lavoratori: per forza di cose,· ·seriza rhe i rebbe dire che quel voto. era staio· superficiale· ed affret- Javo1,atori stessi sap_essero dominare gli eveiiti, p1'evea tato e che praticamente la mi_noranza era più forte e quindi derli, prepJl,rarvisi, e; preparandovisi, scemarne O an- che non quella, ma questa-;- è la maggioranza effettiva. uullal'IIA 'le tristi conseguenz·e, · ·Non c'è dubbio; le cose stanne in que_!!ti'termini e Ma,. se .ciò non - si è fatto pel passato, è saggio bisogna avere il coraggio di riconosoerlo. almeno .preve.dere e provvedere per l'avvenire. Io penso che la minoranza - se -verameute ha inspi-_ . · 1 razione socialista - debba rimanere nel 1mrtito. Quelli che Connession.e fra c'ambio, disoccupazione, pr~zzi e salari. si ritirano non panno fede nella_propria rag-ione, la quale non ha, per vincere, migliori avvocati difensori di loro. La vita è tuttfl espel'Ìeozfl ed è- bene che le nmggio– ranze facciano Ja_ loro esperienza. NA hanno il diritto. Ed è opera f'rRterna e devota -diille mi-nòranze rendere qnell'esperienza il pi{1 utile, il più istruttiva possibile. Pul, anr.l1e darsi che la maggioranza avesse ragione; - al hnn ì 'Psperien?Jfl gioverà alla minoranza, facendola ri– credere. M'1 poiçhè nessuno possiede mai tutta la ragione., cosi per ogni dubbio esìstei-ll semi>re nel partito una mi– noranza, g·rancle o piccinA, ed è bene ecl · è necessario. che esista, . _ Òosl appunto pensava qualche alino fa 'l'q"rat.i·,quando egli sembrava solo contro tutti. E l'esperie_nza hà dato ragione a lui · Se gli avessero dato ascolto allova· ~ oontrocoseienza . forse sarebbe stato peggio. Avrèobero finito pe1·rivoltar– glisi contro al minimo inçaglio. Or~in'v1:>ce è uno spon– taneo ri~orno a lui, suggerito dall'esperienza vissuta e sofferta. . Nel:-problema clel cambio 'sta la chiave aeÌla si– tuazione er.onomi'oa attuale,· e anche della polit.jca ita– lin11a, perchè gli speculatori e i çapitaii~t-i hanno in · teresrte a -mantenerlo alto , a farlo inasprire o a ritar– darne al meno la clisce.sa H più possibile, per goderne " gli eflett.i protett ori, per· mant.enere alti i prezzi delle , . merci, mentre _l'economia nazionale, i consumatori e i lavoratori devono desiderare una riduzi.one, sia pnre gmduale, ma continua, del caµibio, per facilitare il ri– torno.- alle condiziòn( normali della produ1Jone e del consumo·. · Fu dunque bene ch'egli eia rimasto a sottolineare · giorno per giorno qltegli insegnamen_ti olf~rti dalla' stessa , fatà.lità ·ae1le oose, ed è bene ohe sempre rimangano gli 1nqu~ti disinteressAt-i e devoti. · · Poicbè è evidente, infatti, che· il prehlema del cambio e quell'i della diaoccupuzione, de.i prezzi, dei S,t· lnrì devono essei·e po!Jsibilmente risolti insieme, Non è possibile, invero, aècelelìa_re la rip:cosa 1:iconomioa, fìn– rhè il cambio è alto,. percbè alti $i mantengono i prezzi. Finc,hè i prezzi sono elevati, non è possibile e co'n·ve- ' nieute promuovere grandi opere pubbliche e prrvate, che abbiano efficacemente e durevolmente a ri<lurre ed eliminare la disoccupazione. Finchè ·la-crisi econo - mica e la disoccupazione si ma:ntengon91 così aspre, non è }>ossibile impedire e limitare i licenziam·enti de– gli oper!i e la riduzione dei salari. Gli scioperi, 1~

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