Critica Sociale - XXXI - n. 17 - 1-15 settembre 1921

com.'e eri: uno Stato borghese tutelato èòntro le velleità "rivoluzionarie dalla sua fon<i~miintale po'v'ertà di materie prime. e di autonomie. pro– ù-uttrici., cioè i:]al su'ò vassallaggio· edQnoriuèo e po.litico VE:'f$_G gli altri Stati, Una èl'asse_.borghe\le la qnale, una volt_a che .P~r ~al via f#· siéura di non pot~r esser~ n volu~~onapamen~e spodestata, rise subito delle grand1, demagogiche pro-messe fatte a:i lav,or~tori, mil tempo d.e·ila,guerra; per animarli . alla resiste11za. Una_ -immensa legioné di diso"CCupati di guerra, buttàti dalla smobilita– zione · tiell' incert,èzz-a dei111.vita, èon lo spirito ardente d'orgoglio pér i pericoli ed i tormenti sofferti, in cui si era .esercitato il loro coraggio come ta destrezza nel ma_neggio· deUe armi; gente di. cui il_ P 1 ar.tito e le ~asse, nella loro esalta-• zione contro. la guer,ra e quelli che ne erano stati g~i strumenti e, mag,ari, )e vittime, non seppero ~empre rispettare i sentiµienti, ·poJ:!,tribuiind9 a buttare nelle braccill, della .borghesia quelli 'che· a.vrebbero potuto· essere i campi,oni pjù for-ti e __ ca_paé,i d~.lla 'rivoluzione. · • . ~a ;re!l,zior..emilitaristic,a, e •finanziaria, pro– filatasi in ·tutta l' Eµropa, assumeva in Italia lo àtteggia.m~D,t_o e le for.rp.e· di qh,!l, controrivolu– zione ap:~ata,. col fascismo ch!:l si av-ventava, fa– vorito ~al Gov~rno e sofv;enuto dagli industriali• e dagli ~gricoltori, contro le nostre organiz:;,;a- . zioni, ~e nostre Coogerative, i noeytri-Muni0ipi. Le vi~torie elett_orali politiche !ld à>IDmi.nistrative non riuscivano a _contenerne la furia, mentre la ~onquista di 2500 Comuni, çli 20 Provincie, d-i u_n'infinito numero di· Opere pie(e di Enti locali c1 mett1:1va a fronte di md-i necessità finanziarie; c he ci davan o piµ netta la ,sensazion.e di una· ~ ipe.q.de.q.za cqstante da,l potere centrale. I de– putati ve pgono mobilizz1l,h ad u_n'op,e.r11, di assi– s~enza ,e 8i tutela che li o,b,blig\la swliré e sc.èn – dere, l'e ,s cale_ q ei Minist!3ri per esten)ianti tr at– tati.v:e, che q.ui! lChf'l volta ac'q_uitstano Ul'.l .carattere qu_a~i di• s~pplicazio,.i;i:e, tanto. so;io urgenti, di– sperati i bisogni cui provvedere., , ... S''irripone anche .illa ril-uttante intransigenza. . . L'esperienza dà il seriso, ancht3 ai più ribe.lli, d.ella unità e dell!J, complessità del potere poli– tico, Indart~o si pre.tend.e· amministrare· in basso se non i-;i ha iufluen~a, auto;rità, potere in · a,lto. 1. piì.1 se!nplici j!entono da,l fondu del loro cnure s_alire un dilemma: O re.sfoingere il fronte ain– mini.stratiyo, -anzi abbandonarlo, oppure occu– pare le, p0sizioni. g:◊,16rnative da ·cui quello di- . pende. Le autonomie locali sono un ...-i(ileale. ·:La. legge. tiene rigido il _vassallaggio. del I Comune. allo Stf:lli;oe, per maggior mortifiìcaz-ione, si in– tende che, oggi come oggi, detto vassallaggio· è il, solo che impegni lo. Stato a _s_ovvenire il Co– mune. ·comunque, l'attP-ggiamento in,transigente rivoluzionario antistatale del Com.une· s_ubisce 'le ·, attenuazioni portate dall'obbligo imprescindibile ... di pagare GJgnimese gli'. stj-pendi .agiii impiegati! Come tutto ciò ~ lontano dalla b,ella sicu– rezza di m;i prossi1:10,.·di un imll).inent!:l , assalto f·rontale, che abbatta rivoluzi9nariamenJe lo stato e c9nsegn'i il potere .ai ~o'viet'!/ I :Dèi Soviety nes– suno pili parla .. r~a Direz·i'0ne d'.e,l:Partito lascia cadete gli impegn-i del Congre'sso di Bologna, e ·noBjanco nessuuo gliene fa rimprovero. La realtà è quella che è-, ed im,pera. · · · .. · La Direzione sente la marea di tanti biso– . gni improrogabili av,iolg'erla,.trascinarla,. La in-' . declinabile necessità della difesa ,.delle libertà essenziali contro il fa~cismo distruttore; le pres- sion,i ìnultiform:i. della vita locale ra pe'rsuad'oho a: collabomre al patto di pac1 ficazidne, a procla: mare, durante la crisi di Gabinetto, la opportu– nità di. ma~ovrare in guisa: da. non iropédire l'avvento di un Gabinett·o che tuteli. la legge comune ··e.. sèongiùri l'a prosecuzione della guerra civile· unilaterale .... CO:Qtrola clas~e operaia! Il · vero è eh~ su··mtti si libra, paurosa e 1 tre:menda, la crisi econoìnica del dopo guerra, saettando su tutti i suoi effetti inesòrabili. ' . La cri_si finanziaria ed' economi.ca. Perchè la c1"isi è il s 0 olo dato certo, tolto · alla possibilità della discussione. La crisi è. Essa i ha due faccie - la crisi dello S_~to borghese, 1~ cri_si .defla: <;iconomi;t borghese. La prima fac– cia guarda alla finanza derlo ·St,ato, alla cifra · ormai fantastiea del deb,ito pubblico, al . deficit Ìncolmabile, an:z;i crescente, nello sq,uilibrio di– sperato· tra le entrate, che n:on si possono più far sal'ire, e le spese, che non si possono far di– scendere·. In fondo, i1' fantasma d-el fallimento dello Stato. La seconda guarda all'impotenza . borghese di pareggiare produzione e consumo, di garantire la pacifica continua,zione della pro– duzione e· della accumulaziorie· capitalistica. Essa ha per· indice il ballo di Sa.n Vito dei prezzi, la chi11sura delle fabbri,che, la disoccupazione, -la I discesa dei salari melltre non .s·cemano i prezr.i dei viveri. . · .' . · Co'tes~e due faccie- della crisi hann_o punti· . tange 1 nzia,lli.,ma sono ben distinte. Anche .il fal- ' limento, in ipotési, dello Stato nem·. è, per sè, la fine de1 sistem a capitalis•tico di produzione. E' un a; ffa:re.ché, a prescindere dal decoro e dal prestigio, pu ò -anche essere un· buon . affai'e fi.- , nanziario per lo Stato; ciò dipende, come per qna.Ju:nque fallito di diritto privato, dal .modo con cui lo Stato sistemer.à in de.fi.nitiva i suoi r~pporti coi cred_itcJri, ancora padroni, ancora bo1:ghesi, ancora ·capitalisti! Tutti gli Stati, dopo le grandi- guerre·, passarono' sempre viqinci. al fal– limeuto. Si pe11si solo all'Italia dopo il '6'7, ·quando !~_rendita era._,c;cesa· a 50! E por risalirono fino al pareggio. . · · In,fi.nitamllnte pi,ù impor~ante per il socialismo è la considerazione della crisi economica del regime capi,talistic0. Questa crisi, cosi' a·ppariscente nel dopo guerra, data, pro'!::iabilmente, dallo scoppio dalia guerra, quando la lunga concorrenza· tra gli Stati ad economia prevafenteme:nte :finanziaria · (Inghilterra e Francia) e gli Stati ad ecoMmia prevalentemente industriale e meccanica (Ger– ma;p.i a), dopo aver cercato pe_rlunghi anni di as– soggettarsi a vicenda ·con le sopraffazioni banci1- rie, coloniali •e militariste, vennero a coziara nella conflagrazione, che si 'risolse a favore dei primi, Concetto e modi della • ricostruzione• ,per i massima'li'sti e 'per noi. Noi siamo 'entrati certo nell'ultiìna decisiva fa~e,del mond·o capitalistico, la fase imperialistica - • I 1' •I' I'

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