Critica Sociale - XXXI - n. 17 - 1-15 settembre 1921

• I I CRìTICA. SOCIALE 271 Carboni, il quale si ,colllpOMva operai, ter:n ici e con su mato1;i: . di padroni, 1mpiegati, ·. essere convocata ,subito .. I Sindacati del carbon~ e i Sin– dacati dei sali di potassio debbono essere 1:ilevati dal- Senonchll ben presto si vide l'inutilità di una tale i~tituzione e la sua impoten>za di fronte ai Sindacati pa– dronali1 giacchè i padroni presenta.vano, sulle loro spese, certie notA, ohe i membri del' Consiglio imperiale del.Car– bone - noi1 iniziati negJ.i altlssimi misteri dell!alta'· in– dust.ria carboniera - non potevano capire e non pote·: vano guindi impugnàre. Al disopra di tntti questi· isti– tuti stava bensì il Ministero dell?Economia, ffqùale aveva anche il diritto di vet.o sui prezzi troppo alti: è di tale diritto si• valse anchè 'più d'uua·volta. Ma spesso si tro– vava a dover lottare:contro i baroni del carbone, i quali sostenevano la ,necessità di prezzi alti, per potere aumen– tare i capitali, con cui ricondurre le aziende all'altezza ]?t·oduttiva dell'ant~guerra. · Non os·tante l'evidente insufficien~a della· 1egge 23 marzo 19Hl, il Governo per parecchi mesi non tentò nulla per modificarne l_astruttura.· La·Commissione per la s~cia– lizzazione si era intan_to dimessa, e le sue proposte furono lasciate a dormire. Nè a svegliarle, cioè à svegliare il Go– verno, potevano più servire,i Consigli degli Operai e Sol– dati, che, costituiti ormai in prevalenza dl1: seguaci di Scheidemann e di Ebert, mentr11 l!,Vevano nel primo Con– gresso richiesto la socializzazione immsdiata, votavano { . ' ' nei loro secondo Con-gre~so, tenutosi a Berlino nei prinìi dell'aprile 1919, una ·risoluzione in cùi si dicern: • L'emancipazione economica del proletariato non è ·possibile senza la socializzazione della vita economica ... Di fr9nte, però, allo sfacelo economico verificatosi in se– guito alla guerra, la socializzazione non si può realizzare generalmente e subi ~o iu ness'un ramo dell11,pi;oduzione.:. Una nnova organizzazione· della vita economica p1iò av– venirn soltanto gradnalmente; e, per esse1·ecompiuta, h~ bisogno di anni éd anni. Ma, appunto perciò, è tanto più urgentemente necessario ·che essa venga assunta da - un Governo, il quale sia risoluto a promuovere· nel modo pit1 energico la soc; o.lizzazione e non si iasci in alo uri modo traviare dalla resistenza delle antiche potenze dei capitallsti, 'degli agrarì, della burocra"zia. Il Go:verno at– tuale (1) non mostra questa risolutezza.: .. Non un Mini– stero di coalizione borgh'ese-proletària, ma ~soltanto un Ministero puramente socialista, appoggiantesi sulla ri– solutezza <iel proletariato tedesco, .può dare alla legge sulla socializzazione quell'impulso, eh.e infonda negli operai interessamento per il lavoro, ponga fine agli scio– peri e ai tumulti 'I ·crei quell'atmosfe1;a di « gioia del lavoro•, p_ella quale solo il popolo tedesco può guarire dalla tisi galoppante, in cui lo ha precipitato la guerra maledetta •. · ' Con q~esto blando richiamo, ·il Governo potè benis– simo <!ontinuare a dormire; per de.starlo ci ·volle ... l'in– surrezione controrivoluzionaria cti_Kapp e consorti. Per. ,far cessare-lo sciopern generale, c0n cui il proletariato - in quei dì era veramente tutto il prolet~rlato - aveva salvato la repubbiica, i· Sindacati di mestiere, quegli stessi che formavano ·la spina dorsale del governo Ebert\ Scheidemann, appoggiati dai vari partiti socialisti, ave– va. '> poste condizioni precise, contenute nello • acccrJo. del . rzo. 1920,' ·in· cui vi era, fra altri, il seguente postulato: l'Impero•·. La seconda Commissione ·e ... suoi lavori. Stavolta, dunque, non erano più i Consigli di Op_erai e Soldati, che chiedevano. L'imposizione ve11iva dai Siu- . dacati di mestiere: E di fr~nte a tale i~timaziu~e, un decreto 15 maggio _I92b de.1 Pres_idente della Repubblica· convocò una n:10va Commissione per· 1a socializzazione, con l'incarico di riprendere lo studio del problema. Que– sta seconda Commissjone ei:a p1ù numerosa della prima, perchè tant9 i ::\indacati liberi (socialisti/ di mestiere, quanto quelli cristiani e democratici voBerò. avervi più larga rappresentanza .. Furono cosi 2.2 Commissari, che si divisero, sin dall'inizio, in due gruppi, ma, a differenz~ 'dalla prima Comoiissionet in due gruppi uguali. Fnrma– roTJol'ala sil}istra i'Cbmmissarì Ballod, Braun, Hilferding, Huè, Kaufmann, Kautsky, Kuczinsky, Lederer, Umbreit, ,Werner e, con qualche riserva, il dott. Lind~mann; for– marono l'ala destra -i Co.mmissari Baltrusch, Cohen, Mel– chior, N!!ustadt, Rathenau, Wissel e, con qualcheriserVa, · · Batocki, Siemens, Vogelstein, :weber, Ki·amer. Ciascuno dei due gnippi presentò una propria rela_zione, ma cinque commissari del primo gruppo dichiararono che, se fossero state resp_inte- le propost6 contenute nPlla reiazione cui ·essi avevano aderito, si sarebbero associati a -quelle del– l'alti:o gruppo . . Se non ohe quegli ingenui avevano fatto i conti senza . l'oste, cioè senza il Governo, senza i magnati del carbone; ·e l'oper~ della Commissione si risolse in UJ;ia tragico~– media: tragedia di quei s9cialisti che, in buona fede, in– ·tensamente lavoravano per la socializzazione; commedia dei magnati del capitale e de!Pindustria che, chiamati • pr:oprio ess,i! • a far parte della Commissione per la so– cializzazione, parteciparono ai lavori col solo scopo di s"alvare i· privilegi e i, profitti de1 capitale e dell 'industi·ia privat~. Incalzato dai magnat-i del carbone, ìl Governo mise a dormire tanto l'una quanto l'altra delle due nuove relazioni: la socializzazione è ora più lontana che mai dalla realizzazione. Prima di dividersi, infatt.i, in due gruppi, lfl Com– missione si eri!, ·trovata concorde nella affermazione una– .nime .di questo principio .importantistimo, che • nelle– miniere di carbone si impone oramai un'.ampia elimina- ' zione di guadagni capitalistici •. · Poi aveva anche affermato a gr~ndJssima maggioranza che • oramai si impone un passaggio dell'industria mi- 1 neraria a una. gestione su base collettiva, con l'eli1nina– , zione della proprietà privata dei mez~i di produzlope,. L'importanza di queste due affermazioni non .ha bi– sogno d'essere fatta rilevare .. La divisione della Com· missione aV'Ve,nnepoi, quando, una parte proponeva la socializzazione immediata, mentre l'altra parte an-ebbe voluto attuare ques~a socializzazione gradualmente, al massimò però entro -un periodo di 30 anni. (l.' Il gruppo più a ,;;inistra ripete, suppeygi1'.l,· nel suo progetto, le pi"oposte fatte dalla maggioranza della prima Commissione nell'anno precedente. Tutte le miniere pri– vn.te e dello Stato debbono passare --,-contro indennizzo , ai proprietari - a un organismo autoriomo, la Comu-•iità . c{ei Cm·boni, la_cui direzione è affidata a un Consiglio • • Immediato inizio della socializzazione df3irami del– l'economia a ciò maturi, prendendo _per base i dulib~rati · della Commi~sione per li. s_ocializzazione, alla qu 0 ale deb– bono essere aggiun~i i rappresenta_nti delle organizzazioni .di mestieri. La Co)Ilmissione per la socializzazione déve impe1·iale dei carboni, _composto di rappresentanti degli operai, degli impiegati, 'dei direttori delle fabbriche e dei consumatori, e che elegge nel suo seno uu Direttorio, ' (I) Era com_poito di socialisti m"';'gioritari e di borghesi. Gino Bianco (1) Anche qu,eete due Relazioni sono .riprodotte i:ntegralmente nell'opuscolo , La Socializzazione delle miniere di carbone in' Ger– mauia .-; ohe f& parte della CollaI!a. • Probllmi ddla rivohlzione •, pubblicata dalla Società .Editrice .Avanti!, Milano. l

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