Critica Sociale - anno XXXI - n.16 - 16-31 agosto 1921
' , ' \ .. 24s ,q:atirtcA .soCtAtÈ -------'---:-~·~· ~---~l.-..:..._:.._..,..1:.._ __________ =~-='--"'~--''-'~:--'~:....."""'.c...,.....,._...__ Si sono 'create le industrie pe~11cnti,cpe richi~do_n? le mat!lrie prime. che ci man_cano, ..mentre lp,;gemal"it0; nativa delle nostre pop.ol >tz10111,teb1.tame,ute aiutat,a,. ci avrebbe'ctato il pri ml!-to-ne lle i"ndnstrie fine e di 1 dettS:glao, -d,ove "hi man9 d'opera e l'in-tèllige~za ·sono· tn_tto .. 1 • ,,Noi ci sforziamo a crearlj del ferro e- deJIJ. gh1stJ., ,n cui il .90 pe:r cento è materia prima che importiamo dal• l'estero e ci restan o le scorie da sgombrare, mentre po· t,_remmdfab .bricit.re orologi~ pen_ni~i, ma_cchine d~ sm:ivere, temperini,- rasoi, e cc., 111dqstr10 lll cui sar~bbe facile ec- cellere. · . . · •E lo s·tesso assurdo sistema adottiamo nei lavori pub- • blici dove profondiamo centin11ia di mi!iohi in strade e in· direttissime che ci renderanno sì e no fra dieci o vent'i anni e che oggi cos·tano un occhio d~l capo, me1itré trascuriamo i lavori •che renderebbero immediatamente,· assorbendo tanta parte della mano d'operB · disoccupata. A tutto qnesto, dovrebbe pen_sare anche la c~a,sse pro– letaria·. Se non abb?amo classi dirigenti capaci, bisogna pure che impariamo a istruirci e a fare da noi. · Ho parlato della siderurgia, '.che 1·1guarda l'Alta Italia e l'Italia centrale. Ma. voi Siciliani avete gli zoHi, che. oggi, per le ragioni che sapete, non. si :,endono ~uasi più, ·soffrono di una concorre11za formidabile, e lo ,Stato paga in antici{lazione un prodotto che' tantn volte, per l'impossibilità di esportarlo, conviene di bruciare,_ fro: dando insieme la ricchezza nazionale e le compagme d1 assicun,zione. . Noi dunqne domandiamo se il Governo h" un piallo. . Pensa ésso' che 1 ci sia qualcosa <la fare nel senso che ho accennato'/ Perchè · la questiGne dei pt•ovve,dimenti di u rg011za·si fo11 de in que~la d~lle d/_retti ve ..g~nerali._ Se noi sperpe.rnreroo quei pochi quattrirv per aiutare le industrie parassitarii, -· e le nuovè tariffe dogana!_, mi sembrano or.ientate precisamente a guesto scopo - e la malora del ·paese che· noi prepariamo. . . Notate qne,to fatto caratteristico. ln eletti-icìt,à, -per esempio,' quasi tutte le maggiori e. più recenti s~o;:,erte furono d_elgenio_ italiano .. P~cj~1ott! ci ~iede la:dmamo: Galileo .B'errans I traspor~1 dt energrn a J1stanza, Mar?on~ · il telegrafo senza fiii ecc. Viceversa tutte le apphcaz1om ,sono fatte dall'estero. Perchè non abbiamo nè la grande scuola-laboratorio, che studi" la r:cctwzza nazionale e gli· st'ruttamenti razionali poBsibili (basti ricord,ue che una chimi•ca nazionale in ft.alia non esiste) nè tanto meuo le scuole operaie, che creino le maestranze· quali&cate, le ·quali, fra _l'altro, in questo tempo di ressa: nn'!ver~ale per la conq t1ista del -globo, e mentre le colome s1 emaµ- · cipano clappertJ]tto dalle ri_spettive madre-patrie, e pe~·– sino la Russia' invoca l'aiuto tecnico clell' 'Europa qcc1- den tale, ci darebbero Ulla .emigrazionè non di ·straccioni' • e cli lustrascarpe,_ ma di gente che porter~bbe altq per; tutto il mondo ìl nome e la,, gloria d'Italia. E questo mi pare che. sia nazionalismo della nlàn:a migliore. I di nuove con;iplicazioni è, non ,gli p'llì:è,,ohè_u-i:i~dtgtu_i$mo più ·agilè, del gen9Ì•e ·del ·Coni\Jglfo sqp'eriore(d,éll~ n~q.»e, 'composto ,H còmpetenti, 'di· too11içi,{c.ÒJ1 le 111w._ir11s1>)1t~~ze delle categoriEt legit\ìt)laJnent~l\q-tetésJate, mÙ;oìto'_dilatg,hi poteri, pot1·ebbe risolvere .•v,ernmeutè ques~e q,~ef!t~e;pi?' Ecco un. punto del mio chilometrico ordine del giorno, , che gli racc9m11,ndo in m<;>clo ·sP,eciale, 'non !l)Jlrcliè l'ac– cetti fnrrri1t,lmente ,7 si con1pro:1-..aLte1,:e},b,è}e toi:se·ci com– ·p,ometterebbe fa,cendoci a.ver l'-11ria·di mi.uisteriali e col– labo,razioHisti -: ma, jn13ornm11, peichè·ci pebsi_de{iame,1te. -:f>erchè Je idee-:possono essere olltime, ma,· senza lo stru- mento adatto, nn11a si· conc],ude._ · ·;_ Il pre,stito della civiltà e i t co,n.triQutocoatti~o, dei' 1 PCPl!H.Ì4ttari. Q,\anto aL fondi, dobb~amo sopratutt~ c.olpire la ric– chezza inerte, in-operosa, i:hiain~IÌ'clola a ccintrib~ire' for– zatamente. 'l'utti quelli di noi che· hamio da parte quattro soldi (io pure ho quattro sol'di veo,ufoni d_aU'eredità- pa– terna) e li abbiamo inv:estiti in titoli •di ·stato o indu– striali, tutti ab,biamp· perdtit~• il 60, ilt 70 per cento del nostro patrimonio. ~uello che valeva cento, o~gi ·,aie trenta. Abbiamo coéì, regall\tO settanta li re su cento allo Stato o I).Ila collettività. Gli agrioolto_ri, i proprietari 'di terre non hanno regalato nier,te. - :U:na terra,_. che valeva mil~~• o~gi v_ale tr.emj]~, cin– quemila. Vogl10 ammett~re che ,le trernila .o le mnque– mila lire valgono le mille di uha \J'Olta; •l)à certo il pro– prjetario non ha perduto \:\ll baioc,co. çJ.he ragioq.e c'.è. che noi dobbiamo regalargli gratuit.amente que)l a· parte di -utilità che ri,caverà dalle nuove op,er.e, stan.do. con le braccia incrociate? . ' · L'iclei;i., che ho pure lanciata neJ. mi9 ord-iné del giorno, di un grande prestito nazionalé, che sarebbe il vero pre– stito della- .civiltà, destinato ai grandi lavori, non ,)ieyia– bile ad altri flui, s'inanella ,perfettamente con la proposta dei ctJ.noni sulla proprietà; che dovJ>ebbero provvedere al · pagamen-t:o. degli interessi. · · . ' ', • E, se vi è un pr oprie ,t~i·io-così di~peì·ato (veramen.te, se .è disperato, dovre ,b.be , Psser.e, per ,defiuiziori e, un pro – letario!/, ,ma se ,i è un - p1,opcietario . così disperat'o, ·iJ q u-àle non possa paga,re' il ca110ne, vi;inda u.11aparte delra sua pl'Oprietà: si vedrà accresciuto d'·altrettanto ìl valore . del residuo. · Ma ,noi con cotest.i <;anoni -p.otre1;no•immedi4t_!l,men~e, capitalizzandoli· (ho '.qU!!,lche amico banchiere; giudeo del)a _lllarca pi.ù pura '- ·l'on. Bonomi forse irnmagi-na a, chi -alludo in qu11sto mq mento - che mi. assicura che la cd,sa sar~bbe· facili~sim,a a farsi), éon qùesti. cai:toni, · bapitaliz- . zandoli, treveren;io, ,an·che presso banche ameriéwne, ~utti i miliardi .di c11i aobiamo bil;)ogµo; .ma èhe non· d.~bbono essere, r'ega)ati•. Ciò che è .regal!!,to è _perso.· ·.· Avrei. qui fra le mie note un capitqlo ·iiull' ~l~_tti:ffi• cazione- delle ferrovie; ma la cosa1è meno urgente, 1 per• ;l,.o str,u mentp per le riforme. chè esige materiale met~llico e•'filo tli :rame, bh,é .dQ'll'remmo 11 e · · · · · I procurarci daJl'e~tero·. . , . om1tato. intermtnistentjl- e. Si po,trebbe, è vero, impiega,l;e il filo d~, al~uµÙnio, ,S9pr/ltutto: qu~l'.è. lo ,struqw11to di cui vuol valersi ' -·di -cui pare vi si~no :in ·Ita!ia ricchi ·g~cim,inti :-J:ila a11- l'onor11vole Bonomi 1>erqueste riforme? E' qno strumen,to che que&ta è màt!,lria ,poQostudiata. §orv9lo e mL,a'ffrettQ valido? Mi permetto cli dubitarne. . alle cbnclusioni. - Avete annunziato un Comit_ato interminister~ale-:- Son.o Dico che l'es.senziale è creare in Ita,ija \ln.a,ipdµstria dunque cinque o sei Ministeri - e le- rispettive molte- veramente nàzio:çi.a_le. &ostengo;che, con un piano ben .plici Direzioni generali - che si accapiglieranuo p!Jr la precis.o, in tre o quattro 11,llp.i,di•Ja;voro ·ip.olti· pr,oblemi , su!)rem_azia. ' , si possono risolvere. Bif\ogn,a appunto che questo~avve,ng~ . .Ai. lavori, pubblici vi ·sono, per le sole ,acq;10, t11edi• O lo fate voi!, ·signqr:i, o fo, facci!l,mo noi.: (Oorrwn:ent'i) verse, e fra loro contrastanti, direziopi. generali, L'·una Ahimè! Voi mi. avverti te. che ,ho up. poco eea_,giii:ato. fa, naturalmente, ostruzionisrn,o alla consorella, Tutte as- ·Senza dubbio nea)lch,.e n?i si:a,mp mol~ò, _pr~p14~àti. ~ sieme fanno ostruzionismo a qµalunque_-in~ziati_va utile stess", per aver eletto e rfdetto queste ,ç.pse, per ;i.ver 1 d'interesse. generale. Ma le direzioni generali si molti- profossato che ùn proletariato civ'i!elsa,Tebbe q:n po' più plicano a ·beneficio dei ris'pettivi dirèttori generali, eia- vie.in.o ,al socia1ismo cli,e uon. un pr<;>leJ;aciato· f¼na!fabeta, ~cuno dai quali ha il proprio codazzo di impiegati, inte- -rozzo, s:elv:~tic,o;'_io ste_sso so~o stato_ poco meno· che• ressati a perpetuare la babilonia. . · scomumcato, . · . .. • . Una ·volta, l'onorevole' Bo'nomi, o mettiamo pure che Non ~jai;no ancora preparatj, ma hiso_gna, c)J.e,ci pre- fosse un suo amico che gli rflssomiglia, mi con.fessa va pariamo sollecitamente. Ci~pep.sipo; çol Governo, tutti~ che in un certo Minis.tero, di cuj era a: capo, il ministro parti~i; e ci perisi il part_it.ò socialista,.petchè ·è 1i'9p1,'11-t• non. riusciva mai a concludere nulla, per )a resi~tenza tutto affar suo ' ' • · · · · • • passiva dei funzionari,. Passato a un altro•·Ministero, la 1 : ' ·, / · .- ,· ., ;'. 1 , stessa perspna, cbe, ripeto, soll!:ig.Jiava enormemente al-.i Utf_ici •di -oolloc:;~m_entp, l'onorevcle Bo.nomi, :i;nidichiarò che tutte le persone,' che ,~ussidii ,di dil!qc~u,pazjone ,e .armth!J:>Eitismo. ·erano a capo dei vari servizi. erano poco meno ché idioti, / ad eccezi!!>necli uno solo· il quale in compenso era in-. '• Debbo aggiungete u.na ;~rql_a,suh tU:e ~ltitni 1 11,Ci}~;pi telli11:ente,'ma matto. (Ilarità). ' _del ·mio ordi,n_e del_gi_o nio·. •.. ;,p ' ,. ' C on qu esti elementf non teme egli che Pannunciato Nell'un di essi, h.P.racçOl"QijU.4.a;1[o-ì),I,. !;} ey~rPi,:c"l\.e ip· Com~ ~11.to in terministeriale non 'sia per es'se;e il gamie que~t<;>,mo)llent~,--'l\el,-,qull"l_e -~bbi.a}ho-.•;l;\lnf,d::J:iJ~o cli, Biblioteca. Gino Bianco '.1/
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy