Critica Sociale - anno XXXI - n.16 - 16-31 agosto 1921
[4{ · CnhtéA sòcìA t fil - .,,. t , • cons~ataÌ<t ~lie }il nostr,a produ~ione è inferior~ .allà loro. Del_ res_to liò detyo alla Camera in ajbra ·occasione le oifre derlso_ne del :110s~ro con ~umo.di concimi', nl)l quale, se ben ricordo, il 1 p1t:Mlo Belgio r.i liu,cia 'dietro di sè un ,,arro ,li r11f..i. I. Le energie idroelettri•~he e i doveri d~lto Stato. . .Fone mèttereb~e conto ~ggiungere due parole -~tille (orze 1dr'..:he., 1mLce qui il ministro Corb~n o, il qtrale, tn _mn_ter1~·,1: 11 m"estro di color che san.no , e tant'o più 'l'.11:1d1d1 _coloro che non sanno, e ch e torse ~ono la mag· grnrnt,z~ 111quest'.aula. . Noi utili!?.ziamo circa un ì'nilione di cavalli elettrici e 11e __ avrt>mmo _disp'onii.Jili pancchi altr.i milioni. E' questn la v1u caratter1~t1ca delle industrie italiane. Mercè ser– batoi _c:.hef•c~s~ro Ja regolatori, compensando le ine– guagl!~~zo stagt0?ali, spingendo gli allacciarpe11ti,, che ~on? g1a re~1onalt, fino a costruire w1a sola grande retti, italica, destrnata ..a diventar'e un demanio nazionale di prim:or_di~e, la qual cosa dovrebbe i1it.,ressaresoprat,1tto 1_so_c1alist1, trat~audosi di una grandiosa socializzazione d1 forze l!aturah, noi potremmo alimentare le industrie sostil,uire la traziçme a carbone, che ci fa tdhutari del'. l'e~tero. 11elle feri-ovie, estenderla .ai lavori agricoli, prov– vedere ovunque alla luce e al riscaldamento. creai-e l'in– dustria _elettro~bimica per la.produzione ·dei concimi, la elettros1dermg1a per gli acciai fini e le iudustl'ie dj ùet- toglio, ecc. ecc. · L'onorevole Corbino ha scritto recènt1eme11te, ed ba J\_vuto la cortesia di mandarmi, un suo libello (intendo libello nel senso latinol• in cui denunzia lo spinto auti– industriale della borghesia italiana; e nel qua]e· io stesso ho imparato molte cose~ per tui gli rinnovo i miei rin– graziamenti. E ho già riconosciuto che il Co11s1glio superiore delle acque da lui presiedato tu, fra i tanti altri Con• sigli .superiori, certo il più fattivo. Non già che tutto sia da ·l<?d:-re uell'oper11. sua.._ Forse anch'esso peccò d~un certo spirito borghese, usando troppe indulgenze alla propdetà pri.,,ata, ai mono.polii di fatto che nascono dalle · ~oncessioni, ma indubbiamente esso sepi:ie adottare dei ci::.iterii tecnici, pel.Je~rare le questioni, s~lezionare risol-- vere, insomma fare il dover suo. . ' . Speriamo _clie le dimissioni det presìdente e i conti– nui mutamenti del personale_diretti'vo, che vinie dislo– cato troppo spesso per motivi politici (potrei fornire de– gli esempi), non ci ·rovini anche qù.ésto organ'ismo u 1 10 . ùei pochi che funzionino sul serio. Ciò che importn 1 è che le società, in compenso del monopolio di fatto di cui godono, e che sino a un cerpo punto è inevitabile siano obbligate a produrré quanta energia è neé~ssaria ' In questa materia non è il bilancio 1neramente con– tabile immediato queUo che deve prevalere. Deve .costi– tuirsi un bilancio nazionale, nel quale il risparmio di carbone è uno dei coefficienti cla tenerai nel massimo conto_. Ilcri_t~1·io di l?ro~ufre i_l m~no possibile per rial– zare 1; prezzi e un criterio ant1soc1ale e antipatriottico. Le'società che s'ispirano ad esso dovrebbero essere pu– nite con multe ·e magaTi colla decadenza delle cònces- /sioui. . _Nell'Alta Italia, come sapete,' all'Òpposto del lv!ez– zogiora'>, noi abbjamo la siccità rie\J'inverno, pel man– cato_ di~gelo_ dei ghiàcciai d~lle AlJ>i. E' 1 quésto ùno dei tanti assurçh ~ella ti e.tura, che ci dà la neve. di inverno ', q uando .fa già• freddo, mentre sarebbe ta,n\o utile averi~ d 'esta.te !ll?wità). Ma a questo•si pr6vved" coi serbatoi. L a i_ns uffioien:i:a dei qu~li· ha fatto sì. per esempio, che a Mtli!nO, nello scorso rnverno, tante fabbriche dovettero dich i11.rare la serrata, e il Prefetto affaticarsi a convocare e perf!Uadere gli industriali, percliè stA,bilissero dei turni ~ e non n:iettes..sero snl lastrico diecine di migliaia di la- von1.tor1 ! 1 • • • • • · fl problema ne.I Mezzogiorno è tutto diverso. Ivi manca tutto, e l'e)ettri,.cità è destinata a creare la ·nuova cfviltà in tntte le ~ue manift?stazio11i, clall'illnminazione ,!elle città ai piccoli motori per lll itidnstrie artigiane. Si tr1ttta di ..11r1 associazio ne di problemi, che si devono risolvere coordinatalllen.te : Ma l'essenziale, nel Setten– trione co me nel Me~zodi , è che la forza sia prodotta abbondantemen~e. Lo Sta~o ha diritto di imporsi wlla specula~-ione: 11~ ha quindi il dov~re. OORBINO, mini9tro dell'istrureione pubblica. A Mi- lano c'è l'aziepda municipale. · /, _. TURATI:' 1 Ella non h9:. UJl -~oncetto m9lto benevolo, delle aziende ·municipali. Lo amml3lte come nn calmi!)re possi~i le, m a' a patto (ed _ii:J I~ dò. pienamente rAgionl'. ye;ch~- .n.on hp preconcettl ,colas~1c1 m, questa· materia) che v, sat' T10accnnto le gi:ancl1 aziende dell'mdustriR p1·i– vat~. C_iònoitmi _turba, jierchè anche gli iìnpianti ,pri• vati sono desJ1nnt1 per. legge, clopo m) cinquant1111nio, IL passare allo Statd; ossia alJ11, collet.tività. _l.'i'nutilitiÌ del nostro mare. 0 Permett~t.e11li <'linccenoare un ai-t1!0èse10'pio della .no– stt·a 11_1capa.Cl.ta 1Udustnale, clrn potrebbe e dovrebbe ra•' viJamente es~e•·., rimoss,a .. l'arlò del 1wstro mare che I, 1Lwarissimo assai più sotto l'aspetto economico che sotto quello politi~<;>· L'l~ali11. è 1111,zionemarittimissima: la•più ln.nga e la prn mar1~t1ma di tutte le penisole del .globo• terracqueo. . e A van ti la guerra, eravamo tributnrì vt,rso l'estero per,86 milioni di lire di pes'ae all'anno, mentre ne pe• scavamo 25 milioni d·i Jirn nel mare e 8 milioni nei fi~mi, Ora s! sa .che la' pese.a è un magnifico coefficiente d1 8)1mentaz1_on&. Orbene, a Lond1·a ogni ahi.tante, in ~e~1~, man~1a 85 chilogrammi di pesce all'anno, a Pa– ng, 19,. a Vienna 78, ed a R,;,1na, che forse è• la cit tà· che c?ns_uma pi_ù pesce in _I\alia,· ogni abitante 110.ll 11e maug1a m media che 5 chilogrammi all'anno! Prima della g_uerra il pesce a:ll'ingros~o costava al• l'este'.·o 25. ct1ut~simi il chilogrammo ed in Italia 60; ,parche, ad esemp10, negli Stati Uniti e.'eraoo oento::::iila pescatori .che pesca van? yei: .:80 milioni. di lire di pesce, qu1nd1 2_8ù0 hre per ciascuno; in Ing]:iilterra centomila pesca_to1:i. p_escav_ano W5 !'1ilioni, cio_è ?9fl0 lire per cia– s_cu~o;. rn, J.l'ra?c1a 140 mtla persone pescavano 150 mi•, hom d1_hre-_d1 pesce, ossia circa 1000 lire per pescatore: In Italia, v1ceverl3a, 1~.\) mila pescatori . non pescavano c!ie per 25 milioni di lirel di pesce. cioè d,uecento lire a t~sta! Ossia i_n Italia 02;ni pescatpre pesca un q uattor– d1Cfs1mo degh Stati Uniti. ,ùn q1Jindicesil'.!10 dell'Inghil– terr~ e un (lUIUt~ d_ella .Fr~1!cia; perchè non abbiamo ca– ~1ott1. e reti spec,ah, manchiamo <ji scuole per la pesca, ignoriamo le profondità del nostro inare manchiamo di yi'vni,_ di traspo1:t) a-datti, di organizzazio~e·scientifica, e pe.;chwmo emp1ncarnente come i r:ostri antichi proge-· 11 itor1. · Eppure _laddove, come a Livorno, il professor Pie.cani , ha fatto.qualche esperimento veramente scientifico si ot-. t,engono dei risultati meravigliosi ma naturalme~tè su scala.lim,_ilatissi~a, qui_isi degli espe;·ìmenti da labonito1·io. Abb1am·o dei lagh I presso il mare clie sono vere pe– schi~re e si ~osso no c~n,·er~ire. i u · mngn ifiche trappole per t! pesce d1 passaggio. L armco '-Onorevole CermAnati P?trebbe fatci _in p_roposito lezioni molto gustose·. E' ca."' p1~ato a me g1orn~ fa d~ fare una gita sul lago di Fo– glta'.,o! nell~ paludi Pontine, dove, scuotendo l'acqua coi'\ remi, 1 pesci saltano nella barca (llarità/, ed· è cosa·-~e– ra~ente piacevole, che dimostra fra l'altro il ·grànde al– trq1smo e_.la grande u':°anità. ?i qnesti animali, ·moral- ,mente cosi poco quotati· (llarita). , ' So~o qui i_ deplitati di Messina, i quali potrebbèro narrarci come 11 pesce sp:.cla si pll~ca ancora in qnesto strano modo: nella •barca v,i è una grande antenna, sulla qu~le uno della ciurma si arrampica e- si fissa coll\e un San .Simone stilita. per V!!dere i pesci che guizzano nE>l : · f?rl~o, e li ii;tdica ai compag~i che li assalgono con la frocma. Suppongo che il compianto Abele pescasse a _un diprPsso così nei corsi d'acqua che allietavano· il paradiso ·terrestre ... (,Viva U0:1:ità). Assurdità e .s-proposjti 'del regime industriale italian·o. Riasstimendo, noi abbianlo' .iu · Italia nrÌa industria che è la negazione dell'industria itali~ua. che 'fu creata per seinplice mimetismo sull'esempio dell'estero. Per la speculazione ciò bastava.· - EconomicamPnte è stata. una bestemmia! E inf'atbi e~Ra vale 'così poco che, anche _durante la guerra, nòn c1 J1a dato un solo nomo: nè un Lonchenr come la Fran– cia, 'nè un Rathenau o uno Stinnes come la _Germania. Quando si pensi ch,e abbial!lb creata la siderurgia. che al.imenta a mala pena 50 mila operai e che-domanda, .milioui e miliardi allo Stato, mentre rion posseaiamo nè ferro, n~ carbone,,si è·detto tntto; l'esempio è simbolico, n<ln ha bisogno di. maggiori illustrazioni: . La Destra, quando era al potere, ha costituito la nazione ~oliticamente; la Sinistra, che, le subentrò, non pensò atl'atto ad organizzar 1 11. economicamente. , /· .· : J, •.;
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