Critica Sociale - anno XXXI - n. 15 - 1-15 agosto 1921

. ùtt1'1'I0A Sùé_IA~E . L'onorevole Gasparotto •.è perfettamente dans son 1·6le nel far le viste di dare al 'l'uutar uua sm.,ntita. faceù– do l'elogio dei s'}ld_ati, 'tanto più fuor di luogo in iuanto i soldati uessuno 11 .aveva. toccati, e nel tes~e1·e l apolo– git1 del prt,11ce che sparge la luce sul suo passaggio come la lucciola notturna; sebbene in fondo, nel suo <.:uore di galantuomo, lo stesso onorevole Gasparottc, mezzo m1lt1'Irese e mezzo udinese, ma buon figliuolo se ce ne fu mai, deve sentire egli pel · primo il corruccio della vent,à ch'egli smentiva per supposto dovere. professio– nale, come deve sentire l'angoscia di quella novità ehe egli ha portata nel programma del Ministero, cioè il prolungamento delle ferme .. Egli, che è stato soldato, non puo ignorare quello che ormi.i sanno tutti, quello che la 1·eceute- guerra ba più che mai dlmostrato, quello che oggi-è vér,tàconcla– mata, che cioè, ai fiui esclusivamente· bellici,. le ferme possono essere brevissime, anche di soli tre o quat,tro mesi, e a base di reclutam.,nto regiouale, sol che preceda la educazione premilitar~ dei giovani. B non· può non d..lergli il ricordare che vi souo solda,ti dellil. classe del l~UU che sono da tl4 e più mesi alle armi, e vedono fru– sLrati tutti i loro s1,udì, arenata, torse per sempre, la car- riera •0~ 1.111.ta. . . . Vuct ,i dest ra. ~h! Eh! Esagerate! 'l'ORAT1. Chi ha ceutòmila lirfl. di rendita può ,gri- \ dare eh! eh ! e dire che esageriamo, 1;na chi ha una fa– miglia,povera du sostenere, uu avvenire proìessionale da couqui,nare, degli studi da compiere, qµesti n n può senza 'stra:>.i" veder .. sabotata la sua ·vitit tecnica, spidtuaJe, profe~sionale da tre o q \lattro anni eh caserma. ( Commenti) . ta·nto mègliÒ •, e credo che, se le rivoluzi~ni econo– miche non _nascono dal perfetto idillio fra le classi, tanto meno - e in- ciò mi sento profondar,1ente marxista - possono nascere, trionfare e con,solidarsi sullo sfacelo di tut~i i t~ssuti sociali. E presenta fenomeni permanenti, co,ntro i quali si esigono provved'ime-nti di più larga por- tata ed a sèaclenza meno breve. · Bisogna distiuguere questi. due momenti, ma non pe'r separarli·,. sibbene per congiungerli, per metterli in rap– porto fra loro. Riconoscint e le cause del dissesto, bisogna che i rimed'ì iu1mediati stia.no in coerenza ·col piano ge– nerale della terapìa., e in ogni c,iiso non l'ostàc_olino, non l'attraversino, non deteriorino le forze necessarie a una· cura, non i_,e,riplicemente sintomatica, ma 01'ganica e pro– fonda.· Siamo come nel caso di un malato, ::!i cui il me– dico 'sapiente provvede ad attenuare le sofferenze con gli. oppiacei, a sostenere con 'iniezioni di olio canfotato le forze del _cuore, ma si preoccupa sopratutte .ché la cura aiuti la ricostituzione degli organi e dei tessuti ii.- variati. ~ 1 • Oude la necessità di una diagnosi cqmplesstva e comprensiva. di ùna diagnosi panoramica-i è la parola che ho trovata in u110 degli ordini -del·gi'orno/, ossia gene– rale II di insieme, e di una graduazione preconcepita delle àppljcaz,oni• tèrapeutiche. ' Onde a11che il disdegno, che ~ di t.utti i meaic~ non volgari, delle ricette, delle- papa-cee, :4~gli specifici, delle droghé che, curando il sintomo e dissimulan'd.o per qual– che istante il dolo:Pe ed il male, in realtà lo incoraggiano, ,lo 'acc><rezzauo, j'o farn1?.Pros~erare. ·. . ·,. · .\ou è ad ogni modo per ragioni militari, ma per Ernpirismo politico e parassitismo economico. motivi di µollzia, che si attengonb anch'essi alla a~tuale cri~i ecouomica, che avete dovuto· annuòziare· il prolun- Que~to empirismo (lo' ~ico con mode~tia, senza voler g ..rneuto delle terme, un rimedio che aggraverà maggior- darmi l'aria di professore) mi• pare che sia moito diffuso menre, 'auzichè sanarlo, il _disagi.o ecouoa1ico e mors1-ledi niill-a; nbstrà politiGa.ÌMi è parso di subodorarlo nelle <JUisoffriamo... stesse· dich,ar><zioni del presidente del Consiglio, e più GAtlP,\'RO'rTU, ministro della guerra., Non è esatto; lo trovo in parecchi degli ord,ini del giorno che ci dànno anzi ,iutendc lice,nziare entro quest'anno la classe 1: 1 00. come la tessera dei .futuri discors'i ·dei no8tri colleghi., 'l'U RATl. Lo spero bene. Mà intauto la promessa D'altronde la cosa si spie_g;a molto facìlmeJ;lte. fer,.,a di otto mesi si converte in almeno r2 mesi, e chia-· Tutti i partiti, dato 11.reg,ime in èui viviamo, tutti matelo pur11 un accorciamento, se· così vi piace... · · i partiti, oserei dire anche il mio, perchè non voglio co- GAS P Al:tOTTO, ministro dèlla gi,i,erra. Siete voi che sti tuirm_i una situazione pri vileg,iata, data la politica rlomandate che i soldati vi dife~dano, siete vòi che lo .· come la ~i intendA generai niente, che non è uè econo~ia, chiedete! (Comme11ti - Rumo,·i). · _nè tecnica, anzi è' la negazione, il sovvertimento dell'e- PRES1DEN'1'E ..Onorevoli colleghi non interrtinpano ! cooomia e della. tecnica, tutti' i pa,rtiti sono premutL da TUHA'lT E' curioso che la ciolpa si addebiti a coloro interessi; ~ specialme11te da quegli intéressi che più si • · eh-e domandano semplicemente- di non essere, assassinati! ' sentono ma,le in g1tmb~, · dagli · int_eressi che. striUano·,·' ·•dagli interessi che protestano. La crisi .economica in Italia. Qra gli interessi che più strillano- e I che, più prote- . stanc;>~s9no anche, si intuisce per dèfiniziOne, i meno Ma vengo al mio ordine del giorno che' testè fu letto. . raccomandabilt. ' . dalla Presidenza, il quale è tanto chilometrico,, ch'io A. quel modo che le specialità medicinali che più dovrei piuttosto riassumerlo che svolgerlo; vengo cioè ricorrono alla réclame sono generalmente le più ciarlata– alla questione .;apo·saldo, che mi sembra la sola degna nesche, a. quel modo che, nei conçiorsi, chi pi\'t' iii fa rac– delle• nostre preoccupazioni. Nel dire della quale partirò, comandare, perchè ha meho fede n~lle proprié forze, do– per ciò che h1t riguardo specialmente al bil1rncio econo- vrebbe essere, per ciò ·6olo, e~cluso dalle nomine, cò'sì· in t.nico e finanziario, dalle conclusioni cui arrivò ieri l'on. • generale, in questi concorsi all'aiuto dello ,Stato, in que– Mat1eottiì quando, dopò aver fatto la diagnosi della si- sto arrembaggi6 a,lle forze collettive, è naturale. che più tuazione, affermava che tutta ·1a politica, che si è fat-ta d9maudi ,e-pi0. procacci e più insis~a e. più sia spav1tldo fin qui; si risolvetLe in un assalto, autori'zzato dallo Stato, .chi meno vi 'ha diritto. 1ella speculazio ue e della ricchezza privata contro_la rie- . Se 'si potesse, in questa materia, fo-rmulare regole che,,,za i;ollettiva. ' . · generali - 1na ammetto éhe in modo assoluto ndn lo si Che è questa crisi? Quali ne sono le oause profonde?· pi.,ò - si dovrebbe dire che tùtti gli interessi' ·che dò– Sarà capace 1uesto Gooe\·no, O quel qn.-.lsiasi Governo mandapo aiu~o non devono essere aiutati e, viceversa,~ borghese che gli succedesse, di rilcarvi una I soluzionet ·debbono essere aiutati gll interéssi che non chiedono Che aiuto potra11no dare i partiti, il mio a.tesso partito, aiu-to. (-Commenti). e il proletariato, che è poi ·il più interessato, perchè di Il che significherebbe, lo a mmetto, il capovolgimen'to, ti:tte le crisi è il souffre - douleitr predestinato, la sola · il rovesciamento completo· di tutta.la' politica adottata classe che non può nè speculare sulla crisi nè riversarla , ,finora da tutti i Governi,•da tut ti i partiti, dai éonse.r– su altre spalle? . I vatori come dai socialisti, tanto,· ad esempio,' dalla Con-. §ICILIAN,L _Sono trent'anni che specula sull'Italia! federazione dell'industl'ia, quanto dalla Confederal!ione del (Rumo·riJ. . · lavoro. Ma il sistema dev'essere~vertito, perchè oggimai TURATI. La crisi economica italiana, e qui ripeto• _.è a questo prezzq' la salute del 1:'1iese. · idee tutt'altro che peregr,ine, e mi riporto ·a cose già da .Ammetto che vi sono•distinzioni necessari~, Vi hanno me dette in altre occasioni, cotesta crisi, •che evidente- industrie che soffrono oggi per una spPcie di infortunio ''mente non è jl prodott'l esclusivo della guerra, ma 'es- del lavoro; vi sono masse- opéraie, poniamo pure della, senzialrpente è il prodotto dell'infl.uen7'.a depauperatrice siderurgia, che è l'abb,,minp,zione_delle a,bbominM.io·ni in _che la guerra ha avuto su uno stato d1 povertà antece-- Italia, ·pòniamo pur.e dei cautier.i navali, insomma deile dente, sopra una economia di Stato e di Nazione, fa!- · più parassitiche• fra le industrie, di quelle industri11. s,. artificiosa. assurda, antinatnrale, antieconomi.;a, pre- nelle quali lo Stato, se mantenesse gli operai ma,ndandoli senta OJ;{gi dei t.,nomeni acnti, i quali reclamano pro- a spasso, .farebl;>.e ancora tin bnon· affare; vi sono mae-· vediment.i immedia~i. più o meno palliativi, per ra- strnuze oper.a,i·e ~uche quii,lificate, che nt>n gi pos.son~. gioni A.nche di umanità, e di ordine pubblico; percLè buttarn. sul ,astrco da u,n momento all'altro;. ma questi certo io con· appartengo alla scuola del • tanto peggi9 debbono essere aiuti di Iiquidazio,:Qe, ii..iutl...-di trapasso, . ' . BibliotecaGino Bianco .. . - "

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