Critica Sociale - anno XXXI - n. 15 - 1-15 agosto 1921

, I , ·ùRt:'ì'IC.A, SOCìAtE \ rire il mio discorso, non lo troverei che nell'ordine der giorno approvato ieri, come v·edeste ùai giornali 1 dalla Oonfederari:ione generale. del lavoro, e acce"ttato anche d11.lla Direzione del partito socialista, ordine del giorno al quale _pienamente aderisco. . ·.. Il Governo - e intendo l'ouorevole Presidente del _Consiglio - nelle sue prime dichia,razioni, le quali eb– bero, e non potevano uon a vere, nµ carattere incerto I ed .,qui)iJ:>r!sta, e ~olo avrebbero potuto assumere tratti più precisi_ m seguito a questa discussione e a un p'l.t1preciso atteggiamento dei Gruppi, affermò che tre sono i compiti <:be si impo'ngono in modo speciaJe al Govllrno, uella pre– sen~~ legislat.ura, e_li dispose sotto la triplice• r'\brica: . politica estera; politica economica e fìµanziaria; politica mterna. Sulla prima ci ha parlato di fede ai trattati, di lealtà doverosa verso gli interessi degli altri popoli cuntrnenti, di una soluzione economica della questione tli .E'iume e Porto Baros; tutte cose ott'imè, ma molto generiche, e il cui valor" nou potrà. avèrsi e misurai·si che neli'aJJplt· cazione concreta; oud11 in questa d'iscussione lo storzu dei gruppi di accaparrarsi e farsi prigioniero il uoveiuo, per ottenere da· esso, quel ch·e è essenziale, un'applica– :.ione che rispecchi i !uro desideri. ::3ulla politica interna l'onorevole Bonomi ci parlò, con paròla .più energica che non avesse usa..to il .Mini– stero precedente, dell'àssoluta ed urgente necessità del ritorno all'impero delli.. legge. Aspirazione anche 'questa molto generica, perchè l'impero della legge ciascuno l'in– teud·e ùn poco a modo suo. E q'altronde l'çmorevole Bo- 1,omi, che fece appello sopratutto alla pacificazione spon– tan.,a ·e, direi, contrattuale, ,e invocò sopratutto la forza dell'opinione pubblica, non ci- disse se ·a qùel supremo dovere dello Stato, d'intervenire fermamente nei conflitti ci vili, la a!Sdicazione al quale sarebb,e, egli .ci disse, il fallimento dello Stato, ns_pondano in esso, olttechè il volere, la capacità e gli strumenti. Probabilmente non poteva dirci neanche questo, pèr– chè avere questa forza o uon averlll. è ·la conseguenza della natura dei partiti sui quali dovrà appoggiarsi per vincei e nel voto. E l'impero della _legge, se fosse fatto prigioniero da quella. parte della Camera che a11cora ieri proclamava essere ~ssa la Nazione, essere essa '1o Stato,. essere essa solo il diritto, ossia la forza che si s.ostitui– sce .al diritto, noi sapremmo già quale potrebbe esse– re, e potremmo pregan, fin. d'ora il marchese Della Torcetta, e il Direttore generale della pubblica sicurezza. di farci préparare i passaporti per l'estero (ltwritàl; dico per .l'estero, appunto, pe_'revitare possibilI)lente i passa-• porti per l'altro mondo. l Viva .ilarità.j 11 fenomeno - che imperversa ancora malgrad-0 una circolai-e d!ll ministro dell'interno, di cui qualche cenno trapelò nei giornali, diretta a farlo cessare - di orde. di profoghi non volontari dalle proprie città e dai µroprì. borghi, fenomeno non più vi'Sto dal pii1 cupo medio evo in poi, si estenderebhe al di là del confine, di vanterebbe· l'esilio dalla patria, ossia l'esilio della patria da·,se stessa, come avveniva ai tempi esecrati delle dominazioni stra– niere. La questione-economica d:,;11!na tutte le al.tre, Ma, in fondo, signori, Jn)irii,n. en'uQra e politiea in– te1ma. non sono che conseg1:w,1zc d,.,!la politica economica, Se la politica estera h,1 :'"•unto, dopo la guerra,"' come ha plù volte 'dimr,st,rato·. l'onorevole Treyes, una importanza eccezionale, t11oto che sembra fondersi colla politic& interna e _quasi dominarla, anche ciò non è che' l'effetto dellà -situazione ·economica, che ci fa più che ~i vassalli dello straniero. Non riuscirei, per esempio, a intendere che la poli– tica per la quale si disse (e sono lieto di leggere oggi nei giorn1lli qualche smen'.tita, o almeno qualche rettifica, e ·sarò ancor più lieto se la rettifica ·sarà ufficiale e a– perta da parte del GovérnoJ che l'Italia si alleava in qualche modo alla 1i'rancia, contro il .punto di vista in– glese, per aiutare il più grande misfatto e la più grande •imliecillità che si- possa commettere in quest'o,ra, storica: il sacrificio dell'Alta Slesia; io ncin riusci,rei ad inten:.-" <j.ere che ciò p,ossa riferirsi a qualche veduta italiana qi politica estera. Il nostro interesse, la nostra tradizione, e ,noll. parlo dei principi sup~riorl della g~usti~i9: e d_ell'u'manità e del– l'autodecisioi;i.e in nome de1 quali s1 fece la • bella guerra., evidentemente ci porterebbero in tutt'altra,di- I , ~ tec?3· GJno _Branco ..;. rezioue,- e la ragione della complicità nel- misfatto non potrebbe essere che l'attesa di qualche compenso neces– sario, ossia un ''vassalhiggio ecouoÌni!)o, al quale noi do– vremmo chinare h. testa. Pariip.enti nella politica in temà, che si r.onçreta oggi nella lotti' del -fa,cismo contro il socialisnw, bìsogui;– rebbe essi;re ciechi per ·vedere un fatto puraruentn v0-·. lontaristico, l'effetto di un'idee. germiuata nel c.ervello di un qualsiasi Mussç,lini; come sa·rebbe iugenuo imagi– nare che, se l'onorevole Mussolini, o chi pP,r esso, 1tro– vando che non è µiolto comodo l'accoppiamento fra -la sua situazione parlamentare e la funz,oue d, capo ·dJ•lle ballde armate; di ve;_,ta~se un .Maddaleno pèn_tito, per questo solo fat.to il fenomeno potesse completameJ?.te cessare. Fatta pure la debita parte alla· psicosi. della guerra, all'impaz-ienza degli smobilitati e dei aelusi, allo spirito di violern1a ybe la guerra ha scatenato negli ammi e anche a un rigoglio di delinquenza clrn, ·senza colpa," aJ:!zi, contro· la volontà dei condottieri, è naturale che trovi comodo di mettersi all'ombra o di adagiarsi nel– l'alibi \ii una bandiera politica, perchè per una canaglia de,e essere assai-~educente poter fare l'assassino o ~lra– pinatore amman_tandosi di patriqttislllo ... anche ammesso tutto questo, è evidente che lt lotta cui accenno, nelle forme che. conoscete, o nop. sarebbe' nata o .-,si sarebbe tosto .esaurita, se non fos$ero coe.t ticienti di natura eco– nomica, formidabili'. ed eccezio, ,11.li , ad alimèutar-la,' ben ·diversi ed esorbitanti da fl.Uel li del la lot_ta normale delle classi: il bi~ogno a.egli industriali, o, meglio, di certi in– dustriali, parassiti dell'industi;ia, e il -bisogno degli a– grari, ~i riversare -sulla nazione, sui lavoratori, le con– seguenze e gli ,meri della guerra; il .timore della r,-isi– stenza legittima dei lavoratori, d'onde \la necessità ·di far tabula rasa delle loro conquiste, dei lor.o fortilizi;, e l'irrequietudine di quelle cl?-ssi medie pseudò-intellet/ tuali, studenti ed affini,· che faraqno ressa· domani agli. impieghi dello Stato, delle provincie e dei -comuni (e una mentalità 'analoga spiega per esttnsione la deplorat.a complicità di funzionari e dì u:fficia,liJ, irrequretudine di gente che oggi, fi,nita la guerra, 110n ha più scopo nella vita, non ,ha più c},e' fare, non ha più so•idisfazioni mo– rali nè materiali, e si riduce a giuocare f!,lla guerra cis vile, per aarsi un contegnò e oc,mpare in qualche modo. lo spirito ·e il corpo.... · • ' '· · . GRANDI GUIDO. Ma lei non ha capito niente !... J (Rumori). , TURATI. E' molto probabile, o,norevole collega, c_:he io non abbia capito niente, perchè, infatti, noi parliamo una linguà assolutaroente diversa, e ho un vago sospettò che a ilirittura apparteniamo a uua stirpe diversa; per cui il nofi capirci a vicenda è naturale, e, per,mio cont_o, è anche. provvidenziale;· (Applai,si all'estrema sinistra). ' Complicità dì funzionarii e prolurigamentò dell!l fèrme. .Ho parlato di complicità di funzionari e·di u :fficià.li , perchè è cosa risaputa da tutti, non dissimulata, almeno nei conversari privati,. dallo stesso, Governo, che ne è molto e giustamente preciccnpato. E ,perchè noi do– vremmo tacere qui dentro, quel che è l'oggetto di tutti i nostri discorsi negli ambulacri dalla Camera? , P\)rchè, e per interesse di chi, dovremmo fare gl'iinpostori? · E in verità io mi sentii nmilìato per l'onorElvole ' Bonomi (mà capisco che non si può salire al pottire senza ·scendere a molte transazioni!) quando egli,' di fronte,al– l'onorevole Tuntar,, èol quale J?,Onho alcuna solidarietà di gruppo e che non ha bisogno delle mie difese, ma che l'altro giorno narrav!I. sµlle elezioni nella Venezia Giulia verità che sanno anche i paracarrt delle ~trade, e che si possono ripetere del resto. pe·r le elezioni di tante altre nostre regioni, io mi sentii umiliat_o per l'o– norevole Bonomi quand9 egli se:ntì il bisogno di insor-. gere, ripetendo il vecchio luogo comune che l'esercito è ,auperior() 11, tutte le _competi~ioni civili, che l'e,sercito è tabù del quale non è lecito sospettare, .ecc. ecc. Un tale·pistolotto ... iahimè! la parola mi è scappata ... mi suggerisca lei, onorevole· Presidente, l'equivalente parlamentare del vooabolo • pis·tolotto .•... J quella p1:o– test·a vibrata., chiamiamola così, l'onorevole Bonomi, . spirito così fine, bén poteva lasciarla fa1·e ·al solo ono– re'Vole Gaspll,rotto, che è più. tagliato a queste cose ... Poichè nè le verità che tutti sanno si airlnullano, nè le istituzioni si -difendono seriamei;ite,. col solito tecoppe– s'co: « .hà detto male di Garibaldi!• '. I•

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