Critica Sociale - anno XXXI - n. 15 - 1-15 agosto 1921
238 -CRITICA SOCIALE ciò che sarebbe ammissibilissimo e anzi perfettamente legale secon:!o la costituzi,rne vigente, ma pare non lo sin più per quella in di_venire. E quel mantlato imp~– rativo, che lo Statuto formal,nente proibisce, ha avutò uu serio tentativo d'npplicai1ione con la proposta del forzato rilasrio. da parte der_. membri del Gruppo Par– lamentare Socialista, della famosa • letter11 di dimis– sioni in bianco» alla Direzione del Partito, lettera da uAarsi ove essi fossero venuti meno fllle direttive da quello stflbilite. Cosi la Politica modifica a sua posta il Diritto. « Si marcia a tutto vapore vers o la Demo – crazia diretta, verso. l'elettore sovrnno e legislat.oi- e, verso l'a rappreseut,fl11za politica con carattere di vero m·andflto, secondo I' i in portanza· rigorosam_ente giuridica della parola, cioè del mandato imperativo. E così è prossimo il tramonto, pe·1·non dire il tracollo, di tutte lA classiche, storiche, ortodosse concezioni, c,he fecero la gloria e la forza del liberalismo». (1) VI-I. I « È uu bene prosegue il Sen. Ruffini - o è un male? Io penso che possiamo oramai concedere im– punemente fllla nostra pigrizia mentale di non aver neppure pili nn'opinione fl tale riguardo: proprio come di fronte ai fenomeni più imponenti e indeprecabili della natura ». Naturalmente quest'affermnzione ·uou racchiude una· 'Concessione alla pigrizia mentale, come modestamente finge l'autore; ma rinserra un 'incontestabile vei-it.à, c)le il materialismo storico 'ha reso di ragion comune'; sta– ,bilendo come sia ingenuo il credere che umili mortali pos,mno, novelli _Giosuè, ferm3:re la storia con alquilnte leggrne o Decreti Luegotenenziali; e perciò stolto ]'in– vocare come benefica una norma che più non· è osser– vata, mentre questo stesso fatt.o df 11 'inosservanza la i·ende inutile, e - peggio - dflnp.osa per il discredito che getta sullo Stato impotente a mantenerla; stabi– lendo, d'altra parte, come sia errato lamentare· deleteria , una riforma che i tempi rendono inevitabile; perchè la– sua indeprecabili,tà la pone « al di là del bene e del male». 'l'nt,tavia questa proposizione del Ruffini° ove non sia ben ponderata, può condurci ad,·uIÌ fatali~mo e ad un à,gnosticism_oE<rroneiquanto infeco11di. _ Può condurci a un errato <l sterile fatalismo se intesa assolutamente; quasi· che i fenomeni storiç/ fòs– sero più irrimed_iabili che quelli na,tnrali, in cui l'uomo può apportare non lievi modificazioni e turb:.nnentì. Questo considera1·!l gli uomini come festuche di paglia non è solo sco:aggi11.n_te;_-è sbagliato. L'Umanità, giunta a quello c!1e e ormat d1 pry.mmatica chiamare « svolte 1 della Stona»'· prende, sì, infrenabilmente I'a'vvio su certe strade'. 1n certe dire~ioni; ma entro quell'àmbito, al· pal'I e prn delle forze fisiche, anche i fenomeni so– ciali subiscono. l'influenza· del nostro volere, e possono e.ssere a.ffrettat.1 o ritarcfati, inmrnalati o scatenati. Chi può negare oggi che noi ci andiamo avviando da un reg:ia_:ie ,di Oontrn.ctus a un regime di Sta.tus, corpo– rat1v1st1co e vrncolista - un nuovo medioevo, sebbene arricch1to di secolad esperienze e sconvolgimenti? N e's– suna forza d'uomo - Legislatore, Cr.pitano, Pi·ofeta - P.otrebb~ riv0lgerci altrove. Ma i limiti, ma la propor– z1_oned lln _tale, mulame·nto, questo è ancora in potere d1 .tutti 1101. L arte della Politica sta appuqto tutta qu_i, 11elcontemperamento di queste due fonnamentali 11s1g_e11ze: non conti-n.stare a quanto è inevitabile,; uon nav,gare contro corrente; ma dominare gli eventi in quel che hanno di soggiogabile e di accessorio. , .E quell'~~~rmazione può portarci ad un E--rrato e sten le agnost1c1srno: Che cosa è benè? Che cosa è ma– le? Ciò che è, è.bene; ciò chenon.pirà'essere, è male ... Ma cbe davvero. de?ba esserci precluso qualunque ap– •prezzamento e g1ud1z10sm fatti storici? Anche qui- mi sembra d1·vedere la soluziol)e nell'equilibrato contem- (1) Ibid., 3& oolonl\11, BibliotecaGino Bianco ' perame_ uto degli opposti: e dico buona,. per tornare al nost.ro argomento, qulllla forma di rappresentanza che, se nza cont?·astai·e, anzi seguendo le incoercibili ten– denze d'una popç,lazione in un dato momento storiòo permette il profìçuo ,e Pordinato svolgimento dell'oper~ legislativa; dico cattiva, quella forma, ·.sia pure non anacronistica, .ma che, lasciando libero campo alle tu– multuose e irriflessive pa':'sioni popolari, non può riu– scire se non a una l_egislazione caotica, dewagogica !l contradditoiia . . Da questo punt~ di vista, l'attuale ·nostra forma di rappt·esentanza (proporzionale, con larga influenza dei partit.i) e gli sviluppi che pot1:à avere, appaiono relaiivament.e buoni. Occorre sempre tener presente l'assunto del noto antidemocratico libretto del Faguet: carattere fondar,ieutale delle democrazie è l'incompe• . tenza. Le democrazié pen,;ano, non ,1Òloche il popoÌo sia sovrano, ma che debba anche far tutto da, sè. Co– sì l'El·iea ateniese soppiantò il pi·èesistente Tribunale di uomini penti nel ·giudicare: e l'Ecc'Zesìa diretta– IV,ente legiferava dalla Pnyx. Quando non può· far leg– gi direttameIÌtA, la Democrazia è obbligata a scegliersi , dei rappresentanti; ma abbi_1l!nogià. visto di che razza li Rcelga. Del resto è logico che sia cosi:· come po– trebbe la massa-, incompetente per eccellenza,· designare delle competenze?« Che tutt,i i non dottori conferiscano a un tale il grado di dottore in matematica mi sembra paradossale ed uiporistico ».(1) . L'iI\_Jl.uenza che vanno assumendo i partiti correg– ge _in parte questo vizio fo11da.m.entalé. La massa non nominerà più semplicemente c•uei candidati che più s'accostano ai suoi sentimenti,-ma -.purtenendÒcol'.lto dei suoi gusti - dovrà sceglierli t'ra coloro che i par– titi le pongono 'innanzi; -chè, se vole~se p!lr forza eleg– gere un deputato all'infuo\Ì dei partiti, lo condanne– rebbe a alla gra~a esistenza del• selvaggio» nef gruppq parlamentare dei promiscui. e venebbe. ad -a vere un deputato che vale la melià. d'un deputato pal'titante; P?rchè ;venti promiscui non posson no~iare, ad esem– pio, un membro della Commissione degli Affari Esteri, mentre dieci deputati organizzati, come i Repubblicàni, vi poterono agevolmente far includbre l'ou. Chiesa. Gli eletto_ri S?ll duriqull ob,bligati, in èerto qual modo, a , defenre la scelta· d'egli .eligendi ai partiti. Ciè avve-– niva:,. è vero, in parte anc~e prima; della proporzionale; ma, si ammet.terà che nel Collegio uninominale erano, ?en più frequenti i dèputati di_pura fama locale, senza idee ·politiche che trascendesser9 la nuova ·stazione o l'_!s!,ituto t~cnico_ pe; il loro paese, vagamente 111iniste– r1ah,• venali ed 1gaoranti:• i p.eggiori. Ota, ·se non for– m~lmente, effetti.vamente si viene ad avere un?- specie di elezione di. doppio grado: "i bittadini eleggon<>le bi:_ rezioni dei part.iti cui sono iscritti, votando direttamepte, oppure per espr~ssa o tacita delegazioae di chi in– _terviene flll'Assembleà (qui il ·grado sarebbe a~dirit– t.ura triplo). Le Direzioni a !0ro volt.a nominaµo i can– didati. E' ima nuova ·ougarchia, e oligarchi sono i me~b1:i dei _Direttorii dei partiti politici. Ma, è migliore d~l1'oltg~rch,a dei deputati eletti nel Gollegio un'ino– mmale, m buona parte corruttori' ·scelti da corrotti, ;in– con:ip~~enti votati da inl'om'petenti.· Al conti•ari'o, le Di– rez1om d!3i partiti, còmposte di persone di qunlchecol– tur~ e com_p~tenza politica, adopreranno, è- "'vero, ur– l0111e comizianti per tr1<rre la folla a-I voto secondo i lo!'o fini; _ma 'preferiranno designar.e come candidati_ persone d1 ·qualche levatura morale o intellettuale che acquistino pregio al Partito e diano aftìdamento dì be– ne co?tribuire all'opera -legislativa.· Senz!l, contare ·1a maggwre moralità volitica, jndisèutibile effetto della scomparsa del Collegio uninominale e delle piccole ca- marille locali (2). ' , ' , - Così, da una {)arte, _questo sviluppo della Propor- (~)° iA<fUE•r, op. éit.,. p. 16. ( l. · Sulla. ,Proporzionale la, dotta prolusione del Sen. Ruffini, pubhf,,oa, t a. ~•li A,mu_ario della ;R. Università di 'l'orino per il 1919-20 _con ~n &dd1r1ttura, pr1noipesca, bibliogra,fia,, • ,'
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