Critica Sociale - anno XXXI - n.14 - 16-31 luglio 1921
226 CR1'1'1CA SòùtAtE III. È slrano osservare come il ~aggiol' precu1·sore della Rivoluzione, fondandosi su priucipi diametral– mente opposti a quel!_i ~el~'ant~co_ i:e~,m~, giun~esse alle identiche concluswm circa 1 l11niti dei poteri nei deputati'. , . . , , Per G. G. Rousseau 11 Sovrairo 1 c1oe lo Stato, e .formato dei singoli (pm·ticiiliers} che lo compongono, (CoNTR. r, vn), (1) dimodochè; se_ lo suppor!iamo di diecimila citlitcii,ni, il Sovrano· sta ili suddito come · 10000 sta ad nno; ed og11i membro dello Stato.ha per parte sua la decimillesima parte-dell'autorità sovrana, quantu11que gli siR sottoposto tutt'int~ro (m, r). THle sovranità,\ non essendo altro che l'esercizio dell~ vo-, lontà generale, non p'uò .mai esser~ aliena~~, .e~l S?· vrano, il quale è u,n essere coll_ettivo, puo dire: •. 10 vo~lio attualmente ciò cye un tale uomo vuol1, o d~ce volere»·, ma non pt\ò dire: « quello cl~e quest'uomo ·vorrà <;iom1t11i, ·anch'io lo voi'.rò •, p(lrchè è assurdo che · fa volontà si dia catene pèr l'avvenire. Se dunque Il popolo pròmette· semplicemente. d'obbedire,_. ess~ per tale atto si scioglie, -ei,so perd11 la sua qualità• d1 po– polo: al'momento stesso che c'è un -padrone, non ·c'è più sovra~o, e dfl q11el punt.o il corpo polit.ico è di-· strutto (ibid. ). E' dunque il popolo, sottomesso flllè 'leggi J che n,e dev'esser.e l'autore (u, :VI); ma una mol– titùdine, che sovente·nr>n sa quel che vuole, non po- 1 _trebbe da sè ·EJsrguire.così grande intrapresa; onde l~ necessilà di un legislatote, (ibid,); il quàle non ha pero alcun çliritto legislativo. Il popolo stesso noi~ potrebbe, · quand'a11cbe volesse, spogliarsi di un fai diritt9 inco– municabile, pèrçbè: secondo il fatto fondamentale, uon c'è che ·1a .volontà generale che Qbbljghi i s.in~ olii .e non si può mai assicurar$i che uoa volontà s111 go'la sia ronforine alla volontà genenye, se non dopo itverla sot– toposta ai liberi stiffragi del :riopolo (ù, vn), ìl. quale perciò dev 1 essere periodicamente radunato (n, xm). La sovranità 110n p'!,(,òe.~.çe~·e rappr.ese?itata, ~er la stessa ragione che non,,può essere allenata. Ess~ con: siste nella volòn'tà generale, ~ la volont.à non s1 rnp• present.a: essa è la st.essa· od è un';dtra; ~o~ 'c'è vi? di scampo. ! deputati del popolo non po_sson~ esse,r~ !. suoi rappresent,Rnti; essi non soi'lo elle ,i suoi cqrnnns– sa1'i.' quàlunque, l,egge, che il popolo çt persona non abbia ràtificata, è nulla:' essa non è una leg~e (m, xv). Qdest.a la concatenazione dei ragioname11ti .~!ll Housseau, quali si possono desumere dal!~ ,ma oper.à famosa, e a cni tutto si può negare, fnon _che 11 n– aoro loalco. Ben diverso è però il concetto della rap· preRent:nza nollo · Stato moderno; e la Rivolu~ione tran– céRe, figlia del ·Rou~seau, ne rinnegava - ·su questo punto - 'le idee. IV. Bertrand Bar~re distingueva infat.ti , nel suo di– scorso del 7 luglio 1789, il sist~ ma sino allora in VI· gore da quello che cominciava. « N: el · prim9 9aso egli diceva - è il com'ìnittente qhel è legislatore; ,n·el secondo sono' de'i ,çingoli non legislat01·i che dàuno ai loro deputati il potere.d'essei· membri d!un'Asseràblea legislativa». (1) Veniva così applicato alla F1:an 1 cm quel sistema che' il Rousseau così aspramente stigma-_ tizzava nell,a costituzione d;Inghiltefra. « Il popolo in– glese crede d'essei~ libero, e s.'inga.nna a I>_a,tifo; esso· non lo i! che durante l'elezione dei membri del Par– lamento.; appena questi sono eletti, esso. è-sabiàvof ess~ è nu!la•. (2) La ·Rivoluzio ne sprizz ava implacabile tutt~ i legami, dissolveva tutti i grup.pi, distrugge.va ogni ostitcolo fra il cittadino e l a Nazion e: crollavano i pri- (1) L'erro~e del Rouftseau, osserva il S1\-ripolos _nel .euo libro La. d~mocratie at l'ilection provo,,.tionnelle, è tut,to qui. Lo Stato no~ è soltanto l'assieme dei sin,::oli che lq compo:ngo~o, ~b. anohe d1 quelli che vi han viesnt,o o vi vivr11nno; cbè n.lr.i:iment,i man"'he• rebbe I~ conti,nuiti\. del\o Stato, e ad ogni_ genertu:ione na,1Jcerebbe uno. nuovn. pn.triR., . . ... · , (~) MKs 0 1•n,;, Rtvue (Jèn?mle d1• d1·oit, 1899, ,Pl\g, 4--1-4; e egg. (3) Oontr. soc. m, xv. BibliotecaGino Bianco vilegi, le corporl).zioni,. gli or~ini, le ol(l_ssi,gli « St.ati ». Ma, poichè la sola l'vlazione li sostituiva, solo la Na– zione doveva esser .rappresentata. E, con ,lo stesso orgoglio con cui il Re Sole diciasettenne proclamava innanzi al Parlamento: «Lo Stato sono· 10», la Costi– tuente alteramente aff&mavà d'essere «la. siide della sovranit~' n'azionale» ; quella sovranità che, seconcfo il Ginevòno, erii- p1;erogativa inalienabile della massa del popolo, è come tale possedut!l :- sia pu~e in, p11icella infinitesimale -~ anche dall'ultimo 01ttadrn0. ,I V. , Qual'è dunque il carattere· della, moderna rappre; sentanza politica? I ,Dopo gli studi del Laband, del Sii,ripofos, dell'.Or– lando deD'lt alfri molti che hanno approfondito questo probl;nia,"' è•·facile rispondere iu forÌila che s019 ap• pareriteméute è paradossale : • Lct rapp1·esen'.tanza politica non è una r·n,pp'.•e, · sentanza. lufatti, come si può giuridicamente concl;lp~:re una ,rappresentanza che non inv?lva alcuna responsal.:nli– tà del rappresentante ~ guarent1g1a del. c?rretto adempi• men,to çlel_lesue funzioni raprresentat,i ve; t111a :·appre– senta11za 111cui - come ne'll'itrt. 41 della nost,xa legge fondamentale ~ in tutte le costituzioni 'rp.oderne - siu atl,zi rigò1·osar(1M1,tevi,etntci q~.a]unqne. ql~u~ola che tenti sanzionare ta1e resp'onsal:itl1tl).; u~R rappsesentanza infine che' obbligato'riamente debb a durare - come prescrive il 1tost1o Statuto ali 'a.rt. 42 - per un tempo determinato quand'anche 1,el fratte mpo venga a man– c11re la fidu~ia degli elettori verso l'ele.tto? La propo– si7.ione (contenuta in tutte le attuali,. cos tituzioni·. di tutti ~ paesi civi,li,, eccet,tu~ta, fi /ituralmen.te , la ~~ss1a) che designa l'ele.tto col'.ne. mpp r.esentante ~ell mterq, Nazionfl., non può avere che 11 ~1gruficato negativo ~1 be~ chiammtrnte stabilire che egh non 1·app1:esenta t snoi e(etto'1·i · è privo però di. un significato giuridico ,posi– tivo, pòichè per qnesto presunto carattere rappre:~.e!1: tativo manca, nel sistema del dir~tto pubbl1co, quals1as1 'appoggio. (1)' Il nome_ di rappresentanza non è nulla, più che un!J, mera,' supenitizione. ve rbale,. d~po esser stato la veste fonetic;i di un vivo ,e rea.le 1sht\HQ, ·. N,è si può opporre· che qqi si t rat.ta - di. _una rap~, prese1itanza siii r;~neris (co.mo ~a 9 Cappa to1a 1~manc1;- , bile in ogni conl.roversiR scientd :ì.ca )_; e neppure tentar di sai vare la 1}a.iura l 'appres~ntat1 va d ?l . rapporto'. osservando che si ba rappresentanza ogrnqt1~lvolta s1 esercita un 1 diri 't.to nltrni : poièhè per, ·r1 pnmo ca_s~ occorrerebbe ch e q ui almeno ·apparissero 1 ,caratten 'specifici della ra:PP' esentanza, mentre n-,on~e_ne,rrsoon-.' tra alcuno; per 11 secondo, che gh e.lettori, o almeno· la Nazione avessero il diritto di legiferare, mentre non l'hànn 1 o aff!l,t'to, in quanto non sono soggetti giu– ridici - ~ non posson_o perfu~to del.ega·Fe qu~nto no~_ pessiedono. Nessuno, del resto, fra i m~derm· c~l~on di Diritto pubblico sostiene più ·la teona del 'dmt.to natural.e. . •. . Sono pertanto incontrastabili i J·igorosi ragiona– meait.i del La band e· çjel Sarij:>o.los, i qua1i veçlono 'c~n– ferita al popolo solo là ·gitfridica cooperazi_one_ali~ ,vita statale che consiste nell'atto della ±ormaz1orie del Par- . lament~ ··e pensano che éon t( uell 'atto· si esaurisca ogni ingeren;a dei cittadini nell'am111inistrazio~e dello S~fo-. E,. pericqlosa e un po' ridicola, dice il Saripol0s, l'idea che il Parlam'ento debba essere uno specchio, una fo– tografia,· una carta toporJ1·afica del pa'eS'e - espr~– sioni non infrequenti fra gli uomini politici.- Il Par- · lamento non dev'essere una macchina; esso deve avere· !!,Ùitud.ine di comàn.do e non' di se.-viiù ~erso i~ J:'ae11e: CoJposto d' uomini c he si presumono ,snperJon, Ifer intelligenza e cultura, alla media dei cittadini, e eh~ ~appresentano lo Stato, cioè gli t1om'!_ll'i · no'rr ~olo di (:) V. per queetQ para.grÙo M. S1o•rTo- P1N~òa,· Le-rif._o,·n,ie 1U~ regim.P,elettorale, eto. Jloma, Atbenreum ;19l2· - parte II;~ ;y. A~AN· 010- R111z 1 La rapjn 1 esentanza tli dfritto pubblico, in,. Studi in, ~n.o,·e tti Fad<l':', p. 101. '
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