Critica Sociale - anno XXXI - n. 13 - 1-15 luglio 1921
contro la patria; ebbene,- alloxa non- v'è pih v;.ta èivile, non v'è ,più p atria, non v'è più civiltàT . · . Non di.te, . si'gnori\del Govern-o, che questo spiri,to. ·di v-iolenza flon voi avete suscitato, che voi lo deplorate, ·che V?i mandate ci~c?lari e telegrammi a.i prl>iettt, - . quanti ne ho "Veduti 1o' stesso! - in cui raccomandate )a lega!ità, l'equità, l'eguale trattamento, la repressione, ·1m~ar~1a],e, severa: posso concedere. che tutto questo -si•lL veT1ss11!10! J?a tut~o questo· non fa che .aggiungere una nota d I ralicolo alla vostra situazione. La colpa sarà di Giolitti, ~arà. di Corradini, sarà della guarJia regia;-non me ne import.a.: fatto 'è che i~ Go– verno 'è assente,"perchè le sue parole sOI)O fiato di vento, perchè non sa colpire ii nodo "i tale della sedizio11e civile. ·. Un tale Governo td1.d.isce; ci tradisce tutti. Uri. tale Governo deve sgombrare. Con uu tale, Governo nessn'na soli.darietà · è possibil~'•nessuha .indulgenza è· legiHima; 1,~anche per timore del peggio, percbè, :in un momento ,di' tanta per~urbazione so_ci11,le, non v'è un pe'ggio che sia peggiore di Pier S~deriJli. . . ·. Il Codice pe_nale soppresso di fatto. Ma io domand~, sempre lasciando anonimi i fatti, perchè tanto vale che,siano dell'una o dell'altra riva, ma 10 domando all'.on. Fera,.ch.~ .IJl.i,±~ 7 l'pfl,9re ~i ascoltar?1i, se egli sa, mi,nistro della giustizia, <,he in molté". deUe nostre provincie,· a bei;iefic-io di talune fazioni, tutti or– mai i più~.fondameJ:!tali articoli del U0dice 'penale sono soppre~si di tatto: tamquam non e.~sènt. Vi è un articolo 14ti, che parla della violazione della libertà inciividuale,– contro privati•o contro memhri·del Paj·lainento; con ag– gra vante se la privazione -della libertà sia fat~a con nso . cti mina.cc- le o sevizie; vi ~ un articolo 154 che pun.isce .chiunque usi violenze o minacce per costrin,gere alcnn:o' a far~, tollerare od.ottenere qualcbe;cosa, cou aggrava.nt.e. ·se si consegua l'intento, e tanto piu se il tatto sia èom- - messo con armi o ·da più persone riunite; _:Viè: un a;ti• colo-.156, pel quale chiu11que; fuori degli. altri casi pre– visti dalla legge,· minaC<Jia ad alcu_no un grave ingiustq ~ danno, è parimenti punito, con aggravante fle vi sia l'uso. delle aro,i; ·_v,iè un articolo 157, che tutela il domicilio: • chiunque· ai:bitrariamente s' intr0duce o -si trattiene nell'abitazione àltrui -o nelle appartenenze di esse eontro il divieto o clandPstinamentè • (lnte.rri,tzioni - Rumorii, aggravato • se commesso di notte o con· violenza verso. le persop.e, o .con armi da' più persone riunite• (lnte1·1·u– zioni - Rumori.); v'è un articolo 187, p~r cui • éhiunq ne. , usa violenza o minaccia verso un membro del Parlamento o un pubblico ufficiale, ecc. • ...-E non· pariiamo di oltraggi· (articoli 194 e. 1951 perchè, o;mai,, sono cos~ che sem– brano· inezie. Vi è un articolo 188 che commina pene gravi. a chi usa· v,iolenza, minaccia; per impedire o turbai-e le a.du~anze o l'ei>ercizio'delle funzioni dei corpi giudiziari p ol itici o am– ministrativi, eccetera, o per influire sulle loro,deliberazi,mi; aggravanti_ ut supro,.; vi. è un ·articolo 190, per cui chiunque u3a violenz_a o minaccia ,per opporsi a ·uu pubblico uffi– ciale· méntre adempie i doveri del proprio ufficio, dèv'e's– sére tolto',èalla circcilaz-ione·; vi è. un articolo. 285. ohe vieta l'esercizio a'rb_itrario delle proprie ragi@ni, contro . chi, al fiue c;!i,esercitare un pr!l,teso diritto,, nlli casi. in. -cui potrebue :cicorrere•, 1tll'a-utorità, usa violenza anche' · sulle cose, i,ggravante' là minl!,C~ia o violenza c'ontro le . persone~ tanto più se con armi o con le~ione peri;ona]e; _gli articoli_ 364 e seguenti puniscono l'omicidio,-il 872 e · s~g~enti le' lésiorii ; vi· è un articoli) 458 pei: cui chi.un; que, per petulanza, eccetera,· molesta taluno o ne turba la quiete· è. parimenti condapnato' :Rumori); ·e. ricordo 1 !'.articolo 424 sui danneggiamenti, aggravati se con vio– lenza alle p!,lrson.e, o co11·scasso, o di notte, o con· vio- •, !azione• di domicilio, o da più di tte per.sone, eccetera 1 t'. l'articolo 300 per fincendio dolbso, e l'articolo 3Ql per chi colloca esylodenf;i ·o materie infiammabili, , 1 • . Taccio de mandato (articdfo 64), del tavoreggiamento (225 1, dell'apologia Bi reato. 12~7), dell'istigazioné a .~om– mettere un rel!,to. (246),_di cui a·bbiamo esempi •quotldfa– ni; clamoros;, patenti; ·dell'articdio 263 che vf-eta' i co.rpi aru;iati e punisce chi ne fa parte, (Interruziqni· - Ru-' mori - .Scambiq •di apostrofiJ., . .' , " 0 • , • Vi è onorevole Fei;a, un ar.ticolo ,2-26contro cht an-, ~be al s~lo fine di incutere timo;re, fa scoppiare bombe, mortaletti 'o materie esplodenti, eccetera (!nterruzjo1ii c– Ru,mori); un art\oolo _464: sihe· con.danna chi p.o~·ta armi : fuoi;i dellQi J!ropria, ab1taz1one, _eccete,ra,_con, aggravap.te .se in ad.unan:le, o concorsu ,ai gen•te, o di notte;. vi è u,n articolo 367 per chi spara. d~ntr.o l'abitato, ec'eetera (In– teri·uzioni - Rùrno1:i). t. non ricordo -l'òmessa denuncia _di armi ed esplodenti, l'omessa consegna dei :Q'.ledesimi, ' pre-vista dal decreto 3 agos'to 1919. \Interruzioni - Ru- ·_mor.i). Non rammento la circolazione abusiva dei camions sen_za paga.1· );asse pel trasporto, di persone. Ma t::OJ:\ so , taceré. dell',art. :?.18,.che· prevede l'associazione di cinque o più persone per commettere delitti; e ç>~stava·applica'fe quest'ultimo per recidere il male alla radice. · Più grave di tutti, percbè è sopratuttc, nella presun– zione dell'impunità che la delinquenza si· sviluppa., più" grave p_oliticamente e socialmente è l'alibanduno degli articoli ,151, 178·e 180, 'pei quali il pubblicd ufficiàle che, avuta notizia di, una detenzione illegale, non· provvede a farla cessare; qùello che, per qualsiasi pretesto, ·ecce– tera, omette o ritiuta di fare' un atto del proprio ufficio, eccetera; il pubbliéo ufficiale che,· avendo, nell'esercizio delJe sue funzioni, acquistato notiziJl di ,un reato perse– guibile d'uffici.o, omette o ritard.a di riferirne all'autori– tà, eccetera, sono rimandati· a giudizio. ·/ lntè1-ruzioni - Rumo1·i):. , Ebbene, abbiamo provincie dove ndn si denuncia più nessuno di tutti .questi reati, che !'.vvengono ogni· giorno l3 q,gni notte, clamorosamente, s,itto gli occhi di t.u~ti, per''chè dennnclarli è vano ed. è semplicemente' ridicolo. (lnternizioni .~. Riimo1'il. · · Ch~ cosa potrà. nascere .do.mani.. ? Or~ ·pensate' vo.i a q0:ell~, che potrà,. nasce1:e ..domani· da que~,ta contuJll;!l-cia perpetua d~l diritto, da questa sy stema.t1ca abd1caz10ne dello Stato? · Non sono un fanatico del codice penale. Ho 'iniziato la mia carr1era di pub..b1icista, acc~nto o ·sulle ·orme di Ferri e' di Lombroso, ammettehao una certa 'fatalità nella delinquenza - fatalità antropologica, diceva Lombroso, fatalità antropologico-so;ciale, soggiungeva Ferri, fatalità ,e responsabilità sopTatutto sociale, sos'tenevoi io, . onde· una: relativa ingiustizia- ed impotenza di tutte le leggi esclusivamente repressive . .M.a, pur considerando la· re-· pressione punitiv.a_come semplice «pronto soccçn'so, che non. scende alle raaici 'e pou ri_esce a distruggere la helva, quando si,lt rotto lo' strato,sottil~ di civiltà che tanti se– coli di convivenza; di religioni,. di 1 educazione hanno so– vrapposto ad es~a, possiamo noi pri vp.rci legge'rmente, così; 'di tutti i freni ,sen~a pensare.Il, quella che diventerà ,l'Italia di domani:'?. Lo possiaq;io so1>ratutto in'questo mo– mento.? Allora davvero ,sarà vano ricorrere ai ripaù. Perchè, quando_ le canapi saram1ò alte nel F erràre se· - e non vi è maggior impunità di qùe-lla da ess!l garan ti.ta -, quando le messi bionèleggeranno dappertutto e i pa.irov.i avranno pur bisogno urgente déi lavoratori; SI) noil sa– remo acçòrsi prima !ti ripari, eh-i.'ci salveFà dalle rappre– saglie, dalle vendette, dalle jq,cqiteries, che· roy_ineranno. .definitivamente il nost~o Paise? · · , . Voi ci parlerete di imboscate, di agguati, di tradimenti: voi vi vanterete 'di combattere a viso aperto. Non ci vuote tioppo ·eroismo qua.udo la forza vi presidia, o vi. lascia fare. Se i nostri prepareranno gli agp;uati - cip è ben poss(b_ile, - noi li disapproveì·emo, cerçheremo di trat– .tenerli, li rinµegheremo, ,.e. ridi;remo, per la <;entéKima, ;,:ierla niillesimà. volta, il nostro· sermone tolstoiano; ma ahi mè! no n skranno _parole al v:~nto? Anche perchè noi non sia.mq _un partito militarmente organizzato, ehe pòssa intiu,are · lii ritirate strateg-iche. Percbè quella .sarà o ·parr.à l'unica qifesa, perchè' l'istinto è più forte della ra– gione, percliè l'uomo è fuomo, percbè la belva è acco- vacciata nei vostrl 'coq1e nei nostri... · E quando :vedo, e vog,lio credere che l'atto sia sin– cero e non -qna manovra, q"4ando v.edo, anche da quella parte,·. à,lcm:1i venirci incontro ·ag)'.tando qualche' pallido ramo~cello d'ulivo, io vo:i;reir~llegrarmJl·ne; vorrei vedere in questo il sin tomo che voi stessi siete rinsaviti, che vi siete spaventati delle cons~guenze della vostra stessa propaganda. _ E vorrei che, iJTorati'·dal'le nostre lacrime, dai nostro sangue, se occorre, quei ;virgulti crescessero in ·salde piante di. ulivo (A,pprova:i:ioni).• Ma rimango dubitoso, ~e già non si é andati. troppo· oltre. Perchè, òrmai si sono create delle forze, clìe hanno una ragion- d'essere in sè, nei loro inte1;essi immediati, nei loro sti.pendi, ,nelle loro !lSigeqze di vita \voi parlate di cinquecentomila orgariiz– zati ed armati, e basterebbero cinquemila), .]e quali vi si ribelleranno' .. _La lorò, éon1ot,ta ha UJ:!a ragion d'essere, I. •
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