Critica Sociale - anno XXXI - n. 11 - 1-15 giugno 1921
·, GEW:l.'ICA SOCJALE 173 l'applicazione delle_ più gr'.1vose disposizioni, im- ! ppste ~Ila Repubb)t~a •tede~ca 1 determina una serie l dt cosi. acerbi aittntt, che l efficacia .delle ~ clausole · del tratt~to, e I_~possjbil!tà di ottenerne il rispetto I da parte _del vinto appa10no sempre più proble-, matiche. . . . Quand< ? John M aynard ·K~ynes pubblic"ò il suo rebbe aneora all'incirca· i 202 · miliardi · di marchi oro, cioè a -dire che, dopo ventìcinqlie anni dal~ l'armistizio, .,.il dèbito ted~$cb sarebbe• sùperiore · a:I totale dell'indennità, come fissata nel 1921 ! Il Temps' concludeva osservandò che il trattato di .Versai'lles mette un'arma formidabile tra le mani dei Governi alleafi, i quali potrebbero · anchè ,co~tringere la libro, ormat celeb.re, t)1torno alle· conseguenze .eco– nomtche della pace, i pubblicisti francesi ir,isorsero sdegna.ti contro il 111embro del ·Rea-le, Coliegio · di . Cam bndge, che aveva osato -propugnare Lina -tesi non abbastanza animata di germanofobia: e l'ac– cusarono ironicamente di aver.e scritto un rom'anzo per servire di trama ad un· nuovo trattato di pace di Cambridge. Keynes, in questo suo libro, che ebbe .tanto successp in ogni paese e molteplici edizioni, sostiene· éhe i vincitori non -erano in di– ritto di imporre condizioni che contraddicevano a• qu'elle accettate dalle due parti,· al momento' in cui fu discusso· e firmato il protocollo dell'armistizio: e che la Germani'a, in ogni modo, non. avrebbe potuto sottostare agli enormi carichi tributari che il trattato di pace volle. addossare .al popolo tede– sco. Gli scrittori francesi impugnarono .l'esattezza delle cifre esposte dal Keynes, per ciò che rigùarda l'entità· èl~lle devastazipni sofferte dalla · Francia e la 'potenzialità' della Germania a pag are. Non è no– stro proposito di intervenire nel.la polemica con altre cifre o con· obiezioni· specifiche. Ci sia con~ 1 sentito soltanto di ..esporre alcune _consideraziooJ . che, a nostro giudizio, convalidano ,la tesi del Keynes, indipendentemente dall'esattezza dei cal– coli esposti dall'econo.mista inglese· e vivamente oppugnati da qùelli di Francia. . In una memorabile-- discussione alla Caniera francese (3-4 febbraio 1921), !'on. Andrea Tard1ieÌ.1 affermò che il credito particolare della Francia quale risulterebbe. in· seguito a/l'applicazione del principi posti dal tq1ttato di pace, si eleva· a 58 miliardi di maréhi oro per le pensioni· e. a 143 mi– liardi per i danni alle regioni invase: cioè ad un t<?tale di. 2_01_ mi\iardi_ di m_ar_chioro. Ma, con mag– gior prec1s10ne dt partrcolart, ti Temps del 31 maggio 1920 ayeva esposto il· 1neccanismo di questa onerosa liquidazione e ca'lcolato qual·e sarebbe il carico finao– ·ziarìci che la Gerrilaflia dovrebbe sostenere sulle basi del f.rattdto. Si supponga,. d'unque 1 che l'indennità fosse stata fissata· dalla Cummissione l')er le ripa– r.aziorii ad uria cifra globale di 2ù0 111iliardiiii mar– chi oro: in ta\· caso la generosità dei vincitori sil-, rebbe, manifesta per i discendenti ,di Brenno, in– quantochè questa somma -avrebbe dovuto coprire tutte le riparazioni _spettanti a tutti~li Alleati, men– tre Ja. sola Francià riterrebbe suo cfirHto di riscuo– terla. Ci_ò p9sfo, si pensi che la Germania, accre– scendo normalmente- col lavoro e con fa tenace discip,lina dei cittadìni tedeschi la ·sua càpacità fi– nanziaria, paghi .regolarmente le annuaLità dell'e- -norme debito. Il trattato deterniiria çhe il àebifo te– d~~co_ s✓.ari'i g,~avato. di Uil interesse qel 5 per çento: qmndt ti .debito stesso s .accrescerà di l0 -miliardi all'anno. A partire dal 1921 la· Gerlnani,a verserà 1250 milioni di marchi oro 'afi'ànno: <lai 1926 l'an– nµàlifà• sarà portata a 3000 milioni: dal 1928 a 420b mrlioni e dal 1931 a -5400 milioni di marchi oro. Ma, frattanto,• le risorse della Germa'.'nia s'ac– qescono e. la Comrr1issiorre 'potrà c:lecid'ere di au- mentari; la cifra delf' annualìtJ.t tedesca · fino allo spirare dei ,treqt' iuini' previsti 'da'! trattat~: nel 1935, nel .19~9, nel 1943, le annuaiità ,saranno ogni volta alimentate di un miliardo di tna'rchi oro. Nel 1943 la Germania dovrebbe dunque· pagare 8400 milioni di marchi oro. 6iunto· q.uesto momento, e 'suppo– nendo che i ver sament i continuino nelle condizioni · prescritte, quale sa.rà' . l'ascendere· del debito tede– sfo?-_In capi.tale e inter,essi,, nel 1943, esso· tocche- Germ3:nia a pagare· quasi indl;!finitamente. ' .Ma questo 1 p·rogramma massimo cli rivendica– zioni,.' al quale restano tutta vi.a fedeli in Francia, Jra _glt .~Itr_i, l'ex-pr~sid'ente, Poi_ncaré e quegli che fu ti _ptu fidato coflaboratore di -Clémeflceau, !'on. Tardteu, avrebbe potuto. eventualmente trionfare nel caso che anche l'highilterra. e gli altri Alleati della Francia l'avessefo fatto proprio. Già fu detto da Clémenceau che il trattato fu creato d'acèordo ti"a gli Alleati e che solo, col permanente accordo degli A!le'érti si sarebbe potuto applicare. hwece dal· 1918 ad oggi 11101te cose sono mutate: l'atteggia– mento del Governo - di Londra, pure· attravers0 ripetute oscillaaioni, si è aiidato ptogressivamènte modificando; ed a11che il Governo di Parigi do- . vette adattarsi, sebbene a malincuore\ a rettificare I le propti'e vedute. A Boulogn~ (estate -del 1920) Millerand e Lloyd George stabllivano un principio ch'e si discostava di alquanto dalle ferree disposi– zioni del trattato: invece 'di voler esi'gere dalla Geqnania la totalità del)è riparazioni, cjua'l'e è 'de- nunciata e reclamata dai 1 pH1içtransige11ti' Francesi, Vel)ne stabilita una sonìma complessiva à forfait, nella cospicua cifra d1-26 9 mij!iardi c li marchi oro, il cui paga1hento doveva effettuar.si in 42 annua– lità: e_il 52·per,cento d·i questa somma e'ra" riser– vati? .ali~ _Francia.. Nel. succes•sivo convegno . di Pang1 (ftne gennaio 1921) -lo stesso principio fu confe_rmajo e integrqto., data la ripugnama· recisa _del signor Lloyd Ge01'ge a riaprire la discussionè sulle ba~i del trattato e iri dispetto dei pçecedenti , acqn'di di Boul'ogn\!; così come tentò di fare .il ministro Doumer, nrancfa'to avanti dal presidente Briànd, forse per ra:g'i'o'ni di t~ttica parlamentare, con proposte ecç:ess'ive, ·che doveva:no p'iacere ai più aggressivi haiionwl'isti di l-'al'igi: iri quest'occa– sione S'i addfven,ne ,fra gli Alleati ad· •Lm'altra' ridu- 1 zicine della' gross·a somma precedenten1ente fissata:. fa cifra dei miliardi .che. la Ger111ania dovrebbe pagare in 42 annualità fisse, gradatamente ascen– denti, fll,i stabilita in 226; ed in aggiunta, -questa volta, fu escogitato un cor11plicato sistema di esa– ziç)ll'e supplementare, riguardzrn'te uiia tassa, pure distribuita in 42 a1111ualjtà, dal l maggio 1921, eguale al 12 per ce.nto ·del .,,alore comJ?léssivo delle esportazioni della Germania. · ; I Non è qui ib c_aso di indagare se la 'Germania sia ora, o. se in un prossimo avveriire sarà, in graiio di •far fronte ad un ohere 'tanto grave, per un tempo co~ì lungo: di modo che i figli e i_ nipoti dei Tedeschi che fecero la guerra-dovrebbero continuare a pagare un tributo aì vincitori. Molti. opinano; gi.ustamente, .c11es\a impassibile pensare ad una c0sì fatta even– tualit~: , anche ,per il sèrii.pHce motivo che i l•e~e- ,, schi sarebbero indotti a non lavorare con l' abitua.J'e costanza, o ad espq.triare in gran iù1mero, qualota non avessero auro mezzo con,cui opporsi alla ·voracità; ,dei pubblicani stranieri. Ma la discussi0'11e è ardua - nonchè supe\·flua - su questo punto, quando ve- , · demmo scrittori francesi che non esitawno· ad ac– cennàre; ad una cifr a dòppia di quella '!nassima dei ' 200 miliardi, co.me la Cifra che meglio si avvici11e– tebbe alle spèranze d·ei contribuenti frat~cesi. (Jo-, 11:INN!èT, Reflue Universelle, 15 settembre 1920). ' . * * * Ma, pos~a ·o nòn possa la Germania pagare, . sia o ,non sia la Francia -in diritto di esigere un'in– dennità tanto· rilevante, il problema che s'impone /._ j ' . ' '.
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