Critica Sociale - anno XXXI - n.10 - 16-31 maggio 1921
D.RiTìèAS00ìAt~ identificarsi con la ragion politica, e quanti rancori e odi e ostilità, di natura varia e impura, trovino il loro sfogo attraverso le sentenze del fascio-! -Nel tragico e nel terrifi~ante si trovano anche i motivi d~comicità. 0' è il bastonato che non se l' aspettava, perchè ignorava d'aver dato moliv,p ad attirare su di sè; cioè sulla sua testa o sulle sue spalle, l'attenzione del Fascio. Ancora stordito per le percos,ie subite - e sono lievi, se può concedersi questo lusso! - va .alla sede del di-rettorio .a chiedere spiegazione; Lo riceve un giova– netto poco più che ve11tenne, gentil~ e per· bene. Lei prega di calmarsi e di sedersi. Sfoglia.tranqµillamente un registro, scorre i nomi e, se quello del bastonato presente non c'è, si alza, prèsenta le Slmse del Fascio e giustifica l'equivoco con nno scambio di persona o cori lo zelo eccessivo di questi ragazzi che hann-◊ sempre paura di non lare il loro dovere. Se invece il recla– mante figura nell'elenco esaminato, il -giovane, segre- . tario o presidente palese del Fascio (perchè il ·Fascio · ha anche un Direttorio segreto che nessuno o pochis– simi conoscono), si limita a domandare ·quante basto– nate abbia ricevuto, e siccome il bastonato di solito non ha avuto l'attenzione di contarle, i I capo del Fascio gli dice con la consueta semplicità: « Vede, a lei spet– ta vano 6 bastonate sulla schieHa. Sono notate qui. Se ne ha avute dippiù, faccia il suo reclamo- e noi prov– vederelllo a richiamare all'ordine i bas'tonatori ... » L'uo– mo che ha ricevuto il suo conto rimane intontito per · la seconda volta. Si guarda attorno, come per doman– dare se s0gna o ·se è desto, e quando vede cht. non c'è altro da fare,. si allontana e si affretta alla sua abi– tazione, sempre col tim0re add0sso. di fare qnalche brntto incont.ro. .. Alle donne no·n si è ancora applicato il ba_stone; ma non sono risparmiate neppur _!lsse, speciaHn~rite se indossano una camicetta rossa, se respingono i com– plimenti del- fasci"sta,· sEl,tornando dal lavoro, C!lntano una canzone proibita dalla nuova l'egge: P.er le donne si è trovato un sistema di sfregio che èonsiste nel gettar loro - con apposite perette - schizzi d1 liquido oleoso, che insozza di nero le guance, rovinando anche gli abiti. 11 Governo del Fascio. .Naturalmente il Fascio vive miÌitarmente, con . quartiere - che è spesso o un albergo o una casa gentilmente offerta da un agrario - con turni di vi– gilanza, di perlustrazione, •dì azione. Quando imbru– nisce; i fascisti wandano a casa la gente .. Non vog!'iono uomir.i in giro. E siccome quelli, che sirno segnati per la bastonatura, rimangono fuori del paese, i-fascisti ·ne vigilano l'ingresso fino all''alba·, perquisendo tutti quelli che passano e chiedendo loro ragione del loro transitare. Impossibile naturalmente qualsiasi riunione e anche qualsiasi colloqnio. Ognunq vive tappato in casa o sul lavoro, in att~sa c~e !1 r:egime d~I trrrore_ finisca. Ù n!co conforto per I socialisti erano I g10rriah, ma, all'arrivo del corriere, i fascisti stazionano davanti all'Ufficio Postale, seguono il portalettere nella distribuzione ·e, quando Vl;ldonoconsegnato un· Avanti o una Giustizia, . li tolgono dalle mani del · destinatario, dicendo: Voi non dovete leggere questi giornali. Ci pensiamo· noi per oggi a mandarli indietro, ma sarà bene che avver– tiate l'amministrazione di non ·mandarvelo più. . . ~er dare poi alla popolazione rimasta nei paesi mva_s1la sensii:z1one_ della presenza sempre vigile del f~smsmo, quasi ogni notte si sparano numerosi colpi_ d1 r1vol_t~lla, che ~urbano i gìà angosci1iti riposi della popolaz10ne atternta. · · _Q~esta è_la condizione nella quale si trova.no i Co– muni _d1 tutto il ~asso Reggiano e della pianura. Ma anch·e quelli della collma hanno· già avuto le prime avvisaglie. A Reggio città. Un'_occhiat~ a Reggi_oCitta, e la rassegna è finita ... per ora: Giacche, ad ogm giornata che passa, aumenta 11rosano delle prepotenze e ·dei delitti. Abbiamo detto Bibl,i,oteca Gino Bianco dell'i'nseguintento notturno dei depUJtati frampòlini e Zibordi, dell'invasio110 del-l'aula. con11igliare con urla,_ minaccie e provocazioni alla rappre11eutanza cittadina; abbiamo, di sfuggita, accennato· all'inceudio e alla de– v:astazitirie della G;iùstizia, della Camem del _Lavoro, del Club Socialista, della Stampa Socialista. ,... • Cosa siano la Camera del Lavoro e la Giust-izia (a ozi le due Giustizie: la settimanale. foudata e di-. n,tta da quarant'anni da Camillo Prampolini, e la quotidianà diretta da Zibordi 5 e)a Camei-a del Lavoro fondata da Antonio Vergnanini ed ora diretta da Ar– turo BellelJ i, nòu c' è bisogno di dire ai lettori ·della Critica. Delle altre· due istituzioni ·distrutte, il Club sociàlista era il ritrovo dei socialisti della 01ttà, che potevano spesso, nel magnifico locale recentemente co– ,strnito, asèoltare eccellenti. esecuzioni 6rchestrali ·e li– riche; la Stampa era ùoa cooperativa creata aa 'trn manipolo di compagni per organizzare la distribuzione e la vendita di giornali, riviste, opuscoli, libri, non solo· socialisti, _ma anche neutri, ritenuti utili a un serio studio çlelle questioni sociali. . La- fu1·ia fascista devastò tutto; e delle cose di– strutte si trovarono tracc:e nelle macerie; non si trovò· ·invece traccia alcuna d i 20 p enne stilograficµe chJ trova– vau<1inel negozio, nè d.el portafoglio del direttòre della lib_reria, riuscito appena a porre in salvo la sua persona. Il-pretesto dell'incendio delle istituzioni somalistefu questo. I fascisti cercavano un· socia.lista c-he doveva es-. sere bastonato. Andarono a cercarlo alla ferrovia della Reggio-Ciano, nell'ora in; cui il trenQ stava per partire. .O che, come dice qualcuno, uno d,ei fascisti, perlu- strando il treno, abbia da un fiuestrJ.Uò sparato col– pendo un compagno; o che invece, cpme ·dicono _altri, 11 colpo sia partito dalla folla: fatto sta che un gio- . vane fascista .rimase ferito;· meno gravemente di quel che parve ner primo momeuto. I fascisti,• rientrati in città, si recarono prima a devastare la. Cawera del Lavoro e la stampa socialista e poi il Club socialil:lt!\(e, finalmente, La_ Giustizia. ·Tra la prima operazione e !'.ultima passò una buona mezz'ora, durante la quale l'autqrità di P. S. poteva almeno far finta ·di tentare una qualsiasi resistenza. Ma quando gli incendiari si recarono alla Giustiz-ia, trovarono tutte le vie libere. Forzarono la porta~ eu– trarono e - irnica resistenza morale - trovarono Ca,– millo Prampolini, rimasto solo con un tipografo, che affro1Jtò quella folla urlante e armata di r:ivoltelle gridando: «]?rendetevi, la mia vita, ma risparmiate · questi uffici, questa tipografia, ohe sono stati {)reati dal sacrificio di migliaia di lavoratorL » • · Si è detto che a Prampolini furono -usati dei ri– guardi. Non lo ,hanno percosso, è ,'.ero, ·ma gli hanno detto: « vada via lei, s1 allontani di, qui. .. » E il~ve·c- ..chio creatore di tante cose buo)J.e e ,Prpvvide, l'uomo 1 .che ha dato una c~scienza nuova a tutto U!) popolo, ha dovuto allontanaq;i dalla sµa casa , pcr chè potesee compiersi senza ostacoli l'opera sçiagura,ta.di: distruzione. ·Ecco, a tocchi rapidi, la s-ituazione creata nel Reggiano ·dal fascismo. ., Genesi e intenti del fascismo. . Iu Reggio città questa a2ione fascista· trova spie– gazione nell'opera svolta dai socialisti per la dife8a dei consumatori. Contro la .Farmacia m unicipa1 e, che ha, assorbito tutta· le· farmacie della città, so.no odi impla– cabili che parevano sopiti, ma risorgOIW . ora più ag– gressi".'i, presumendo sia questo il momento propizio. La municipalizz-azione del servizio farmaceutico ha fran.– tum~io i sottili legami - invisibili pel pubblico, ma non .meno sensibili per le sue fi-nanze - che· affr~tel- . lavano medicj e farmaoi-sti nell' inte11to... mediéo-far– maceutico di meglio afil.iggere la p112iente umanità; e CIÒ -1'ha fatta cordialmente detestare dagli interessati . feri-ti. Il ~uJ.ino e il Past'iticio, il Pa:qificio municipale, lu,nno' urtato gli esercea-ti privati ; •co§i ·come 1' Ente dei .consumi - che non ~ stato fondato e non è diretto
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