Critica Sociale - anno XXXI - n. 6 - 16-31 marzo 1921

94 C;RITICA SOCIALE iufatt,i, reintrodurre nel 1919, nel quale anno le industrie metallurgiche di Pietrogrado vennero pure raggruppate in sett6 sindacati. Le stesse esperienzfl vennero fatte ne'lla industria tessile e in altre induatrie meno importanti. Ma per quanto si constati nn cerpo risveglio della vit~ industriale, « finchè la guerra continua - osserva la relazione - tutta l'attenzione deve essere concentrata su di essa e la rico– struzione economica della Russia deve essere differita •· La q~estione agr;iria. 11 rapporto accenn11 quindi alla politica di subordi– nazione delle Cooperative allo St<ito, già da noi rilevata esponendo il programma dei bolscevichi lll, e si sofferma sulla questione della terra e dei rnpporti tra popolazione urbana e rurale, problema fondamentale, dato che i con– tadini rappresentano nna popolazione di 90 milioni .su un totale di 125 milioni di abitanti (2). I contadini, osse1•va il rapporto, sostengono il go– verno bolscevicv o, almeno, non gli si oppongono, perchè la rivoluzione ba dato loro più terra anche di quanto non desiderino di Qoltivare.e perchè l'esperienza fatta soLLo il governo di Dimikin, di Koltciak e degli altri controrivoluzionari ha dimostrato loro che il governo bolscevico è il meno duro. Tutta la terra ~ stata nazionalizzata p·er decreto e, praticamente, tutte le grandi tenute sono state espro– priate, e i terreni dei contadini pii.; ricchi divisi: la terra così quotizzata è st11-taaggiunta alle aziende dei conta– dini più poveri. In un'intervista con la delegazione in– glese, il Commissariato per l'agri.;oltura ha dichiarato che il conta,lino cionserva la terra assegnatali solo fin– tanto che lavora, che non può venderla nè cederla a terzi nè trasmetterla per eredità. Tuttavia quando egli muore i contadini del villaggio lasciano che la terra ri– manga alla sua fii,miglia, se questa aesume il compito di col ti varla. La produzione agrarii•. è diminuita dal 30 al 40 °lo, per effetto della deficienza di concimi e di macchine, del deterioramento dellò scorte vi ve, del depauperamento fi. sico dei lavoratori e della mancanza di tecnici, non es– sendovi c!:ie 4000 11gronomi, mentre ne occorrerebbero almeno 85.000. Non ostante, la resistenza dei contadiryi, -che rifiutano la moneta deprezzata e non po3sono rice– vere dal Governo i manufatti di cui necessita.no, le re– quisizioni di grano dànno· però un prodotto ogni anno maggiore. ' Il Gover110, secondo il Commissario per l'agricoltura, sta tentando di attuar11 la sua politica diretta a s-ilup– pare le aziende statali e a incoraggiare- le Cooperati ve agricole, sot~Q forma di •comuni agricoli• e di «Artels,. Ma, sempre ~iicondo il Commissario per l'agricoltura, ·la transizione dalla agi-icoltura individuale a quella socia– lizzata non può essi,re attuata che con una pacifica vo– lontaria cooperazione. e non con la violenza (3). Per ora i contadini, che sono tenuti a cedere a1 Governo il grano requisito e a vendere altri prodotti in misura e a prezzi determinati, possono vendere il resto sul mercato, per quanto la gra11cle differenza tra i prezzi di requisizione (I) Si ved1t al riguardo: Coopemtio" in Soviet Russia, by Z. Stenoel•Lensky 1 pubblicato dal Joint committee of rassian coopera– tive orgcinisatioua in Londou. - London, 1920. (:!) Slll probl,m.a. agrario in rappoJ·to a.lJa rivolur.ione russa si vedH. il pregevolissimo studio di,.OTTO BAUt;H.: Bolschevismu..s od8r Sozia!demokratie. - Wien, 1920. (3) A tal rig,1ardo è interesso.nto vedere il rapporto di Lenin all'VUt Cougresso del Partito oomnnists, ùel marzo 19'19, sulla po– litica dei comunisti verso la classe media. dei contadini: e gli or– dini del giorno votati dal Congres.rn sullo stesso tema. BibliotecaGino Bianco e i prezzi de~ mercato sia ragione di grave malcont~nto tra i contad.ini e incitamento al commercio clandeatmo. Comunque, nota il rapporto, • è chiaro c~e, p~r 1:•olt_o tempo ancora, la Russia dipenderà, per 1 suoi v1ver1, dalle transazioni che dovranno essere fatte con quella che è, in pratica, una popolazione di contadini proprie– tarì. Non ostante tutti gli sforzi, compreso l'uso della violenza ove i metodi persu•sivi non bastano, la neces– saria q\lantità di derrate, come dimostrano le st~tis_tic~e, non è ancora ottenuta. Nè è facile che le cose m1ghormo sensibilmente a questo riguardo, a meno che il Governo non sia in grado di dare in cambio qualcosa di più della carta monetata, la quale, per la enorme inflazione della moneta, perde ogni giorno più di valo:i-e•, Questi rilievi della deputazione inglese sono com• pletati da quelli della speciaie relazione, allegata al rap– porto, di uno dei membri della medesima, Charles Roden Buxton, sul villaggio d: Ozero vicino I\ Samara. Secondo iJ Buxton, i più intelligenti tra i contadini intervistati considererebbero la presente distribuzione della terra come provvisoria. La terra i,;· ritenuta però attualm~nt~ dai contadini come. loro proprietà ·individuale a tutti gh effetti pratici, e, in pratica, quando muore il padre, passa ai figli, ad onta della legge scritta. Le requisizioni coat– ti-ve di grano e di bestiame, i contributi çosì detti vo-' lontari la mobilitaziono che· il Governo fa dei cavalli, I • dei carri e della mano d'opera provocano un grave risen- timento nella popolazione agricola e suscitano talora ri– volte, che sono poi violentemente represse. Nel villaggi_o di Ozero si è anzi verificata, nel 191-9, una notevole di– minuzione nella terra ~rata e seminata; e ciò è dovuto, secondo i contadini, a qu~ste requisizioni dei cavalli e dei mezzi di trasporto; ma il Buxton non ha potuto ac– certare se il fenomeno sia imputabile anche ad altre cause. Circa l'attitudine dei contadini verso il Governo, il Buxton rileva che la maggioranza dei contadini di Ozero, per quanto risulta dalle loro stesse asserzioni, ritengono di dover molto al Governo dei Soviety per ciò che riguarda la terra; essi approvano il • principio della eguaglia~za di tutti i cittadini•, parlano spesso del vero Comumsta_ come di una persona ideale; ma lamentano vivamente tre cose: 1lllzitutto e sopratutto la mancanza di molte cose necessarie; le requisizioni forzitte; la confnsione dei perpetui ordini e contrordini, spesso incomprensibili. E~si pensano che il Governo abbia la responsabilità di tutti questi malanni e che il contadino sia, in certo qual modo, in una posizione di inferiorità di fronte ai citta– dini. Gli insc,ritti al Partito ,cop:runist11,son,o assai rati in campagna e in Ozero non sono che setbe, tanto che ·tutti i membri del Soviet, ad eccezione del presidente comu~ista, sono • senza partito •; ma essi costituiscono un piccolo gruppo di attivi propagandisti e sono, sotto parecchi riguardi, i più evoluti del villaggio. In un altro villaggio, dove il prete è un uomo ca– pace, ma intransigente e dogmatico, i contadini sono. inv.:iceviolentemente anticomunisti e parecchi dei capoccia del villaggio dichiararono al Buxton: «Noi viviamo sotto un governo feroce, come ai tempi di Caterina la· grande, e siamo degli schiavi. , A t11,lriguardo va osservato che molti condannano la propaganda antireligiosa dei comu– nisti come un grave ostacolo ad una cordiale collabora– z:one dei contadini coi comunisti, perchè è impossibile che i contadini, molto ignoranti, abbandonino la Chiesa: molti di essi sono anzi ostili ai nuovi • comuni agrsri •, perchè li giudican6 istituzioni • atee , . D'altra parte, il programma scolastico del Governo, per quanto magnifico in astratto, non ha potuto ancora essere tradotto in pra– tica nei villaggi ; anche da un altro membro della dele-

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