Critica Sociale - anno XXXI - n. 6 - 16-31 marzo 1921
CRITICA SOCIALE 93 _____________ ____:____:___:....:.....:..===------------- s'insedieranuo vittoriose sul Bosforo e fin sul Nilo. Ma Diderot, d'Alembert e Voltaire rappresentano la coltura accademica, quasi ufficiale. Il Rousseau, invece, il vaga– bondo· precursore del l'Omanticismo, ha sui Russi un opi– nione assai più libera ed originale. Laddove il Voltaire ha scritto un. volume tutto·apologetico su Pietro il Gran– de e la sua opera, il Rousseau accusa il celebre Czar tli avere una politica• 'profonda.mente pregiudizievole ~llo sviluppo autonbmo ed origi11ale dello spirito russo. Egli avrebbe fatt6' come quei precettori, chf\ sforzano l'intel– ligenza del fanciullo, la fanno brillare un momento, ma la reirdo110 più sLerìle per tutto il resto della vita. Il cap. VIII del libro II del Contratto sociale si chiude con queste parole: • L'Impero russo vor1;à soggiogare l'Eu- • ropa e ~arà soggiogato esso stesso. I Tartari suoi sog- • getti e suoi vicini diverranno i suoi padroni ed i no- • $tri. QL1esta.rivoluzione mi pare infallibile. Tutti i re • tl'Eut·opa lavorano di concerto ad accettarla•· Cateri– nidI, venuta a conoscenza di questa ... profezia, prometteva, in una lettera al Voltaire, di. dedicare le sue forze a darle la piti rude smentita; ed il Volta.ire stesso, nel volume su Pietro il Grawle, si esprimeva, in proposito, in ter– mini quasi oltraggiosi per il Rousseau. Che cosa volesse significare il Rousseau, dicendo che i Tartari sarebbero divenuti padroni della Russia e quindi dell'Europa, non è chiaro. Certo il Rousseau, negando l'utilità dell'opera di Pietro il Grande, precorre il celeb're dibattito tra occid•ntalisti e slavofili, che si svolgerà in Russia nel sec. XIX. Per colpa degli Czar (anzi, secondo Ronsseau, pre– cisamente di Pietro I, il più ammirato tra di essi) il popolo russo sarebbe divenuto per sempre incapace di portare un contributo suo proprio all'incivilimento d-el– l'Europa futura. Idee paradossali, in aperto con tra.sto con l'avviamento storico e culturale del sno tempo e con le audaci speranze che sul grande popolo slavo fonderanno più tardi eminenti scritto1:i del sec. XIX, ad es. il Car– lyle. Uol Rousseau, per altro. sembra accordarai il De Mai– stre, il quale dubita fortemente che dalle varietà delle stirpi raccolte entro l'Impero e dall'accozzo tra le tradiziol\i religiose e sociali della Russfa e lo spirito critico d'el– l'Occidente europeo possa formarsi a.lcunchè di vitale e di grande. Certo il Rousseau e il De Mll:istre rappresentano un progresso su gli altri pensa.tori del sec. XVIII. Essi spingono lo sgnardo nel popolo, nelle genti dell'Impero, nella. materia viva e profonda di cui esso si sostanzia, e toccano alti problemi spirituali e storici. Non per nulla l'uno è romantico e l'altro è ca,ttolico; il Diderot invece e il Voltaire non vedono ohe Pietro e Caterina: essi sentono solo lo Stato. Non, per nulla essi erano estranei al popolo e lo clisprezzavanò. Così voleva l'illuù1inismo dal '700, cosi voleva, quella storia guerrlen della Russia. che doveva portare ai trionfi· militari di Alessandro I, il vincitore di Napoleone. Il sec. XIX invertiTà le po– sizioni. li SM. XIX preparerà la catastrofe dogli Czar, ed innalzerà il popolo russo, imponendo i suoi dolori e i suoi martirì, la sua arte e i suoi scrittori ciclopici, al- 1 'attenzione, all'odio, all'amore dell'Europa. LION0J,T,0 Gi!HIMI. È uscito in opuscolo, col titolo SOCIALISMO E MASSIMALISMO il di sc orso detto da FILIPPO 'fUHA'ri al Corigresso socia– lista.di Bologna dell'ottobre 19t9. E in deposito presso la, F.razio11e cli concentrazione 80ciali.~ta /via. S. Giovanni in Concq, 4, Milano.) a cui le richiesto devono essere inviate. Il prezzo per ogni copia è di ceut. 60. · P::ir richieste superiori alle 20 copie il prezzo è ridotto del I O¼; ol– tre le 50 copie del 20 ¼· Biblioteca Gin9 Bianco I La rivoluzione russa nel giudizio dei labouristi inglesi Esami~ato, negli articoli precedenti, (lì sulla scorta dei docnm~nti pubblicati nel rapporto della delegazione operaia inglese in Russia (:'<li il programma economico dei bolscevichi e le critiche dèi partiti socialisti a,ntibol– scevichi, non ci 1·esta. che esporre i Filievi e le con.elu– sioni della stessa. Commissione. L'organizzazione., industriale. La relazione accenna, anzitutto, all'organizzazione nazionale dell'economia., a. mezzo di • Sezioni ceotrali della produzione•, sotto l'alta direzione, fortemente cen– tralizzata, del • Consiglio supremo dell'economia•; si oc– cupa del • Conlmissariato del lavoro., al quale spetta la direzione cli tutti i problemi relativi alla mano d'o• pera (registrazione 1i distribuzione, determinazione delle paghe, protezione del lavoro, sta'tistiche ecc.) (3); rileva la triste condizione degli opera~ del!' indùstria, i quali disertano spesso ljl fabbriche per rifugiarsi in campagna ove trovano fa.çile impiego presso'i cont,adini, a salari in moneta più alti, e maggior larghezza di vi veri, per quanto le ·autorità facciano ogni sforzo e usino tutti i mezzi, anche coattivi, per impedirli questo es0do, sopra– tutto degli opera.i più qualificati. A'nche tra questi ultimi c'è infatti la. tendenza a emigrare in 0ampagna., quan– tunque essi percepiscano salarì molto più alti della. media mensile che va, secondo la capacità, da 1200 a 4500 rubli e che è assolutamente insufficiente li.i bisogni della. vita.. Ma particolare in tè resse ha il rilievo, contenuto nella relazione, circa gli sforzi diretti alla rlorganizzazione della ecoIÌomia nazionale e le difficoltà che si dovettero vincere per uscire dal caos in cni la produzione economica. si trovò ali' inizio del periodo rivoluz-ionario. Una chiara imàgine di questo travaglioso periodo di riorganizza?:ione può desomersi dall'a relazione (alleg,ta a: quella della delegazione inglese) compilata dal presideHte della Sezione metal'lurgica ,ii Pietrogrado (4). Le fa;i sùc'cessive sono : gli operai si impossess a.no delle fabbriche e ne cacciano, nella più parte dei casi, i tec'nièi, sièchè la produzione subisce una completa. disorganizzazione; successivamente i Conaigli· di fabbrica, dapprima indipendenti, sono su– bordinati ai Sindaca,ti operai; in seguito la direzione passa ad un Ulhcio organizzato dalla Stizione metallur– gica del Consiglio economico, la qual,i provvede ad orga– nizzare, per le singole aziende, i Consigli cli amministra– zione, compòsti per due terzi da delegati del Consiglio nazionale dell'economia e per un terzo dagli operai dello stabilimento; finchè da ultimo a quèsti Qonsigli è sosti– tnita una direzione • uni personale•· Nel1'.ostesso tempo, veni vano adottati varl sistemi per stimolare la produzio– ne, caduta in maniera calaslrofi.ca per la deficienza di operai qualificati e di tecnici, per la scarsa çlisciplina degli operai e per la abolizione del cottimo, che si dovette, (I) V. Q,-itica Sociat,, nn. 1 e 3. ('!) British Labou,· Delegatio1' to Russia, 1g10. -London, 1920. (3) Sui problemi relativi all' organi:r.za: done dell'inrlustria. ~ a.lJe condizioni del ln.voro, si veda. l'interesea.nte pnltblicazione del Bu• •teau biter11a.tional clu fravail di Ginevra.: LM conditio~s dtt travail dam la Russie des Sov.iets. - Parie, Berger-Levrault; 1~0. (\-) Su qneata. evolu%ione del e controllo operaio~ in Ruaeia, ei veda. l'jmport.ante relazione d'll Losowsky, membro del Comitn.to esecutivo del Oonaiglio oont,rnlo dei sindt1.oa.ti russi, in: Trade U~ nion8 in Soviet Russia, pubblioa.-lJo in novembre dal Labom· R~sem·ch Depa,·tment e dal Partito indipenclonte del lavoro inglese. - Lon· dra, 1920.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy