Critica Sociale - anno XXXI - n. 5 - 1-15 marzo 1921
...; 72 - ùRI'l'WA S001At~ I • \ immaginazione, già si abituano a eonsideraa·e gli Asia– tici come i nostri possibili ed utili< collaboratori nella restaurazione della ci'Viltà d·el mondo, rispetfo ailla quale furono consid'erati o nemi~i o rehattarì sino a ieri. Così, mentre_ gN ut>opisti del passato', i conserva– tori dei pregiudizii di nazione e di raz:za, si sforzano di prolu~1gare la vita ai ciechi ed orgogliosi partico– larismi di naziouP, la coscienza umani), suipera persi 110 le già lontane bal'riere d-i una sol,ida.t'ietà europea ed accenna· a ricercare ed- ii comporre- ]'a solidarietà del mondo. Q;uesta cominciar ,,a, elaborarsi· e ad affermarsi uella scienza, nelle arti e• nelle lettere; le esigenze terribili del-la vita materiale, determinate da•lla guerra, rendemto indi'ilpensabille e prezioso il contr.ibuto di ciascun popolo nel la,borartorio uni Vfll•sale di una ci– viltà nuova, affretteranno il profilarsi della nuo'\T~in– dividua1ità mondia1'e. Questa non ha nulla a temere dal naturale attacca-mento degli uomtini alla propria individ1rn,1i<tànormal-e, perchè, come fu possibile allar· gare la cerchia de!l,e convivenze umane drol borgo a,lla 1 Nazione, senza sommergere neHa Nazione il· borgo, sa1•àiperf~ttarmente· possib-il•e dila:tate il H190 della no– stra convivenza darla ~azione all'Inte1 1 nazionale, senza nessm,a necessità di lfvellar~ e somme!'gere i,.el'la: c0'✓ 1 sci<em!iade'i' nuo>vr « ci1ttadini de'! m'o-1'ldo » l'amore ini;, stingui!bile <Ì'icìas· cu.n o rilliessi per la propri01 tetra nro– tale. Non è la vecchia patria, che occorre sopprimere, mf1. è i'l vecchio pàtriottismo. Su• questa via bisogna incamminarsi, condonando ai propri nemici· que·i nof!tri creciiti morali, che sono i nostri odì residua:ti dalla guerra. A nostra volta rroi siitmo dei debitori e domandiamo che ci siano cancellati i nostri debiti morali nel cuore dei « nemici »· di ieri.· Questa Seisacteia deve aprirsi, si aprirà col con– dono reciproco dei debiti firranziarii. In fondo, i cre– ditori non perdon~ molto rinunziando a dei crediti, che la ltiiseria comune della guerra ha resi c0sì pto– blema:ticame-nte riscuotibili ... F. CrcooTTI. TARIFFE FERROVlAR~E L'amico Balducci continua con questo arti– colo, che la consueta deficienza di spi.zio ci fa pubblicare con alquanto ritardo, la sua campa– gna per la sempliticazione e la più razionale or– ganizzaz,ione del servizio forroviario. L'argomento che egli tratta può parere di carattere strettamente tecnico. Esso trova tutta– via un acconcio posto nella nostra rivista, non s?lo perchè del problema ferroviario e del grave . ~1savanzo dell'esercizio, e delle ripercussioni uhe 1 OSilD ha su tutta la compagine finanziaria dello ~tato si è fatto _un gran discorrere sullE>.stampa, m Parlamento, rn assemblee di Enti pubblici ; ~a anche_ perchè questa incapacità àe-llo Stato d1 accogliere e attuare le riforme piu senìplir.i e piu rngic-nevoli, di semplificare sfrondando o eliminando organismi pletorici. e inutili è uno dei sintomi più gravi e interessanti della crisi ' istituzionale in cui si dibatte il nostro Paese e aiuta a intendere ,più facjlment,e quah sia 'in quest'ora, il _còmpito di quanti non sperano' al– cun vantagg10, PE)ppure agli ~fretti di-un ri vol– gimentp sooiale, d~ un genei:ale collasso di quelle . ' BibliotecaGino Bianco fun2ioni, che sono fra le più defioate e vitali per qualsiasi forma di assetto soeiale. Ii VICE. Nel oommentaax-e U nostr@ aPtieofo' pubblicato nel n. 21 dello scorso anno, giustamente il Vice mostra d'es– sere alquanto dubbioso negli effetti rapidi e lieti da noi prGspettati; tanto più c'he oggi n@n sii è formulato· u:n piami economico, che già: è superato da!l-le conseguenze della fatale aseesa dei eambi; ma, o n©i a·bbia.molasc:abo qualche cosa' nella, pènna, opp>ure iJ pr©•to' ha saltato o pardubo un peri@clodel nostro articol'0, periodo in· cui accen:na'Vamo anche al'la. ev:entU:ale necessità di ricorrere, quale ultima ratio, a ragionevoli ritocc'hi; d,i tariffe, a.r~ monizzando queEtta coi nuovi tempi. (:folechè le attuali tariffe fer11o~iarie, per quanto ri– guarda: il trasporbo d~l'le merci, sono• ul1.controsen~o as– sohito, risol:vsnd6si esse Ì-ll' pura: perdiita de~ vettore, E va,lga il vero, Citiamo date e cifre, non• perohè i• casi che pr1>se1~– tiamo sie»@ scelti nel mazz@ (essi, anzi, sono cemun.is– simi.), ma: unicamente pe1·allon1lanaPe il dub-l!iie ehe si possa t1·aittaré dì cose fanta'Stiohe. Spediztell'e. 20804 d:el 15 rupr~lfl 1920, da Milan·o, G. a S. Limbauì~ :· vahH·e' dellru mere~ L. 422.720-, tasse ri– sc©sse I,. 41il\J, ei•ro~ l:' umo- pe'.11 rorne, 'Tratte.vasi di 18 colli! i½i seta: la Fel'l'ovia; ne pa:gò U.l'H> maneante' C(')'Il L. 59.918• a titolo <.i!'i n&ennizzo. Spediziorre- 180 d·e~ 7 Febbra:io 1920, da Menteross(') a Gen0va. Da.m-i 1 giana <ilii vino s-1nal'l'i1la, o ru,bll)ta che dii• si voglia.: riscosse L. 2,10 e pa.grute. I,, 4'16. Sped,izìC!>ne 905-2 de1 7 Febbraio· 1S20, da: Sanremo 111 Genova B. Co>l1o tessl!fti Kg. 11, mancato C(')me soprn : pagammo L. 1088 e riscuotemmo ... 2.70. Spedizione piccole. velocità 18714, deI 15 giugno 1920, da S.. Remo a: Genova /Km, Hl61: un vagon•e di oHet del valo>re dii L 19'6,000; ta:ssa riscossa L. 65, pari a 3,8- de– cirwillesimi del capitale uraspoTtato. E petremnto continl!l'are per un p·ezzo, giacchè ogni tras-port0, indennlzzafo. O' no, costituisce argom'ento ài prova che il servizi<' merci è fatto quagi gratuitamente:· forse, non compenèa nemme"no il costo del ca.i'bone. Ma nna prova p·ià convincente ci viene· o:fi'erta dal fatto ch·e le tasse per la presa e la consegna a domir.ilrc, da· imp1·e~eprivate, superano sempre- la tassa d,i po;rto fer– ro'V.iario. Un altro esempio convincente è ofteI'to da.Tla tasSll di disinfezione per i vagoni che hanno servito ·al tra– sporto di bestiame. Detta tassa, pagata daH'utente, è di sole L. 5 pe-r citrro. Ora., se si pensa. che per disiufettaYe tali carri o·ccorre concentrarli in determinata località, per ci.i devono fare dei viaggi 1mehe di 100 chilometri a vuoto, che per proc-ed,erealla disinfezione oeeorrono mac– chine e maestranze speciali e diHinfettanti eoi,toel, si re– ste-rà meravigliati ùeH'immenso buon mercato déi nostri servizi ferroviai·i. Del resto, basterebbe esaminare, tra quella selva di tariffe che deliziano il uoetro commercio, quelle piu usuali a tiiccola velocità. Merci quali i te11suti, che valgono dalle 1()0 alle 25.000 lire per quintttle, pagano, io collet– tame, dalle 6 alle 7 lire per quintale e per ogni 100 chi– lometri: un quintale di zucchero n.e paga. 6; uno di fa. rina ·o di grano o di patate, 2 1 5a; uno di legna o ~ar– hone d•lle '& alle S; uno di olio o di eame dalle 5 alle 6; uno di ferro o di leguame dalle 3 olle 3 50 e cosi via. Alla g.',rncle velocità, carni, ;lio, b~rro, fOTmaggi, p~gano per quintale e per 100 chilometri, dalle 6 alle 10 lire:, ed i cast-i · fio qui t>r,posti, aumentati tutti delle percentnali ultimissime, diminuiscono fortemei:ite se ei
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