Critica Sociale - anno XXXI - n. 5 - 1-15 marzo 1921
70:..___~ _ ______!., __ - _ _:__~0=-=R.::....:t::.:..T.::....:10:__A-i-S()_Q::_l_A_L_E __ _____ ~--- Condonar.e • I debitL .. La guerra non è soltanto un esplosione di cieca ferncia · è anche -:- ai margini della sna orrenda tra• aicità .'_ una sterminata fnngaia cli ridicolo. Essa si ~ifleU,e fedelmente tanto nella esaltazione eroica _dt Omero, quanto nelle sghignazzate di Ar!stofane. E i nemici illuminati e generosi della guerra, m ogni tempo, banno sempre sperato di persuadere gli uomini a sop– primPrla, facendo assegnamento n~n _solo sull'o1:rore per i suoi delitti e le sue devastaz1orn, ma altrns1 sul disprezzo e sul disgusto per le sne grotte3che stupi– dità. E' vero: questa impresa di liberazione dell'U– manità dalla cruenta imbecillità della guerra non è rmcora riuscita e, anzi, sembra oggi più che mai· lon– tana la mèta. Però, malgrado le sconsolanti apparenze, forze nuove si sono aggiunte a quelle antiche 11ella grande lotta; e, perseverando, noi vinceremo. · Ora, io penso che il lato ridicolo della guerra, della politica cli guerra, dello spirito cli gnerr~ e delle situazioni' che la guerra crea, è quel!o sul quale meno s'insiste e slll quale, tu:.tavia, occorre nrnggi·ormente fermare l'itt.tenzione del pubblico. Il giorno in cui agli· occhi di molti nomini Orlando l!,urioso apparira un po' Mannaggia Larocca, e il grniniern, il quale pretende costrnire un nuovo· mondo con la- sciabola, sarà sve– lato coròe una pietosfi: caricatura cli Sisifo - noi 110n saremo lontani dalla nostra vittoria. Io sono stato eccitato particolarmente a percepire questo lato ridicolo della guerra dal significativo bat– tibecco chEIsi è acceso, intorno· alla questione dei cre– diti interalleati, fra i ministri_ del Tesoro degli Stati Uniti e dell'Inghilterra. L'opinione pubblica, la stampa e gli uomfoi di governo dell'Iughiltena hanno per 'lungo tempo considerato sgradevole per l'orgoglio bri– tannico sollevare siffatta qneslione. In questo caso l'orgoglio britannico poteva essere , salvato con poca perdita, secondo ciò che gli è s_empre 'r1ccaduto nella storia politica .europe~. Infatti, se gli Stati Uniti avessero rinunziato ai loro crediti verso l'Inghilterra, questa avrebbe dovuto a sua volta bru– ciare le cambiali dei suoi alleàti eurepei. E siccome non vi è una notevole differenza fra i crediti amoricani e quelli inglesi, non parve all'Inghilterra, tutto ben calcolato, necessario domandare grazia a Washington per i s1wi debiti, a compenso dei quali avrebbe dovuto rinunciare ai suoi crediti in Europa. Tul:.tociò andò bene sino al giorno in cui a Londra parve ragionevole che Ja Francia - specialmente - avrebbo potuto pagare i suoi debiti verso l'Inghilterra. La Francia vantava una grossa cifra di miliardi per le ripar,,zioni dalla Germania, e nessuno dubitava che la Germanìa B.vrebge dovuto e potuto pagare. Il frutto delle estorsioni a mano armata dei Fran• cesi in Germania sarebbe, in parte, passato nei forzieri clello Scacchiei·e inglese, a saldo dei debiti contratti durante la guerra. ' Questo calcolo lo:1clinese è anche atto a gettare un po' di luce sulle sorprendenti oscillazioni della po– litica di Lloyd George. Il quale ha costantemente osten– tato una benevolenza· vellutata verso la Germania, so– Yente posando·a suo avvocato contro la Francia, per tulle le questioni politiche e militari derivanti dai J)rotocolli cli Versailles. Ma per la questione fina11ziaria, per la riv.endicazione delle riparazioni, il Governo in– glese ha preferit.o ,eccitare la Francia contro la Ger– mania, ha lanciato la intransigenza francese· contro gli Biblioteca Gino Bianco - .· esperti tedeschi, dissimulando' la propria opera dì· so– billazione: così, attraverso la Francia, sarebbero rien· trati in Inghilterra i 9 miliardi a questa prestati, spr~– muti alla esausta Germania; ma nel tempo stesso l'In– ghilterra avrebbe mantenuto la sua reputazione cli con– ciliante disinteresse fra Berlino e Parigi. Senonchè, in questi ultimi mesi la certezza di mungere 150 milinrdi alla ·Germania è apparsn al– quanto av1rentata e, quindi, ò apparsa problematica a Londrà .la riscossione dei prestiti fati.i alla Jfrllncia. La Germania non vuole pagare e cerca di dimostrare la su•tl.dispernt~. impotenza economica e finanziaria. L'Inghilterra, questa volta, sospende - almeno prov– visormmede - la sna parte di conciliatrice fra la Germania e la Francia o fa la sua voce grossa centro Berlino, mvstrando di credere snl serio che se von Simons non si soltometlerà, gli eserciti dell'Intesa in– ,•aderanuo la Germania e s'i11carichernnno i generali di riscnotere ciò che i finanzieri tedeschi non vogliono pagare. Per questa via e con qnesto « colpo di forza» l 'Inghil~.erra dovrebbe finalmente avere la sicurezza che i suoi miliardi, prestnt.i alla Francia, tornernm10 nei forzieri dello 8carchiere ... Ma si trntta di una farsa! L'Inghilterra evidente• mente non crede che si a·1-riverà alla crisi. Essa stessa non- ha nessuna ~oglia di provocnrla, di cont,ribuin·i. Gli strssi Franresi già s.i domandano se, quando sarà suo– nata l'ora di oltrepassare lEI « teste di ponte» del Reno e Cli invadere la Germania, per coslringerla a pagar!', nlla invas;one parteciperanno offettivamente gli Alle1t.i. Proprio in questo momento gli Stati Uniti fanno sa– pere di volere uscire delinitivament.e dal consorzio del- 1' lntesa e di volere ritirare dal Reno le loro due bri– gate di occupazione; e nessuno ignora che in Inghil– terra c'è una corrente assai larga, autorevole ed atliva, che osteggia il disegno di invasione della Germania, con la quale domanda che·il proprio paese s'intenda, anche alle spalle della Francia, come ha fatto co11 la Russia. Quant,o all'Italia, ii per lo meno assai proble– matico che si osi inviare le nostre truppe a partecipare, accr,nt.o a quelle francesi, alla invasione della Germania. La Francia, abbandonata prat_icamente a sè stessa nel– l'ora della invasione, se ne ritrarrebbe, spaventata della prospett.iva delle conseg1enze per i~sa, sopratutto per e~sa, assai pericolose. - Il Governo inglese è evidentemente consapevole di questa pratica insolvibilità della Germania; e menti e mostra di volere partecipare ai tentativi di estorsione armata, manifesf-a il suo scetticismo sulla possibilità della i-iugcita dell'operazione e, quindi, sulla possibilità di riscuotere i suoi deb:ti francesi e belgi dalla Ger-, mania, e 'inizia gli approcci a Washington, •per ar– !'Ìvare alla remissione generale dei debiti interalleati. Ed ecco una dellt1 conseguenze :paradossali della guerra, destinate ad uccidere nella cosèienza umana lo spirito di guerra. La conflagrazione. mondiale fù pre– parata metodicamente e freddamente voluta . per .un grande obbiettivo economico e finanziario: per elimi– nare la formidabile e soffocante.., concorrenza tedeaca e mettere la ricchezza del- mondo e le sne sorgenti nelle mani dell'Inghilterra e, in se~end'ordine, dei suoi a1le~t1.Tuttociò, nel disegno dei cospiratori della guerra, a"\cl'ebbefelicemente risolto· i problemi della finauza' statale in ciascuna delle Nazioni partecipanti alla im– presa ed avrebbe ~ato ai cittadini di essa la possibilità, di fruire di un'esistenza più agiata con una attenuata pressione fiscale. Chi non ricorda il cinematografo della felicità in casa e fuori, gi?-ato dinanzi ag1i occhi dei ceti operai inglesi, francesi belgi. e italiani 1 che sarebbe
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