Critica Sociale - anno XXXI - n. 5 - 1-15 marzo 1921
ORI-PICA SOCIALE 69 e conquistare i posti direttivi nella organizzazione sin– dacale; ma nell'azione non dovrà essere loro consentito di svolgere opera autonomistica contrastante. coi delibe– mti della maggioranza. Se compito di quei gruppi fosse quello di denigrare sistematicamente i nostri •wmini e di sabotare - con la indiscipliua - le iniziative della Cdnfederazione, è evi– dente che la convivenza con elementi ch\3 nutrisijero si– mili propo,siti s11,rebberesa impossibile. Siamo anzi oon– v_inti che l'unità non cemen~ata dalla discipl'ina nell'a– z10ne sarebbe pii1 clannos11,della scissione. Certo i due pericoli, ambedue gravi, sono 1~ Scilla e il Cariddi fra cui solca la nave della organizza~one proletariai mentre la violenta ripresa della reazione bor– ghess te11ta con ogni mezzo di man'.larla a picco. Qui si parrà il' valore dei dirigenti, il senso di r«i– sponsabilità degli organizzatori, la maturità della co– scienza sindacale. PALLANTE RUùGINENTI. I so.cialisti e i progetti Croce. Un caso ti pico di deformazione politica d,elle idee è quello cui assistiarp.o nella lotta spiegat.asi sui disegni di legge de\l'on. Croce. Co.m~_ l'on. Croce è un illnstre scrittore di filosofia e séguace della cos~detta libertà di insegnàmento cosi i suoi disegni sono sostenuti o co'ì:nbattuti s~l pre– concetto che si ha sopra il merito di :filoi,wfo del loro autQre e sulla estimazione che si àbbia della cosidetta. libertà di insegnamento. Il nostro amico Adelchi Baratono, per esempio un po' imba– razzato dall'altro preconcetto tutto politico del– l'opposizione ch_e si debba sempre dai socialisti fare alle proposte governativ~, è, del resto, tutto in fiamma per la difesa della filosofia di.Benedetto Croce e della cosidetta libertà di insegnamento, ed è tutto amarezza contro i socialisti che non sono entusiasti dei disegni scola~tici di Be~edet– ~o C~oce_ Ma in verità, nè i disegni ~ Ci:oce implicano la filosofia di Croce, nè essi incarn.ano alclllla libertà. di insegname:t).to; è una vera de– formazione politica di fatti e di idee quella a cui assistiamo. Stringi, stringi, i due disegni di legge CQnsistono in ciò, che con l'uno, in luogo degli esami di licenza, si tstituisce un esame di Stato di ammissione al corso di insegnamento superiore, e con l'altro lo Stato abolisce le classi aggiunte. Ora che cosa in tutto ciò abbia a fare la filosofi.a e la libertà i.o non veggo. Veggo altra ·cosa: l'esame di Stato di ammissione più del– l'esame finale di licenza contraddice alla ·libertà d\ ~nsegnamento, in quanto più quello di questo, dm.gendosi da professori estranei ad alunni ignoti, dovrà x:igorosamente versare suJ.le materie di un programma precostituito con regolamento, sop– primendo ogn.i individualità del disceute e del maast.ro, e spingendo inesorabilmente gli alunni al l'ammassamento :ginemonico delle cognizioni. Andiamo più che mai ai sunti, ai lineamenti, ai i·is'4retti, magari al catechismo : domanda e rispo– sta ai quesiti del programma. Vedere pe-r ,:re– dere alla vera libertà di insegnamento di R Cro..– ce, l'esperienza degli esami per concorso a tutti i posti della pubblica amministrazione, che hanno quel mirifico ri ..ultato che tutti sanno! Veggo poi che l'alienazione delle claissi ag• giunte, idest, l'alienazione del dovere dello Stato di dare a t~1tti che si rivolgono a lui l'istruzione \ f3ibhotecaGino Biarico' I che est:1idomandano, fa un doppio aftare. Il ~rimo è quello di UIJ. piccolo nuJ?.leDÒ dt illu_stiri B_uv~rd et Pecuchet della pedagogia, chl> sognano di creare una scuol_adi Stato teoricameIJ.tsi perfett_a p~ l'esigu.O'n:urper,o degli 11,Jlievi, pe1; la__ comodità dagli insego anti, mettiamo al¼cheper la disciplina più faciJe e 111-copia maggiore dei m.ezzi disp,o~i~ bili! EcceUE)ute idea, :figlia di un intellettqa,l~– sn;io a,ristocratico, con c1+i s,i, sper3i. di ci;(:Ja,r~ lit scuola-tipo, gh sco\ari-moclel~Q, gli esimii foi·t-et-thème, destinati ~d entrare neL I )U.J'.JJE)f.O dei piloni sostenitor i_ d ellii, società, c.ol cranio s.pessamente · bour1·c d.ei principi su cui, si erig.e lo Sta,to. A proposi.~o di scuoi.~ l,ibe,z;~ 1 tivolq.– z;ionai:ia, antistat.ale, ca,i;o, Bara.tono, ppg,gi~ta sulla nuova filosofia. idealista, sp,iritu11,).,is~a voloIJ..– tJJ,i;ista, comu;a.isti+.dellii, triaçie Oi;o_ce,Gentile e L,oII!,bardo, RadiGe-! .. Il secondo è qu.ello,. 1 gross.amenj;e utihtario, q<¼i PP'flOlq,-ri, qu_a,li, ip quell\l, ~liimazione non veggono che se ste&&i, pr.eparati ad l}Ccogliei;e il vasto rip1,1,diodella popol,a,zio.nescol~stic~, g_er GQmp)eijii,.,re l loro botte.ghe ,scola,stiche. CO)}. 111, .ch,iuspra àei. maga_zzini del pi,v.i cospicwi, l,O!ìO, , conco.rrente, lo S 4 a,to__C'~ ver1),)A~,lJ..te 1 in q,ttesa, I c4,e fra, qualc ~e. ~col ~ il :grq~eta1ii~to,c~a,s~ po- I vera per defi, n1z1.on~ , s1 mett.a, lJr gi;l!_ood~ ~.ttl}[:~ in gara con mezzi adegua,ti megj_ant~ l'api:'rtw;11, I di scuole socialis~{!, da inton!'!:,1"e ·1 1 all,eJqja, aUa cw.ssista liberti!, di in.!'legname n,tocl.eJJ i,co-bo:i;gh,ese I C'è, in fine, un, ter,zo. giu o.oo, 4nc9r a pjù banale, che _si può vedere. nel_ c_roci.a.ni~smo {ilo– sofico, rifless'o nei due p0.$0 fìlos9fi_çi pr.ogetti 1 'eèl è qu.ello, tutto ma.t1:1i;ia)istic.o.-s_torico, del Mi– nistro· de1 Tesoro, cui a.orride, in tl!nta,• h_ol)eth, ri,dunr.e ael min-i,mo le spese del1' insegi:ia~n.to secondario. Finalmente, il primo a, capo. di UI). p1,ogc:amma poli tic o di ecorwmieI A.b Jope piinci– pium: la i:icostr.uzione fina.nziai:ia, d~llo stato de– !UOli t0 daLla gue1ma. -non • comin<,ia ool di,;,a;rmo e la chiusura delle caserme, ma d~JJ.e c)a.ssi! àl- leìuia !· Alleluia! , Tale essendo la s ostan za polit~ca,, o polit,i– ca,nte, del dibattito-;' r.on ci ved.iai:p_oproprio niente d.i prinzipiell, Perciò riserbiamo a miglior occasione la ripresa, cui ci invita nell'Avanti I il Baratone - di una nost1-·a ao.hca discus ..ione coi signori dell'eszn-it 1iouveau, che infesta ornai il nostro partito, sulla e&senza della libfWià di insegnare, se deve, cioè, sco 111,sticiuh.ente e!'ls.ere rigua»data da.l punto di vista. dei pnofe&soi:i,co– me vogliono i...professori, o dal punto di visba degli a~unni 1 come vuole il buon senso e il risp.e.tto sacro alla coscienza dei fanciu.lli. 'l'empo ven;à pe:i; e– SJl..mi.narese, socialisticamente, la, 1ihertà dell'in– segnamento è una bandita di caccia. privilegiata delle anime, accordata. a ta1nne persone sopra certe altre - senza controllo e senza difesa; e se, perchè lo stato boFgbese ha, duxante la gaerra '!pecialmente, organizzata la f:rodolenta rapina dei cuor.i. pit1 teneri ed entusiasti, la tesi SO!.:Ìa– lista è- che a scu,o-la ... tutti possono fare altret– tanto, cacciando per il loro D-io o pe.r il loro Diavolo, per lo Stato o per la Chiesa, pez, Ser– rati o per Bomba0ci, per la Seconda o per la 'Terza. IntProazionale ... Ora se ne pno fare a meno. Il dibattito è assai più ter.ra ilerr.a. c. t.
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