Critica Sociale - anno XXXI - n. 5 - 1-15 marzo 1921

CRITICA SOCIALE 67 non la soppressione dell'uno e dell'altro dei due Enti nella lor-0 necessità funzionale. La subo1·– dindzione - brntta parola figlia di un cattivo spi– rito gera~chico, antiugualitario ed antisocialista - della Confederazione al Partito non giustifi– cherà mai .il Partito che opprima, che soffochi la Confederazione nella sua espansione· natiirale. La subordinazione dovrà sempre essere un'intesa, un accordo, una collaborazione volontarìa, soon– tanea, 1raterna dei due istituti; se no, è la.loro degenerazione e rovina reciproca. Legate quanto volete la Confederazione all'Internazionale dei sindacati di Mosca; ess.a guarderà sempre ine– luttabilmente, ad Amsterdam, p1;1rchèla somma dei suoi rapporti più intimi e quotidiani è con Londra e con Parigi, piul tosto che con Angora o con Teheran, e cioè più in Occidente che in• Oriente, perchè l'Oriente è meno ind1:1.striale dell'Occidente e non ha le grandi mas~e·operaie organizzate sul terreno di classe. In tal materia ogni sforzò contro la natura delle cose si risolve· in impotenza e genera la ribellione ... Ma neppure è possibile che· la Con– federazione, malgrado l'esteriore oss~quio al Par– tito, vo.ti per Mosca, pensando ad Amsterdam. fl Partito non può tirarsi dietro una sposa che sospiri in segreto per altri. Il Partito deve o.oraggiosamente affrontare la situazione, nè creaere di supE;irarla con un semplice atto di autorità, il quale, quando re– pugni alle circo~tanze, non sarebbe che un atto di tirannia. Attraverso i bisogni e Je aspirazioni della Drgariizzazione operaia, il Partito deve ricercare e rivedere le proprie. Forse .una grande missione sta davanti a lui, che, sciogliendo la segreta sua antinomia con la Confederazione. del Lavoro, scioglierebbe il dualismo e la paralisi dal socialismo internazionale. Per le sue speciali condizioni storiche e geog:rafiche come toccò al nostro part.ito di as– sumere, in piena guerra guerreggiata, la glo– riosa iniziativa di Zimmerwald, così ora gli spetta forse la nuova grande iniziativa di con– ciliare l'Oriente e l'Occidente Socialista, l'Inter– nazionale di Mosca e quella di Vienna, di get– tare'le basi della Internazionale unica, ohe con– &,enta l'Lmità sindacale del mondo e dia a:i partiti di Europa una più viva ed efficiente con– cordia di azione, per rovesciare la società impe– rialistica di Versailles 0 restituire la libertà ai popoli di Eurç>pR. · CLAUDIO TREVES. J~ tonureuo i na [onfe~erazione ~elavoro. Questa piana e lucida esposizione dell'amico Rugginenti offre modo ai nostri lettori di avere un'idea chia-ra ~ui dibattiti del prossimo con- gresso di Livorno. . Agli _amici che in quel Congresso difende– ranno le direttive e i metodi d'azione da essi seguiti fin qui, che son quelli stessi ohe noi pure , - con lievi differenze· di grado - reputiamo i più -idonei a conseguire il maggior vantaggio, pre– .sente e futuro, del Proletariato, noi inviamo un caldo au~u:rio di vittoria, , Gino'Bianco E che attraverso la loro vittoria si ,cementi l'uaione e si consolidi la forza del Proletariato, ,mi occorre oggi salda concordia per-,,r~sistere contro la cresciuta baldanza del capitalismo ne~ mico! ' 1 · --~-~-ç.~. In questi giorni a Livorno, nello ~tes'so ·•teatro che un mese fa ha ospitato i congressisti ·soèia'j.isti, si adu– nano i rappresentanti delle organizz;azi'oni 'sindÀ'.ca,li. Per quanto l'ord,ine del· giorno del Cong,resso èlèil'chi un: d1,– screto numero di·oggetti, SU' ognuno' dei. 'qnali i Jelegati dovrebbero impegnare una particolaile discu~sio,ne, è fa. cile prevedere che un argo.men.to avrà là preponderanza su tutti gli altri, se pure -no_n li' assorbi'i'à'> èompleta- . mente: l'indirizzo politi·co élella C0nfederaizi0rte del La– voro ed i relati vi rapporti cogli organismi"poli.tici na- zionali ,ed...i_q teriiazionali. : ,.. E' vero qunnto afferma il Rigola,, in u~1,ar,tiicoloap– parso nel Tempo di Roma, clie, à-ati gli ·st:retti · legami che uniscono le organizza.zioqi $indacal\ del Ea,rtito So– cialista, il programma politico ·,dèl proleta1,i;tt©11.it1-Ii'ano • è stato già .tracciato dal C,ongresso di Livorn.o 'élel,mese scorso; ·ina rimane ancora insoluta la qm,s,ti.01Je, non~ meno importante, dell'atteggiamento che la Cqnfedera– zione deve assumere di fronte alla scissione prodottasi ·uel Partito. Dopo le Assisi politiche di Livorno la posi~iÒne delle fraz.ioni in seno alla organizzazione di resistenza ha su– bito un sensibile mutamento;, epperò anche le previsioni che si avanzavano snll'esito del Congresso confederale vanno modificate. / Sembrava, prima che il.P.nrtito si ·scindesse, che al Congresso confederale si sa1·ebbero' urtate due larghe correnti, nettamente distinte in riforrrtisti e massimalisti. Questi ultimi, infatti, avevanp 1 già preparato il 101·0 pro– gramma di opposi~ione, il cui' caposa..ldo consiste.va nella sostituzioné della attuale dirigenzia 1 confederale. Fedeli a quel programma sono rimasti, oggi, soltanto gli orga– nizzatori fuorusciti dal Partito 'Socialista, mei;ttre · gli altri si sono accordati coi cosidetti ·confederalisti, sulla base della nota m:ozione approvata dal Convegno degli . organizzatdri socialisti tenutosi a Miilano. A Livorno, quindi, non si ti;overanno più in con– flitto riformisti e massimalisti; ma socialisti e comunisti. Dàto questo mutamento di posizioni, si· comprende facilmente come i sostenitori, senz'n riserve, delle attuali diretti ve confederali abbiano dovuto i;innneiare a qualche particolare atteggiamento per formare, cogli ex massi– malisti, il f1·onte unico contro il tentativo comunista di staccare il movimento sindacale "dal Partito Socialista. Rinuneie più di forma che di, sostanza, se hen si osserva il contenuto della mozione di Milano, la quale, nelle-sue linee generali, concorda perfettamente· èol pensiero degli attuali dirigenti la Confederazione del. Lavoro. Cfrca i rapporti fra Partico e Sindacati, si può dare come certo che la stragraude maggioranza dei Congres• sisti accetterà il principio « della subordinazione della Confederazione al Partito Socialista Italiano per qiianto riguarda il pensiero e la pratica di ragione politica•. Si può anche non essere eccessivamente'entusiasti di questa formula; ma d'altro canto bisogna riconoscere che la questione dei rapporti fra Partito e Confederazione non è praticamente risolvibile che in due modi: ... o con la rottura dei rapporti stessi, e cioè con la completa auto– nomia della Confederazione in tutte le manifestazioni della sua attività; o con la perfotta subordinazione della Confederazione al Partito. 11 mantenimento puro e sem– plice dell'attuale patto di alleanza lascerebbe la Con– federazione nella posizione anfibia in cui s'è trovata fì– norn; e cioè nè subordinata, nè autonoma; posi~ione che produce la paralisi, la contraddizione, il palleggiamento continuo delle respon,sabilità fra i due puteri esecutivi. \ t

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