Critica Sociale - XXX - n. 22 - 16-30 novembre 1920

CRITICA 5001:\LF. e di regolamenLi evasivi edt inosservati, per cui le• m.aternilà s'è fìac,c,ata e sommeirsa. E le soffel'enze della madre gravida o puerpeTa sono ],e sofferenze, lc1 deboJ.ezz.a organica, il ra,chHismo, la clefiçienza, Ia tardività, l'anormalilà dei nascituri. Bisogna intendere e far intendere in modo defini– livo che l'educazione della infanzia. non comincia, c.Qme vorrebbe la «. i·outine >>, d,al quall'to o quinto anno di età. ma dal terzo me•se dell,a vita• introute– rina, c,pn l'alimenta1,e il germe (che dov•rà portare domani il suo lendimento all.a vii.a sociale) di un sangue sano e rosso, non cohtamin.aito dalle infezioni costituzionali, non idrata-Lo dalla scrofolia e dall 'nne .. 1uia, non ,avvelenato c],a,ll'alcool, non estenuato d.a,He faÙche insene che impoverisqmo l'organismo mater– no ed inoculano I.a fralezza d,ello spirito e •le devia– zioni e le insufficienze cerebrali, triste ,eredità che inconsci.amente prepariamo alle ignare giovinezz.c future. La legisl.azion,e del lavoro e delle assicurazioni so– ciali dern ferreamente provvedeire ali.a difesa delle ina~rj, infrenandon•e, con adeguati e prolungali sus– sidi, l'altivHà e ]'.avidità lavoro tiva, nei periodi in cui si svolge la intangibiJ.e funzione della maternità e ciel primo allevamento. La lotta contro ]'a,Jcoolisrno deve porta-re all'opera il suo imponente contributo - gia.c– chè molte, trop,pe madri bevono! - Una sana ed effi,ca,ceazione 'di pll'opag.anda e cli educazione deve interv,enire per quell'atto preliminare della difesa so'-: riale che è I.a pr,eparazione ·psico-fisica delle nuove gener,azioni, cui l,a gu ,er.ra consegna un p-esant,e fa-r– dello· di fatiche e cli amarezze. Il Ministero del 1{<'WM'o e della Pr,evi,clenin so– ci.aie (cui, H0n sappi{lmo perchè, si indugi.a ad ag– giungere la Sanità pubblica, ,anello indissolubile pe,r una coordinata dHesa delle vite• lavoranti e per l'a– sces.a della produzione così iarcadicamente belata ...- sulla~,cairta, ,dal,\ 'on. Nitti) ha sÙUe spalle questa· eno·r– rne responsabilità che bisogna profilare e dichiara– re, se vogliiamo, non· superficialmente attraverso v,er-• bosità stucchevoli, -ma con adeguata coscienze., prov– vedere a d una vita meno triste e meno inferma del nosit.ro organismo sociale. Ma, intanto, mentre il· gran programma si delinea, occorre pure provvedere alle urgenze del momento, a ooloro cioè che sono già nati e che si avvi,a,n.over:so k1 scuola, portando con sè le ,stimmate della defi– cienze mentale e psichica, della anormalità, della indisciplinatezza e della precocità neuropatica. Noi consideriamo ],a mescolanza neHe scuole pri– marie dei sani coi deficienti ..e con gli anormali come un.a grave colpa,, de.Ila quale è mesti,eri monda,rsi, non soltanto perchè una simile promiscuità conduce · ,a] p~ggioramento di questi uJ.timi, ma eziandio per– chè essa danneggia l'educazione e l'etica dei piccoli scolari sani, con conseguenze non trascurabili nella formazione della psiche e del oa,rattere. Altre niazion-ihanno da tempo inteso quest::/. inelut– tabile necessità della selezione. In Inghilterra, in Americe, in Germania, funzionano da àiecine di a·n– ni classi speciali od ausiliarie per deficienti, anor– mali e tardivi. In Francia, fin dal 1902 fu fondata d<alConsiglio Generale ,della Senna, e per opera del prof. Boncourt, una scuola per indisciplinati e defi– cienti, susceiltibili di emendamento. i;; une. scuola modello, che occupa una superficie di 30 ettari e diS"pone di molti padiglioni, capaci cia&euno di 50 BibliotecaGino Bianco allievi; ottenendosi cosi per le varie gradazioni di anormali una divisione i!"azloool:e. In Italia sorgono qua e là, in alcune grondi città, scuole o tenLativi di scuole pe'l' deficienti, quali ad esempio gli ,asili-scuole ael De Sanctis a Roma; ma hanno oarattere di istituzioni isolate, dovute ad ini– ziaitivo sporadiche e non av.enti perciò impronta uni– i.aria, organica, so!'retta da uniforll!i disposizioni. Poco f.a l,a Giunta comunale di Mi1ano (Milano è sempre .all'iavanguardfo. nelle opere di difesa sociale) ha nomin,ato una Commissione per studiare un pro– gramma di .assistenza medico-pedogogica ai fanciulli deficienti ed anormali (I)". Napoli, 'la più popolosa (e l.a più bisogn.o·sa) città d'ltalia, fino ,a questo mo– mento non ha nulla di simile: · e non è il ,caso di far rne1,aviglie. Per opera di un apostolo, ,alquanto finora mrsco– nosciuto1 il dottor Alfredo D'Urso, si riaccende oggi un.a fìammella di sper,anz,a che ·la metropoli meri– dionale si ponga al livello cl.elle a,ltre popolazioni civili. Questo-valoroso frenial,r.a, il quale nel 1903 eb– be I.a squisita audacia di fondare un Istituto Ortofre- 1 nico ,che, dopo alcuni anni di non inglòTiOS,a vita, a nostra vergogna, fu costretto ,a chiudere le porte per mancanva .:,didan.ari (in una città dove dei denari clell,e Opcr,e Pio si •spendono non meno di 4 milioni all'anno in, .. ip.ess{l!) ha p1'Csentato testè àll'Ammi– niislr.a.zione Comunale una dotta Re-I.azione p•eT I.a isitit,uzione di cl.assi differenziali e di scuole auto– nome per clefici,enti ed an0rm,ali, ed ora si .attende che la nuo\lla Amministrazione provveda a questo atto La1,divo di resipiscenza, in nome di un più conscio sentimento di do·vere ·,e di um.anità. Ma potr,anno quesLi ,coniati e ·queste iniziative iso– late risolv,ere radicalmente il grosso problema, in cui si fondono interessi politici, scientifici e sociali? O è deLto che solo J.e grandi città dovranno man mano compiere quest'ope.r,a di gi:ustizia e di rip.aràzione verso i deboli, gràzie ai loro mezzi, e che, vi,eev,ersa, gli altri piccoli deficienti ed anormali, colpevoli deHa strana colpa di essere nati in piccoli e dimenticali e poveri centri rurali dove simili iniztative non sono possibili, debbano rima•nere abbandonati al loro de– stino accorante, avviandosi verso La idi-ozi,a e la J.enta d~menza, e contagiando l'anima e I.i morale d,egli scolaretti sa,ni nei minuscoli ComuneHi di cui è co~,ì cop,iosam,ente ,disseminata l'Italia? · Occorre dunque un'azione più salda ecti uniforme: l'azione dello Stato, il quale ha interesse a difen– dere e migliorare le generazioni ,e a dare il mag– gior nume.ro di braccia e di_ intelletti al Lavoro com une. n prof. Zuccarelli di Napoli molto tempo fa. trac– ciò (inutilmente!) un vero e nitido programma di azione, delineando ,ne,ttamente l 'opeoo del medico e quella del maestro in quesLa, saluta!'e cooperazione. Sarebbe il caso di ricOll'dlarsene. Tra i pi-ccoli deficienti ed anormali sono molti edu– cabili, nei quali esiste la cap,a,cità allo ,sviluppo e o•l– l'avviamento dei poteri meri,tali e psichici fino al li– vello medio ordinario, e sono altri ,a potenzialità evolutiva limitata o neurop,aticame-nte esagerata, che possono essere migliorati. Una sana ed uniforme pe- (1) E si è cominciato, come è noto, a fare qna,lcbe cosa,. Già da tempo c'è una scuola speciale per anormali,'-='•dovunque è neces– sario, si ooatituiscono, per i. deficienti, classi differenziali. (Nola della CmTIC4).

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