Critica Sociale - anno XXX - n.21 - 1-15 novembre 1920

329. CRITICA SOCIALE ------------------'-------------------------~-------· 2° sia f.abbrìcalo, per- conto dello Stato, una qua– lità di pane nazionale, sosktnzioso e buono, da di– stribuirsi ai ciltadini muniti di tessera; 3° le tessere famigliari saranno gratuite per i poveri: tutti coloro (sian lavoratori del braccio -o de-I p€nsiero) che percepiscono congrue mercedi, d,eb– bono, per aver diritto ,alla tessera, ril,a,5ci,are l'importo di un'oro di lavoro al giorno, col m.assino di tre lire, con facoltà di richiedere ai datori di lavoro i\. prolungamento di:ill'orario per fronteggiare la spesa del pane. _ - Contro questi crit-erì informativi della mia propo– sta è certamente possibili:i qualche obi,ezione. So benissimo che qualche lavoratore scapolo, tro– verebbe esager.ato di rii.a.sciare, ad es., 2 o 3 lire per il pane, mentre, per il suo bisogno, iattualment,e sa– rebbe sufficient-e la spesa di un,a Tira; m.a il padre di famiglia benedirebbe I.a disposizione che assi– curerebbe il pane quasi gratuito alla numerosa sua prole. Alcuni temono poi che, ,a somighanz,a di quanto è ovrenuto in qualche luogo per l'applicazione delle leggi sulle assieurazioni soeiali, gli operai esigereb– bero il pa-ne gratuito e rifiuterebbero I 'or.a cli lavoro. Rispondo che prima di lanciare questo progetto oc– corre la sincero adesione d-elle Organizzazioni pro– lelurie. D'altra par-I.e c'è una differenza fra le due cose. Il pane gratuito rappresenta un beneficio im– mediatamente tangibile; mentre g1i effetti. della legge di previdenza. sì vedranno solo in futuro ed esigono intanto sacrifici pronti dì pagamento di premio: il che h.a d;etermìnato appunto qualche -Opposizione. E anche ,altre obiezioni che si potrebbero f.ar, e penso possano essere super,'\te senza gravi difficoltà. In ogni modo, perchè risulti meglio la possibilità di anoozione della mia idea e p,er avvieìnar questa più rapidamente a divenire realtà, io, anche per suggerimento dell'·o– norevole Treves (con cui ho avuto una lunga discus– sione, nella qnale egli m'he. esposto acutissime osser– -vazioni, concludendo tuttavia col dichiararsi fautore della mia proposta), ho abbozzato un progetto di leg– ge che qui riproduco. Art. I. - A datare dal.. ....... il piane sarà venduto dagli esercenti in regime libero, al prezzo di mer– cato, stabilito' dai rispettivi Uffici di annona muni– cipale. Sarà esclusivamente confeziorwto con farina di grano importato dall'estero. Art. 2. -- A cr.:.r,ae spese ·dello Stato verrà eonJe– zion.ato un tipo d\ pane detto «nazionale», da distri– buirsi senza €sigere prezzo alcuno .ai cittadini il cui .reddito' persunaJ.e non 'superi Je lire 8000, oltre- li– re 2000 per ogni persona a carico. Art. 3. - In ogni Comune è istituito un « Commis– sariato pel pane nazionale » incaricato di -curarne la _ fobbricaz!ione in economia o per appalto (con prrefe– , renz.a .!!Ile-Cooperative), d'aecordo colle Amminislra– __,zfmri" comunali; dì stabilire quali eittadini abbiano iliritto ,al pane nazionale ed a qu:ali condizioni. Il pane dovrà essere venduto in appositi spacci, che non dovranno avi:lre sm€rcio di e.leun altro genere. Art. 4. - Il pane nazionale sarà distribuito ai cit– tadini muniti di tessera speciale, valevol,e per un mese e rinnovabile a richiesta dell 'int-eressato. La tes– sera verrà intesztata al capo di f.amiglie. e varrrà per lui e per i membri a oarico, che non lavorano nè guadagnano. La tessera sarà munita di tagliandi da st.accarsi giornalmente e valevoli per la sola giornata stabilita. Art. 5. - Hanno diritto alla tessera: a) i cittadini poveri, riconosciuti tali dal Com– missariato del pane in base a certificato rilasciato de.Ila Congregazione dì carità; r lioteca Gino Bianco b) gli ope.rai, gli impiegati pubblici e privati,-che, a mez.zo dell'azienda ,dove sono oocu.patì, rilascino l'importo di un'ora di lavoro col massimo dì lire 3 al giorno; e) i ,cittadini il cui reddito non siç1,superiore a quello fissato dall'art. 2, i qu:ali ne facciano domanda al Commissariato del pane, conc ordando con esso la cifra mensile da versare dirett.am,ente ,alla Cassa muni– cipale per l'acquisto 'd ell a tess,era; d) i pensionati che rilascino alm,en,o 1/8 della pen– sione. Il Commissariato del pane stabilirà la rite– nuba, tenendo conto d-elle condizioni finanziarie del pensionato e dei snoì redditi extra pensionè; e) i dìsocc1:1pati, amma•latf ed infortunati, che ri– nunzino allo. metà del sussidio cH disoccupazione o invalidità, col massimo di lire 2 giornaliere; /) gli Istìtnti di beneficenza, ospedali e collet– tività in genere, come collegi, conventi « et similia i>, <:oncorderanno col Commissariato il prezzo da corri– spondere mensilmente per ottenere ·1a-t~ssera globale per il .quantitativo dì pane occorrente .al personale da nutrire. Art. 6. - Contro le deliberazioni del Commisso– riato ha luogo l'appello presso una Commissione pre– sieduta dal Sindaco e comp0sta di un numero di membri propo.rzionale .ali 'importanza del Comune. Faranno obbligatoriamente part-e della Com.missione un rappresentante del1,a Congregazione dì carità ed uno delle organizzazioni operate e impiegati. Per le gl'andi <:iltà polrianno essere istituite d-elle Commis– sioni rionali. Art. 7. - Ai contadini; diretti coltivatori dei terreni seminati a grano, viene rilascia:to il quantitativo di frumento necessario per loro e per i famigliari, ,a norma dello speciale regolamento. L',eocedenza viene requisita dallo Stato per la fabbricazione del pane nazionale e pagai.a a pri:izzo da stabilire in base ai 9/10 della quotazione dei mercati granar!. Art. 8. - Il quantitativo di pane spettante ,ad ogni cittadino è il seguente: adulti oltre 18 anni: uomini grammi .... , donne grammi .... ; ragazzi da 2 a 10 anni grammi. ... , da 10 a 18 anni grammi .... Ai lavoratori manuali dì ambo i sessi la razione viene ,aumentata di 1/3. Art.· 9. - A richiest. a del lavoratore, il datore d'o– pera deve pi: olungo.re di un'ora l'oro.rio della gior– n,aba lavorativa, affinchè l'irn,piegalo o l'ope.rai,o possa .-i:ìvalersì della cifra rilosciata per la tesser.a del pane. Art. 10. - Il modulo deUa tessera del pane nazio– nale dovrà ·contenere le seguenti indicaztonì: mese di emissione, nome e cognome del ea:po famiglia, professione, elà, nome ,ed età delle p,ersone a ,carico, il prezzo della tessera, il numero d'ordine della cor _rispondente deliberazion.e del Commissario, l'indica– zione « valevole per Kg .... ». I tagliandi riprodurranno il quantitativo dì pane eia ritirarsi e dovranno essere staccai-i dalla tessera al, momento del ritiro del pane. L'abbozzo è, spero, sufficientemente chiaro e qog ha bisogno di commenti. Libero commercio del pane, dunque, per i benestanti, i quali dovranno pagarlo al prezzo reale (art. 1). Per stabilire chi sia bene– stante (~trt. 2) 1,i t.ien conto del reddito proporzionato al numero dei componenti la famiglia: è benestante uno se,apolo se ha anche solo 8000 lire dì ·reddito; per ohi abbia, ,ad es., moglie e 4 figli occOF-re un reddito dì almeno 1~ mila lire. Nell'art. 3 non ho accennato al piano di fabbrica– zione del pane nazion,ale. Lascio ai competenti di indicarlo; dico soltanto, per conto mio, che l'azien.da di fabbricazione e di vendita deve essere autonoma e lil>era da ogni impaccio burocratico . .Per la distribu– zione del pane nazionale è necessaria la tesser.a (arti– CQ]O 4). Non mi si venga a dire, per carità!, che .essa non è possibile in molti luoghi dell'Italia meridio– nale, dove non esiste un'anagrafe regolare. Ma rego– lai.e una buona vollia anche là questo servizio, non essendo possibil.e che il suo stato anormale serva ad ostacola.re iniziative di interesse nazionale.

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