Critica Sociale - anno XXX - n.21 - 1-15 novembre 1920

328 CRITICA SOCIALE la funzione di far maturare le condizioni da cui I'or– dinamento socialista dovrà essere preparato e gene– rato. Essa è concepibile solo nel momento in cui que-· ste condizioni esistono già, il feto è già maturato, e occorre solo vincere resistenze esteriori per fare che esso venga alla l~ce. È la violenza ricondotta, marxi– sticamente, alla funzione di levatrice. Ma appunto per questo nè violenza nè dittatura possono essar concetti verso cui siano da polarizzare le menti; e se ciò è avvenuto in questi tempi, si è perchè siamo ancora sotto la suggestione di tutti i sentimenti scatenati dalla guerra. Ed è appunto que– sto « socialismo di 5 uerra >> - come disse il Mazzoni, come ripete ora lo Zibordi ~ che noi vogliamo combat– tere per ricondurre il nostro Partito sulla sua strada. U. G. MONDOLFO. Diamo una buona notizia. Fra pochi giorni la Giu– stizia quotidiana di Reggio Iimilia, che tiene alta, così nobil1riente e tenacemente, la vecchia bandiera del no– stro Partito, ingrandirà il suo formato, c9nterrà corri– spondenze dai maggiori centri d'Italia, pubblicherà ar– ticoli e altri scritti che interessano il movimento socia:. lista nazionàle, tratterà, per la penna di alcuni fra i migliori compagni, i problemi che dovranno discutersi nel Congresso di Firenze. Nel dar questo annunzio ai nostri lettori, che lo accoglieranno certo con animo lieto, facciamo ai no– stri buoni, vecchi, provati compagni di Reggio i nostri fraterni auguri. La CRITICA SOCIALE ILPROBLEMA DELPREZZO DEL PANE Un progetto per il pane gratµito. li problema del pane, che_ ]'agitazione dei metal– lurgici e la questione del -controllo sulle f.abbriche hanno f.atto, temporaneamente, passare in seconda linea, tornerà prossimamente ad occupare il primo posto fra i problemi che agitano la pubblica opi– nione. Il preannuncio, dato dan-'on. Soleri, dei prov– vedimenti cne il Governo intende dì attuare o di proporre al Parlamento rende sicura l'accennata pre– visione. E chiaro che non è possibile prooeder,e col sistema attuale. Lo Stato non può sobbaroorsi, per· mantenere il prezzo politico ciel p,ane, a subire più oltre una perdita dì vari miliardi ogni anno, senza trovare cor– rispondenti cespiti d'entrata, o senza anelare ad una i-ovina in cni tutto il paese finirebbe per ,essere tra– volto. D'altra parte, de,] p•rezzo politico <lei pane no.n benefici.ano sollanbo le classi bisognose e quelle che vi– vono esclusivamente col proprio lavoro, ma anche gen– te agiata, g,ente ricca a milioni, ,a decine e centinaia di milioni. Un grande industriale -che ha denunciato, per la lassa sul patrimoni.o, .molti ,milioni, mi scriveva tP.rnpo odcliel;ro, dopo ],a pubblicazione di un mio pri– mo arLicolo sul problema del pane, riconoscendo che, per un pranzo dato la ser.:i primia in casa sua, egli cal– colav,a cli aver ricevuto dallo Stato un regalo cli 15 lire, differenza fra il p,rezzo reale (20) e il prezzo politico .(5) dei cinque chili di pane che in quel pranzo si erano consumati. BibliotecaGino Bianco Nè la tassa -che il progetto Nitti-Soleri proponeva di applicare avrebbe tolto via del tutto quest'assur– do. La tassa cli 600 lire che esso fiss,inia per q1.aelli ·che avessero un reddito superiore alle 30.000 lire, sarebbe stata inferiore al dono che quel contribuente riceve se la sua famiglia -consuma anche soltanto I chilo di pane ,ai giorno. Per un consumo giornaliero di 2 chili il dono sarebbe stato di ciroo -2200 lire, su- 1_) 1erio.re pe rtunto cli 1600 aHa tassa c"n-0egli avrebbe pagata. Secondo il 1-ecente prc.annuncio dell'on. So!,cri, il Governo avrebbe ora un altro progetto. Per riparare alla perdita dei 6 miliardi prodotta dalla vendita del p.ane a prezzo politico, esso intenderebbe: 1) .aumen– tare un poco il p,rezzo del pane per ricavare, intanto, un miliardo circa; 2) inasprire !,e tasse per due mi– !iar<li; 3) lasciare in sospeso gli altri tre miliardi che occorrono a colmare il clefìcit spaventoso. -Ma anche questo è 11110 dei soliti palliativi che non risolvono il problema, perchè non !'.affrontano in pieno -0 non cercano di colpire il ma!,e nelle sue canse essenzì'."ali e vere. Per di più se il deficit cr,a, tempo addietro, di 6 miiiarcli all'anno, oggi, per la maggiore asprez– za del cambio che è eia valutarsi in rapporto alla grave d-Oflcienza del racco I to nazionale, deve esser computa,to in una somma considerevolmente mag– giore. Finalmente è da osservare che, se il Governo penoo. di poter ,aumentare le tasse, è logico che lo faccia a vantaggio <lei bilan-cio generale che ne ha wnto bisogno, riservando per la gestione del pane un diverso -0 più adeguato provvedimento. Tale provvedimento io penso possa essere quello da me espo·sto, tempo addietro, in qualche giornale quoticlia,no e che ebbe assensi da più ·p,arti; sul quale mi propongo di tornare qui ora, sperando che esso .abbia a trovare favorevole -0c-coglienza da p,arte dei lettori della Crit'ica e clj tutto il Partito Socialista. La prima idea mi v,enne quindici anni addietro, quando vi.sitai, .a Milano, i locali a,el « Pane quoti– diano>>, dove ogni giorno si distribuiva gratuitamente agli .affamati una razi,one di pane che essi avevano l'obbligo di consumare sul luogo,. Provai una stretta al cuore .alla vista di quel)a povera gente, -ed ebbi un senso di vergogna per una Società che obbliga i bisognosi ad umiliarsi in tal modo, dando spettacolo pubblico cieli.a,propri(! misel'ia. E pensai che, poi,chè il pane è necess.ario, e senza pane si muore, poichè è ingiustizia atroce che vi sia chi manca di pane, mentre v'ha chi può satollarsi di biscotti e di dolci, deve essere lo Stato che si ponga in -condizione dì fornire il pian.e a tutti i citta,dini. Chi può pagare, dia allo S.tat-0 i fondi necessari, ma tutti i ci!Jto.dini abbiano il p,ane per sfamarsi. L'attuazione concreta di quest'idé1:1 mir.a contem– poraneamente a due scopi: a risolvere il problema del prezzo del pane nei riguardi dell'Erario dello Stato; a introdurre nellia prati-ca legislaLiv.a il principio che tutti hanno diritto al pane. Il provvedimento immediato dovrebbe poggi.are su questi tre punti: · 1 ° Lo Stato si alleggerisca di tutta I.a spesa per il pane consumato d10.ibenrsLanti e da tutti coloro che non vor,11annoprofit.tare delle disposizioni di cui appJ:"esso, ripristinando nei loro riguardi il commer– cio libero, con questo semplice criterio: chi può o vuole mangiare il pane secondo il suo talento, pa– ghi il pane per quello che vaile ;

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